tradimenti
Camilla 4/4

10.02.2025 |
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"Dopo qualche mese non l’ho considerato quasi più ‘il mio cornuto’, ma il compagno di sempre nuovi giochi erotici, dove magari i ruoli sono fin troppo..."
Passai alcuni mesi usando Carlo come carta di credito per gli sfizi più stravaganti.In realtà non avevo alcun bisogno dei suoi soldi, ma trovavo fosse giusto che pagasse per fare il guardone, avendo non sempre come premio il potersi masturbare, quando non ero io a farlo venire.
Non avevo voluto che avesse alcun rapporto con gli uomini che mi portavo a letto, mantenendo così il suo culetto vergine, quasi fosse un frutto raro. In realtà col passare del tempo il desiderio di usarlo come donna si fece sempre più forte, ma seppi resistere sino al giorno in cui per puro caso incontrai Lara, una sua ex con la quale avevo fatto sesso in sua presenza.
Dopo i saluti di rito ci fermammo a bere qualcosa insieme, e subito la discussione finì su Carlo, con Lara che quasi si stupì che non l’avessi ancora fatto mio.
“Ti dirò che ci ho pensato più volte, ma poi mi manca sempre non dico la voglia, quanto l’idea per rendere memorabile il momento, perché è chiaro che dopo che me lo sono fatto io, quello va a cercare il cazzo vero e non è detto che poi torni da me.”
“In parte hai ragione.” mi rispose Lara “Però è inevitabile che prima o poi lo prenda nel culo; quindi, corri il rischio di non essere quella che lo svergina.”
Iniziammo così a pensare a come rendere unico la perdita della verginità di Carlo, tirando fuori diverse idee una più perversa dell’altra, sino a scrivere su un tovagliolo di carta un vero e proprio piano di guerra.
Ci vollero un paio di giorni per prendere tutto l’occorrente per quella serata speciale, e una volta finite le spese diedi appuntamento a Lara per la sera seguente, ordinando poi a Carlo di venire da me alle nove in punto, come d’abitudine quando doveva fare il guardone.
Lara arrivò poco prima, e subito ci scambiammo dei lunghi baci, quasi dovessimo scaldarci prima dell’arrivo della vittima. Entrambe come d’accordo indossavamo delle camicette e dei pantaloni molto stretti entrambi bianchi, con quest’ultimi che entravano negli stivali da equitazione, dando ad entrambe un aspetto da perfette amazzoni.
Quando arrivò Carlo feci nascondere la ragazza in cucina, per aprire la porta a quello che consideravo il mio giocattolo umano.
“Signora Camilla siete meravigliosa.” mi disse non appena entrò in casa.
“Lo so ora spogliati che ho fretta.” risposi con una certa freddezza.
“Devo aspettare il vostro amante nudo ?”
“Stasera non ci sarà non ci sarà nessun uomo, solo io, te e una piacevole sorpresa.”
Lui ubbidì spogliandosi in tutta fretta, per poi sistemarsi piegato sul tavolo, con le gambe un po’ aperte, come quando mi divertivo a sculacciarlo dopo aver avuto un rapporto in sua presenza con un altro uomo.
“Stasera caro il mio senza cazzo perderai la tua verginità anale, e sia chiaro che non ho nessuna intenzione di violentarti o cose del genere, solo di farti il culo in un modo che non scorderai mai, e non solo perché sarà la prima volta che lo prendi dietro. La sorpresa è che non sarò da sola ma con una persona che ben conosci, e che non vede l’ora di riderti vero Lara ?”
Quando Carlo vide la sua ex ragazza ebbe un momento di reale stupore, ma bastò che lei aprisse bocca per farlo tornare alla realtà.
“Allora senza cazzo pronto a diventare un mezzo frocio ?”
“Posso solo chiedere il perché ?” domandò Carlo quasi avesse bisogno di una motivazione per fare quell’ultimo passo verso la sottomissione più completa.
“Certo che sì.” risposi accarezzandogli il sedere “Vedi in questi mesi ti ho umiliato senza avere alcuna considerazione del tuo io, e sia chiaro che non hai mai detto nulla per fermarmi. Quindi ora non mi rimane che toglierti l’ultimo rimasuglio di mascolinità, e renderti finalmente uno zero come uomo. So bene che dopo potrai andare a caccia di cazzi che ti scopino peggio di una troia, e quindi che mi lasci perché non ti servo più, ma è un passo che devo farti fare, ma soprattutto voglio essere io a fartelo fare, sono stata chiara ?”
“Sì signora Camilla.” mi disse come un agnello che va al macello.
Con Lara iniziammo a girargli intorno lasciando quando possibile una mano sulle sue chiappe, mentre gli ricordavamo di quanto fosse inutile come maschio. Nonostante quella continua umiliazione, Carlo ebbe una vistosa erezione, e a quel punto deriderlo fu ancora più semplice.
“Guarda gli si è rizzato il cazzetto !” esclamò Lara ridendo “Secondo me gli si gonfierà ancora un po’ quando te lo scopi.”
“Beh possiamo vedere se hai ragione già da adesso e senza che lo svergini.” le risposi andando a prendere l’olio lubrificante che avevo già sistemato a portata di mano.
Con calma ne feci scendere un po’ nel solco delle chiappe, poi presi una siringa ovviamente senza l’ago, con la quale glie ne iniettai una buona quantità direttamente nel retto. Lara iniziò quindi a masturbargli il culo con un dito, al quale poco dopo unii uno dei miei mentre le davo un lungo bacio in bocca.
“Lo sai che mi hai fatto godere più tu col tuo bel cazzo finto, che lui anche mettendo insieme tutte le volte che ha fatto finta di scoparmi ?” mi disse Lara mordicchiandomi un lobo dell’orecchio.
“Se è così stai tranquilla che dopo si replica, anche perché scoparti è piaciuto molto anche a me,” le risposi prima d’infilarle la lingua in bocca.
Lasciammo il sedere di Carlo solo il tempo di ripulirci le mani per poi toglierci a vicenda camicette e reggiseno, per essere più libere di usare l’olio senza il pericolo di sporcarci.
“Tu sdraiati su tavolo e poi mettici i piedi sopra.” ordinò Lara allo schiavetto che fu velocissimo nell’ubbidirmi.
“Ora ti faremo sborrare come non hai mai fatto in vita tua, ma credimi se all’inizio sarà piacevole, poi ti brucerà il cazzetto, e quello sarà solo l’inizio.” dissi a Carlo infilandogli la cappella in un preservativo.
“Pensandoci bene mi fa un po’ senso toccargli il cazzetto.” mi confessò Lara, alla quale non potei che dar ragione.
“Potremmo usare dei guanti in lattice, ne ho ancora dalla pandemia.” le dissi andando a prenderli per poi indossarli sia lei che io.
Feci quindi scivolare un po’ d’olio sul pene del ragazzo prima d’iniziare a masturbarlo, e al contempo stimolargli l’ano continuando a penetrarlo con un dito. Con Lara ci fu quasi una gara a chi lo faceva venire più volte, e va detto che Carlo sembrava quasi un idrante in quanto a schizzate, peccato che fossero una dopo l’altra.
“Guarda come gode il porco.” disse Lara con notevole disprezzo “Ha solo due dita nel culo; eppure, il cazzetto è sempre dritto, figuriamoci quando proverà il cazzo vero !”
“Hai ragione ma del resto uno come lui può solo farsi riempire il culo da qualcuno frocio quanto lui.”
Continuammo quel perverso gioco di masturbazioni ed insulti, sino a quando Carlo non iniziò a sentirsi bruciare il pene.
“Signora Camilla, la prego ho il cazzo in fiamme.” mi supplicò lo schiavetto.
“Però ce l’hai sempre bello duro.” gli risposi infilandogli un altro dito nel retto.
“E’ colpa vostra che mi fate eccitare così tanto.” provò Carlo a giustificarsi.
“Ma guarda un po’, lui è frocio e poi si lamenta con noi che lo facciamo godere troppo !” esclamò Lara ridendo “Però se vuoi smettiamo, ma sai bene cosa succede dopo vero ?”
“Sì signorina Lara, fate quello che volete.”
Sia Lara che io ci spogliammo completamente per poi indossare due strap-on di medie dimensioni, e quindi metterci ai lati del tavolo all’altezza della testa di Carlo.
“Vedi uno come te meriterebbe ben altro che questo trattamento di favore.” gli dissi sbattendogli in faccia il mio pene finto “To dovresti esser sverginato senza tanti preamboli, trattato peggio di una puttana da pochi soldi, magari da un uomo dotato di un gran cazzo, che ti faccia capire fin da subito quanto sei solo un buco da riempire visto che come maschio non vali nulla. Quindi ringraziaci per come ti stiamo trattando, e vedi di farlo bene.”
“Vi ringrazio mie signore per la gentilezza che mi usate e che non merito.” mi rispose forse desideroso d’arrivare al gran finale.
A quel punto Lara gli prese i piedi in modo da spingergli il sedere ancora più in fuori, mentre io mi sistemavo davanti a lui, dopo aver fatto scendere un’abbondante dose di olio sullo strap-on.
Con tutto il lubrificante che avevo messo sia sul fallo, che dentro l’ano di Carlo, la penetrazione non poté che essere rapida e quasi indolore, tanto che quasi non m’accorsi d’averglielo messo tutto dentro.
“Guarda a questo gli s’è cresciuto ancora un po’ il cazzo !” esclamò Lara prima di prenderglielo in mano “Con me non ti si rizzava neanche coi pompini, e ora con un cazzo nel culo sembri quasi uno normale, lurido porco che non sei altro.”
“Scommetto che sborra in meno di due minuti.” dissi iniziando a scoparlo con un buon ritmo.
“Anche meno se lo sego.” mi rispose la ragazza che lo stava masturbando con un notevole vigore.
Carlo venne quasi subito, riempendo ancora un po’ il preservativo che gli avevo messo poco prima, quasi contorcendosi per quel misto di piacere e dolore che gli stavamo dando.
Quando lasciai il posto a Lara questa non perse un secondo e sodomizzò il suo ex con forza, ma lui non disse nulla anzi sembrava non desiderasse altro.
“Sai che ti dico ? Che per una volta vorrei essere io la guardona mentre ti rompono il culo un paio di ragazzi, magari di colore visto che sotto sotto sei pure razzista.” gli disse Lara mentre io lo segavo stringendogli il più possibile il pene.
“Da come gode secondo me domani sera va a cercar cazzi in qualche bar per froci.” le risposi ridacchiando “Però se trovi due che se lo sbattono chiamami perché lo voglio vedere anch’io.”
Carlo non diceva nulla, e del resto godeva troppo per dare importanza ad insulti e minacce che gli rovesciamo addosso in continuazione.
Non so se neppure lui contasse gli orgasmi che aveva uno dopo l’altro, sino a quando non ci stancammo noi di scoparlo e fargli seghe. Alla fine, gli tolsi il preservativo per rovesciarli in bocca tutto il suo contenuto, che lui mandò giù senza dire nulla.
“Non ti chiedo neanche se t’è piaciuto visto che hai goduto come un porco, ma solo con chi fra noi vorresti continuare il tuo cammino da sottomesso.” gli domandai cogliendo sia lui che Lara di sorpresa.
“Mi scusi signora Camilla ma non ho compreso bene la sua richiesta.”
“Semplice Lara ha già detto che farà di te un culo da cazzi, e del resto è anche la logica conseguenza per essere stato con lei del tutto incapace di soddisfarla. Quindi se sceglierai lei il tuo destino sarà quello di diventare uno schiavo sessuale, ovviamente disponibile per ogni rapporto che si presenti, ma solo come passivo, e del resto come attivo fai solo ridere.”
“Mentre con lei signora Camilla ?” mi chiese sperando forse in qualcosa di più appagante.
“Con me diventeresti uno vero slave, e intendo a trecentosessanta gradi; quindi, pronto a soddisfare ogni mia richiesta, fosse anche quella di pulire il bagno. Non mancheranno le occasioni per umiliarti come maschio davanti a veri uomini, e neppure quelle in cui verrai inculato da vero frocio da me o altri, ma la tua vita girerà solo intorno a me, da vero schiavo che serve solo una padrona. Ovviamente potrai godere come hai fatto stasera, non da uomo ma da maschio mancato, o al limite masturbandoti da solo o facendoti segare da me,”
“Scusa Camilla, ma questo potrebbe farlo anche con me, non credi ?” mi domandò Lara avendo capito che l’avevo resa una scelta poco appetibile.
“No perché non hai esperienza in questo campo, certamente hai un’indole dominante, ma per uno come lui ci vuole una Mistress che conosca bene l’arte della sottomissione, e soprattutto la sappia applicare.”
“Scelgo lei signora Camilla.” disse Carlo inginocchiandosi davanti a me.
“Lo sapevo quindi adesso vestiti e vattene a casa tua, ti chiamerò domani per iniziare il tuo cammino da schiavo.”
“Quindi devo andare via anch’io ?” mi domandò Lara.
“No tu rimani, o forse non vuoi più esser scopata come l’altra volta ?”
La ragazza si mise a ridere per poi togliersi lo strap-on, mentre Carlo esausto ma appagato si preparava a togliersi dai piedi e lasciarci finalmente sole.
L’inizio del mio rapporto con Carlo come schiavetto è stato per certi aspetti comico, con lui che ubbidiva ciecamente ad ogni mio ordine senza badare alle conseguenze. Dopo un paio di settimane ho compreso che in fondo era solo un cucciolo che aveva bisogno di una brava padrona, e così sono diventata man mano più gentile pur mantenendo il mio ruolo di dominatrice. Alla fine di ogni rapporto a prescindere di quello che era successo, ho preteso d’essere io a farlo venire, e questa è diventata un’abitudine così forte, che dopo un po’ non c’è stato bisogno di mettergli una cintura di castità che gli impedisse l’orgasmo.
Nonostante le minacce fatte più volte, non l’ho mai fatto mai sodomizzare da un uomo, anche perché è sempre stato chiaro che non sia gay, ma soprattutto che non avrebbe tratto alcun piacere da quel tipo di rapporto.
Dopo qualche mese non l’ho considerato quasi più ‘il mio cornuto’, ma il compagno di sempre nuovi giochi erotici, dove magari i ruoli sono fin troppo prestabiliti, ma alla fine si gode entrambi, anche se ognuno a modo suo. Con ciò non dico che non lo umilio o non lo usi per ‘scopi non convenzionali’, ma solo che non siamo la classica coppia Mistress-slave che vivono in quel modo ogni momento della loro vita.
E a noi va bene così.
FINE
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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