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Tiziano in arte Noemi cap 8/10


di MissSerena
02.12.2024    |    609    |    0 9.6
"Quando si scambiarono posizione la mulatta mi fece sdraiare sulla schiena, e dopo avermi infilato il suo pene nel retto, iniziò non solo a scoparmi, ma..."
Trovai Heather che stava lasciando lo Zeta, e il vedere una figura amica, fu la prima luce dopo tanti mesi di tenebre.
"Noemi hai una faccia da paura !" mi disse quasi ridendo "Sembra che hai appena visto un morto !"
"Heather io devo solo scappare, dimmi che hai la macchina perché se rimango qui sono morto."
Lei non batté ciglio, ma mi prese per mano e mi condusse alla sua Toyota senza dire nulla.
"Dobbiamo passare a prendere Giselle che m'aspetta poco lontano, poi andiamo a Roma a casa nostra, più di questo non posso fare."
"Per me sei un angelo." le dissi piangendo
Giselle era un'altra trans mulatta sua amica che trovammo dopo pochi minuti, per poi prendere la statale verso la capitale. Raccontai loro tutte le mie disavventure, e fui fermato solo da Giselle che mi chiese il mio cellulare.
"Eccolo perché lo vuoi ?"
"Vediamo se questa stronza t'ha messo un localizzatore, anche se sarebbe meglio togliere la sim e buttarlo via, se vuoi ne ho uno pulito."
"Sì facciamo così, tanto lo dovevo cambiare perché è vecchio."
Giselle fece quanto aveva detto, ed io ripresi il mio racconto sino alla bottigliata in testa a mia zia, il furto dei soldi e la fuga.
"Ma sei un'eroina !" esclamò Heather "Ben gli sta a quella strega, così adesso è sola e senza soldi."
"Infatti una così non merita nulla." proseguì Giselle "Io poi le sadiche le odio tutte quante."
"Cercate di capirmi, io non mi vergogno di quello che sono diventato, ma far vedere quel video ai miei era troppo, voi che ne dite ?"
"Che hai fatto non bene ma benissimo." mi rispose la bionda "Un conto è educare una sissy, e già su questo sono poco d'accordo, un altro sfruttare una persona per farci soldi. Lei forse la pensa peggio di me perché un po' c'è passata vero Giselle ?"
"Sì, ma non così anche se i passi sono più o meno quelli. Scoprono che sei diversa e poi se ne approfittano, facendoti fare cose che non vorresti usando il ricatto come arma. Con me ha funzionato sino a quando non sono scappata, e credimi meglio fare la puttana qui che da me, almeno ora sono libera di farlo e mi tengo tutti i soldi che guadagno."
Rimanemmo in silenzio sino all'arrivo a casa loro, dove mi fecero sistemare in una stanza che tenevano vuota, ma dove c'era un letto e qualche mobile.
"Adesso dormi, domattina vedremo con calma cosa fare, nel frattempo spegni il cellulare casomai dovesse chiamarti la strega, e se non riesci a prendere sonno butta già una di queste." mi disse Heather dandomi una piccola pillola bianca.
Mi spogliai credendo che non avrei mai preso sonno, invece finita l'adrenalina della fuga, crollai come non mi succedeva da tempo, risvegliandomi il giorno dopo che era quasi mezzogiorno.
In realtà furono loro due a chiamarmi per capire come stavo, ed il vederle entrambe in lingerie mi fece uno strano effetto.
Heather aveva un sensualissimo completino in pizzo blu con tanto di reggicalze e calze nere, mentre quello di Giselle era di raso rosso e portava delle autoreggenti anche loro nere.
"Dormito bene piccolina ?" mi chiese Heather dandomi un bacio sulla guancia.
"Sì ma voi girate sempre così per casa ?" chiesi con una certa curiosità.
"Sì, spesso visto che facciamo tutte e due le prostitute." mi rispose Giselle "Anche se oggi siamo a riposo e ci sei solo tu. Anzi alzati che ti facciamo provare qualcosa, così ti rilassi un po' e non pensi alla strega."
Mi alzai per spogliarmi, e non ebbi nessun problema a farlo davanti a loro, che mi fecero indossare un piccolo reggiseno imbottito viola, e un tanga a fascia alta dello stesso colore.
Guardandomi allo specchio mi salii un po' di tristezza, perché a differenza di loro due non avevo neanche un accenno di seno, ed il pene più piccolo del terzetto.
"Noemi questi non sono i problemi." mi disse Heather accarezzandomi il viso "Se vuoi puoi fare come noi, ma prima si va dal medico perché, dopo quello che ti hanno fatto ci vuole una bella visita. La stanza è tua, basta che paghi un terzo dell'affitto ci puoi mettere e fare quello che vuoi, compreso portarti dei clienti se vuoi fare qualche marchetta anzi in questo caso ben felici di darti una mano per iniziare. L'importante è che ti metti in testa che Tiziano è morto e che oggi c'è solo Noemi."
Mi resi conto che non avevo molte alternative, e che in fondo provare la loro vita non mi sarebbe poi costato molto, visto quella che avevo avuto sino a poche ore prima.
Baciai Heather con tutto l'amore che avevo per lei in quel momento, stringendola a me fin quasi a farle male, ma dopo mesi era la prima volta che una persona era così gentile con me. Per non fare distinzioni feci lo stesso con Giselle, che mi diede il benvenuto a casa infilandomi la lingua in bocca.
Mi ritrovai così fra due bellissime trans, che non facevano altro che baciarmi non solo in bocca, mentre le loro mani s'impadronivano della mia intimità, compresa quella posteriore. Come se si fossero date un segnale, tutte e due s'abbassarono così mentre Giselle mi faceva il primo pompino della mia vita, l'altra m'apriva le chiappe per infilarci la lingua dentro. Non avevo mai provato nulla del genere, fui presa così tanto dal piacere che iniziai a barcollare, per finire con l’avere un orgasmo direttamente nella bocca della mulatta.
Stavo per chiedere scusa a Giselle, quando lei s'alzò e portò alla mia bocca quanto le avevo dato poco prima, ed il lungo bacio che ci scambiammo fu come un sigillo alla nostra amicizia.
"Brava la mia porcellina, ora mettiti sul letto che ci divertiamo ancora un po' tutti quanti." mi disse la biondina col pene in chiara erezione.
Abituata com'ero a mettermi carponi, lo feci anche quella volta aspettandomi d'esser sodomizzata con forza, ma Heather fu di una dolcezza unica, e non solo perché aveva sì un membro più grande del mio, ma non per questo di dimensioni esagerate, anzi forse sotto la media come del resto Giselle. che s'inginocchio davanti a me per far sì che gli restituissi il piacere appena ricevuto.
Pur non essendo la prima volta che avevo a che fare con due mazze insieme, quella fu diversa da tutte le altre, e non solo perché tutte e due avevano come unico obbiettivo il godere tutti insieme.
Quando si scambiarono posizione la mulatta mi fece sdraiare sulla schiena, e dopo avermi infilato il suo pene nel retto, iniziò non solo a scoparmi, ma prese il mio cazzetto e prese a masturbarmi dolcemente.
"Questo piccoletto lascialo a me." le disse Heather sdraiandosi sopra di me in modo che le potessi prendere la mazza in bocca, per poi fare la stessa cosa con me.
Se quello fosse stato il sesso di una trans, io avrei voluto farlo tutta la vita, e non m'importava nulla di dover rinunciare per sempre ad esser Tiziano o chiunque altro. Mi sentivo esattamente come loro, una persona che godeva come una donna, pur avendo il corpo di un uomo che alla fine era quasi d'intralcio.
Non badavo più a cosa mi facevano perché provavo solo piacere in qualunque posizione mi trovassi, e non importava nulla se mi prendeva l'una o l'altra. Il mio era un vortice d'emozioni che cambiava in continuazione, facendomi sentire sempre desiderata ma soprattutto amata.
Delle due Giselle era la più dotata anche se di poco, in compenso Heather quando mi scopava non mi dava tregua, portandomi alla soglia dell'orgasmo, per poi negarmelo rallentando o fermandosi del tutto.
Alla fine, mi buttarono sul letto per prendere in bocca a turno il mio cazzetto, mentre insieme m'infilavano un dito nel buchetto, facendo avere un altro orgasmo, questa volta molto più piacevole del primo, tanto che rimasi a lungo senza fiato.
Tutte e due s'inginocchiarono vicino alla mia faccia, cominciarono a segarsi sino a quando non mi vennero in faccia, ma non mi diedero il tempo di dire nulla, che già mi erano sopra a leccare i loro stessi semi per portarmeli alla bocca.
Eravamo tutte e tre sdraiate sul letto a farci delle coccole, quando suonò il mio telefono, e non ci voleva un genio per capire chi fosse.
"Pronto zia Eleonora ?" dissi dopo aver messo la comunicazione in vivavoce.
"Pronto un cazzo lurido frocio ! Non so dove ti sei nascosto, ma ora torni qui e mi rendi i soldi che hai rubato, altrimenti ti distruggo !" urlo mia zia senza però impressionarmi in alcun modo.
"Altrimenti cosa." le risposi cercano di rimanere il più calma possibile "Non sai dove sono e non te lo dirò mai, quindi chi distruggi ? Il ragazzo che hai umiliato per mesi ? O quello che hai fatto prostituire solo per guadagnarci sopra ? I miei mi cacceranno anche, ma non credo vogliano avere ancora a che fare con te; quindi, non mi minacciare perché non puoi farlo."
Lei continuò ad insultarmi sino a quando non chiuse la telefonata, promettendomi che si sarebbe vendicata, e poco importava il come.
"Non le dare ascolto, anche perché non può fare nulla." mi disse Heather accarezzandomi il viso.
"Lo so, ma avrò sempre paura di quella donna, e non solo perché me ne ha fatte di tutti i colori. Ora però pensiamo a noi, perché io non sono stanca di voi due."
Lasciandole un po' stupefatte, m'accucciai per poter leccare le loro mazze, mentre con una mano le accarezzavo il sedere, soffermandomi il più possibile sui rispettivi ani, che non violai però in alcun modo.
Ben presto tornammo sul letto, e non m'importò nulla che questa volta volessero più scoparsi fra di loro, che dedicarsi a me, anche perché per quello c'era tutto il tempo del mondo, e non volevo essere egoista proprio con chi mi aveva salvato da mia zia.
Alla fine, però non vollero lasciarmi a bocca asciutta, così Heather si mise di fianco fra Giselle e me, in modo da potermi avere mentre l'amica la scopava.
"Tu sei nata per prendere cazzi piccola mia." mi disse chi si trovava in mezzo a quel perverso trenino "Solo devi imparare a godere anche tu e non solo a farti usare."
"Sì voglio imparare a esser come voi, e tu e Giselle sarete le mie maestre." le risposi girando la testa verso di lei in modo da poterla baciare.
Come prima cosa mi vennero addosso per poi portarmi i loro piaceri alla bocca, mentre mi masturbavo per poter avere anch'io l'orgasmo.
Passammo il resto della giornata a giocare fra noi, ma senza fare del vero sesso, per poi andare tutte e tre a cena in quella che fu la mia prima uscita come Noemi, e nonostante mi sentissi tutti gli occhi del mondo addosso, girai sempre a testa alta, fiera d'esser scappa a quell'aguzzina di mia zia e felice d'iniziare una nuova vita con le mie amiche del cuore.

Piccola comunicazione di servizio, avevo pensato di chiudere questa serie col decimo capitolo, ma poi mi sono resa conto che era un finale scontato, poco originale ed inoltre non convinceva me per prima.
Quindi scriverò un undicesimo capitolo, che sarò quello conclusivo, e vorrei "lanciare una sfida" ai miei lettori, e cioè indovinare che fine farà Tiziano-Noemi. Ovviamente non ci sono premi in palio, ma solo la soddisfazione d'avermi letto nel pensiero, e solo dopo la pubblicazione dell'undicesimo capitolo si saprà chi ha vinto.
Ripeto il P.S. in quanto nessuno è andato neanche vagamente vicino al finale, però vi prego di non mollare, anche se vi aiuterò solo dopo aver pubblicato il decimo capitolo.
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