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Myrna cap 22


di MissSerena
07.04.2025    |    111    |    0 6.0
"L’orifizio anale di Tina s’allargò sempre di più, sino a diventare quasi un cratere, quindi afferrai quasi con rabbia il più grosso strap-on che avevo e me..."
Julia mi chiamò un giorno per sapere se conoscessi qualche coppia cuckold da portare alla sua villa per poterli usare in qualche spettacolo osceno, e la mia mente pensò subito a Tina e Goffry, dato che di fatto era stata io ad iniziarli in quel mondo, fatto sì di corna ma sempre coll’assenso del partner.
“Lui è un coglione nato.” le dissi senza tanti preamboli “Mentre Tina non conosce neanche lei i suoi limiti, ma secondo me ne ha ben pochi solo bisogna indirizzarla, ma certamente è una fin troppo facile da sottomettere.”
“Vedi avevo pensato di chiederle se volesse provare qualcosa di estremo, come un’orgia con solo lei come donna, magari col marito a fare quello sottomesso. Sia chiaro si sono già viste delle gang band, ma vorrei qualcosa di diverso dalla solita sequenza di doppie penetrazioni e via dicendo.”
“Va bene, se vuoi ci penso io tanto ho il suo numero.”
Julia mi ringraziò e subito dopo chiamai Tina per dirle che volevo parlare sia a lei che a suo marito, dandole poi appuntamento nel mio appartamento. Lei accettò con entusiasmo, credo immaginando che l’avrei fatta scopare da chissà chi davanti a quello che considerava solo una scocciatura e non più un marito.

Quando Tina e Goffry arrivarono da me ebbi un momento di stupore, non certo per lui che aveva sempre la solita faccia da scemo, quanto per Tina che era diventata quasi un’altra persona. Non solo si era tinta i capelli di un bel biondo, per renderli poi molto più voluminosi, ma era truccata come una modella pronta a scendere in passerella, e il suo vestito verde era sì semplice, ma di buona fattura.
“Mio Dio ma sei una meraviglia della natura !” esclamai prima di baciarla sulla bocca per poi farla entrare “Fossi un uomo ti scoperei così come sei !”
“Stai tranquilla che c’è chi provvede.” mi rispose sorridendo “Ovvio non certo lui, ma per fortuna ho trovato un bell’uomo di nome Burt che non solo si diverte a scoparmi davanti al mio maritino, ma mi fa anche un sacco di regali. Certo a volte mi tratta un po’ come una puttana, ma in fondo a me piace anche così, quindi va bene. Però non smetterò mia di ringraziarti, perché sei stata tu con la tua amica, a farmi capire che con Goffry stavo solo perdendo tempo, ma ti prego dimmi tutto quello che mi volevi dire.”
Li feci accomodare in un salotto per poi spiegare loro cosa avevo in mente per lei, cercando di farle capire al meglio che sarebbe stata quasi violentata da più uomini, che non si sarebbero fatti alcun problema ad usarla a loro piacimento.
“Ovviamente puoi fermarti quando vuoi dicendo semplicemente basta, dopodiché potrai lasciare la villa senza alcuna conseguenza, se non il non poter più entrarci. In caso contrario sarei sempre la benvenuta e potrai anche guadagnare dei soldi facendo assistere altri uomini alle tue scopate, quindi se vogliamo è una specie d’iniziazione.”
“Magari non capisco qual sia il vantaggio di fare questa cosa che considero quasi un rito, però prendere del bel cazzo non mi dispiace affatto. Ti dirò che al massimo sono stata con tre uomini, ma non tutti insieme, però l’idea mi piace e credo di farcela. Inoltre penso che se devo essere la moglie di un cornuto debba anche essere una gran puttana, quindi dimmi cosa devo fare per poter fare questo spettacolo.” mi rispose la donna pienamente convinta di quello che aveva appena detto.
“Nulla di che sarà Julia a dirti quando potrai farla, però prima dovrei come dire saggiare le tue capacità di persona, anche se già ti conosco ma non credo ti dispiaccia poi molto. Devo però dirti che non sarà un classico rapporto lesbo, ma qualcosa di più intenso e del resto sei stata tu stessa a dire che vuoi fare le cose in grande, e questo volendo è il primo passo. In ogni caso devo avere anche l’assenso di tuo marito perché in fondo siete una coppia, e dovete decidere entrambi.” conclusi ben sapendo che Goffry non contava nulla.
In realtà volevo non solo scopare Tina davanti al marito, ma sottometterla a modo mio anche per capire quanto potesse esser perversa.
“Sì sì per me va bene, se lo vuole Tina io sono d’accordo.” mi rispose l’uomo tenendo la testa bassa.
“Bene Goffry allora spogliati mentre prendo tutto il necessario.”
In realtà avevo già preparato un paio di borse non troppo grandi, con tutto ciò che pensavo mi sarebbe stato utile con Tina, ma iniziai prendendo delle manette e una cintura di castità, che misi a Goffry senza che lui protestasse in alcun modo, facendomi capire che già conosceva quello strumento di contenimento.
“Ora che il coglionazzo non può più rompere fammi vedere cos’hai messo sotto il vestito.” dissi alla donna mentre mi sedevo su uno sgabello.
Tino si sfilò rapidamente il vestito verde per mostrarsi con un bustino in raso nero alla quale aveva legato delle calze con grandi disegni floreali dello stesso colore.
“Sapevo che dentro non sei altro che una gran puttana.” le dissi quasi sventolando un piede “Quindi non ti rimane che mostrarmi come sai esserlo iniziando a leccare quello che vedi.”
“Ogni tuo desiderio è un ordine.” mi rispose con una certa malizia, prima d’inginocchiarsi davanti a me e togliermi una scarpa.
Lei non si mise subito a leccarmi il piede appena scoperto, ma prima lo massaggiò con una discreta maestria, per poi passare la lingua lungo il palmo e quindi fra le dita. Ovviamente fece lo stesso con l’altro piede cercando di rendere quanto più perverso quel semplice gioco di dominazione, guardandomi sempre negli occhi e tenendo la lingua ben fuori dalla bocca.
Il passo seguente fu quello di farla sedere su un piccolo sgabello, per poterle poi sculacciare senza alcuna forza le chiappe, facendoci passare in mezzo ogni tanto un dito.
“So che vorresti sentire un bel cazzo nel culo.” le dissi dandole uno schiaffo nella natica un po’ più forte “E del resto so che sei diventata una gran bella troia, non è vero ?”
Tina mi raccontò di come aveva ormai sottomesso completamente il marito, che le era grato quando poteva farsi una sega quasi come forse un premio, amando anche rapporti con due uomini alla volta, che la dovevano scopare trattandola come una puttana.
“Se poi mi sborrano dentro tanto meglio, così almeno il cornuto serve a qualcosa.” concluse beffarda.
“Stai tranquilla che non uscirai di qui senza aver avuto il culo pieno, e poco importa se il cazzo non sarà vero.” le promisi infilandole un pollice nel retto, che poi feci roteare diverse volte facendole uscire un gemito di piacere “Adesso però sdraiati su quel tavolino perché ho voglia di godere anch’io.”
Non appena Tina sistemò su un tavolino basso che era lì vicino, mi alzai la gonna portandola sino alla vita, per poi metterle la passera in faccia e ordinarle di leccarmi le mutandine.
“Goffry sarò sincera.” dissi all’uomo che si stava piegando in due dal dolore non potendo avere un’erezione, mentre mi aprivo la camicetta per potermi toccare il seno “Fin dal primo minuto che t’ho visto ho capito che eri una nullità, un buono a nulla se non a farsi delle gran seghe. Non per niente sei qui mentre tua moglie viene sottomessa da un’altra donna, mentre al tuo posto un vero maschio ci scoperebbe facendoci urlare di piacere.”
Continuai ad insultare quell’uomo mentre mi sfilavo le mutandine, che finirono nella passera di Tina, che continuò a leccarmi la mia ormai fradicia d’umori.
“Dimmi che non vedi l’ora che mi scopi tua moglie.” chiesi a Goffry dando due piccoli schiaffi al sesso della moglie.
“Sì e vero.” mi rispose lui quasi vergognandosene.
“E magari vorresti anche che glielo metta nel culo non è vero ? Stai tranquillo che dopo lei inculo anche te, tanto so che ti piace, e del resto col tuo cazzetto non puoi certo godere scopando.” conclusi ridendogli in faccia.
Portai Tina contro il tavolo dove la feci piegare, per poi colpirle blandamente le chiappe con un frustino che avevo lasciato là vicino, e allo stesso tempo spogliarmi sino a rimanere nuda.
“Vedi coglionazzo, credo che una cagna come tua moglie non debba esser portata semplicemente al guinzaglio, quello va bene per una nullità del tuo calibro.” dissi all’uomo ormai senza più alcuna dignità prendendo un paio d’oggetti dalla borsa “Per una come Tina ci vuole qualcosa di diverso, che sia al livello della sua troiaggine.”
Sistemai con tutta calma un grosso collare alla donna, poi le misi un gancio anale che finiva con una sfera non certo piccola nel buchetto, ed infine feci passare un lungo guinzaglio per l’anello del collare per poi legarlo a quello del gancio.
“Non credi che così sia perfetta ?” chiesi a Goffry come se fosse la più banale delle domande, mentre tiravo il guinzaglio facendo gemere Tina che si ritrovò in trazione “Adesso però ho la fica che ha bisogno d’esser leccata, e anche se so che vorresti farlo tu, sarà tua moglie a farmi godere.”
Mi andai ad accomodare sul divano portando dietro di me Tina, che camminava all’indietro, sistemandomi poi con le gambe ben aperte in modo che la donna potesse leccarmi la passera come volevo. Ogni tanto mi divertivo a tirare il guinzaglio facendo gemere ogni volta Tina, che a quel punto non desiderava altro che esser scopata da me, se non altro per porre fine a quel dolce supplizio.
Iniziai ad insultare senza sosta Goffry, promettendogli che l’iniziazione della moglie sarebbe stata qualcosa di veramente spettacolare, tanto che dopo lui si sarebbe vergognato anche di dormirgli vicino. Come mi succedeva in quelle occasioni, il mio piacere era dato più dal vedere quell’uomo quasi in lacrime, che dalla lingua della donna che ormai mi leccava la passera come un’ossessa.
“E’ giunto il momento che tanto aspettava il mio cornutone.” dissi alzandomi in piedi per sistemarmi a fianco di Tina, per poi sganciare il guinzaglio dal gancio anale, che presi a far roteare lentamente, ma allo stesso tempo spingendolo sempre più a fondo.
L’orifizio anale di Tina s’allargò sempre di più, sino a diventare quasi un cratere, quindi afferrai quasi con rabbia il più grosso strap-on che avevo e me lo fissai alla vita, per infine mettere un po’ di lubrificante sulla punta.
“Guarda bene coglione, perché fra qualche giorno dentro il culo della tua puttana entreranno metri di cazzo, e tu come adesso non potrai neanche farti una sega.” dissi all’uomo per poi rivolgermi alla moglie “E tu dimmi come vuoi che t’inculi, come una donna o come una troia.”
“E c’è bisogno che me lo chiedi ? Buttamelo dentro e fammi godere.” mi rispose allargandosi le chiappe con le mani.
A quel punto non mi rimase che poggiare la punta dello strap-on contro il buchetto di Tina, per poi spingerglielo dentro con tutta la forza che avevo. Lei ovviamente urlò per il dolore, ma allo stesso tempo non si mosse di un millimetro, aspettando quasi con ansia che la sodomizzassi completamente.
Non volevo però far troppo male a Tina, a quello c’avrebbero pensato gli stalloni alla sua iniziazione come performer, così presi a scoparla con foga sì, ma non troppo, godendo anche nel sentirla gemere ad ogni mio affondo. Lei quasi non si scompose quando mi unsi abbondantemente la mano per infilarle un paio di dita nel retto che feci roteare sino a quando non ebbe il più che meritato orgasmo.
“Cavolo mi hai sfondata alla grande !” mi disse Tina dopo qualche minuto che impiegò per riprendersi “Adesso però potresti dare uno strap-on anche a me così ci divertiamo col maschio del momento.” concluse ridendo.
“Eccotene uno.” le risposi dandole uno strap-on leggermente più piccolo di quello che avevo io “E tu bel frocione striscia fin qui che adesso è il tuo turno.”
Se con Tina ero stata violenta all’inizio e poi più dolce, col marito fu quasi una gara a chi lo sodomizzava con più forza, mentre l’altra gli spingeva il proprio strap-on in bocca. Dentro di me provavo un tale disprezzo verso quell’uomo, da sconfinare quasi nell’odio, ma del resto la moglie non era da meno, e certamente quella non era la prima volta che gli faceva fare la femmina.
Non so per quanto andammo avanti, ma a Goffry sembrò che il tempo si fosse fermato, tanto che alla fine non aveva più alcuna reazione, sembrando più una bambola che un essere umano.
Finimmo solo quando entrambe eravamo senza forze, esauste ma appagate, dopodiché quasi li cacciai di casa promettendo a Tina che l’avrei chiamata presto.
Non appena fui sola mi buttai sul letto e, dopo aver afferrato il fallo di uno strap-on, iniziai a masturbarmi quasi con violenza tanta era la voglia d’avere finalmente un vero orgasmo. Cominciai a pensare a come avrei degradato Tina, sino a ridurla a poco meno di una puttana dei viali, ed umiliato Goffry che ormai consideravo come una pezza da piedi.
“La prossima volta che ci rincontreremo sarà per voi memorabile.” pensai dopo aver raggiunto il mi orgasmo “Spero solo che Julia mi permetta di realizzare quel che ho in testa, e poi saranno solo cazzi vostri.”

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