trans
Tiziano in arte Noemi cap 10/10
di MissSerena
14.12.2024 |
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"Poi forse vergognandosi di quanto aveva appena fatto, mi passò dei fazzolettini di carta che erano sul comodino, per poi iniziare a rivestirsi..."
Con l’aiuto delle due amiche trans, la mia carriera da escort partì col botto, tanto che dovetti dire di no a diverse persone, non potendo esser in due posti nello stesso momento.Mi ritrovai un portafoglio clienti di tutto rispetto, comprese delle coppie alla ricerca di una serata diversa, compresi uomini che mi volevano con un'altra trans com'era successo con Riccardo.
C'erano ovviamente quelli che chiamavo 'clienti settimanali’, che incontravo sempre lo stesso giorno alla stessa ora, e con molti di loro nacque un rapporto che andava ben al di là della semplice prestazione sessuale. Dopo aver consumato il rapporto si fermavano per raccontarmi della loro vita, spesso di un matrimonio infelice che andava avanti per i figli o l'immagine pubblica, ma anche perché in fondo a nessuno dei due conveniva realmente il divorzio.
Fra questi c'era Leone, un ingegnere informatico di circa trent'anni, che s'era sposato solo perché la sua lei era rimasta incinta, e pur sapendo delle sue scappatelle, faceva finta di nulla come se fra loro ci fosse ancora dell'amore.
"Pensa fra una settimana è il mio compleanno e mi toccherà pure andare a cena fuori con Penelope, lasciando la bambina ai nonni, ma che ci vuoi fare questo è il mondo ipocrita della media borghesia." mi disse sconsolato.
"Senti se vuoi te la faccio io una sorpresa, ma sia chiaro che la paghi come al solito, al limite ti faccio un po' di sconto proprio perché è il tuo compleanno." gli proposi avendo già in testa una mezza idea.
"Va bene, ti serve qualcosa ?"
"Solo che mi fai rivedere una foto di tua moglie, giusto per rinfrescarmi la memoria."
Leone mi mostrò una fotografia fatta col cellulare della consorte con in braccio la loro bimba, ed io cercai di memorizzare ogni singolo particolare di quell'immagine, che poi scrissi su un foglio di carta non appena lui andò via. Penelope non era certamente una brutta donna, anzi direi che fosse piuttosto piacente, ma era chiaro che non curava affatto il suo aspetto, non per nulla era sempre senza trucco e coi capelli un po' arruffati.
La settimana seguente ripresi quel foglietto, ed essendo fin troppo chiaro che non le assomigliavo in alcun modo, scelsi d'imitarla nell'aspetto generale, usando tutta la mia fantasia.
Inizia col truccarmi in modo leggero, usando però un rossetto di un bel rosso acceso che era messo ancor più in risalto dal chiarore della mia pelle. Presi poi una parrucca con lunghi capelli neri e mossi, per aggiungere un look da segretaria in versione audace, abbinando alla classica camicetta bianca una minigonna elasticizzata che a malapena mi copriva il sedere.
Uno dei motivi per i quali Leone veniva da me, era che la moglie non voleva avere rapporti anali, considerandoli indice di bassa moralità oltre che dolorosi e poco piacevoli per una donna.
Con me lui quasi si sfogava non potendogli offrire altro che ciò che la moglie gli negava, ma quel giorno volli andare oltre, mettendomi un piccolo plug nel sedere, quasi gli volessi indicare quello che si doveva prendere. Per essere ancora più esplicita non indossai alcun tipo di mutandine, e dopo aver calzato un paio di semplici decolté l'aspettai quasi con impazienza in piedi in quella che era diventata la nostra piccola saletta comune.
Quando suonò al campanello andai subito ad aprire, per poi portarlo nella mia camera dove non aspettai un attimo per mettere in atto il mio perverso piano.
"Se vuoi oggi puoi chiamarmi Penelope." gli dissi dopo essermi messa carponi sul divano, ed aver alzato la gonna facendogli così vedere il plug "E questo è il mio regalo per te, il mio bel culetto vergine che non aspetta altro che esser preso da chi oggi fa il compleanno."
"Davvero posso chiamarti come mia moglie ?" mi chiese ancora un po' incredulo, ma non abbastanza per non poggiare una mano sul mio sedere.
"Certamente maritino mio, oggi sarò la moglie che non hai mai avuto, quindi fammi quello che vuoi, l'importante è che godiamo insieme." gli risposi sculettando un pochino.
Lui iniziò a giocare col plug, facendolo uscire lentamente per poi rimetterlo al suo posto quasi trovasse sbagliato tenerlo fuori, ma ben presto a tutto ciò unì la sua lingua che divenne quasi usa saetta per quanto girava intorno a quel piccolo cuneo di metallo.
"Sì Leone allargami bene il culo, così quando poi ci metterai dentro il tuo gran cazzo, c'entrerà ancor meglio e potrai sfondarmi come hai sempre sognato." gli dissi col tono più lussurioso che potessi avere.
"Mi stai facendo impazzire, tu e il tuo culo da favola."
Leone usò con più forza il plug ma senza però farmi male, ma a quel punto compresi che era meglio andare oltre, così lasciai il cuneo nel retto per poi inginocchiarmi davanti a lui e tirargli fuori la mazza, che era già abbastanza dura.
Iniziai a spogliarmi mentre gli leccavo il membro, e lo stesso fece lui lasciando che fossi io a condurre il gioco. Quando glielo presi in bocca era già abbastanza in erezione, ma non volli andare di fretta così l'invitai a sedersi sul divano per poi continuare il mio lento lavoro di bocca, una volta che mi fui sistemata carponi al suo fianco. Lui riprese a toccarmi il sedere, soffermandosi ovviamente sul plug, ma senza mai tirarlo fuori e limitandosi a batterci un paio di dita sopra, il che m'eccitò moltissimo.
"Che ne dici di sverginare la tua cara Penelope." gli dissi prendendo il flacone del lubrificante e rimettendomi a pecora dandogli però questa volta le spalle.
Da vero signore mi tolse delicatamente il plug, per poi ungere abbondantemente sia il mio buchetto, che la sua mazza, e quindi puntare la cappella contro il centro del suo desiderio. Pur avendo avuto in precedenza molti rapporti, mi prese come se davvero fosse la prima volta, spingendomi dentro il retto il suo bel bastone con fin troppa lentezza, come se avesse quasi paura di farmi male, Iniziò a chiamarmi come la moglie, dicendo che mi voleva tutta per sé, senza più alcun tabù o inibizione, e che fossi stata come mi voleva lui, non m'avrebbe più tradita.
"Sì, sarò sempre tua come mi vuoi tu." gli dissi continuando a recitare la parte della moglie "E potrai sempre scoparmi come ti piace di più. Anzi siediti e lascia che sia io a farti godere."
Leone si sistemò al centro del letto, e così dopo avergli preso un po' la mazza in bocca, m'impalai su di lui dandogli le spalle.
"Sì voglio il tuo culo tutti i giorni." mi disse spingendo dal basso come un ossesso "Voglio incularti e vederti godere mentre lo sfondo col mio cazzo."
Lui continuò a dire oscenità senza senso mentre io godevo forse più di lui, rispondendogli sempre di sì, cavalcandolo come più mi piaceva, sino a quando quasi non mi buttò sul letto per mettersi poi in piedi.
"Chi sono io ?" mi domandò lasciandomi un po' stupita.
"Il mio unico uomo." gli risposi avvicinandomi a lui quel tanto che bastava per leccargli i testicoli, con la lingua ben fuori dalla bocca, in modo che mi potesse vedere "Tu sei il solo che può scoparmi e farmi godere, e non sai quanto mi piace essere tua."
Colmo d'eccitazione mi fece sdraiare per poi prendermi per le caviglie in modo da tenermi le gambe ben spalancate, e quindi riprese a fottermi con ancora più veemenza di prima.
"Sì scopami tutta, voglio il tuo gran cazzo tutto dentro il culo, e poi voglio bere la tua sborra calda." dissi in preda al piacere.
"S' finalmente ho il tuo culo troia di una moglie che non sei altro. Te lo voglio sfondare e poi sfondare ancora." mi rispose oramai prossimo all'orgasmo.
Quando lo vidi sfilarsi da me compresi che era giunto il momento di farlo venire, così mi misi carponi davanti a lui per prendergli il membro in bocca, e dopo pochi secondi ritrovarmela piena del suo seme, che mandai giù senza alcun problema, e finire col leccargli la mazza per ripulirla di ogni traccia del suo orgasmo.
"Mio Dio Noemi, se mia moglie fosse solo la metà di te non la tradirei mai." mi disse un po' sconsolato dopo esser tornato alla realtà, sedendosi al centro del letto.
"Ma adesso io sono tua moglie." risposi sdraiandomi a pancia sotto sulle sue gambe "E se vuoi punirmi per esser stata troppo casta con te lo puoi fare."
Leone comprese il gioco che volevo portare avanti, e finse di sculacciarmi non facendomi in alcun modo male, ma in compenso un bel po' di rumore, con la sua manona. Così mentre io fingevo di protestare, sentivo la sua mazza ricrescesse sotto la mia pancia, sino a quando non mi fece girare per riprendere il suo ruolo di maschio alfa.
"Succhiami il cazzo troia." mi disse inginocchiandosi al mio fianco "Anzi prima leccami le palle sino a farle diventare lucide."
"Subito amorino, lascia fare a me e godi della mia lingua."
Leccargli i testicoli fu quasi un piacere per quanto erano duri, e quando passai alla mazza era forse ancora più turgida di prima, tanto che stringerla fra le labbra diede più piacere a me che a lui, che pure gemeva senza sosta.
"Mio Dio se continui così ti sborro in bocca." mi disse ben sapendo che non l'avrei mai permesso.
"Allora mettimelo dentro." risposi sistemandomi carponi e allargandomi le chiappe con le mani "Ma questa volta non voglio un uomo dietro di me ma un'animale."
"Sei sicura di quel che dici ?" mi domandò come se non avesse capito quello che gli avevo appena detto.
"Sì quindi prendimi come merito."
Non essendo abituato ad esser violento, Leone mi penetrò con più ardore del solito, ma non certo come volevo io, così decisi di dargli uno stimolo in più.
"E' tutto qui quello che sai fare ? È davvero così che ti scopi le troie che paghi per avere quello che io non ti do ?" gli dissi con un tono che era ben oltre la sfacciataggine "Davvero vuoi che mi faccia scopare da un altro, un vero uomo che mi faccia urlare dal piacere, che mi rompa il culo come voglio io ?"
Leone mi afferrò saldamente per i fianchi per darmi un paio di spinte con tutte la sua forza, che mi fecero sì un po' male, ma anche quel piacere da puttana masochista che volevo provare con lui.
"Così va bene puttana del cazzo che non sei altro ?" mi urlò mentre mi sbatteva come non aveva mai fatto "D'ora in poi ti voglio sempre così, col culo bello in alto pronto a fartelo sfondare, e guai a te se provi di nuovo a fare la santarellina."
Lui continuò ad inveire, ma sapevo che le sue parole in realtà non erano rivolte a me, ma alla moglie che col suo atteggiamento da brava cattolica, non faceva altro che spingerlo nel mio letto.
Venni senza neanche aver bisogno di toccarmi, facendo cadere qualche goccia di sperma sul lenzuolo senza che lui se ne accorgesse, ma del resto era troppo preso a farmi sua per badare ad altro.
Alla fine, anche lui ebbe l'orgasmo, ma questa volta mi fece inginocchiare davanti a lui per potermelo schizzare in faccia, ultima forma di disprezzo nei confronti della Penelope che stavo interpretando.
Poi forse vergognandosi di quanto aveva appena fatto, mi passò dei fazzolettini di carta che erano sul comodino, per poi iniziare a rivestirsi.
"Leone non devi chiedermi scusa, è stato un gioco e per quello che mi riguarda anche piacevole." gli dissi per cercare di togliergli quei sensi di colpa che vedevo lo stavano affliggendo.
"Lo so ma per un po' avrei davvero voluto avere davanti a me mia moglie per darle una lezione." mi rispose dandomi una dolce carezza sul viso "E tu sei troppo dolce per meritare la mia rabbia repressa, in ogni caso grazie per aver fatto di me un uomo felice, almeno per un po'."
Una volta che si fu rivestito mi lasciò i soldi sul comodino, e quando li andai a contare vidi che erano quasi il doppio della mia solita tariffa.
"Peccato che non fai il compleanno tutti i mesi, perché com’è bello divertirsi e guadagnare così bene." pensai mentre mi ripulivo la faccia "Solo ora devo farmi venire qualcosa in mente per la prossima volta, perché un cliente così non lo posso certo perdere."
Ecco gli aiuti per chi vuole provare ad indovinare il finale :
- è un lieto fine
- è il sogno di tutti gli italiani
- è un finale "caldo"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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