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Myrna cap 15


di MissSerena
17.02.2025    |    2.232    |    2 9.7
"” mi rispose facendomi l’occhiolino “Allora ti lascio carta bianca, vediamo un po’ cos’hai in mente..."
“Edward avrei bisogno di un piccolo favore, mi servirebbe casa tua per una serata con un’amica.”
Non potevo vedere quello che oramai era il mio principale cliente, nonché mentore per quello che riguardava il mondo cuckold, ma certamente doveva essere un misto d’incredulità e gioia.
“Certo Myrna però magari se mi spieghi cos’hai in testa è meglio, non credi anche tu ?” mi rispose ancora in preda allo stupore.
“Ma ci mancherebbe altro, però ti dico subito che per te sarà una serata diciamo bonus, nel senso che farai quello che fai di solito, ma questa volta tenendo il portafoglio chiuso.”
Gli raccontai di come stavo ricattando il mio principale, ma soprattutto la moglie con la quale avevo già avuto la mia personale rivincita su una vecchia storia, e di come volessi coinvolgerla in un rapporto a quattro.
“Ovviamente devi trovare due bei stalloni, spiegando però loro che almeno all’inizio sarò io a condurre il gioco, ma che non è detto che sarà sempre così.”
“Per questo non c’è problema, e del resto è il problema minore, piuttosto quando hai in mente di mettere in atto questo tuo piano.”
“Io direi per sabato sera, così si può far tardi senza pensare alla sveglia.”
Edward prese nota di tutto ciò che mi serviva, rassicurandomi che sarebbe stato tutto perfetto, e del resto conoscendolo ormai bene, ero certa che non ci sarebbe stato alcun intoppo.
Subito dopo chiamai Kayden per dirle che sabato avrei riscosso la seconda parte del suo pagamento in natura per comprare il mio silenzio, dandole poi l’indirizzo di Edward e qualche indicazione per trovare velocemente la villa.
“Devo mettere qualcosa in particolare ?” mi chiese alla fine.
“No perché troverai tutto nella villa, quindi puoi anche venire nuda.” le risposi ridendo.

Quando Kayden e suo marito Reginald arrivarono alla villa era già tutto pronto da almeno un’ora, ed Edward li andò ad accogliere quasi fosse un maggiordomo e non il padrone di casa.
“Prego se i signori mi vogliono seguire al piano di sopra, la signora Myrna ha già predisposto tutto per la vostra permanenza.”
Reginald fu accompagnato direttamente in quella che oramai era la nostra stanza dei giochi, mentre Kayden fu condotta da me in una cameretta adiacente.
“Mio Dio Myrna ma sei sicura di non avere qualche frusta dietro la schiena !” esclamò la donna vedendomi coperta da una lucidissima tuta in pelle nera con un’apertura lampo che dal collo finiva fin dietro la parte alta del sedere.
“Sì e lo sai meglio di me che non mi piacciono quei giochi, quindi adesso spogliati e indossa quel che ti ho preparato.” le risposi dopo averle dato un lungo bacio in bocca.
Su un tavolino avevo sistemato oltre ad un classico completino tre pezzi in pizzo nero, con tanto di velatissime calze in tinta, un ‘gonnellino’ in tulle trasparente che non solo le arrivava appena sotto le chiappe, ma che era tanto trasparente da non coprire nulla.
Kayden si spogliò velocemente per poi indossare quello che avevo preparato, e quando si guardò allo specchio fu come se non si ritrovasse in quell’immagine riflessa.
“Ma sono così puttana ? Davvero sono una del genere ?” chiese forse più a sé stessa che a me.
“Io credo di sì.” le risposi prima di condurla nell’altra stanza “Così come che tu goda nell’esserlo, e del resto non è che a me puoi nascondere qualcosa, visto quello che è successo qualche sera fa a casa mia. Quando saremo di là farai tutto ciò che ti dico, iniziando dal metterti a quattro zampe non appena saremo entrate, poi il resto verrà da sé.”
“Va bene come dici tu e vediamo di divertirci.” mi rispose quasi si dovesse convincere di quello che stava per fare.
La presi quasi per mano per condurla nell’altra stanza, dove oltre a suo marito ed Edward, ci attendevano Lorenz che ben conoscevo dopo il nostro incontro alla villa, e Manuel il classico ragazzo caraibico con un sorriso a trentadue denti, ma soprattutto una gran bella mazza.
Non appena arrivammo a superare di poco la porta, Kayden si mise a quattro zampe in attesa di un mio ordine che non tardò ad arrivare.
“Sculetta sino ad un metro dal ragazzo seduto sul divano e poi girati.” le dissi dandole una piccola pacca su una chiappa.
Kayden ubbidì finendo col mettersi carponi davanti a Lorenz, che secondo me già pregustava il suo bel sedere.
“Vedi amico mio.” dissi al più dotato dei due mettendomi sopra Kayden e spostandole il perizoma quel tanto che bastava per scoprirle il buchetto “Questa gran troia ama non solo prenderlo nel culo, ma farsi letteralmente sfondare davanti a quel bel cornuto del marito.”
Mi bagnai quindi due dita cercando di ricoprirle di saliva, prima d’usarle per sodomizzare la donna, che iniziava ad eccitarsi.
“Solo che prima di godere voglio che tu soffra un po’, vedendomi scopare mentre tu non puoi neanche farti un ditalino, quindi girati e guarda.”
Lasciai Kayden per andarmi a sedere al fianco di Lorenz, attaccandomi subito alla sua bocca con la mia, mentre con le mani gli aprivo i pantaloni per tirar fuori la mazza ancora floscia anche se già gonfia.
“Pensa che mentre io potrò godere di questo gran cazzo.” dissi alla donna stupita dalle dimensioni della nerchia di Lorenz “Tu potrai solo succhiarla o prenderla nel culo, ma del resto è quello che ti piace, quindi perché non accontentarti, anzi avvicinati e fagli vedere come sei brava a fare i pompini.”
Kayden s’avvicinò quasi ipnotizzata dalla mazza di Lorenz, per uscire da quello stato non appena la prese in mano per portarsela alla bocca.
“Bravo il mio troione, fai un bel pompino mentre io ti guardo in compagnia di questo bel ragazzo.” le dissi andandomi a sedere vicino Manuel il quale fece scendere la lampo del vestito per potermi toccare il seno.
Mentre la mia schiavetta si occupava di Lorenz, Manuel m’infilava le mani ovunque anche perché aveva aperto l’altra lampo della tuta, arrivando così alla mia passera che iniziava ad inumidirsi.
“Se vuoi scoparmi prima me la devi leccare.” gli dissi guardandolo bene in faccia.
“Come vuoi tu,” mi rispose quasi intimidito prima d’abbassarsi fra le mie gambe.
Manuel non avrà avuto la nerchia dell’altro ragazzo, ma con la bocca era meglio di molte donne con le quali avevo fatto sesso, che pensavano che il solo passare la lingua su e giù per lo spacco, dovesse per forza far godere.
Lui invece sembrava quasi volesse giocare soprattutto con le labbra che strusciava fra le mie gambe, per poi quasi succhiarmi il clitoride tirandolo verso di sé. Non so se m’eccitava di più il vedere Kayden trattata come una puttana, o quello che mi stava facendo Manuel, ma il risultato fu che desiderai esser scopata più di ogni altra cosa al mondo.
“Dimmi che ce l’hai già duro.” dissi al caraibico quasi gemendo.
“Sì perché ?”
“Allora mettimelo dentro e fallo subito.”
Lui si tirò giù pantaloni e mutande, per poi infilarmi il suo bel randello dentro la passera, e mandarmi subito in estasi. Con la coda dell’occhio vidi Kayden che mi guardava con profonda invidia, ma non solo non volli farla godere, ma anzi presi ad infierire senza alcuna pietà.
“Lo so che vorresti essere al mio posto, ma stai tranquilla che non ci finirai almeno per stasera.” le dissi facendomi odiare “Quello che invece ti posso garantire è che uscirai di qui col culo bello aperto, e se vorrai qualcosa per riempirti la fica, saranno le tue dita una volta uscita da qui.”
Manuel mi scopò da vero maschio alfa, ma era fin troppo chiaro che prima o poi avrebbe lasciato il posto all’altro stallone, se non altro perché più dotato.
“Lorenz adesso voglio te, e tu Kayden fai vedere a Manuel come sei brava a far pompini.”
I due ragazzi si scambiarono in tutta fretta il posto, e così potei gioire della gran mazza di Lorenz, che trovandomi già abbastanza dilatata, prese a scoparmi subito di gran carriera.
Manuel da parte sua era rimasto in piedi, ed usava la testa di Kayden come se questa fosse una bambola gonfiabile, infilandole sempre più violentemente la nerchia fra le labbra.
Volendo godere il più possibile, feci sedere sul divano il più dotato dei ragazzi, per poi impalarmici sopra e farmi leccare la passera dalla donna, mentre con mani e bocca m’occupavo dell’ultimo del quartetto.
Kayden nella speranza che venissi presto e le lasciassi almeno uno dei due stalloni, iniziò a leccarmi come una furia selvaggia, senza sapere che era esattamente quel che volevo.
“Dimmi troia quanto vorresti essere al mio posto e farti scopare da uno di loro due.” le dissi staccandole la testa dall’interno delle mie gambe.
“Tanto e non c’è bisogno che te lo dica.” mi rispose quasi supplicandomi di farla godere.
“Va bene però guai a te se per un solo secondo smetti di leccarmi la fica, quindi Manuel incula questa puttana con tutta la tua forza, e se ci riesci farla urlare un po’ tanto non aspetta altro.”
Il mulatto s’inginocchio dietro di lei e la penetrò con tale violenza, che quasi sentii anch’io il dolore di quella donna, che infatti urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
“Taci troia che non sei altro !” le dissi schiacciandole la bocca contro il mio sesso “Questo è solo l’inizio quindi lecca e non fiatare, altrimenti ti sfondo io, e credimi so essere sadica come poche persone al mondo.”
Lei riprese se pur a fatica e leccarmi la passera, ma oramai ero quasi prossima all’orgasmo e non mi ci volle poi molto per raggiungerlo e schizzarglielo in faccia.
“Lorenz che ne dici di metterlo nel culo al puttanone ‘” chiesi con non poca malizia al ragazzo che avevo di fatto sotto di me.
“Che secondo me non aspetta altro, però se permetti avrei io un’idea per farti divertire ancor di più.” mi rispose facendomi l’occhiolino
“Allora ti lascio carta bianca, vediamo un po’ cos’hai in mente.”
Come mi alzai lui fece girare Kayden che si ritrovò con lui dietro e l’altro ragazzo davanti.
“Manuel ficcale il cazzo bene in gola, non voglio sentire un fiato mentre la scopo.” disse Lorenz al caraibico che comprese immediatamente le sue intenzioni.
“Certo amico mio e poi questa a prenderlo in bocca è una vera maestra.”
Come Manuel riuscì ad infilare tutta la sua mazza nella bocca di Kayden, Lorenz fece lo stesso con suo retto, anche se meno velocemente, ma non per questo facendole provare del gran dolore.
Il ragazzo, infatti, le mise dentro solo la cappella, per poi prenderla ben salda per i fianchi, e a quel punto spingere con tutta la forza che aveva, ripetendo più volte quei movimenti sino a quando non l’ebbe sodomizzata con tutta la nerchia.
Mi girai un attimo per vedere cosa stessero facendo gli altri due uomini, e mentre Edward era relativamente calmo, Reginald riusciva a stento a rimanere seduto, così andai da lui per stuzzicarlo ancor di più.
“Dimmi quanto ti piace vederla trattata così, peggio d’una troia da pochi soldi.” gli chiesi poggiandogli da dietro le mani sulle spalle.
“Tanto e poi è quel che vuole, perché dentro è davvero una puttana senza limiti.” mi rispose quasi compiaciuto di quello che stava facendo la moglie.
“E dimmi ancora mio caro Reginald, vorresti ancora di più ?”
“Sì certo anche se non ho capito cosa vuol dire.”
“Ora te lo faccio vedere.”
Tornai dal perverso terzetto e quasi non ci fu bisogno di dire nulla, che Lorenz si sdraiò per farsi scopare da Kayden, che subito dopo lo prese da dietro da Manuel.
“Sì così scopatemi tutti e due insieme !” urlò Kayden in preda ad un piacere quasi assoluto “Guardami mentre prendo questi due bei cazzi nei miei buchi con te che non sei in grado di farti neanche una sega, gran cornuto che non sei altro. O vuoi che sia Myrna a prendertelo in mano così vede che razza di uomo ho sposato ?”
Reginald rimase in silenzio, e così fui io a prendere le redini del gioco, se non altro per umiliarlo davanti agli occhi di tutti gli altri presenti. Così lo andai a prendere per portarlo per mano vicino alla moglie, quindi gli aprii i pantaloni per tirargli fuori la mazza che era a occhio la metà di quella di Lorenz.
“Scommettiamo che sarai il primo a sborrare su tua moglie ?” gli dissi iniziando a segarlo.
“Conta pure fino a dieci tanto alla fine non c’arriva.” mi rispose la moglie ridendogli in faccia.
In effetti arrivò giusto a otto, per poi venire come un idrante sul seno di Kayden, che poco dopo fu ricoperta dagli orgasmi dei ragazzi, che la presero in piena faccia tutti e due.
Poco dopo Edward portò dell’acqua a tutti quanti dato che eravamo uno più esausto dell’altro, e dopo qualche chiacchiera di circostanza si rivestirono per andarsene tutti e quattro.
“Posso chiederti una piccola cosa ?” mi domando Edward mentre mi toglievo la tuta oramai inutile.
“Certo dimmi pure.”
“Vuoi fermarti a dormire qui da me ? Ho una stanza degli ospiti che vorrei tu vedessi, e così domani possiamo fare colazione insieme.”
“Accetto ad una sola condizione, si dorme insieme nello stesso letto, e stai tranquillo che non ti vengo a cercare, ma per stare da sola tanto vale che me ne torni a casa mia.” gli dissi cogliendolo di sorpresa.
“Va bene, come vuoi tu, spero solo tu non russi troppo.”
Ci mettemmo a ridere per poi continuare a farlo dopo ogni sua battuta, per poi andare in camera sua dove c’addormentammo lui col pigiama, ed io nuda sperando in una sua mossa, che però non ci fu.
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