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Lui & Lei

Chiacchere fra donne


di MissSerena
24.02.2025    |    721    |    1 9.6
"“Scusa ma tuo marito non dice nulla o non sa nulla..."
Di me si potrebbe dire che sono la classica quarantenne rifatta, e non si direbbe una menzogna, ma del resto perché vedere il proprio seno scivolare in basso col passare dell’età, quando basta darla bene al proprio ricco marito per ritrovarselo ancor meglio di quando si era appena maggiorenni.
È vero che palestra e dieta aiutano a mantenersi in forma, così come sono una rottura a meno che l’attività fisica non sia fare sesso con un bel maschione, anzi togliamo il bel e mettiamo molto ben dotato.
Ero appunto appena uscita da un ‘piacevole incontro’ con Rudy, un giovane giardiniere d’origine mediorientale, quando incontrai Flaminia, una mia cara amica di vecchia data, anche lei ricca e annoiata alla perenne ricerca di un qualsiasi passatempo.
“Costanza si può dire che hai un aspetto direi stanco ?” mi disse dopo i consueti saluti “E non mi dire che hai fatto qualcosa di serio perché non ci crederei mai.”
“Quindi secondo te scopare non è serio ?” le risposi sfoggiando il mio miglior sorriso
“Quello sì però allora andiamo a prenderci qualcosa da bere così mi racconti tutto, voglio proprio sapere chi ti ha ridotto così.”
In realtà mi ero guardata allo specchio prima d’uscire dalla stanza d’hotel dove avevo messo le ennesime corna a mio marito, e non avevo certamente la faccia distrutta, ma sapevo che Flaminia esagerava quasi su tutto.
“Scusa ma tuo marito non dice nulla o non sa nulla.” mi chiese la mia amica subito dopo che ci servirono due cocktail leggermente alcolici.
“Primo non lo sa, secondo anche lui è tutto tranne che fedele, solo che si limita a quella sciacquetta della sua assistente, mentre io ne posso avere uno per ogni giorno della settimana.”
“E quello che ti smontata per bene chi è ?”
“Rudy ? Pensa è tutto tranne che bello, il fisico è niente male ma ha una faccia…. Pensa lavora come giardiniere da quella vecchia strega di Floriana, ed infatti è lì che l’ho conosciuto, che però come sai è lesbica quindi non interessata a quel tipo di articolo.”
“Lascia perdere, adesso ha in casa una ragazzina che spero gli faccia venire l’infarto a quella stronza, quindi mi dicevi non è bello, scommetto neanche colto, ma ….”
“Ma con un cazzo che parla da solo, credimi ne ho visti parecchi ma come il suo mai, forse in qualche film porno. Pensa che la prima volta che l’ho visto nudo non pensavo mi potesse scopare, poi però l’ha fatto e da allora è diventato quasi una droga da prendere almeno una volta a settimana.”
“Quindi oggi hai fatto il pieno, dai racconta.”
Così non mi rimase che prender fiato, ed iniziare a raccontarle tutto il mio pomeriggio a base di sesso.

Avevo fissato da un paio di giorni l’appuntamento con Rudy in un hotel dove non fanno domande, ma in compenso accettano ben volentieri il contante. Un po’ di trucco, un completino intimo nuovo di zecca di raso color oro e pizzo di una bellissima tonalità di pesca, un abito bianco e leggero e via da casa verso il mio appuntamento.
Grazie a una fortuna senza precedenti, neanche un semaforo rosso e il posteggio senza bisogno di cercarlo, arrivo in camera con un quarto d’ora d’anticipo, così decido d’aspettarlo con solo l’intimo addosso, placidamente sdraiata sul letto col cellulare in mano a controllare le notifiche,
Lui entra quasi di corsa e si chiude subito in bagno, dicendo che gli scappa e strappandomi un sorriso. Proprio in quel momento chiama mio marito che vuol sapere se posso organizzare una cena per sabato, e proprio mentre gli dico di sì esce Rudy nudo come mamma l’ha fatto, con la proboscide in bella vista, ancora floscia ma che è già uno spettacolo.
“Certo caro non c’è alcun problema.” dico al cornuto mentre Rudy si sdraia vicino a me “Adesso però ti lascio che mi sembra che ci sia un’occasione da prendere al volo.”
Così mentre chiudo la telefonata con una mano, con l’altra afferro l’oggetto del mio desiderio per poi mettermi a cavalcioni sulla sua gamba.
“Potevi dirgli che sei mezza nuda con un altro, magari non ci crede e si fa una risata.” mi chiede il mio amante prima di baciarmi.
“Lascialo perdere e vediamo di non perdere tempo a parlare di lui.” gli rispondo passandogli la mano sul petto “Anzi è meglio se stai zitto e lasci parlare tuo fratello, che ha sempre argomenti validi da portare avanti.”
Sento la mazza di Rudy diventare sempre più dura fra le mie dita, ma so che così a secco sarebbe un mezzo suicidio prenderla dentro. Così m’accuccio fra le sue gambe ed inizio a leccargli prima i testicoli, e poi lentamente risalgo sino alla cappella.
Lui tace in attesa che glielo prenda in bocca, non tutto perché non ci starebbe, ma almeno metà sì, cosa che faccio mentre fra le gambe mi sta nascendo un lago tanto ho voglia di lui. Avere quella bestia fra le gambe mi dà un piacere unico, più mentale che fisico perché so di avere il controllo, ma la voglia di sentirlo dentro la passera è ancora più forte, così mi sfilo le mutandine e scivolo su di lui sino a quando i nostri sessi sono uno contro l’altro.
A quel punto non mi resta che prendergli la mazza con una mano e puntare la cappella contro la mia fica, che quasi si apre da sola per cercare di farla entrare il più velocemente possibile, ma allo stesso tempo senza sentire un male cane. Di fatto è una lunga discesa verso il paradiso, perché più la bestia è dentro di me, più godo senza far nulla per nasconderlo.
“Togliti quel reggiseno da troia, voglio vederti ballare le tette.” mi ordina dandomi un paio di schiaffetti sulle chiappe.
Mi tolgo l’ultimo indumento che ancora avevo addosso, prima che inizi la musica che più amo, un crescendo che sembra non avere mai fine.
Rudy e uno e ottanta per novanta kili di muscoli, e mi gira come una trottola a suo piacimento, così ora sono sopra di lui, ora carponi con lui dietro che mi sbatte a tutta forza, tenendomi saldamente per i fianchi in modo che non possa opporre resistenza, ma del resto chi lo vorrebbe fare.
“Sei solo una ricca troia con una gran voglia di cazzo.” mi dice tirandomi un po’ per i capelli.
“E tu uno buono solo a scopare, quindi fallo e fammi godere.” gli rispondo tenendogli testa almeno verbalmente.
“Certo che ti scopo, tanto lo so che un giorno il mio cazzo non ti basterà più e ne vorrai due insieme, e poi tre e dopo chi lo sa quanti ce ne vorranno per farti godere.”
E’ vero che sono stata con due uomini, ma nessuno della coppia aveva una mazza come la sua, però prima o poi gli concederò anche il culo e dopo quel giorno non so cosa andare a cercare, se non un altro come lui.
Quando sente che sto per venire mi sdraia sulla schiena, ma poi invece di continuare la sua opera di demolizione, si mette a leccarmi la passera facendo salire ancor di più la voglia del suo randello.
“Sei stanco di scopare e vuoi riprendere fiato ?” gli domando quasi ridendo.
“No voglio che mi supplici di scoparti.” mi risponde infilandomi due dita dentro.
“Allora scopami.”
“No ho detto che mi devi supplicare.” mi dice aggiungendo un altro dito per poi farlo ruotare insieme agli altri due.
“Rudy ti prego di scoparmi, voglio il tuo cazzo perché sono una troia, moglie di una gran cornuto.” gli dico per appagare il suo ego.
Lui mi afferra le caviglie per spalancarmi il più possibile le gambe, poi mi penetra entrandomi tutto dentro meglio di un coltello nel burro.
“Ah così mi spacchi !”
“E non è quello che volevi, troia moglie di un cornuto ?”
Ha ragione e del resto il dolore è stato giusto un attimo, poi è solo piacere.
Godo ogni volta che mi è dentro, quando mi dà della poco di buono, quando mi fa cambiare posizione per potermi scopare con ancora più forza, ma anche quando mi fa succhiare il suo pene ricoperto dei miei umori.
Lui in fondo non è mai realmente violento, però sa camminare benissimo su quel bordo di rasoio che divide un forte piacere, da un dolore senza senso. Perché la semplice verità è che io sono una donna annoiata alla ricerca di forti sensazioni, e lui un uomo che ha la sua miglior dote fra le gambe, e sa come usarla.
Non so per quanto tempo facciamo sesso su quel letto, ma è come se l’orologio si fosse bloccato nel momento in cui abbiamo iniziato, e quando l’inevitabile orgasmo ci travolge, è un tornare alla realtà anche se con un sapore tutto suo.
In quel momento sono sopra di lui, e non faccio nulla per non farlo venire dentro di me, quasi volessi provare piacere anche da quegli schizzi, che mi riempiono prima che anch’io arrivi all’orgasmo.
Mi spiace quasi sentire la sua mazza uscire via mentre scivolo un pochino su di lui, per ritrovarmi a colare lo sperma sul suo ventre. A quel punto mi alzo per mettermi al suo fianco in modo da poterlo pulire con la lingua, assaporando il suo seme quasi fosse un digestivo dopo un lungo pranzo. Gli lecco la cappella, poi l’asta ed infine la pelle dove gli ho fatto cadere lo sperma, sino a quando non ne vedo più.
“Vado a lavarmi, ho delle commissioni da fare prima di tornare a casa.” gli dico prima d’entrare in bagno.
“Fai pure, io mi rivesto e vado via, ma te lo dico subito, la prossima volta voglio il culo.”
“Se farai il bravo, ora va anche perché non possiamo uscire insieme.”
Mentre mi lavo penso già al prossimo incontro, e che forse gli concederò il mio bel culetto che tanto brama.
Quando esco dal bagno lui non c’è più, così mi rivesto ed esco anch’io, lascio le chiavi della stanza alla reception dove sanno benissimo cos’è successo in quella camera, poi esco ed incontro te.

Per tutto la durata del mio racconto Flaminia non disse una parola, se non per ordinare un altro giro di cocktail che abbiamo finito quasi insieme.
“Però non c’è che dire, ora capisco perché ti ho visto così sconvolta, avrai scopato per chissà quanto !” mi disse giocherellando con un pacchetto di sigarette “Solo adesso il numero di questo Rudy me lo devi dare, o non siamo più amiche.”
“Per quello non c’è problema, te lo giro subito, io l’ho memorizzato come giardiniere.” le rispondo prendendo lo smartphone.
“Per curiosità, ma davvero non gli hai mai dato il culo ? Perché non ti ricordo come una che non ama il sesso anale.”
“Con lui è diverso, non è tanto perché ce l’ha davvero grosso perché so che non mi farebbe mai male, ma è più un gioco fra noi, un dire sempre la prossima volta per poi rimandare.”
“Ho capito però lascia che paghi io, questo numero val bene due bicchieri.” mi dice prima d’alzarsi.
Ci salutiamo come se avessimo parlato d’uncinetto per tornare ognuna alla propria casa, lei col numero del suo prossimo amante, ed io con la fica ancora dolorante per la gran scopata con Rudy.

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