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La Signora Nicoletta - cap. 3


di MissSerena
04.09.2022    |    13.205    |    9 9.9
"Ian però si dovette accorgere di qualcosa, perché fece sedere l’amico sulla poltrona in modo che io salissi poi su Jason, mentre lui continuava a filmare..."
Capitolo 3

Andavo da Ian tutti i martedì pomeriggio, ed ogni volta lui mi scopava fino a sfinirmi, facendomi tornare a casa sempre più sconvolta.
Di lui amavo il suo saper unire un pizzico di dolore con un piacere quasi infinito, e anche quando decise di sodomizzarmi la prima volta, provai sì un gran male, ma poi ebbi un orgasmo devastante, che ripagò abbondantemente quanto patito poco prima.
Ian infatti mi preparò a lungo non solo ungendomi abbondantemente lo sfintere, ma allargandolo il più possibile usando le dita, tanto che alla fine fui io a chiedergli di mettermelo dietro, quasi dimenticando quanto poco avessi concesso quella porta del peccato a mio marito, che va detto non provò più di tanto a farmi cambiare idea.
Ambra che sapeva di questa mia relazione clandestina, non perdeva occasione ogni volta che m’incontrava per fare battute allusive, anche se credo che l'importasse ben poco di quel che facevo, avendo lei fra l’altro una lunga lista d’amanti che conoscendola dovevano esser tutti molto dotati.

Un martedì decisi di fare una sorpresa a Ian non sapendo che lui ne aveva in mente una ben più grande per me.
La mattina mi recai dall’estetista per fare una depilazione integrale, per ritrovarmi così una passera completamente glabra, come quella di una ragazzina. Non abbastanza appagata mi tolsi le mutandine mentre salivo al suo appartamento, rimanendo così col solo abito appena sopra il ginocchio e il reggiseno a balconcino.
“Buongiorno alla mia signora del martedì.” mi disse dopo aver aperto la porta “Entra mi hanno appena consegnato una poltrona nuova e vorrei un tuo parere.”
Lo vidi sedersi su una grossa poltrona in pelle, e non lasciandomi alcuna alternativa, mi sistemai sulla sua gamba sinistra. Lui non perse un secondo e m’infilò la lingua in bocca, trascinandomi in un lungo bacio, che mi fece assaporare per l’ennesima volta il suo sapore di maschio.
“Guarda guarda la mia signora che non porta le mutandine.” mi disse dopo aver fatto scivolare una mano dalla coscia alla passera “Se continui così diventerai una puttanella peggio della tua amica Ambra, sempre pronta ad aprire le gambe al primo cazzo che passa.”
“Ma a me piaci solo tu.” gli risposi abbassandomi il vestito per poi togliermi il reggiseno e mettergli le tette davanti alla faccia.
“Dimostramelo.”
Mi alzai per potermi spogliare del tutto e permettergli di mettersi in piedi, quindi lo baciai sulla bocca facendo quindi scendere la lingua sino al suo membro ancora floscio.
Iniziai quindi a leccargli la mazza, sino a quando lui non prese il mio cellulare per riprendermi, bloccandomi all’istante.
“Ma sei scemo ? Smetti subito o vado via !” gli dissi arrabbiata per quella sua stupida iniziativa.
“Di cosa hai paura è il tuo !” mi rispose senza smettere di riprendermi “Se vuoi esci di qui e lo cancelli, però intanto ci divertiamo.”
Anche se non del tutto convinta ripresi a leccargli il pene, finendo col mettermi in bocca la cappella mentre lo segavo lentamente. Non so perché ma non smisi mai di tenere lo sguardo in alto, come se ci tenessi a farmi riprendere, mentre dentro di non volevo che lo facesse trovandolo perlomeno stupido.
Ian poggiò il cellulare solo quando mi fece mettere carponi sulla poltrona, per scoparmi come piaceva a lui, tenendomi saldamente per i fianchi per sbattermi come un fuscello.
Quella volta però il suo ritmo fu piuttosto blando, come se volesse perder tempo, il che mi stupii non poco ma quello fu ancora nulla rispetto al veder comparire un altro ragazzo dietro di lui.
“E quello chi è ?” dissi questa volta molto più arrabbiata di prima.
“Jason un mio amico detto bazooka, e non credo ci voglia molto a capire il perché.” mi rispose con strafottenza.
Mi resi conto che ero di fatto bloccata fra lo schienale della poltrona e Ian, mentre l’altro ragazzo si mise davanti a me quasi aspettasse un mio cenno per muoversi.
“Jason devi sapere che la signora è una gran maiala, ma è anche un po’ timida, quindi se vuoi mettile pure il cazzo in bocca e magari riprendila con quel cellulare, così finiamo il video.”
Jason si tolse la maglietta mostrando degli addominali davvero scolpiti, ma soprattutto si abbassò i pantaloni tirando fuori una mazza che mi fece trasalire per lo stupore. Infatti era sì più corta di quella di Ian, ma di un diametro ancora superiore, ed ebbi ben più d’un brivido pensando a come sarebbe stato averlo dentro.
Compresi che quel bastardo di Ian s’era messo d’accordo col suo amico per scoparmi in coppia, ma dopo un momento di comprensibile rabbia, decisi che in fondo era solo una nuova esperienza.
Così avvicinai le labbra al bastone del nuovo arrivato e lo ricoprì prima di baci e poi di lunghe passate con la lingua, facendolo diventare ben presto duro come il marmo, mentre lui mi riprendeva senza però dire nulla.
“Amico mio lascia quel cellulare e vieni a scoparti questa gran signora che ama tanto il gran cazzo.” disse Ian all’altro ragazzo prima di darmi una sonora pacca sul sedere per poi prendere il suo posto.
“Tu però chiuderle la bocca col tuo cazzo, lo sai che non mi piace quando urlano troppo.” gli rispose Jason mettendosi dietro di me.
Non so se più Ian ad infilarmi la sua mazza in bocca, oppure io a volerla prendere fra le labbra non sapendo poi perché non potessi esprimere urlando il mio dolore, che ci fu e anche notevole. Nonostante Ian m’avesse ben aperto la passera, Jason provò a spingere subito con forza, senza riuscire però a penetrarmi del tutto.
“Però questo troione ha ancora la fica stretta ! E chissà com’è il culo !” mi disse Jason quasi ridendo di me “Ora vedi di rilassarti altrimenti te la sfondo questa bella fica da ragazzina che ti sei fatta.”
Cercai di seguire il suo consiglio ben sapendo che in caso contrario m’avrebbe fatto ancor più male, così mi concentrai solo sul piacere che avrei provato, svuotando la mente da ogni altro pensiero. Va anche detto che Jason tolse la quarta per mettere una seconda, e che facendo così mi penetrò completamente con relativa poca fatica, per riprendere quello che considerava il suo ritmo, dopo aver fatto scorrere la sua mazza dentro di me diverse volte.
I due ragazzi iniziarono a scambiarsi posto, e chi mi stava davanti riprendeva tutto usando sempre il mio cellulare, con me che godevo senza alcun ritegno, arrivando quasi ad incitarli per farmi scopare con più forza.
Ian però si dovette accorgere di qualcosa, perché fece sedere l’amico sulla poltrona in modo che io salissi poi su Jason, mentre lui continuava a filmare.
“Amico mi riprendi tu questa troia mentre le faccio il culo.”
“Ian ti prego non farlo, mi faresti solo male.” gli dissi cercando di dissuaderlo dal suo perverso proposito.
“Stai zitta che dentro sei solo una puttana come tutte le tue amiche del club.” mi rispose prendendo del gel che si spalmò sulla mazza “Tutte signore dell’alta società che poi non volete altro che prendere del cazzo da chi ha l’età dei vostri figli, quindi ora taci o ti apro il culo in due.”
Pur sapendo dietro di me che aveva ragione, non potei non odiarlo per quello che stava facendo, e del resto era impossibile che potessi oppormi, soprattutto con uno di loro due che aveva in mano il mio cellulare e che continuava a riprendere tutto.
Così cercai di nuovo di svuotare la mente e rilassarmi, anche quando sentii la sua cappella farsi strada dentro il mio sfintere. Nonostante tutto il disprezzo che Ian provasse verso di me non fu troppo brutale, mi fece sì male ma non quanto avrebbe potuto farmene se solo avesse voluto.
E com’era inevitabile dopo un po’ iniziai a godere.
Lo feci senza dare alcuna importanza agli insulti che i due iniziarono a riversarmi contro, provando un piacere quasi puro ogni volta che uno di loro mi sbatteva dentro la sua nerchia sino in fondo.
Godevo come non avrei mai pensato fosse possibile fare, gemendo sempre più forte sino ad arrivare ad urlare il mio piacere.
“Che ti avevo detto ? Che sei solo una puttana di lusso in cerca di cazzo, e ora dimmi che non è vero se ci riesci.” mi disse Ian ormai prossimo all’orgasmo.
“Sì mi piacciono i vostri cazzi e li vorrei sempre così, uno davanti e uno dietro che mi sfondate senza fermarvi mai.” gli risposi quasi guardando l’obbiettivo del cellulare.
Alla fine mi fecero sedere sulla poltrona, e mentre mi masturbavo davanti a loro donandomi l’ultimo orgasmo, mi vennero in faccia e sulla bocca insultando questa volta non solo me, ma anche mio marito.
Per mia fortuna nessuno dei due volle fare il bis, così un po’ malferma mi recai in bagno per darmi una lavata, soprattutto nelle mie parti intime che sentivo ancora bruciare.
Quando tornai da loro non dissi nulla, ma mi rivestii in fretta per poi andarmene senza salutarli.

Il giorno dopo presi in mano il cellulare e mi ricordai del video che volli rivedere, quasi volessi una conferma per quello che era successo meno di ventiquattrore prima in casa di Ian.
Rimasi sconvolta nel rivedermi, ma allo stesso mi resi conto che ero davvero diventata una donna di una certa età, e anche di alto rango sociale, che in fondo voleva solo fare del gran sesso, e non potendolo avere da mio marito, avevo trovato chi mi potesse soddisfare.
Poi ovviamente cancellai il video con uno strano sorriso stampato in faccia.


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