trio
Myrna cap 09
di MissSerena
03.01.2025 |
1.980 |
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"” gli risposi quasi strappandogli quel pene di silicone dalle mani, mentre Angela si metteva carponi sul divano..."
Se in ufficio c’era una persona che sfuggiva ad ogni logica, questa era Angela.I suoi risultati come venditrice erano tutto tranne che eccezionali, eppure il suo stile di vita era ben più alto del mio, che ero una punta di diamante dell’agenzia. Inoltre il suo aspetto era sempre oltremodo curato anche nei minimi dettagli, mai un capello fuori posto o una calza smagliata, per non parlare delle sue mise che sembravano uscite dalla copertina di Vogue.
“Ma come fa Angela a vivere così ?” chiesi un giorno a Penny che sapevo non lo sopportava in alcun modo.
“Non lo so per me ha una doppia vita, chessò la sera va a fare la puttana o qualcosa del genere.”
La sua risposta per quanto più dettata dall’antipatia che altro, aveva però una ragione d’essere, così decisi d’invitare Angela a prendere qualcosa da bere con me usando il lavoro come scusa.
“Vogliamo togliere le cazzate di mezzo e passare subito al sodo.” mi disse non appena il cameriere ci portò le nostre ordinazioni “Tanto lo so che vuoi sapere come faccio ad avere più soldi ti te vendendo molto meno.”
“Alla faccia della sincerità !” esclamai prendendo il mio bicchiere “Comunque hai ragione, per me sei un mistero, ma dimmi quello che vuoi perché non voglio entrare a gamba tesa nella tua vita.”
“Semplice faccio la escort.” mi rispose lasciandomi a dir poco basita col risultato che per poco non lasciai cadere il bicchiere con tutto il suo contenuto.
“Puoi ripetere perché credo di non aver capito.”
“Invece hai capito benissimo, faccio la escort e se t’interessa fra due giorni ho un cliente che vuole due ragazze, e non dirmi che sei vergine perché ti riderei in faccia.”
Non è che fare la puttana fosse una mia ambizione, se non come un gioco che però non ero mai riuscita a realizzare. Inoltre, avevo passato ben più d’un esame usando il sesso come ‘merce di scambio’, e quindi da un certo punto di vista sapevo a cosa andassi incontro.
“Solo per curiosità ma quanto guadagni a prestazione ?” le chiesi pensando a tutte le spese extra che avrei potuto affrontare facendo anch’io qualche marchetta.
“Si parte da cinquecento per una cosa normale, ma poi scappa quasi sempre la mancia o il regalino, l’importante è fare le puttane senza che lui se ne accorga troppo, insomma essere il più naturali possibili come se lo facessi col tuo ragazzo.”
“E chi è questo tipo che ne vuole due ?”
“Manuel è un porco che prima si carica di Viagra per godersi sino in fondo ciò per cui ha speso. Però mi ha sempre dato di più di quel che gli ho chiesto, ha un bel cazzo ed è uno che non chiede cose folli.”
“Lo sai che non c’è bisogno di convincermi, anche perché ho già deciso.” le risposi ridacchiando “Quindi dimmi solo dove e quando.”
L’appuntamento fu fissato di lì a due giorni, e passai quel periodo lavorando tanto, che quasi lo dimenticai, e fu solo grazie ad un messaggino di Angela che mi ritrovai sotto casa di Manuel all’ora prefissata.
“Non mi hai detto com’è.” le chiesi mentre salivamo in ascensore.
“Sui quaranta, capelli sempre corti e qualcuno inizia a spuntare bianco, fisico asciutto, sposato con una mezza suora ed infatti si sfoga con me, però è sempre stato un signore.”
Conoscevo il genere, se non altro perchè era quello che incontravo più spesso, uomini con voglie represse, sposati con donne con la fantasia di un lombrico, che si lasciavano andare solo con prostitute, non volendo relazioni clandestine troppo coinvolgenti.
Angela non fece quasi in tempo a bussare alla porta, che una voce molto calda ci disse d’entrare.
Manuele era seduto su un largo divano, in quella che era la parte giorno della piccola suite che aveva preso, dietro ad un tavolino di vetro, sul quale erano poggiate due scatole uguali.
“Angela non mi presenti la tua amica ?” disse il cliente alla mia collega.
“Manuel lei è Myrna, e Myrna lui è Manuel, e come avete capito non sono brava a fare le presentazioni.” gli rispose Angela facendo ridere tutti e tre.
“Dentro quelle scatole ci sono due regalini per voi, vorrei che l’indossaste entrambe, ma senza andarvi a cambiare da qualche parte.”
Il suo tono era molto cordiale, ma allo stesso lasciava capire che le sue non erano semplici richieste, ma ordini ai quali dovevamo ubbidire, ma del resto era lui che pagava e quindi nei limiti del possibile dovevamo accontentarlo.
Angela ed io aprimmo le scatole quasi contemporaneamente, tirando fuori due completini in pizzo nero molto sexy, ma non del tutto simili, composti da un tanga fin troppo striminzito, ed un reggiseno push-up.
“Vuoi che li mettiamo davanti a te ?” gli chiesi rendendomi poi conto che era la prima volta che gli rivolgevo la parola.
“Sì perché è un problema ?”
“No.” gli rispose Angela “Era solo per esser sicura d’aver capito bene.”
Ci spogliammo del poco che avevo addosso per indossare i due completini di pizzo, che ci stavano davvero bene avendo entrambe un fisico di tutto rispetto.
Poi non ci fu bisogno che Manuel aprisse bocca, ma con Angela iniziammo a darci dei piccoli baci che divennero ben presto molto più focosi, mentre le mani diventavano oltremodo audaci.
Mi piace fare sesso con una donna, ma di solito non davanti ad un uomo perché credo che con un maschio di mezzo venga a mancare quell’intimità tipica dei rapporti saffici. Con Angela però era tutto così naturale che la presenza di Manuel passò in secondo piano, lasciandomi gustare ogni attimo passato a baciare e toccare la mia amica.
Ben presto la temperatura fra noi due aumentò vertiginosamente, sino a quando la mia amica mi fece capire che dovevamo dedicarci a chi ci stava pagando.
Sculettando in modo quasi osceno ci avvicinammo a lui, e mentre Angela s’andò a sedere al suo fianco offrendogli il seno, io m’accucciai fra le sue gambe e gli tirai velocemente fuori la mazza già mezza dura.
Il Viagra doveva già aver fatto effetto, perché basto che gli facessi sentire la punta della lingua sulla cappella, per fargli avere un’erezione completa, e così non potei che prenderglielo in bocca per iniziare a succhiarlo.
“Non lo vorrai tutto per te.” mi disse Angela inginocchiandosi al suo fianco, per poi suggerirmi a bassa voce di mettersi come lei.
Con noi due di fatto messe carponi ai suoi lati che c’occupavano nella sua nerchia, a Manuel non rimase che poggiare una mano sul sedere d’entrambe, per palparlo sempre più forte, ma senza mai farci male.
Angela ed io da parte nostra, ci stavamo divertendo non tanto a giocare con le nostre bocche con la sua mazza, quanto a scambiarci effusioni quasi lui non ci fosse, tirando fuori il nostro lato saffico che avevamo sempre nascosto l’un l’altra.
Una volta raggiunto il massimo dell’erezione, m’impalai su Manuel dandogli le spalle, con Angela che più che leccargli i testicoli, faceva sentire la sua lingua sulla mia passera.
L’uomo però si stancò ben presto di me, e allora fu la mia amica a prendere il mio posto, ma lei gli mise il seno davanti alla faccia, quasi costringendolo a baciargli almeno i capezzoli.
Ne seguì un continuo scambio di posizioni, quasi sempre dettate da Manuel che si divertiva e non poco, a vederci lesbicare senza alcun problema, tanto che alla fine ci ritrovammo nel più classico dei sessantanove, con lui che prendeva a turno lei e me.
Se pur pieno di Viagra alla fine Manuel venne inondandoci col suo seme sui visi, ma poi bastarono pochi e veloci colpi di lingua per ritrovarci entrambe la faccia quasi pulita.
“Visto che vi piace così tanto farlo fra voi due, perché non iniziate a usare questo.” ci disse tirando fuori un fallo finto di più che considerevoli dimensioni “anzi sapete che vi dico ? Myrna fammi vedere come inculi per bene la tua amichetta.”
“Certo come vuoi tu.” gli risposi quasi strappandogli quel pene di silicone dalle mani, mentre Angela si metteva carponi sul divano.
Passai il fallo alla mia amica che iniziò a ricoprirlo di saliva, con me dietro di lei che le leccavo il buchetto, un po’ per non doverla poi sodomizzare quasi a secco, ma anche per far eccitare Manuel, che ci guardava seduto in poltrona. Per farle ancor meno male le infilai il simulacro nella passera, dalla quale fuoriuscivano i primi umori, ma quando si trattò di cambiare porta del piacere esitai un po’, tanto che l’uomo quasi mi riprese.
“Allora ci vuole tanto per metterglielo nel culo ? O t’aspetti che dopo io avrò le stesse premure con voi due ?”
In effetti Manuel aveva ragione, così presi un bel respiro, e subito dopo infilai metà fallo nel retto di Angela, che prese a gemere come non aveva fatto sino a quel momento.
“Oh sì Myrna così, mm che bello, e tu brutto porcello perché non mi fai succhiare il tuo bel cazzo, perché tanto lo so che dopo vuoi il culo di tutte e due, ma io voglio il tuo cazzo per prima.”
“Eccoti accontentata.” le rispose lui mettendosi davanti alla sua faccia “Inizia a leccarmi le palle, e tu non smettere di prepararle per bene il culo così dopo ci divertiamo tutti quanti.”
Così mentre Angela gli faceva avere una nuova erezione, io le aprivo il buchetto, tanto che quando lui decise di prendere il mio posto, la penetrò completamente con due soli affondi.
“Sì così sfondami tutta !” urlò Angela che sembrava godere moltissimo “Dai adesso inculami come piace a tutti e due e poi rompi il culo anche a Myrna che non aspetta altro.”
In realtà anch’io mi stavo eccitando e non poco guardando quei due presi da tanta passione, così mi sistemai al fianco della donna per poi infilarmi il fallo dentro il retto, come se volessi prepararmi da sola a quello che sarebbe successo a breve.
“Non so chi sia più troia delle due. Una non chiede altro che d’esser inculata, e l’altra nell’attesa lo fa da sola ! Voi due valete ogni dollaro che vi do e anche di più.”
“Tu parli troppo e scopi poco.” gli risposi avvicinando la mia bocca a quella di Angela “O vuoi che passi tutta la sera con questo cazzo finto nel culo ?”
Manuel non mi rispose, ma semplicemente lasciò la mia compagna d’avventura, per mettersi dietro di me e sodomizzarmi esattamente come aveva fatto con lei poco prima, facendomi sentire sì un po’ di dolore, ma soprattutto un nuovo piacere molto particolare.
Se fino a poco prima avevo preso quella strana situazione come l’ennesima avventura della mia vita, quel prendermi così brutalmente mi fece sentire una vera prostituta, ma non per questo ebbi disgusto di tutto ciò. Era come se nel mio cervello al posto di Manuel ci fosse uno dei miei abituali compagni di sesso, che del resto non mi trattavano poi in modo così diverso, col plus che lui mi stava pagando e non poco per fare di me ciò che voleva, pur rimanendo nei limiti del buon senso.
Iniziai così a godere come se non fossi più una escort, ma una normale donna che si stava concedendo una divagazione a tre, cercando di dare piacere sia a Manuel che ad Angela quand’era lei quella che veniva scopata.
Lui come al solito ci fece assumere le più diverse posizioni, cercando allo stesso tempo di farci amoreggiare fra noi, cosa che in fondo volevamo entrambe, e per questo l’accontentammo ben volentieri.
Credo che Manuel ad un certo punto si sia accorto di quel che stavo provando, infatti lasciò quasi da parte la mia amica per ‘dedicarsi’ di più a me, col risultato che venni un attimo prima di lui.
“Oh mio Dio ma siete due diavole !” esclamò lui mentre cercava di riprendere fiato “Non siete a buon mercato ma valete ogni soldo che vi ho dato.”
Ovviamente ci lasciò portare via la lingerie che avevamo indossato e così dopo qualche parola, Angela ed io lo lasciammo per tornare ognuna a casa sua.
“Senti ho visto che t’è piaciuto e non dirmi che non è vero, quindi se vuoi continuare, e intendo da sola e non solo in coppia con me, domani chiamami così ci vediamo e ti spiego come funziona per non sputtanarsi.”
“Va bene allora ti chiamo domani, ora scusami ma sono un po’ stanca e non solo per colpa sua.”
Il giorno seguente ebbi una lunga e fruttuosa chiacchierata con Angela, e la sera aprii il mio profilo come accompagnatrice, col risultato d’iniziare a fare la escort quasi subito con notevole profitto economico.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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