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Tiziano in arte Noemi cap 5/10


di MissSerena
11.11.2024    |    1.856    |    3 9.8
"" mi disse con tono severo ben sapendo d'avere ragione..."
Il solo pensiero d'esser scopato da un uomo, mi mise talmente in agitazione, che non riuscivo a pensare ad altro, col risultato di combinare poco e male.
Mia zia però invece di punirmi come d'abitudine, fece finta di nulla, limitandosi a sgridarmi o al limite darmi dei ceffoni, ma in realtà anche lei aveva in mente solo quel mio primo rapporto come Noemi con un uomo.
Dopo aver passato tutta la mia esistenza, se pur breve almeno sino a quel giorno, a credere che i gay fossero dei malati da curare con la preghiera, mi ritrovavo ad esser io quello che bramava esser posseduto da un suo simile, sperando non tanto che non mi facesse male, quanto mi portasse al miglior orgasmo della mia vita.
Nonostante la gran voglia, riuscii a non masturbarmi in alcun modo, quasi volessi preservarmi per quella sera, finendo con l’arrivarci con forse troppe attese.
Il giorno dell'incontro lei iniziò a prepararmi fin dal pomeriggio, depilandomi in modo completo, compresa la zona dei genitali e soprattutto il sedere, per poi passare al trucco, che fu abbastanza pesante, ma non tanto da sembrare una comune puttana. Per finire mi fece indossare un perizoma di pizzo bianco, e un semplice vestito un po' corto dello stesso colore, perché in fondo ero vergine e quindi candida come la neve.
Dopo cena lei si cambiò molto velocemente, scegliendo una classica gonna e camicetta piuttosto sobria, ma sotto le quali aveva messo sicuramente un intimo molto sexy.
"Noemi due parole giusto per farti capire cosa succederà." mi disse mia zia anche per tranquillizzarmi "Oreste sa chi sei, ma in ogni caso ha sì un gran bel cazzo, ma quello che ho di gomma nero è più grande, e tu lo hai preso diverse volte, quindi stai tranquilla che non può farti male. Piuttosto pensa non solo al tuo piacere anche se sei una troia, ma anche e soprattutto al suo, e al mio se vorrò intervenire. Per il resto pensa prima d'agire, perché il cervello ce l'hai quindi usalo."
La ringraziai per quelle parole, ma non ebbi tempo di dire nulla che suonò il campanello, e come d'abitudine andai io ad aprire.
Oreste era tutto tranne che un bell'uomo, chiaramente pesava più di quel che doveva, ma senza esser obeso, la testa era forse troppo piccola per quel corpo così massiccio, e la faccia ispirava simpatia.
"Tu devi essere quella troietta di Noemi vero ?" mi chiese dandomi una piccola pacca sul sedere.
"Si signor Oreste e sono qui per servirla." gli risposi facendo un piccolo inchino.
"Lascia stare il signore e portami da Eleonora, voglio proprio vedere se è bella come dice Alessia."
Lo condussi in salotto dove fece un baciamano a mia zia, per poi portarlo in camera dove Eleonora s'accomodò subito sulla sua poltrona preferita.
"Oreste veniamo subito al dunque." disse l'unica vera donna presente in quella camera "Noemi è sì una troia vogliosa di cazzo, ma alquanto inesperta nel saper dare piacere ad un maschio degno di questo nome, quindi starà a te svezzarla anche se sono sicura che da parte sua non mancherà l'impegno. Quanto a te puttana che non sei altro, spogliati e inizia a fare un pompino degno di questo nome al tuo uomo."
Non fui affatto colpito dalle parole di mia zia, quanto dalla freddezza con cui le pronunciò, anche se aveva detto solo la verità. Così mi tolsi il vestito, ma non il perizoma che Oreste volle che tenessi, per poi tirargli fuori il membro che non era particolarmente lungo, ma molto largo, tanto da ricordare una di quelle lattine nuove dalla forma piuttosto slim.
L'uomo all'inizio mi lascio fare un po' quel che volevo, anche perché più che prendergli in bocca la mazza, la leccavo con fin troppa devozione, ma quando si trattò di farla finire fra le mie labbra, divenne più esigente, tanto da spingermi la testa verso di lui, in modo da non lasciare nulla fuori. Anche se mia zia m'aveva dato diversi insegnamenti su come fare un pompino, trovarsi in bocca un pene di carne e non di gomma, in principio mi fece un po' senso, ma del resto anni di cattolicesimo avevano fatto il loro sporco lavoro. Ma ben presto iniziai ad assaporare quel sottile piacere che si ha nel vedere un uomo che gode grazie al proprio lavoro, tant'è vero che Oreste apprezzò le mie attenzioni, anche se a modo tutto suo.
"Questa troia sarà ance inesperta, ma con la bocca ci sa fare davvero bene." disse a mia zia che era sempre impassibile sulla sua poltrona "Ma il culo ce l'ha già sfondato o è ancora decente ?"
"L'ho inculata e non poche volte, però per prepararla a te le ho fatto fare qualche giorno di castità, sempre che non si sia infilata qualcosa nel culo mentre non ero in casa."
Non ebbi il tempo di rispondere che Oreste mi fece mettere carponi proprio davanti a mia zia, per togliermi le mutandine e quindi puntare con la cappella dritto sul mio buchetto.
Pur non avendo messo alcun lubrificante, la penetrazione non fu affatto dolorosa, anche se quell'uomo non usò molte premure nei miei confronti, ma mi sodomizzò completamente con pochi e vigorosi colpi di reni. Il trovarmi piena di un vero pene mi diede fin da subito un immenso piacere, e la mia piccola erezione ne fu la prova tangibile. Non dissi nulla, più per pudore che altro, ma dentro di me gemevo come non si sente neanche in un film porno, e avrei voluto che quel momento non finisse mai.
"Allora troia che non sei altro, dicci ti piace il cazzo ?" mi chiese ironicamente mia zia mentre si spogliava.
"Sì." le risposi non sapendo dove volesse andare a parare."
"E quanto ti piace ?"
"Tanto mia signora, mi piace tantissimo."
"Bene allora leccami la fica perché voglio godere anch'io."
Eleonora avvicinò la poltrona al bordo del letto, per poi sedervisi sopra con le gambe ben aperte, e a me non rimase che allungare la faccia verso il suo sesso per poter fare ciò che mi avevo appena ordinato.
Non contenta di come mi stavo comportando, mi fece sdraiare per potermi sbattere la sua passera in faccia, e subito dopo Oreste riprese a scoparmi con più vigore rispetto a prima.
Li sentivo parlare fra loro, ma non compresi nulla, e del resto ero troppo intento a godere per pensare a loro, limitandomi a leccare il sesso di mia zia, più per paura di una sua punizione, che per reale volere.
Non contenta per come la facessi godere, Eleonora mi girò come una trottola sino a quando non mi ritrovai sdraiata sulla schiena, per poi prendermi per i piedi e tenermi così larghe le gambe, mentre di fatto si sedeva sulla mia faccia. L'uomo si sentì quasi invitato a prendermi con ancora più vigore, così mi sodomizzò con tutta la sua forza, sbattendomi più volte tutta la sua mazza completamente dentro senza avere alcun riguardo nei miei confronti.
Da parte mia, nonostante la difficoltà a respirare dato che avevo il sedere di mia zia sulla faccia, godevo anche più di prima, ma oramai era cose se avessero aperto il vaso di Pandora contenente il mio piacere, e fosse del tutto impossibile placare i miei ardori.
Più Oreste mi sbatteva più io godevo, col pene in continua erezione come non mi era mai successo, sino a quando non ebbi l'orgasmo, venendo sul mio ventre, senza bisogno di toccarmi in alcun modo.
"Guarda il frocio è venuto da solo !" esclamò Oreste con una certa ilarità.
"Te l'avevo detto che è una troia nata." gli rispose mia zia "Ora però pensiamo un po' a noi, dai sdraiati che ho voglia di cazzo anch'io."
"Eccoti accontentata mia bella signora." le disse l'uomo mettendosi seduto al centro del letto "E tu frocio del cazzo leccami le palle, almeno servi a qualcosa."
Diedi il tempo ad Eleonora d'impalarsi su quell'uomo, che mi accucciai dietro di loro per potergli fare sentire la mia lingua, dando piacere ad entrambi. I due in realtà non mi diedero alcuna importanza, impegnati com'era a godere di loro stessi, cercandomi solo quando lui stava arrivando al capolinea.
"Dai Noemi fai vedere a Oreste come sei brava a ingoiare sborra." mi disse la mia padrona liberando il membro dell'uomo, che finì subito fra le mie labbra.
Non ci volle molto per sentire i suoi primi schizzi arrivarmi in gola, per poi ritrovarmi tutto il palato ricoperto del suo seme, ma da brava troietta non lasciai uscire neanche una goccia del suo piacere, ingoiandolo man mano che me lo ritrovavo sulla lingua.
A quel punto ero convinto che fosse tutto finito, o che al limite mia zia si fosse appartata con Oreste per finire in bellezza la serata. Invece mia zia aveva in testa idee ben diverse, ed erano una più carica di sadismo dell'altra.
"Come sai non ti è permesso avere orgasmi senza il mio consenso, e stasera hai violato questa regola." mi disse con tono severo ben sapendo d'avere ragione.
Provai a protestare ricordandole soprattutto che era la mia prima volta, e che dovevo imparare a contenermi, ma lei fu irremovibile, costringendomi a mettermi una ridicola sottana, e cosa ancor più sgradita, la cintura di castità con le punte anti-erezione.
Se già la normale gabbietta impediva ogni forma d'erezione, quella con le punte lo faceva in modo a dir poco doloroso, in quanto bastava un minimo ingrossamento del pene, perché questo finisse contro gli aculei facendomi urlare. Da brava padrona Eleonora fece sì che il mio pene tornasse nella sua normale condizione, per poi mettermi quella forma di tortura, ben sapendo che prima o poi avrebbe fatto il suo effetto.
"Tu fai un bel pompino al mio amico, mentre io gli racconto quanto sei troia." mi disse mettendosi al fianco dell'uomo.
Così mentre io succhiavo quel membro cercando di non provare alcun piacere, lei gli raccontò di come m'avesse dimostrato la mia impotenza prima con Peter e dopo con Alessia, mettendo in risalto di come amassi essere passivo e di come lui ne fosse solo l'ultima conferma.
"Adesso Noemi piegati contro il tavolo, che faccio vedere a Oreste come ti piace prenderlo nel culo da una donna." mi disse prendendo uno dei suoi più grossi strap-on, che indossò aiutata dall'uomo al suo fianco.
Come mi sistemai contro il tavolo, lei mi penetrò con ancora più violenza di quanto avesse fatto Oreste poco prima, facendomi sobbalzare per il dolore. A quello provocato direttamente da lei, si sommò quello delle punte anti-erezione della cintura di castità, perché nonostante il male che mi stava facendo, provavo piacere nell'essere sodomizzato da lei.
"Vedi Oreste, Noemi sta godendo proprio perché è solo una troia da culo, ma non potrà mai avere un orgasmo per via di quegli aculei che gli bucherebbero il cazzetto. Ora se vuoi provarla così è tutta tua, ma solo se la sfondi come faccio io."
I due iniziarono a darsi un vero e proprio cambio dietro di me, finendo col fare a gara a chi mi fotteva più forte. Soprattutto lei si dimostrò di un sadismo unico al mondo, prendendomi per i testicoli per stringerli a suo piacimento, unendo così dolore al dolore.
"Padrona ti prego, toglimi queste punte, non ce la faccio più." la implorai mentre era lei a sbattermi.
"Taci troia, e tu Oreste scopami così godiamo tutti e tre insieme, anzi noi due perché Noemi non può ah ah."
L'uomo fu ben felice di prenderla da dietro, facendo sì che fosse lui a dettare il ritmo, col risultato che mi ritrovai ancora più sfondato di prima, visto che a mia zia sembrava che la mazza non bastasse mai, e l'invoca in continuazione.
Solo quando volle sentirsi più comoda, si tolse lo strap-on per mettersi sul tavolo e farsi fottere in modo più tradizionale da Oreste, anche se io fui costretto a leccare entrambi i sederi da sotto, fosse solo per umiliarmi ancora ce ne fosse bisogno.
Lui venne nuovamente nella mia bocca, ma ciò non fu affatto un dispiacere, ma anzi mi diede quella gioia che non provavo da almeno un'ora, e alla fine Eleonora decise di togliermi la cintura di castità.
"Mettiti sul tavolo e infilati questo nel culo mentre ti seghi." mi disse dandomi un grosso fallo di gomma.
Ubbidii ben felice di farlo, incurante degli insulti che mi lanciarono mentre arrivavo al mio secondo orgasmo, che fui costretto a leccarmi dalla mano come d'abitudine.
Oreste rimase ben poco prima di rivestirsi, promettendo a mia zia che sarebbe tornato anche solo per lei, mentre io ripulivo la stanza anche se fisicamente ero a pezzi.
"Allora Noemi piaciuto il cazzo vero ?" mi chiese dandomi uno schiaffo sul sedere.
"Sì signora e poi come potrei nasconderlo." le risposi con un sorriso.
"Bene perché fra poco diverrai davvero una troia da cazzi, almeno mi ripagherai di quanto ho speso per te." mi disse con disprezzo "Tanto il cazzo ti piace, quindi perché non guadagnarci sopra, giusto troia ?"
"Si signora come vuole lei."
In realtà avevo paura di quello che avrebbe potuto costringermi a fare, e quindi iniziai a pensare ad un piano di fuga, anche se lo vedevo difficile da realizzare.

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