bdsm
Ilaria - capitolo sesto
di MissSerena
14.02.2024 |
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“Mi vuoi proprio scopare !”
“Perché no, ma pensavo ad altro, qualcosa di più potente di me con un cazzo finto fra le gambe..."
Capitolo sestoLa mattina seguente scorre tranquilla, ormai le hostess ci lasciano fare da sole, unendosi a noi solo se richieste o indicandoci le stanze con le attrezzature più adatte alle nostre esigenze.
I nostri giochi si fanno di conseguenza sempre più audaci, e anche Daniela è riuscita ad integrarsi col resto della comitiva, anzi è una delle più attive facendo la dominatrice in maniera fin troppo delicata e la slave più desiderosa di forti attenzioni, come del resto la sua vera natura le impone
Da parte mia apprezzo sempre di più entrambi i ruoli, quando sono sottomessa godo nel leccare la mia dominatrice, sia che debba passare la mia lingua sulle scarpe o su zone ben più erotiche. Ma quando sono io a comandare voglio solo ricevere piacere, facendomi leccare fino allo sfinimento o usando strap-on applicati alla bocca della slave di turno. Senza rendermene conto ho in ogni caso un ruolo di primo piano, i due gruppi iniziali si sono fusi in uno solo e tutte voglio stare con me senza badare al come.
Solo dopo pranzo mi viene un'incredibile voglia di cazzo.
So che in quella villa ci sono solo donne, ma la voglia d’esser scopata è forse la più ovvia conseguenza alla mancanza di uomini.
Confesso la cosa a Sofia, una donna sulla trentina con un fisico longilineo, ma soprattutto una faccia da gran porca, la quale mi viene subito in soccorso.
“Se vuoi ho la soluzione giusta per te.”
“Mi vuoi proprio scopare !”
“Perché no, ma pensavo ad altro, qualcosa di più potente di me con un cazzo finto fra le gambe.”
“E cioè ?” le chiedo sempre più incuriosita da quel suo dire e non dire.
“Dammi la mano e vieni con me, ho come l'impressione che tu non abbia visitato tutte le stanze di questa villa.”
In effetti ha ragione, sono stata davvero poco in giro a ispezionare quel luogo dimenticandomi il vero motivo per cui sono qui, ma la voglia d'imparare la dominazione ed il piacere che ne traggo hanno di fatto cancellato ogni buona intenzione.
Così, mano nella mano come due ragazzine a spasso nel corso, Sofia mi porta in un'ala della villa che non avevo mai visitato e mi fa entrare in una sala il cui 'arredamento' mi lascia a bocca aperta.
In pratica ci sono diverse fucking-machine dalle forme più diverse, e ricordo che una sola volta qualche anno prima ne avevo vista una simile in un film porno, ma credendo che si trattasse di un esemplare unico costruito come coreografia.
“Io ti consiglio quella dove si sta sdraiate davanti, almeno io l'ho trovata la più comoda ed appagante, ma se vuoi provarne un'altra fa lo stesso.”
“No anzi, ti ringrazio del consiglio, anche se quella la m'intriga parecchio, però magari la provo dopo.” le rispondo indicandone una posta dietro ad un cavalletto simile a quello dove Tya mi ha dolcemente torturata il giorno prima.
“Va bene ora però spogliamoci, non vedo l'ora di farti godere mia bella porcellina.”
Ci togliamo in fretta il poco che indossiamo, dopodiché mi stendo su un lettino molto simile a quello del ginecologo. Sofia mi sistema al meglio le gambe e alza la macchina in modo che sia all'altezza giusta.
“Ilaria senti io non ti vorrei legare anche perché lo trovo inutile e poi non è che sia un granché brava a farlo.”
“Stai tranquilla che non scappo.” le rispondo ridendo.
“Di questo ne sono certa, solo dimmi con che misura vuoi iniziare.”
“Non lo so...fai tu.”
“Va bene cominciamo con una media che non si sbaglia mai.”
La vedo sistemare un fallo in cima all'asta della macchina, poi mi fa scivolare di poco in avanti e mi ritrovo la punta appena dentro.
“Ora inizio piano, dimmi se ti fa male.”
Nel silenzio più assoluto il fallo comincia ad avanzare e lentamente mi entra dentro.
Mi sembra davvero qualcosa di fasullo, un movimento così preciso e costante è impossibile per qualunque essere umano e mi viene quasi da ridere. Sofia capisce le mie sensazioni e comincia a toccarmi la fica in maniera dolce e delicata mentre aumenta di poco la velocità della macchina.
“Così va meglio non è vero ?”
“Decisamente sì, lo sai hai un tocco magico.”
“Questo è niente ora viene il bello.”
Sofia aumenta ancora la velocità della scopatrice automatica per poi poggiarmi l'altra mano sul seno iniziando subito a giocare con un mio capezzolo. Ora è tutta un'altra cosa, le sue stimolazioni mi fanno apprezzare al meglio quell'entrare ed uscire del fallo dal mio sesso che ormai è sempre più bagnato.
“Mhmm Sofia ti prego, aumenta ancora un po'.”
“Vedo che ti piace porcellina mia, eccoti servita.”
Senza staccare per un istante la mano dalla mia passera, Sofia aumenta e diminuisce la velocità della macchina a suo piacere, facendolo sembrare ora una furia, ora un dolce compagno. Da vera padrona del piacere ovviamente rallenta ogni volta che sto per venire, finché non decide di donarmi un orgasmo di rara potenza facendo andare la macchina alla massima velocità fino a quando non sono io a pregarla di fermarla.
Quando il membro di gomma mi esce del tutto dalla passera, Sofia s'abbassa per leccare i miei umori che sembra quasi fossero tenuti dentro da un tappo per quanto sono copiosi.
“Ilaria vuoi sempre provare quell'altra ?”
“Io sì ma tu ?”
“Faremo dopo, questo è il tuo momento.”
Le do un bacio in bocca per dimostrarle la mia gratitudine e m'avvicino a quell'altra macchina.
“Senti con questa però è forse meglio che ti lego, potremmo usare i bracciali per fare prima.”
“Si è una buona idea, in effetti non mi sentirei molto stabile.”
Col suo aiuto metto polsiere e cavigliere che poi lei fissa al cavalletto con dei moschettoni dopo che mi sono sistemata in una sconcissima pecorina.
“Ora ti farò provare quello che ho sentito io con Tanya, la mia hostess, una a cui piacciono le sensazioni forti.”
Per un attimo ho quasi paura, soprattutto quando vedo che lei monta un fallo doppio sull'asta della fucking machine prima d'avvicinarla.
Sofia prende poi il flacone del gel lubrificante e me ne mette una dose molto abbondante sul buchetto, con calma lo fa entrare dentro aiutandosi con due dita, ed io già godo solo con quelle. Quando inizia a farmi scopare dalla macchina inizia come prima molto lentamente, solo che adesso aumenta velocemente il ritmo, quasi avesse fretta.
“Cazzo Sofia così mi spacchi !”
“Non avevi voglia di cazzo ? Eccoti servita anzi ti do anche gli interessi.”
La vedo prendere un flogger e con quello inizia a colpirmi sulle natiche mentre con l'altra mano inizia a masturbarsi
Non sento neanche più il dolore alle mie aperture tanto mi fa bruciare la pelle, ma è innegabile che stia godendo, così piena di cazzo e così puttana da volerne altro.
“Sii...godo...sei un demonio.” urlo senza più alcun ritegno.
“Sei la più maiala di tutte noi e non sai come goda a farti questo, nel vederti così troia solo per me.” mi risponde lei dandomi una frustata un po’ più forte delle altre.
Lei aumenta ancora la velocità, non sento neanche più le frustate per come il piacere mi abbia rapita sino a quando non vengo di nuovo ancora più intensamente di prima.
Sofia mi tira giù dal cavalletto dopo avermi slegata e, prendendomi per il collare, mi trascina davanti ad una poltrona dove si siede.
Senza che mi dica nulla comincio a leccarle la fica mentre lei si masturba col manico del flogger, venendo quasi subito, ma continuiamo sino a quando non ha un altro orgasmo.
Rimaniamo per un po' ferme, lei seduta ed io accovacciata ai suoi piedi, nessuna delle due parla anche perché ci sarebbe poco da dire.
Solo quando decidiamo di rivestirci per andare a pranzo le chiedo della sua hostess.
“Guarda Tanya è tutto tranne che banale, fin dalla prima sera mi ha fatto provare cose per me nuove e non solo questa. Sa essere estremamente sadica ma anche molto sottomessa, insomma è la compagna perfetta per me.”
“Ti credo tranquillamente, anche Tya è così, a volte sembra quasi che mi legga nel pensiero.”
Così chiacchierando di sesso andiamo a pranzo e passiamo insieme anche un po' di tempo dopo aver finito di mangiare.
A metà pomeriggio mi ritrovo con Daniela e Nina che si propongono come slave e la voglia d’essere una vera Mistress, dopo aver subito tutte le attenzioni di Sofia.
Le faccio mettere in piedi con la faccia contro il muro legando le loro mani insieme ad un’asta d’ottone, per poi fissare le caviglie ad una sbarra distanziatrice in modo che non possano chiudere le gambe.
All’inizio mi diverto a stuzzicare le loro fiche con le dita, fino a ritrovarmene ben bagnate, con loro che gradiscono quel trattamento baciandosi di tanto in tanto. Quando prendo un frustino sono eccitate al punto giusto, solo che non voglio far loro del male, ma vederle soffrire negandogli l’orgasmo.
Così lo faccio passare in mezzo alle gambe, ora di Daniela ora di Nina, quando le colpisco in maniera molto leggera con la paletta del frustino in pieno sesso, si piegano in due dal piacere supplicandomi di scoparle.
“Non ci penso proprio, volete fare le cagnoline di Ilaria ? E allora dovete dimenticarvi l’orgasmo.”
“Sei crudele, così è peggio d’essere frustate.” Mi dice Daniela scherzando, ma non troppo.
“E chi ha mai detto di non esserlo !”
Le torturo così a lungo che ad un certo punto si avvicina Veronique, anche lei con un frustino in mano, e mi chiede di partecipare.
“Certo, però lasciami Nina, tanto tu stai con lei quando vuoi.”
La francese sorride poi mi bacia e inizia ad occuparsi di Daniela, sempre più vogliosa d’essere scopata, ma con la delusione negli occhi per non essere mia.
In realtà voglio fare ingelosire Daniela e ci sto riuscendo, anche lei ormai mi manda dei chiari segnali d’attrazione nei miei confronti, ma non ho fretta tanto prima o poi sarà nuovamente solo mia. Le due slave continuano a gemere, ogni tanto si baciano voluttuosamente per cercare d’eccitarci al punto da cambiare idea, solo che io e Veronique non ne abbiamo nessuna intenzione. Anzi finiamo col prendere un paio di dildi e masturbarci a vicenda appoggiandoci sui culi delle nostre vittime. Lo facciamo in un crescendo di mugoli sempre meno soffocati, fino a sfociare nell’orgasmo. Solo allora indossiamo gli strap-on e prendiamo a scopare Nina e Daniela di gran carriera. Loro due vengono subito ma noi continuiamo fino a sfinirle mentre le nostre bocche s’incontrano sempre più frequentemente.
Con un cenno d’intesa mi rivolgo a Veronique indicando la sua slave, lei capisce subito e facciamo lo scambio dopo averle slegate. Lo sguardo di Daniela sconvolta dagli innumerevoli orgasmi mi arriva dritto al cuore.
So che, se non voglio perderla questo è il momento della verità, non posso permettermi di essere tenera. Devo ribadire il mio ruolo di dominatrice e lei deve sentirsi completamente mia, non ci devono essere incertezze io sarò la sua Signora e Padrona, e questo è il momento per affermarlo.
“Daniela, inginocchiati davanti alla tua Padrona e leccami. Cerca di indovinare come voglio essere servita, ad ogni tuo errore ti farò conoscere il morso della mia frusta.”
Immediatamente Veronique mi passa il suo frustino, poi allargo le gambe e faccio cenno a Daniela di iniziare.
La biondina è proprio brava, dopo avermi aperto il sesso con due dita lambisce la mia passera con grande competenza. Mi titilla il clito, che ormai turgido fa capolino dal suo cappuccio, con rapide leccatine insinuanti. Quando finalmente lo aspira tra le sue labbra e inizia a succhiarlo io non posso più aspettare e con un gemito le vengo in bocca.
“Brava puttana, ma non ho ancora finito con te, apri la bocca e tienila ben aperta.”
Per sottolineare il mio ordine le somministro due rapide frustate in mezzo alle natiche, facendo in modo che la punta del frustino, la colpisca sul sesso con cattiveria.
Il suo urlo è per me la più dolce delle melodie e, senza aspettare otre, le schizzo direttamente in gola un getto della mia pipi che avevo tenuto in serbo per lei fino a questo momento.
“Tieni aperta quella bocca da troia e ingoia tutto senza perderne neanche una goccia, hai capito bene Daniela ? Se fai solo finta di sputare ti levo la pelle del culo a frustate !”
Lei esegue i miei ordini al di là di ogni mia più rosea previsione e, una volta superato un primo momento di accenno di vomito, mi ripresenta la sua bocca aperta e pronta per un mio nuovo dono dorato. Decido di essere magnanima con lei e i miei schizzi sono lenti ed intervallati in modo di darle tutto il tempo per ingoiare la mia pipi con calma. Vedere la ex snob che si sottomette a me in questo modo mi esalta come non mai.
Mi sento prosciugata in maniera deliziosa dalla mia troia e per finire le ordino di detergere le ultime stille dorate dal mio sesso con la sua lingua come farebbe la più fedele delle schiave.
Le afferro le mani e l’aiuto a risollevarsi. La sua bocca lurida dei miei fluidi è ora all’altezza di quella della sua nuova Padrona.
Senza attendere oltre la bacio con forza e la mia lingua ritrova il gusto salato della mia pipi sulla sua lingua.
“Daniela, sai cosa significa questo ?”
Lei con un sospiro abbassa lentamente la testa.
“Sì Padrona.”
Due parole che per me valgono più di tutti i discorsi del mondo, ma è ancora presto per un rapporto esclusivo tra noi. Ho intenzione prima di sperimentare ogni deliziosa perversione che mi potrà donare la mia permanenza alla Villa, ma una volta ritornate alla nostra vita di tutti i giorni, sappiamo perfettamente entrambe che il nostro destino ormai è indissolubilmente legato.
Madame X non si fa vedere fino a dopo cena quando ci fa riunire nel salone principale e, come al solito, non si perde in unitili preamboli.
“Fra poco proverete il piacere della cera, sarete affidate alle vostre assistenti sotto la mia supervisione sino a quando non mi riterrò soddisfatta. E state tranquille che la cera non mancherà mai, quindi preparatevi ad una lunga sessione di piacere del dolore, ora andate nelle vostre camere a spogliarvi e tornate in fretta qui nude e scalze.”
Ci dirigiamo in fretta nelle nostre stanze per tornare di gran carriera in salone.
Lì Tya mi mette un guinzaglio e mi porta insieme alle altre in un altro salone con i muri pieni di mensole con candele accese, e dal quale soffitto pendono delle sottili catene. Mi toglie il guinzaglio ormai inutile e mi ammanetta i polsi sopra la testa, poi aggancia le manette alla catena che tende fino a che non è ben tesa per poi mettersi al mio fianco in una posizione d’attesa.
Quando Madame x batte le mani tutte le hostess vanno a prendere una candela e iniziano a far scendere la cera su di noi.
All’inizio la tiene ben alta dal mio corpo, le prime colate arrivano sul mio seno tiepide, dandomi un senso di sottile piacere.
Man mano che diminuisce la distanza fra candela e pelle si sentono i primi gemiti di dolore, e anch’io non sfuggo alla regola, soprattutto quando Tya fa colare la cera calda su un capezzolo.
“Ahi così brucia.”
“Devi imparare a sopportare il dolore Ilaria, sei qui per questo.” è la sua semplice risposta che mi fa star zitta per un po’.
Sia Tya che le altre hostess iniziano a portare le candele a gruppi su dei carrellini che ne contengono una decina, solo che, quando porta il suo arriva anche Madame X con uno più grande.
“Tya puoi andare, provvedo io a Ilaria è l’unica che può darmi soddisfazione.”
“Certo Madame, mi chiami se ha bisogno di qualunque cosa.”
Non ho mai visto quella donna così da vicino, deve aver passato i quaranta da un pezzo, ma è di una bellezza rara per la sua età.
Non è truccata in maniera vistosa, ma di certo non ha passato solo un minuto davanti allo specchio, però la pelle è naturale con un forte odore di ‘carne’, come se trasudasse sesso. Ma quello che più impressiona è l'alone d'autorità che la circonda, sembra quasi che le obbediamo più per istinto che per il ruolo che ricopre, come se non potessimo fare altro.
“Allora Ilaria sei pronta ?”
”Si Madame.”
Lei porta una candela dietro il collo e me ne rovescia velocemente il contenuto sulla schiena, io stringo i denti per non urlare, ma non posso nascondere il dolore che provo. Non contenta me ne rovescia un’altra nel solco del culo, tenendola sempre a poca distanza dalla pelle per non raffreddare la cera.
Poi mi bacia sul collo da dietro, facendomi sentire con delicatezza i suoi denti.
“Allora Miss Ilaria vuoi che continui ?”
”Perché mi chiama Miss quando non lo sono ?”
”Per il semplice motivo che sei la leader delle mie attuali ospiti, ora però rispondimi, devo continuare.”
”Si Madame, voglio imparare a godere nel dolore.”
Lei comincia a toccarmi mentre rovescia candele sulla schiena e suoi glutei, eccitandomi a dismisura.
Le sue mani sanno bene dove, cosa e come toccare e presto inizio a colare piacere dalla passera.
“Vedo che apprezzi, sei proprio come pensavo.”
“Madame come posso resisterle.” le dico gemendo dal piacere.
Le candele non fanno in tempo a finire dal carrellino che Tya ne porta subito un altro pieno, senza darmi il tempo di tirare il fiato.
Solo ora Madame X si dedica con la cera al mio seno ,mentre l’altra mano mi tocca da dietro.
La cera continua a scendermi addosso senza sosta ormai ne sono completamente ricoperta quando lei ordina a Tya di ripulirmi.
Io credo che sia finita , invece la mia hostess mi libera solo dall’ombelico in giù, per farsi da parte subito dopo.
La mia aguzzina inizia così a dedicarsi al mio pube, prima lasciando il tempo alla cera di raffreddarsi un po’ prima d’arrivare sul mio corpo, poi facendola arrivare calda. Mentre le candele continuano a bruciare mi mette un dito nel buchino, ed io esplodo in un orgasmo animalesco, urlandolo per tutta la stanza.
Sono tanto assorbita da quella prova che non mi sono resa conto d’essere l’unica legata al soffitto, tutte le altre mi guardano con un misto d’invidia e di stupore. Madame X mi sussurra frasi all’orecchio che al momento non capisco in tutto il loro significato, poi Tya mi libera e m’accompagna in camera.
Sono sfinita, ma incredibilmente soddisfatta, la Mistress si è presa cura di me dicendomi che sono la migliore del gruppo, e ciò m’inorgoglisce non poco. E poi ci sono quelle sue parole che mi fanno pensare che quella non sarà l’ultima volta che mi troverò di fronte Madame X, e quella donna m’affascina sempre di più. Sa dosare dolore e piacere in una maniera unica, è come se sapesse fino a che punto può spingersi per arrivarci sistematicamente, per poi donare orgasmi violenti che travolgono ogni logica umana.
Quando arriviamo in camera Tya si spoglia e fa la doccia insieme a me, togliendomi con pazienza tutta la cera che ho addosso.
“Lo sai che sono fiera di te, sei stata forte come poche altre.”
”Tya è tutto merito suo, è una donna meravigliosa da questo punto di vista , mi ha fatto provare sensazioni nuove di una forza che non avevo mai provato.”
”So quel che è capace di fare e credimi sa fare ben altro, spero solo che tu possa provare con lei nuove emozioni.”
”Lo spero anch’io, però in ogni caso ho te.”
La bacio con voglia, in effetti ho un irrefrenabile desiderio di sesso, e Tya me lo legge negli occhi. Si abbassa e inizia a leccarmi la fica mentre l’acqua della doccia scorre su di noi, mi masturba mettendomi due dita dentro che muove con la solita maestria, facendomi venire più volte con orgasmi che ogni volta mi fanno fremere di puro piacere.
Ci asciughiamo in tutta fretta per poi buttarci sul letto, lei finisce sotto ed io sopra nel classico sessantanove che appaga entrambe. Solo che Tya si dedica ora anche al mio culo, mentre bacia il buchino ripenso a come mi ha presa Madame X e spero che lei faccia lo stesso, poi però non resisto più e le chiedo di sodomizzarmi almeno con un dito.
“Uno solo non basta, ora te lo apro per bene.”
Inizia col medio, poi infila anche l’indice e infine l’anulare.
“Tya così me lo spacchi..” le dico come se con Sofia non avessi provato di ben meglio.
“Lo sai che poi godi, quindi non frignare.”
In effetti il mio culo s’abitua ben presto a quella presenza estranea, Tya inoltre non solo fa scorrere le dita dentro e fuori, ma le rotea in continuazione, allargandomi oltremodo in breve tempo.
Così inizio a godere di nuovo, solo in modo ancora più violento, lei fa quasi fatica a tenermi ferma per quanto mi muova in preda agli spasmi del piacere, mentre affondo la faccia fra le sue gambe per soffocare le urla.
Alla fine, vengo finendo sdraiata sopra di lei, sono totalmente esausta, sento ancora il calore della cera addosso e mi brucia il culo, ma mi metto a leccarle la fica fino a che anche lei non arriva all’orgasmo. Solo allora crollo su un fianco senza fiato ne forze, Tya si riveste e mi dà il bacio della buonanotte, lasciandomi addormentare col sorriso di chi ha avuto una giornata indimenticabile.
Per commenti : [email protected]
(quelli volgari saranno subito cestinati)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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