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Un bell'imprevisto


di Membro VIP di Annunci69.it Cafardeux
05.04.2025    |    4.011    |    3 8.8
"Getti caldi di sborra mi arrivano in gola, altri non riesco a contenerli..."
Qualche giorno fa un impegno lavorativo mi ha portato a Roma.
Una riunione avrebbe dovuto tenermi incollato attorno ad un tavolo tecnico insieme a colleghi provenienti da diverse regioni italiane.
Partito dalla provincia di buon’ora presagivo che quella giornata sarebbe stata molto faticosa e oltremodo noiosa ma come è ben risaputo, il dovere è dovere e a questo assioma ci si rassegna.
Fortunatamente la Capitale con i suoi colori, i suoi, odori, i suoi rumori riesce sempre a scuoterti e percuoterti nel più profondo dell’essere consentendo un’increzione adrenalinica tale da farti sentire vivo, attivo, motivato e soprattutto distante dal routinario torpore che scandisce le giornate delle città dell’entroterra.
E si comincia alla fermata della metropolitana Nomentana dove a discendere dal treno è una fiumana di persone quelle che incontri una volta e poi non incontri più ma alle quali riesci a strappare uno sguardo che ti mette a nudo, un sorriso che ti rincuora, un po’ di malinconia che corre tra le rughe di un volto provato e stanco come il tuo …
E poi una bella camminata fino alla stazione Jonio per discendere oltre cinque livelli fino all’arresto del treno per Garbatella.
Corre la metropolitana con tutto il suo carico umano assente a sè stesso ma presente agli occhi attenti ed avidi di emozioni del provinciale che tra tante fisionomie e fantasticherie si perde nell’immaginazione creativa e fervida azzardando ipotesi e congetture sulla vita di coloro con i quali, in frammenti di secondi, si condividono un contatto, un sedile, un appoggio.
Attraverso a piedi la Garbatella che ha rapito il mio cuore sin dal primo giorno che la conobbi. Le sue case dall’architettura sociale dei primi anni venti del ventesimo secolo tutte diverse tra loro ma armonizzate in un dedalo di saliscendi, scalette e panorami mozzafiato reggono l’affronto dei quartieri più nobili dell’Urbe deliziando la vista di chi ci si incammina.
Ed eccomi d’improvviso teletrasportato quantisticamente nel luogo della convention …
Al check-in chiedo alla guardia giurata dove si trova la tale sala ove si deve svolgere quella riunione ed egli candidamente mi risponde “Non è stato avvisato che l’incontro è stato rimandato a data da destinare?”
Dentro di me penso “Grande testa di cazzo se mi avessero avvisato ti pare che sarei qui a chiederti dove devo recarmi?” ma abbozzo un sorriso e saluto comunque gentilmente abbassando il capo quando … i miei occhi si posano sul suo pacco.
Subitaneamente il mio cazzo si fa duro e dentro di me sento quel rimescolamento di ormoni che il sistema endocrino produce quando monta quell’indicibile sensazione che ti rende tanto troia da voler essere otturata in ogni pertugio.
Mi stavo sborrando addosso al pensiero di scartare quel pacco per poi prenderlo in bocca quando ho realizzato che sul cammino del ritorno avrei potuto scendere alla fermata Colosseo per recarmi in quella sauna, di cui vi ho raccontato in un mio precedente racconto (se non l’avete letto leggetelo subito e datemi un “mi piace”), nella quale mancavo da anni.
Et voilà! Detto fatto.
Alla reception il proprietario (lo stesso di un tempo) e due magnifici ragazzi in pantaloncini corti aderenti con pacco ben in vista.
“Tra un pò, mi sborro nelle mutande” penso …
Sbrigate le formalità, prenotato un massaggio di un’ora e mi avvio agli spogliatoi. La sauna è come me la ricordavo sebbene molto migliorata strutturalmente e negli arredi.
Quell’odore di cloro misto al sudore degli avventori mi scatena una voglia indicibile. Sarei capace di fare ogni cosa, di farmi usare da tutti, di farmi distruggere il buco del culo, di succhiare ogni cazzo, di leccare ad ognuno buco del culo e piedi …
Il massaggio mi ritempra , la sauna finlandese mi rilassa, la doccia fredda mi rinvigorisce.
Ora voglio passare all’azione.
Passeggiando nei corridoi tra le cabine relax mi accorgo di una stanzetta al centro della quale vi è una poltroncina rossa e di fronte si stagliano sulla una parete tanti fori posti a diverse altezze.
“Non ho mai provato un gloryhole” penso e sento d’improvviso una vampata di calore ed una tachicardia subentrante.
In altri tempi non avrei mai pensato di entrarci per paura di rischi connessi soprattutto alla possibilità di contrarre una STD ma ora, complice la terapia preep, mi decido ad entrare.
Entro e chiudo la serratura dietro di me. Mi privo dell’asciugamano, mi siedo nudo come un verme col cazzo che mi scoppia e attendo.
Un pò di popper che porto sempre con me nello zaino (non si sa mai …) mi fa arrapare sempre di più.
L’attesa non è lunga e, dai fori, cominciano a spuntare cazzi di tutte le taglie e colori.
Cade ogni ritegno e mi appresto voluttuosamente a succhiare quelle cappelle turgide di cazzi circoncisi e non che si fanno strada nella mia bocca fino alla gola.
Succhio come un forsennato roteando la lingua, spostandomi sulle aste in movimenti rapidi e voluttuosi, insalivando quelle verghe che vieppiù si ergono protundendo vogliose dai fori per essere leccate, succhiate, toccate.
E sono sempre di più. Mi alterno con le mani e con la bocca passando da un cazzo all’altro eccitato sempre di più dai lamenti che sento arrivare dall’altra parte della parete.
IL sapore del pre-cum nella bocca mi procura un’eccitazione mai provata che esalto col popper mentre la troia che è in me cerca di dare piacere a tutti per essere poi ricompensata da un mare di sborra.
Succhio, divoro, muovo lingua, testa, mani mentre vedo un ricambio di cazzi dai fori e presagisco una folta moltitudine di maschi frementi che si avvicendano tra loro.
Nel mentre qualcuno apre la porta della cabina, evidentemente non chiusasi bene, ed entra.
Mentre succhio come un dannato mi sento afferrato per i fianchi e forzatamente costretto a mettermi a pecora. Ho il buco dilatato e bagnato vuoi per l’eccitazione vuoi per l’azione del popper.
Sento la cappella poggiata sul buco del culo e poi l’affondo rapido di quel cazzo largo oltremisura.
La sensazione di devastazione del pertugio è subito alleviata dal senso di piacere che via via vado provando mentre continuo a succhiare cazzi dai fori del gloryhole.
Ed ecco che uno dopo l’altro quei cazzi cominciano a riempirmi la bocca. Getti caldi di sborra mi arrivano in gola, altri non riesco a contenerli. Mi sento rivoli di succo scorrermi nella gola, sulle mani, sulla faccia mentre agguanto cazzi e poi ancora cazzi gustando sapori ora acri ora dolci in una commistione liquida senza pari.
E poi … mentre succhio, bevo, sputo mi sento dire ”Vacca ti riempio il culo!” sorprendentemente nello stesso momento in cui, sentendo il fiotto di sborra nel mio retto, godo senza toccarmi esplodendo in un orgasmo senza pari con schizzi di sperma subentranti per sei, sette volte …
Esausto esco tutto bagnato dal camerino per avviarmi alla doccia ma, all’uscita, vengo bloccato da un uomo maturo come me, che avendomi visto in azione mi spinge, agitato ed eccitato nel camerino antistante.
Vengo scaraventato col dorso sul lettino e, costretto da lui ad alzare le gambe in aria, sono scopato da quell’uomo con possenza e violenza, fino a quando vengo riempito di sborra.
Alzando lo sguardo mi rendo conto di tutti coloro che hanno assistito allo spettacolo masturbandosi essendo stata lasciata la porta del camerino volutamente aperta. “Ho dato spettacolo” penso … e non mi dispiaccio.
Non mi sono mai sentito così troia pur conoscendo le mie potenzialità (di esserlo) e sebbene dopo queste esperienze subentrino in me sentimenti di disistima verso me stesso, beh! … la voglia di cazzo che ho è più potente del mio sconforto poiché sono nato per adorarlo e farlo godere meglio di quello che riesce a farci una donna.
Ora aspetto il prossimo incontro di lavoro per sperare nell’imprevisto e tornare in quella fantastica, unica, sorprendente sauna … rispettando i vecchi aforismi “Ogni lasciata è persa”, “Carpe diem”, ”Non tutto il male viene per nuocere”.
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