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Myrna cap 06


di MissSerena
19.11.2024    |    2.256    |    2 9.7
"“Di puttane in palestra ne vengono molte, ma tu le batti tutte..."
Robert fu molto veloce sia a trovarsi una nuova sistemazione, sia a traslocare lasciandomi così l’appartamento, che fra l’altro era affittato a mio nome. Come promesso gli concessi un’ultima sera da vero cuckold, lasciandogli carta bianca sull’organizzazione. Il mio quasi ex marito decise di venire da me, portando Quentin che era stato uno dei miei primi bull, e questi trascinò con sé Paul, un classico rasta dal fisico molto possente se pur non eccessivamente muscoloso.
Accolsi lo strano terzetto con un vestito rosa lucente appena sopra il ginocchio, per poi farli accomodare sul divano, facendo sedere Robert in mezzo ai due coloured.
“Quentin non hai nulla di bello da raccontarmi.” gli dissi mentre mi sedevo sulle gambe di Robert, che rimase un po’ spiazzato dal mio gesto “Non vorrai farmi credere che non ti sia scopato nessuna di quelle belle signore che ti vengono dietro in palestra.”
“Sai che non mi piace vantarmi.” mi rispose con un sorriso “E poi mai davanti ad una signora.”
Iniziai a flirtare sia con Quentin che con Paul, come se non fossi seduta sopra quello che era pur sempre mio marito, sino a quando non decisi di dare una scossa alla serata.
Li lasciai con la scusa di dover andare in bagno, per dirigermi invece verso la mia camera dove mi tolsi il vestito rimanendo con un tanga a fascia alta e un reggiseno a balconcino entrambi di pizzo nero con degli inserti in raso rosa, e presi delle calze velatissime nere e un reggicalze degli stessi colori e materiali del resto della lingerie, che indossai molto velocemente. Mi guardai allo specchio per controllare che fosse tutto a posto, ma non vidi la mia immagine, ma quella di una donna vogliosa di sesso, che si sarebbe concessa senza alcun limite.
“Scusatemi se mi sono spogliata da sola, ma avevo un po’ caldo.” dissi ai tre uomini tornando da loro, lasciandoli senza parole.
Camminando nel modo più sinuoso possibile, mi misi davanti a loro per poi dar loro le spalle prima di piegarmi in avanti, mettendo così in bella mostra il mio sedere, coperto solo da un sottile lembo di seta. Senza dire nulla mi misi poi a cavalcioni di Quentin, prima d’infilargli la lingua in bocca, proprio mentre lui mi poggiava le sue possenti mani sul sedere.
“Di puttane in palestra ne vengono molte, ma tu le batti tutte.” mi disse Quentin palpandomi le chiappe.
“Sei proprio cattivo.” gli risposi fingendomi offesa “Adesso vado dal tuo amico che sarà più gentile di te.”
Muovendomi a quattro zampe, passai letteralmente sopra Quentin prima di sedermi sulle gambe di Paul, che non perse un attimo per baciarmi con passione, stringendomi a sé con entrambe le mani.
“Chi ce l’ha più grosso fra te e Quentin ?” chiesi con malizia a Paul
“Se ci fai alzare lo vedi da sola.” mi rispose lui sorridendo.
“Hai proprio ragione, alzatevi tutti e due così vediamo subito chi mi farà godere di più.”
Non appena m’inginocchiai davanti a Robert, i due stalloni si misero ai miei fianchi, per tirarsi poi giù pantaloni e slip, e mostrarmi i loro cannoni. Se già quello di Quentin era un gran bel cazzo, quello di Paul non era da meno, forse un po’ più sottile, ma certamente più lungo, e con una cappella molto più grossa.
“Tu sparati tutte le seghe che vuoi, basta che non rompi le palle.” dissi al mio quasi ex marito mentre afferravo i due membri ancora flosci.
Ben presto iniziai a leccare quei due gran membri, per poi infilarmeli a turno in bocca, assaporandone sino in fondo il sapore di maschio alfa.
“Facci vedere le tette.” mi disse Paul toccandomi la spallina del reggiseno, che slacciai immediatamente per poi farlo cadere per terra.
I due stalloni s’inginocchiarono per baciarmi le tette, facendomi drizzare i capezzoli, sino a quando Quentin non s’abbasso ancor di più per spostare le mie mutandine, quel tanto che bastava per scoprirmi la passera ed infilarci un dito dentro.
“Cazzo hai già un lago in mezzo alle gambe !” esclamò Quentin invitando l’amico a fare come lui.
Paul non si fece ripetere l’invito due volte, così mi trovai quei due bei maschioni che facevano quasi a gara a chi mi faceva eccitare di più.
“Adesso basta ! Andate sul divano perché voglio divertirmi coi vostri cazzi.” dissi loro quasi spingendoli via.
“Eccomi pronto.” mi rispose Quentin che fu il più veloce dei due a sedersi vicino a Robert.
Muovendomi molto lentamente a gattoni, mi sistemai fra le sue gambe per poi poggiare la punta della lingua alla base dei testicoli, e risalire con tutta calma sino alla cappella, cercando di ricoprirgli tutto il membro con la saliva. Una volta finito di lubrificargli la mazza, la presi con una mano per masturbarlo molto piano, mentre la lingua scendeva nuovamente sulle palle che infine iniziai a succhiare con cupidigia.
“Mio Dio è la miglior sega che una donna mi abbia mia fatto.” disse Quentin mentre mi spostavo per arrivare da Paul.
“Allora la voglio anch’io !” gli rispose Paul allargando le gambe.
Riservai al mio nuovo amante lo stesso trattamento, ma fui un pochino più veloce perché avevo una gran voglia di sentire la sua mazza e non solo in bocca. Così gli lasciai un po’ di saliva in più sulla cappella, per poi prendergli in mano in membro, e dopo essermi quasi seduta sopra di lui, indirizzarlo contro la mia passera, dove entrò quasi senza trovare alcun attrito.
“Oh sì com’è bello avere un gran cazzo dentro la fica !” dissi con un certo disprezzo rivolgendosi a mio marito “Pensa che da domani per vedere scopare una donna dovrai guardarti un porno.”
Smisi di prenderlo in giro solo perché m’abbassai verso Quentin per prendergli la mazza fra le labbra, mentre Paul mi palpava il sedere con un certo vigore.
Non ebbi alcun problema a far scambiare ruolo ai due coloured, sino a quando Paul non mi prese in piedi, dopo avermi fatto piegare in avanti in modo che potessi spompinare l’amico, mentre lui mi scopava con tutta la forza che aveva addosso.
Quando fu il ‘turno’ di Quentin mi ritrovai carponi sul tappeto, e fu lì che ebbi il primo orgasmo, che però passò quasi in silenzio perché Paul mi teneva di fato chiusa la bocca col suo bastone.
“Ora ti rompo il culo.” mi disse Paul quando si scambiò il posto con Quentin.
“Stavo iniziando a credere che non l’avresti mai fatto.” gli risposi allungando una mano sulla passera, ben sapendo che sarebbe stato a dir poco brutale.
Il rasta, infatti, dopo avermi allargato l’ano coi pollici per farci entrare la cappella, mi prese saldamente per i fianchi per poi spingermi dentro quanto più cazzo gli fosse possibile. Non urlai solo perché Quentin mi teneva la bocca quasi schiacciata contro il suo ventre, ma nonostante il gran dolore che provai, la voglia d’umiliare il mio quasi ex marito era tale, che non esitai a dare il peggio di me.
“Sii così !” urlai in preda all’odio più puro “Fai vedere a quel cornuto come s’incula una donna.”
“Certo che sei proprio una gran troia !” mi rispose Paul facendo quasi uscire tutta la sua mazza per poi ributtarla dentro, riuscendo a farla entrare tutta nel retto “E quello è un gran cornuto buono solo a farsi delle seghe.”
I due stalloni iniziarono a darsi il cambio tenendo sempre un ritmo altissimo quando erano dietro di me, ma era chiaro che volevo umiliare il più possibile il guardone, anche a costo d’uscire a pezzi da quel rapporto.
Così quando mi trovai Quentin davanti lo feci sdraiare per poi poterlo cavalcare, anche se per poco, davanti allo sguardo sempre più sbalordito di Robert.
“C’è bisogno che ti dica che voglio anche il tuo cazzo ?” dissi sorridendo a Paul che non perse un attimo per mettersi dietro di me.
“No tanto lo sapevo che sei solo una puttana da cazzo.” mi rispose prima di sodomizzarmi con la sua solita irruenza.
Più urlavo il mio piacere, più i due ragazzi mi sbattevano letteralmente, senza più badare a dove infilavano le loro mazze, col risultato che me le ritrovai tutte e due prima nella passera, e poi nel culo. Godevo senza alcun ritegno, e ogni volta che il mio sguardo incrociava quello di Robert, finivo con l’incitare i due stalloni a scoparmi con più forza.
“Sei solo una puttana !” mi disse con rabbia mio marito.
“E tu un guardone segaiolo.” gli risposi con disprezzo prima di ritrovarmi sul tappeto pronta a riceve l’orgasmo dei miei amanti.
Mentre sia Paul che Quentin mi schizzavano in faccia il loro seme, m’infilai quasi tutta la mano nella passera ormai slabbrata, per poi portarmi alla bocca lo sperma che era finito lì vicino.
Anche Robert mi schizzò addosso, ma sul seno, e non cercai in alcun modo di bere il suo orgasmo.
“Ragazzi grazie della serata.” dissi ai due coloured mentre cercavo di ricompormi “Ora però andate via e portatevi questo inetto che non voglio più vedere.
“Ma come… io...” protestò quasi con timidezza Robert.
“Tu cosa !” gli urlai in faccia “Volevi vedermi un’ultima volta e ti ho accontentato, anzi l’ho fatto con due uomini, quindi adesso che cazzo vuoi ? Vediti di toglierti dai coglioni una volta per tutte, e se hai un minimo di cervello lascia fare tutto all’avvocato, così evito di vedere un’altra volta la tua faccia di merda.”
Robert provò a dire qualcosa, ma Quentin lo convinse facilmente che non era il caso di continuare, così si rivestirono tutti e tre, per andarsene via e lasciarmi sola.
“Se vuoi posso farti sborrare un ultima volta.” dissi a quello che stava diventando il mio ex marito “Però farai tutto ciò che dico senza fiatare.”
“Sì va bene.” mi rispose non sapendo a quello a cui andava incontro.
“Bene allora spogliati mentre io saluto questi due bei ragazzi.”
Congedai Paul e Quentin per poi tornare in camera dove Robert m’aspettava in piedi come un cretino.
“Mettiti a pecora sul letto, e tranquillo che non ti metto un vibratore nel culo, anche se non so se ti dispiacerebbe.”
Non appena alzò il culo m'inginocchiai dietro di lui per iniziare a passargli la lingua intorno all’ano, non volendo usare nessun lubrificante se non la saliva. Il maiale non disse nulla quando sostituii la lingua con un dito, e continuai a massaggiargli fin troppo delicatamente l’orifizio anale.
“So che ti sei sempre chiesto cosa si prova a prenderlo nel culo.” gli dissi mentre una mia falange faceva capolino all’entrata del suo sfintere “E anche se ti sembrerà strano voglio che tu non senta alcun dolore, ma goda come il porco che sei. E lo sai perché ? Perché saprai per sempre a cosa hai rinunciato lasciandomi, e credimi non so se incontrerai mai un’altra donna che ti faccia qualcosa del genere se non pagando, ma soprattutto una che ti permetta di fare il guardone come ho fatto io.”
Iniziai a masturbarlo mentre il dito entrava sempre più in profondità, e non mi fermai neanche dopo che venne sporcando le lenzuola, anzi aggiunsi un altro dito a quello che aveva già nel retto.
Pur sapendo che doveva soffrire non tanto per le dita che entravano ed uscivano dal suo culo sempre più velocemente, quanto per il pene che gli stava bruciando tanto lo segavo con forza, non ebbi nessuna esitazione a continuare, sino a quando non venne un’altra volta, questa quasi senza fuoriuscita di sperma.
“Ora vattene, quando esco dalla doccia voglio che tu sia già fuori da questa casa.” gli dissi dirigendomi verso il bagno “Domani ti manderò le carte per il divorzio, vedi di firmarle senza fare storie, almeno potrai dire che ci siamo lasciati con un minimo di dignità.”
Quando uscii dalla doccia lui non c’era più, e tolsi le lenzuola sporche quasi con rabbia, rifacendo poi il letto in tutta fretta.
“Da domani vita nuova.” fu il mio ultimo pensiero prima d’addormentarmi, certa che non sarebbe stata monotona.

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