Lui & Lei
Mio nipote Rico
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10.02.2025 |
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"Da allora il nostro è sempre stato un rapporto basato solo sul sesso, che va detto con lui è molto piacevole, e del resto va bene così a tutti e due..."
Da quando mio nipote Riccardo, che ho sempre chiamato Rico senza averne mai avuto un vero motivo, è venuto a vivere in città per poter studiare all’università, ne ho fatto uno dei miei amanti preferiti, anche perché il ragazzo ha tutte le doti per essere qualcosa di più di una gradevole compagnia.Rico, infatti, a differenza di quel cretino del padre, che purtroppo è anche mio fratello, ha un gran cervello, e come se non bastasse ha una mazza degna di un attore hard, che con me ha imparato ad usare molto bene.
Dipendesse solo dalla mia volontà ci vedremmo quasi tutti i giorni, ma purtroppo il ragazzo vuole davvero studiare sul serio, e così devo aspettare che sia un po’ libero dai libri, per poter stare da lui e fare ciò che più amo, cioè, scopare con un bel ragazzo ben dotato. Non che mio marito sia da buttare, anzi per uno della sua età si difende ancora bene, ma con lui non c’è più la passione di un tempo, ed inizio a sospettare che certe sue prestazioni sia più frutto di qualche pillola magica che altro.
Quel pomeriggio sembrava nato apposta per un nostro incontro, con lui libero dagli esami appena conclusi, ed io che avevo passato quasi tutto il giorno prima dall’estetista per farmi ancor più bella per lui. Perchè se è vero che ho appena passato i fatidici ‘anta’, lo è altrettanto che non li dimostri affatto, e non solo perché ho un chirurgo plastico di alto livello.
Il seno è sì rifatto, ma solo per non farlo cadere sotto il peso degli anni, e del resto ho sempre avuto una quarta, mentre in faccia ho solo tirato via qualche ruga, ma non certo rendendo il mio viso il paradiso del silicone o di qualche altra sostanza chimica. Per il resto dieta sana, un po’ di palestra ma senza eccedere, o volendo frequentando più il trainer che le sale attrezzi, e una certa predisposizione di natura a non sembrare una vecchia befana.
Tornando a quel pomeriggio mi preparo come se dovessi andare in guerra, scegliendo ogni cosa con la massima attenzione, volendo stupire mio nipote come non avevo ancora fatto.
Dopo aver guardato fin troppo bene dentro ogni cassetto, vedo un body con collo a scialle molto aperto che non metto da tempo, e così l’indosso ovviamente senza mettere nulla sotto. Rimanendo ferma non succede nulla, ma appena mi muovo ho come la sensazione che mi debba scoprire il seno, che in effetti esce fuori ma solo se voglio io, anche se più che un vedo non vedo, è un vedo e basta. Fra l’altro la parte bassa è molto sgambata, col risultato che anche il mio bel fondoschiena è quasi tutto all’aria aperta, ma non mi preoccupo più di tanto e cerco qualcos’altro da abbinare.
Ho diverse minigonne, ma in quel momento non me ne piace nessuna, così scelgo dei bei sandali a tacco alto, e mi copro con un leggero impermeabile che m’arriva giusto al ginocchio.
Mi guardo allo specchio e vedo il peccato fatto a donna perché, se è vero che mi si vedono solo le gambe, lo è altrettanto che un occhio esperto s’accorgerebbe facilmente che sotto l’impermeabile non porto quasi nulla, ma in fondo è proprio quello che volevo fin dal principio, sentirmi troia dentro, ma senza dare troppo nell’occhio.
Metto un paio di vistosi occhiali da sole a specchio e prendo la macchina, il viaggio non è lungo ma più m’avvicino a Rico e più sale in me il desiderio, tanto che arrivo alla sua porta quasi col fiatone.
Suono sperando che sia lui ad aprire e non uno dei suoi compagni d’appartamento, e quello dev’essere il mio giorno fortunato perché poco dopo compare lui in tutto il suo splendore.
“Zia a cosa devo la visita ?”
Il suo tono è ironia allo stato puro, ma so io come rispondergli per togliergli quel sorriso da cretino che s’è stampato sulla faccia.
Apro l’impermeabile e a lui scappa un fischio, ma quello è solo l’inizio del piccolo spettacolo che ho in mente di mettere in scena.
“Sai passavo di qui e mi sentivo così sola.” gli dico aprendo il davanti del body in modo che mi veda le tette “E così mi sono detta perché non andare a vedere se il mio nipotino ha bisogno di qualcosa, o magari vuole solo un po’ di compagnia.”
Secondo me non capisce nulla di quello che gli dico, ma ha lo sguardo fisso sul mio seno che sfioro in modo sempre più sensuale, facendo irrigidire tanto i capezzoli che mi fanno quasi male.
Quando poggio una mano sulla parte bassa del body è come se si svegliasse dal coma, così mi prende l’altra mano e mi porta quasi di forze nella sua stanza, dove mi stringe a sé per baciarmi, ma soprattutto per mettermi le mani sul sedere.
“Mio Dio quanto sei bona !” mi dice palpandomi anche una tetta.
“E tu ringrazia il fatto che hai un bel cazzo e non come quello di tuo zio.” gli rispondo per poi spingerlo sul letto.
Lui s’aspetta che gli vada sopra, invece faccio cadere l’impermeabile a terra e poi riprendo a toccarmi come prima, e quando gli do le spalle porto le mani sulle chiappe, come a volerle allargare il più possibile.
Non dico che Rico sia un guardone, ma prima di portarmelo a letto l’ho beccato diverse volte a spiarmi anche se poi non dicevo nulla. Un giorno però lo presi quasi di forza per portarlo nel bagno con l’idea di fargli usa sega per poi prenderlo in giro, ma quando gli tirai la mazza finii per aprirgli le gambe e farmi scopare per diverse ore. Da allora il nostro è sempre stato un rapporto basato solo sul sesso, che va detto con lui è molto piacevole, e del resto va bene così a tutti e due.
“Dimmi ma te la scopi qualche ragazza della tua età ?” gli chiedo quasi scoprendomi il seno.
“Sì una ma rispetto alla mia zia preferita non vale nulla, e poi è la metà di te, iniziando dalle tette che ha piccoline, ma soprattutto non le piace il cazzo come a chi ho davanti.”
Rico è una delle poche persone che conosco che parla senza filtri, anche a costo d’insultare una persona come forse sta facendo adesso con me, pur dicendo la pura verità.
“E a te non piace la mia fica ?” gli domando con non poca malizia mettendomi carponi sopra di lui col mio sedere davanti alla sua faccia.
Mio nipote non mi risponde, ma con molta semplicità mi sgancia la parte inferiore del body, scoprendomi così la passera, che inizia a leccare partendo dalle grandi labbra, scendendo poi sino a sfiorare il buchetto. Fin dal nostro primo rapporto avevo di fatto insegnato a Rico come far godere una donna, se non altro per poi godere io stessa delle sue nuove capacità, ma devo ammettere che, come allievo, era stato fin troppo brillante, tanto che adesso aveva una sicurezza rara per un giovane della sua età.
Muovendosi sempre con la dovuta calma, mi porta ad uno tale stato d’eccitazione che sono io a spostarmi tale è la mia voglia di lui, facendomi scivolare sino a ritrovarmi la bocca contro la sua.
Rico mi mette una mano fra i capelli per potermi quasi schiacciare contro le sue labbra, mentre l’altra s’impossessa di una mia chiappa, quasi a rimarcare che in quel momento sono sua. Anche se non smetterei mai d’intrecciare la sua lingua alla mia, so che il ragazzo deve avere la nerchia che gli sta esplodendo dentro i pantaloni, così inizio a scendere lungo il suo corpo sino ad arrivare a ciò che più voglio. Gli apro i pantaloni per poi sfilarglieli insieme a boxer e poter quindi iniziare a baciare i suoi testicoli che sono duri come due palline da golf, per non parlare della mazza che pulsa di vita propria.
Inevitabilmente arrivo alla sua nerchia che avvolgo con la lingua neanche avessi un serpente in bocca, per poi farla finire fra le labbra che quasi la stringono mentre scorre fra di loro a ritmo sempre più alto.
So di averlo di fatto in mio potere, ma ho voglia di scopare e quindi nonostante mi piaccia vederlo godere grazie alla mia sapiente bocca, gli salgo sopra dandogli le spalle e m’impalo sul suo scettro che oramai è al massimo dell’erezione.
Le sue mani si buttano subito sul mio seno quasi volessero artigliarlo, ma in quelle dita non c’è nessuna forma di violenza, ma solo lussuria ai massimi livelli. Usando la sua nerchia come perno mi giro per ritrovarmi la sua bocca davanti alla mia e chiuderla con un bacio che toglie il respiro ad entrambi, mentre mi ritrovo le sue mani sulle chiappe che le palpano col vigore che solo un ragazzo della sua età può avere.
“Lo so che ti piace il mio culo, ma ora ho la fica in fiamme e quindi devi pensare a quella.” gli dico quasi scherzandoci su.
“Come vuoi tu zia, tanto con te godo sempre.” mi risponde avvicinando però le mani sempre di più al mio buchetto.
So bene che prima o poi lo farà suo, ma adesso voglio godermi la sua mazza come voglio io, sentendomi anche un po’ puttana giusto per non farmi mancare nulla.
“Ma poi la mia fica non ti piace più ?” gli chiedo dopo essermi messa carponi e tenendomi la passera aperta con entrambe le mani.
Da gran bastardo lui prima ci passa la lingua sopra, poi mi penetra con la forza di un toro dopo avermi afferrata per i fianchi per potermi quasi montare sopra.
“Certo che mi piace la tua fica.” mi dice quasi rabbioso “Come mi piace scoparti e farti godere, ma del resto sei venuta qui per questo, e non puoi dire che non è vero.”
“Sì che è vero e del resto se t’ho insegnato a scopare non è certo per poi fare la maglia scemo che non sei altro.”
Non riesco a dire più nulla che suona il mio cellulare, e a quell’ora non può essere che quel gran cornuto di mio marito che si sente solo in ufficio.
“Sta buono mentre sento cosa vuole questo rompipalle.” dico a mio nipote prima di rispondere.
Ma mentre sento i soliti discorsi di mio marito, Rico fa tutto tranne che stare fermo, alternando lunghe leccate che partono dall’inizio dello spacco per finire poco oltre al buchetto, a lente penetrazioni con la lingua in entrambe le porte del piacere.
Con lui dietro ogni secondo di quell’inutile telefonata è uno strazio, e quando finalmente riesco a salutare mio marito, Rico m’infila la sua mazza nella passera quasi di prepotenza, facendomi gemere di piacere così forte che è quasi un urlo.
Come se non bastasse mi sodomizza col pollice, che poi ruota come se volesse dilatarmi il buchetto per poi prendersi anche quello con la mazza, già sapendo che cederò anche li.
“Cos’aspetti a mettermelo nel culo la domanda in carta da bollo ?” gli chiedo quando oramai non resisto più a quella piccola tortura.
“Che me lo chiedi con educazione.” mi risponde dandomi una piccola pacca sula chiappa.
“Rico mettimelo nel culo e fammi godere.” gli dico allargandomi le chiappe con le mani e offrendogli così il mio ano.
“Eccoti accontentata zia.”
Per sfondarmi il più possibile si alza in modo da potermi sodomizzare con la sola forza del suo peso con un’unica potente spinta, che mi fa entrare nel retto tutta la sua nerchia facendomi un gran male, ma allo stesso tempo quasi raggiungere l’orgasmo tanto è violento il piacere che provo.
Rico è oramai un toro da monta in tutto e per tutto, e sapendo che non può durare a lungo, mi sbatte senza sosta, mentre io non posso che godere di tanta virilità.
Quando capisco che sta per venire cerco per un attimo di divincolarmi, ma la sua presa è così forte che desisto e rimango in attesa del suo orgasmo, che m’inietta nel retto facendolo avere anche a me.
Ci ritroviamo sdraiati di fianco sul letto con lui che è ancora dentro di me, e per lungo tempo nessuno dei due ha la minima voglia di muoversi. Solo quando sento il suo sperma che inizia a colare su una chiappa mi alzo e cerco qualcosa per pulirmi, e dopo essermi rivestita vado in bagno per lavarmi come si deve.
Torno da lui che è ancora nudo sul letto, e anche se avrei voglia di spogliarmi e saltargli addosso, so che è meglio che torni a casa, così gli lascio una busta con l’affitto di un mese e me ne vado, già sapendo che prima o poi sarei tornata da lui.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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