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Myrna cap 12


di MissSerena
27.01.2025    |    1.660    |    1 9.4
"Credendo che volesse mettersi sotto di me mi misi carponi, ma lei fece sedere il ragazzo davanti a me per poi impalarcisi sopra usando sempre l’entrata..."
Dopo alcuni incontri, tutti del medesimo genere anche se con ragazzi diversi, Edward mi propose d’accompagnarlo in una villa, che era stata trasformata in un esclusivo club per ricchi cuckold.
“Scusami ma lo sanno che non sono la tua compagna ?” gli chiesi durante il viaggio in macchina.
“Sì ma è poco importante, quello che conta è esser accompagnati, ma ancor di più pagare il biglietto d’ingresso.” mi spiegò con la sua consueta calma serafica “Li dentro poi conosco diverse persone, alcuni hanno la fortuna d’avere una donna che asseconda i loro desideri, altri come me pagano anche la compagnia, ma del resto a che serve il denaro se non a comprarsi un po’ di felicità ?”
“Quindi dentro la villa troveremo solo guardoni e donne pronte ad esibirsi per loro ?” gli domandai con una certa curiosità.
“No anche perché ci sono sostanzialmente tre tipi di cuckold. Il primo è formato da uomini che vogliono vedere la propria donna con un altro, ma non per questo non ci fanno anche loro sesso, il secondo invece è quello dei soli guardoni, mentre ce n’è un terzo dove la donna domina in tutti i sensi ed il suo compagno è il suo sottomesso. Questa categoria è poi divisa in altre in base al livello di sadismo della donna, anche se nella villa non sono permessi eccessi, però ecco se vedi un uomo portato al guinzaglio sai già il perché.”
Edward mi spiegò le varie sfaccettature del mondo dei ‘cornuti e contenti’, senza però soffermarsi su chi era in realtà lui, anche se avevo capito che in fondo era solo un ricco guardone o poco più.
Una volta arrivati alla villa incontrammo Chantal e Helmut, una coppia che lui ben conosceva, e con la quale entrammo in quell’esclusivo club, dopo che gli uomini ebbero pagato l’ingresso.
“Dimmi Edward vuoi restartene da solo con questa bella donna, o magari ti piacerebbe di più un gioco a quattro, con te e Helmut seduti da qualche parte a guardare.” gli chiese Chantal con una naturalezza a dir poco sconcertante.
“Myrna tu hai dei problemi ad andare con la mia amica e un paio di ragazzi ?” mi domandò Edward ben sapendo che gli avrei detto di sì.
“Se a te va bene per me non c’è nessun problema.” gli risposi recitando alla perfezione la parte della compagna disponibile “E poi Chantal ti fa salire una voglia di sesso che è irresistibile.”
Effettivamente lei era una gran bella donna che portava benissimo i suoi almeno quarant’anni, anche se davo per scontato che avesse fatto ben più d’una visita da un chirurgo plastico. Inoltre emanava classe da tutti i pori, in quel semplice ma sensuale vestito da sera, sotto il quale aveva sicuramente indossato dell’intimo da far perdere i sensi.
“Anche tu sei uno schianto.” mi disse infilandomi una mano fra i capelli per poi darmi un lungo bacio sulla bocca, al quale risposi aprendo la mia per poi poter far intrecciare le nostre lingue.
“Edward perché non vai a cercare due volontari per le signore, mentre io le faccio accomodare in un salottino ?” chiese Helmut al mio accompagnatore che rispose di sì per poi sparire nel nulla.
Helmut ci portò in una stanza del piano superiore dove c’erano solo quattro poltrone messe ai lati di un grande tappeto col pelo piuttosto alto.
“Se le signore intanto vogliono darmi i vestiti e le borsette le sistemo nel cubo.” mi disse Helmut indicandomi un contenitore messo in un angolo della stanza che non avevo visto prima.
Chantal si tolse il suo bel vestito come se fosse una liberazione, mostrando una lingerie di raso verdino e pizzo verde di gran pregio, mentre io ero rimasta sul classico nero che era il colore preferito di Edward, che arrivò poco dopo con due ragazzi.
“Signore loro sono Valery e Assencio.” ci disse presentando i due ragazzi “Ora però ci sediamo tutti quanti e vi lasciamo campo aperto.”
Mentre Valery era un ragazzo francese studente universitario che si notava solo per i capelli ricci, Assencio era invece un bel fusto sudamericano, che se era vestito come uno straccione.
“T’avverto Valery ha un cannone al posto del cazzo.” mi sussurrò all’orecchio Chantal prima d’iniziare a toccarmi un po’ su tutto il corpo “L’altro invece ha la faccia d’angelo ma scopa come una bestia.”
“Perchè si sono seduti tutti e quattro ?” chiesi a Chantal anche perché non sapevo cosa fare.
“I due ragazzi aspettano che ci scaldiamo prima fra di noi, e scommetto che a te non dispiace affatto vero ?”
Mi ritrovai la sua bocca contro la mia, ma soprattutto le sue mani che sembrano essere ben più di due, per come mi toccavano ogni parte del corpo. Le infilai una mano dentro il suo minuscolo tanga di raso rosa, quasi strappandole il sottile filo nero che le girava intorno ai fianchi, per ritrovarmi la mano bagnata dei suoi umori.
Senza perdermi in alcun indugio scesi con la bocca dalle sue labbra, sino a quel piccolo lembo di seta, per poi risalire volendole far assaporare il suo stesso piacere. Lei ricambiò quanto le avevo appena fatto, ma impiegandoci molto più tempo, fermandosi a lungo sul mio tanga che quasi lavò usando la sua saliva.
“Adesso vai a tirar fuori quei due bai cazzi.” mi sussurrò all’orecchio dopo avermi baciata “Io rimango qui a giocare da sola.”
Camminando il più sinuosamente possibile mi avvicinai a Valery, che baciai velocemente prima d’accucciarmi fra le sue gambe e tirargli fuori la mazza, che come m’avevo detto Chantal, era un vero cannone d’artiglieria pesante. Già prendere in bocca la sola cappella fu una mezza impresa, ma dopo potei solo far scorrere un po’ le labbra sulla parte che non tenevo fra le mani, ma lui non disse nulla, anzi sembrò gradire parecchio quel che gli stavo facendo.
Quando mi spostai da Assencio feci esattamente le stesse cose, ma con lui fu tutto più semplice, avendo sì una gran bel cazzo, ma di dimensioni più umane.
Prima di dedicarmi alla sua nerchia girai un attimo la testa per vedere cosa stava facendo Chantal, scoprendo che s’era accucciata per masturbarsi in modo quasi indecente, giocando con tre dita che entravano senza sosta nella sua passera.
“Ragazzi o iniziate a fare la vostra parte oppure sarò costretta a farmi dei gran ditalini tutta la sera.” disse all’improvviso la donna cogliendomi di sorpresa.
Non fu però così per Assencio che s’alzò in piedi per prendermi la testa fra le mani, ed iniziare a spingermi la mazza in bocca, facendomi sbavare come poche altre volte mi era successo. Poco dopo arrivò Valery che di fatto prese il posto dell’altro ragazzo, costringendomi a succhiargli la mazza ricoperta di saliva.
Quando Chantal s’avvicinò a me si mise al fianco di Assencio, col quale scambiò lunghi baci mentre lo segava con forza, mentre lui quasi le strappava di dosso la lingerie.
“Sdraiati che ti scopo.” mi disse il francese che parlava poco, ma quando lo faceva era solo per dare ordini.
Mi allungai sulla moquette mentre il ragazzo finì di spogliarsi, e quando si mise sopra di me cercai solo di rilassarmi il più possibile viste le dimensioni della sua mazza. Per mia fortuna lui fu abbastanza delicato, anche se con quel cannone fra le gambe, non poteva non farmi un po’ male, ma alla fine me lo ritrovai tutto dentro senza aver sofferto più di tanto.
Non ebbi quasi tempo di dire qualcosa, che Chantal s’inginocchio vicino a me per darmi un lungo bacio che mi tolse quel poco fiato che mi rimaneva.
“Tu cos’aspetti a scoparmi o vuoi che ti spieghi come si fa ?” disse poi a Assencio con un tono che sapeva fin troppo di sfida.
“A quelle come te e lo metto solo nel culo e lo sai bene.” rispose il ragazzo piazzandosi dietro di lei.
Compresi che quella non era certo la prima volta che s’incontravano, e che alla mia nuova compagna di giochi piacevano quelli pesanti. Il latino infatti la sodomizzò con una tale violenza che mi parve di sentire il dolore di Chantal, la quale invece non solo non disse nulla, ma anzi sembrava gradire e non poco quel trattamento così brutale.
“Mm finalmente qualcuno che sa usare il cazzo come si deve ! Ora scopami come piace a me e guai a te se vien subito.”
“Tranquilla puttana da culo che non sei altro, che adesso ci divertiamo tutti quanti.” le disse Assencio affondando la mazza nel suo retto con sempre più forza.
“Intanto fammi leccare la fica di Myrna che è tanto bagnata da fare schifo.” gli rispose Chantal scivolando sopra di me sino a mettermi la passera davanti alla faccia.
Non feci quasi in tempo ad allungare la testa, che lei iniziò a leccarmela di gran carriera, aggiungendo piacere a quello che mi stava già facendo provare Valery che sembrava avere un metronomo alla mazza, tanto era costante nello scoparmi.
Ero come presa fra due fuochi, fra la mazza del ragazzo e la lingua della donna, che quasi gareggiavano a chi mi faceva godere di più, e nonostante volessi prolungare il più possibile quell’intenso piacere, alla fine venni forse fin troppo presto ma molto appagata anche se visibilmente provata.
“Che ne dici di lasciarmi il cazzo di Valery o lo vuoi solo per te ?” mi disse Chantal quasi prendendomi in giro.
Credendo che volesse mettersi sotto di me mi misi carponi, ma lei fece sedere il ragazzo davanti a me per poi impalarcisi sopra usando sempre l’entrata posteriore. Non feci in tempo a dire nulla che Assencio mi sodomizzò esattamente come aveva fatto prima con Chantal, togliendomi il poco fiato che mi era tornato, e facendomi un gran male.
“Tu non sei sfondata come quella puttana là.” mi disse come se fosse stupito da quello che aveva appena scoperto “Ma tranquilla che ti sfondo come ho fatto con lei, tanto tutte voi che venite qui volete solo esser sbattute come troie.”
“Allora vedi di fare la tua parte e fammi godere altrimenti non vali nulla.” gli risposi con non poca rabbia.
Com’era logico ben presto il dolore per la violenta penetrazione sparì, lasciando spazio ad un sempre più intenso piacere, quasi più intenso di quello appena provato con Valery. Ripensai però alle parole del sudamericano, e non potevo che essere d’accordo con lui sul fatto che in quella villa una donna c’entrava solo per scopare, peccato che però non si fosse tutte come Chantal che sembrava non sentire alcun dolore qualunque cosa le facessero.
“Assencio piantala di fare l’idiota e vieni a sederti qui, così posso giocare con Myrna.” disse Chantal al ragazzo che avevo dietro, il quale quasi mi buttò via per potersi mettere vicino all’altro stallone.
La donna però non mi diede tempo di muovermi che aveva già cambiata mazza, e così mi ritrovai davanti quella dello studente che quasi mi reclamava pur senza dire nulla. Non volendo fare la figura della verginella mi sistemai sopra Valery per poi prendere il suo bastone con una mano e indirizzarlo verso il mio buchetto.
Impalarsi su quella nerchia fu quasi un’impresa, ma per mia fortuna Assencio m’aveva dilatata tanto che la prima metà del randello entrò quasi senza alcun problema.
“Rilassati e spingi, una volta entrato godrai come una vacca.” mi sussurrò Chantal quasi volesse confortarmi.
A quel punto s’alzò Helmut che si sedette al fianco di Valery, per poi toccarmi fra le gambe con una delicatezza mai vista in un uomo. Lentamente dalla mia passera iniziarono ad uscire abbondanti i miei umori, che scivolarono in basso finendo anche sulla mazza del francese col risultato di lubrificarla, e di permettermi quindi di farla finire tutta dentro di me.
Helmut non disse una parola, ma aveva il viso quasi paonazzo per l’eccitazione, mentre Edward rimase fermo al suo posto, col suo consueto atteggiamento quasi distaccato, al quale però mi ero oramai abituata.
Con quella continua stimolazione davanti, ma soprattutto quella gran nerchia dietro, non impiegai molto ad avere un fantastico orgasmo, che mi bloccò a lungo in quella oscena posizione, con tutto il randello ancora dentro.
“Gli fai un pompino o me lo lasci ?” mi chiese Chantal alla quale il cazzo non bastava mai.
“Eccotelo !” le risposi alzandomi anche per vedere cos’avrebbe fatto.
Con la naturalezza che la contraddistingueva lei salì su Valery facendo sparire la sua mazza dentro la passera quasi alla velocità della luce, per poi ‘invitare’ Assencio a prenderla da dietro.
“Di puttane ne ho conosciute tante, ma tu le batti tutte !” le disse il sudamericano mentre la sodomizzava alla sua maniera “Peccato non ci sia nessuno che ti chiuda la bocca con un bel cazzo così saresti perfetta.”
“Scopami e fammi godere altrimenti vattene a fanculo.” rispose lei con la sua solita arroganza.
Non mi stupii che Helmut rimanesse in silenzio, fin troppo vicino a sua moglie, che per certi aspetti stava dando il meglio di sé in mezzo a due ragazzi che la stavano sbattendo a più non posso.
Alla fine i due le vennero dentro quasi contemporaneamente, ma a lei sembrò non importare nulla di ciò che era appena successo, quasi lo considerasse normale tanto che si fece dare un paio di fazzolettini di carta dal marito per pulirsi.
“Per stasera è andata, domani è un altro giorno.” disse Chantal mentre si rivestiva continuando con quello strano atteggiamento di donna distaccata dalla realtà.
Subito dopo Edward mi porse i miei vestiti che indossai in tutta fretta, quasi avessi paura di rimanere ancora in quella stanza.
“Sai mi dispiace che quell’uomo ti abbia toccata.” mi disse Edward mentre mi riportava a casa “Ma non potevo impedirglielo anche se avrebbe dovuto chiedermi il permesso di farlo.”
“Stai tranquillo che non è stato un problema, anzi a modo suo mi ha aiutata con Valery, quindi nulla da dire.”
Per tutto il viaggio Edward mi spiegò quella che era una sorta di codice che vigeva fra cuckold, facendo crescere in me il desiderio di trovarne uno vero, che non mi pagasse per essere la sua donna.
Anche se poi col tempo cambiai e non poco idea.
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