tradimenti
Myrna cap 18

10.03.2025 |
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“Ma bastava dirlo ! T’accontento subito così dopo non ti lamenti..."
Alla villa avevo fatto la sweet un paio di volte per Charlie, un ricco e attempato guardone che era ben lieto di pagarmi molto generosamente, pur di assistere molto da vicino ad un mio rapporto con qualche uomo ben dotato.Una sera però mi chiese qualcosa di diverso da ciò che poteva avvenire alla villa, promettendomi di raddoppiare quella che considerava la mia tariffa.
“Accetto solo se mi obbedirai senza fiatare, e ti dico subito che andremo ben oltre il solito guardare. Quando avrò finito con chi mi scoperà ti voglio tutto per me, ed è inutile ricordarti che so essere un angelo e un diavolo allo stesso tempo.”
“Va bene, anzi benissimo.” mi rispose quasi felice che non mi volessi fermare al fargli fare solo il guardone.
Grazie al mio lavoro avevo conosciuto Bernie, un simpaticissimo ragazzone brasiliano di colore che oltre ad essere un tuttofare, quando serviva era un autista di tutto rispetto. Ovviamente avevo già saggiato le sue capacità come stallone, e volendo umiliare per bene Charlie, gli proposi di far partecipare il cornuto, anche se solo come spettatore.
“Va bene, ma io cosa ci guadagno ?” mi chiese ridacchiando.
“Perché una bella scopata non ti basta ? Vorrà dire che, se farai il bravo ti darò anche il culo !” risposi prima di baciarlo, e mettermi d’accordo con lui su come avremmo agito.
Approfittando di una giornata d’assenza del mio capo, dissi a Charlie di venire a prendermi, ma usando un taxi perché avevo in mente un nuovo gioco. Lui accettò senza fiatare, così me lo ritrovai alle cinque spaccate che bussava alla porta del mio ufficio.
“Entra e chiudi la porta a chiave, poi tirati giù pantaloni e mutande.” gli dissi lasciandolo stupito.
Lui ubbidì e non appena calò i suoi slip presi da un cassetto il nuovo gioco che avevo preso per lui.
“Cos’è quella cosa ?” mi domandò con la sua consueta faccia da scemo.
“Sai bene che è una cintura di castità, il cui unico scopo è impedire ogni forma d’erezione, e l’indosserai solo per stasera. Sai anche che è del tutto inutile protestare, tanto quel che dici tu non conta un cazzo, però se farai da bravo la tua parte di gran cornuto, alla fine ti spompinerò sino a farti scoppiare le palle.”
Il porco comprese subito che non poteva che sottomettersi al mio volere, così si fece chiudere l’uccello nella gabbietta, per poi rivestirsi e accompagnarmi nel garage dove c’attendeva Bernie. Il cornuto per una sera non disse nulla quando infilai la lingua dentro la bocca del ragazzo, e neanche quando lui iniziò a palparmi con un certo vigore il culo.
“Non sai che voglia ho di sentire il tuo cazzo dentro di me.” dissi a Bernie facendo in modo che anche Charlie mi sentisse “Però ora mettiti alla guida e portami a casa.”
“Non c’è problema visto che mi hai dato il tuo indirizzo.”
Mi sistemai da sola dietro mentre Charlie si sedette vicino all’uomo che l’avrebbe reso per una notte falsamente cornuto, ma non appena partiti iniziai a stuzzicare quest’ultimo con frasi a dir poco sconce.
“Sai sono almeno due giorni che non scopo come si deve.” gli dissi passandomi un dito fra le labbra “Col mio capo abbiamo fatto una sveltina prima che partisse, anche se va detto che lui è un vero animale, di quelli che ti lascia senza fiato con una sola scopata. Lui invece è del tutto inutile, e vale meno di un vibratore senza batterie, ma come sai io ho certe esigenze...”
Con tutta la calma del mondo aprii le gambe per mostrare a Bernie il mio perizoma, che poco dopo spostai per potermi toccare la passera col dito appena bagnato.
“Perché non vieni qui vicino a me e fai guidare lui ?” domandai al ragazzo mentre mi sfilavo il perizoma che passai subito dopo a Charlie “Ho tanta voglia di compagnia ma sono sola soletta...”
Bernie accostò non appena gli fu possibile per sedersi con me sul sedile posteriore, mentre il guardone passò al posto di guida per rimettersi subito sulla strada di casa.
Non appena la macchina ripartì, m’avvinghiai su Bernie infilandogli subito la lingua in bocca, e lui mi fece sentire la sua mano sulla coscia ormai quasi scoperta. Solitamente non mi piaceva baciare a lungo i miei amanti, ma il brasiliano mi teneva la testa impedendomi di muoverla, mentre la sua mano era oramai dentro le mie gambe, e non tardò molto ad arrivare sulla passera già umida.
Ebbi l’idea d'iniziare un pompino, ma poi vidi che eravamo quasi arrivati, così mi limitai a passargli la mano sul pacco e dirgli che mancava poco.
Charlie trovò un parcheggio vicino al portone, e una volta entrati nell’atrio Bernie mi poggiò una mano sul culo, proprio davanti agli occhi dell’altro uomo che era dietro di noi.
“Dimmi che abiti all’ultimo piano così ti scopo nell’ascensore.” mi disse palpandomi tanto il sedere da far quasi alzare il vestito.
“No al primo però se mi lasci un attimo non te ne faccio pentire.”
Mi misi due passi avanti a lui, poi feci alzare il vestito quasi sino a scoprire il sedere, per infine mettermi a sculettare salendo le scale nel modo più provocatorio possibile.
“Mio Dio appena siamo da te ti scopo a morte.” mi disse Bernie.
“Spero sia una promessa e non una minaccia.” gli risposi sollevando ancora un po’ il vestito.
Una volta entrati in casa, Charlie non fece quasi in tempo a chiudere la porta, che Bernie mi lasciò quasi del tutto nuda per mettersi dietro di me, ed infilarmi una mano nel reggiseno mentre l’altra arrivò subito in mezzo alle gambe.
“Guarda bene come un vero uomo sa far godere una donna.” dissi a Charlie prima di girarmi e baciare il brasiliano “E pensa che stasera non puoi neanche farti una sega mentre scopo.”
Bernie non comprese quelle mie parole, ma non per questo non mi mise le mani sul culo, quasi a voler rimarcare che ero sua. Con una foga quasi animalesca spogliai il mio amante, per poi accovacciarmi davanti a lui ed iniziare a leccargli prima i testicoli e poi il pene. Non appena vidi che la mazza di Bernie raggiunse l’erezione, mi sdraiai per terra e tenendomi le gambe ben aperte, dissi al ragazzo di scoparmi. Lui non si fece ripetere l’invito due volte, e così me lo ritrovai sopra che mi sbatteva con una notevole foga.
Iniziò così di fatto una perversa gara fra Bernie e me a chi insultava maggiormente Charlie, sul cui volto era dipinta fin troppo bene la sua sofferenza, sia fisica che mentale. Quando il brasiliano mi prese da dietro, vidi l’altro uomo quasi contorcersi per il dolore, ed il pensare al suo pene chiuso in quella piccola gabbietta di plastica, mi fece godere ancor di più
Così mentre il mio stallone ed io, cambiavamo posizioni, anche per dedicarci al sesso orale, Charlie cercò quasi di mettersi in disparte, forse presagendo cosa gli avrei ordinato poco dopo.
Bernie mi venne dentro, inondandomi la passera col suo seme, e a quel punto fu quasi scontata la ‘solita’ umiliazione che avrei inflitto al mio falso coniuge.
“Non vorrai che questa prelibatezza vada perduta.” gli dissi aprendo bene le gambe ed indicandogli il mio poco pelo pubico “Vieni subito qui a leccarmi la fica, almeno servi a qualcosa.”
Il guardone s’accucciò fra le mie gambe per pulirmi del seme dello stallone, il che non solo mi fece risalire l’eccitazione, ma anche l’idea per continuare quella bella serata. Così non appena ebbe finito il suo lavoro, mi alzai per andare a prendere dal comò alcuni toy, che sistemai in ordine di grandezza sul mobile.
“Vedi Bernie a me piacerebbe avere un uomo che invece di comprare questi giocattoli mi scopasse come si deve.” dissi al brasiliano mentre mi ungevo l’ano con del lubrificante “Un maschio che magari m’inculi peggio d’una troia, ma del resto quale donna a volte non vuole sentirsi un po’ puttana…”
Il ragazzo mi raggiunse per mettersi poi al mio fianco, e prendere un piccolo plug che fece sparire fra le mie chiappe.
“Scommetto che per te questo è solo un piccolo antipasto ?” mi chiese sorridendo.
“Direi un aperitivo.” gli risposi piegandomi sul comò e aprendogli le chiappe con le mani.
“Vorrà dire che ti porterò sino al digestivo, visto che chi ti porti dietro sa solo pagare il conto.”
Bernie mi sodomizzò con tutti i vibratori che avevo preso, finendo con quello più grande, che più o meno aveva le dimensioni del suo pene.
“Questo invece lo senti e bene.” mi disse dopo averlo infilato tutto nel mio retto.
“Sì ma come sai preferisco quelli di carne.”
“Ma bastava dirlo ! T’accontento subito così dopo non ti lamenti.”
Lo stallone mi sfilò dal culo il vibratore per poi infilarci dentro il suo membro, che aperta com’ero entrò dentro senza trovare alcun ostacolo. Bernie m’afferrò per i fianchi per potermi scopare meglio, ma io volevo far fare un altro passo al falso cornuto verso la sua sottomissione più completa.
“Tu sdraiati al centro del letto.” dissi a Charlie tirandomi un po’ su “Almeno mentre guardi servirai a qualcosa.”
Lui non comprese subito le mie intenzioni, ma ubbidì com’era ormai solito fare, e subito dopo che si era messo sul letto, mi sistemai carponi sopra di lui.
“Cos’aspetti a leccarmi la fica ?” gli dissi stizzita “E tu non vuoi più mettermelo nel culo ?” chiesi poi a Bernie che non aspettava altro che il mio invito.
Così mentre Charlie mi leccava con devozione la passera, Bernie riprese a sodomizzarmi con ancora più vigore di prima, facendomi godere come una pazza.
“Una come te è difficile da trovare, come pensi che sia arrivata al suo limite di perversione, te ne esci fuori con qualcosa di nuovo, e questo gran cornuto ti viene sempre dietro.”
“E tu dimmi che non ti piace. Quindi continua a fottermi e mi raccomando vienimi dentro, così l’incapace poi fa qualcosa di utile.”
Continuammo ad insultarci a vicenda, ma senza mai dimenticare di mettere l’altro in mezzo, quasi non bastasse quella situazione per sminuirlo come uomo. Non so se godessi più grazie alla mazza di Bernie, che mi dava un piacere puramente fisico, o per la lingua di Charlie, che invece mi donava qualcosa di più mentale, ma non per questo meno appagante. Quello che però mi fece impazzire, fu il vedere la mazza del brasiliano sbattere contro la faccia del riccone ogni volta che questa usciva dal mio retto, con in più la certezza che il ragazzo lo facesse di proposito. Nonostante ero a conoscenza che Charlie era tutto tranne che gay, il sapere che per lui non era più un tabù toccare il pene di un altro uomo, mi diede un po’ da pensare, se non altro su come potessi in seguito distruggere ogni traccia di mascolinità che ancora gli rimaneva.
In ogni caso ebbi un favoloso orgasmo poco prima che Bernie mi svuotasse dentro il suo seme, così dopo non mi rimase che alzarmi quel tanto che bastava per mettere il mio culo davanti alla bocca di Charlie, che non tardò un attimo a farsi sentire dentro il buchetto.
“Bravo il mio cornutone, adesso abbassati pantaloni e mutande che ti faccio godere anche te.” gli dissi quando ebbe finito, ben sapendo che l’avrei umiliato davanti a Bernie, se non altro perché aveva la cintura di castità.
Il ragazzo in effetti si mise a ridere quando vide la gabbietta dentro la quale avevo chiuso il pene di Charlie, tanto che ebbe qualche problema nel passarmi la chiave che dovevo usare per aprirla.
Una volta che gli liberato il pene non lo degnai di una carezza, preferendo sfiorargli con la lingua e le dita i testicoli, quasi ci fosse bisogno d’eccitarlo maggiormente.
“Dimmi brutto porco che non sei altro, vuoi che ti faccia un pompino ?” gli dissi quando compresi che stava per venire.
“Sì ti prego qualunque cosa ma fammi sborrare.” mi rispose senza più alcuna dignità.
“Va bene ma intanto apri la bocca.”
Mi bastò prendergli la cappella fra le labbra e dare due veloci colpi di mano, per ritrovarmi la bocca piena del suo sperma, che subito dopo riversai nella sua senza però mai smettere di segarlo.
“Vedo che la serata è stata di tuo gradimento.” gli dissi mentre continuava a venirmi sulla mano “E non puoi dire l’opposto visto che non smetti di sborrarti addosso.”
“Sì ma non smettere sto godendo troppo.” mi rispose in preda ad un piacere che non credo avesse mai provato.
“Certo che ti sego, anche perché è chiaro che il tuo cazzetto non vedrà più la mia fica, e che d’ora in poi il tuo compito sarà quello di prepararmi a chi mi possa far godere, non è vero ?”
“Sì sì tutto quello che vuoi tu.”
Continuai a masturbarlo sino a quando non mi chiese di smettere, davanti agli occhi di Bernie che ridacchiava divertito. Accompagnai quindi alla porta il mio amante per una sera, e poco dopo Charlie che mi lasciò una busta ben gonfia di banconote, per poi buttarmi sotto la doccia per rinfrescarmi non solo il corpo, ma anche le idee.
“La prossima volta voglio infilargli un dito nel culo.” pensai mentre mi lavavo le gambe “Secondo me schizza più di stasera e dopo potrò finalmente mettergli qualcosa di sostanzioso nel suo bel culetto vergine.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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