Il mio ideale di maschio ...

Lo aspettavo da mezz'ora. Era il nostro primo appuntamento. Dalle foto che aveva pubblicato nel suo annuncio mi pareva un gran bel pezzo di uomo. Stavo fantasticando su ciò che sarebbe accaduto di lì a poco quando il campanello mi riportò alla concretezza della realtà.
Dal videocitofono una splendida visione. Quelle foto non si allontanavano molto dalla realtà. Un magnifico esemplare di maschio adulto era a pochi passi da me. Poteva essere alto un metro e novanta centimetri e pesare 85 - 90 kg. Capelli scuri, fisico possente, elegante nel portamento e nell'abbigliamento, virile nell'aspetto. Aprii senza indugiare. I suoi occhi grigio - verdi screziato avevano un potere magnetico tale che all'istante non seppi cosa dire. La sua voce vibrante, stentorea e il suo accento umbro riuscirono ad eccitarmi ancora di più. Passammo ai convenevoli di rito ed alle presentazioni e consumammo insieme qualcosa da bere.
Non vedevo l'ora di poterlo toccare, di poterlo denudare. Mi sentivo eccitato alla potenza ennesima ed ebbi l'impressione che il mio buco del culo fosse bagnato. Lo invitai al piano superiore e lo introdussi immediatamente in camera da letto.
Sul letto mi sdraiai rapidamente invitandolo a mettersi a suo agio. Lui cominciò a spogliarsi restando in slip e calzini. Subito mi afferrò per una spalla e mi mise di fronte al suo cazzo. Non mi parve vero. Con le labbra mi appoggiai al suo slip bianco dietro il quale vedevo la sagoma del suo uccello gonfiarsi sempre di più. Con la bocca glielo tirai giù e mi trovai di fronte ad una cappella rossa, gonfia, gigantesca e a due coglioni enormi, pieni, pesanti.
Subito glieli presi in bocca e lui cominciò ad ansimare e a produrre un bel quantitativo di pre - cum che mi bagnava la guancia. Era troppo bello avere quel maschio a disposizione, quel maschio da far godere, quel maschio da bere.
Cominciai a fargli un bocchino. Gli leccavo la cappella, spingevo l'asta in gola non disdegnando delle belle leccate di coglioni. A quel punto mi mise con la testa riversa sul bordo del letto e cominciò a scoparmi la gola in profondità fino a non farmi respirare. Mi scopava forte facendomi sentire la sua foga, la sua potenza.
Ad un certo punto smise e si sdraiò sul letto. Mi intimò di leccargli i piedi e mi piacque molto. Odoravano di quel leggero sudore mascolino che impregna scarpe e calzini. Mentre leccavo
i suoi piedi mi prese la testa tra le mani, mi ordinò di aprire la bocca e cominciò a sputarmici dentro. Ero eccitatissimo. Avevo sempre desiderato di essere trattato da troia, da oggetto.
Una volta pieno di sputi in bocca ed in faccia, pur restando di dorso, alzò le sue gambe per farsi leccare il buco del culo. Fu una cosa meravigliosa. Leccavo il suo buco del culo e ci infilavo la lingua giocandoci. Lo sentivo gemere ad ogni colpo di lingua e più godeva, più allargava le gambe, più mi schiacciava la testa contro. Troppo forte e bella la sensazione di leccare quel buco di culo! A questo punto il gioco prese un'altra piega. Nelle chat avevo accennato a questo stupendo maschio la mia passione per il bdsm leggero e per il fist. Lui mi aveva detto che non avrebbe disdegnato provare queste pratiche ed in tal senso mi ero anche preparato.
Mi mise a pecora e, dopo aver sfilato la cintura dai miei pantaloni, comincio a coprirmi di cinghiate sulle natiche. Sferzava con violenza ed insultava ed io ebbi solo lo spazio per replicare al suo ansimare con grida di dolore. Ma mi piaceva e tanto.
Si arrestò. Mise un guanto nero, si lubrificò e piano piano cominciò ad esplorare il mio buco del culo. Prima con due. Poi con tre dita. Ancora dopo la mano in verticale senza pollice.
Inalai allora un po' di popper e fu li che il mio buco del culo, già largo, cedette e affrontò l'affondo dell'intera mano. La stimolazione anale fu tale che sborravo a cazzo moscio, mentre la mano entrava ed usciva dal mio culo. Mi sentivo sfondato, mi sentivo un oggetto, mi sentivo solo un grande e dilatato buco del culo. Godevo da troia mentre, con l'altra mano, lui mi riprendeva.
Era un piacere fortissimo e lo
supplicavo di sfondarmi, di rompermi, di distruggermi. Lui ansimava sempre di più fino a quando, estrattosi dal mio buco del culo, si tolse il guanto e mi costrinse a mettermi seduto davanti al suo cazzo.
Mi strinse con una mano le guance forzando ad aprire la bocca mentre con l'altra mano se lo menava di brutto. Con la bocca aperta ricevetti un mare di sborra che, calda, densa, abbondante cominciò a scendermi in gola e a colare dalla bocca. Fu una sensazione bellissima. Assaporai con gusto quella sborra e a tutt'oggi al solo pensiero il cazzo mi diventa duro. Credo non ci sia nulla di più buono della sborra!
Ripresomi dallo stordimento mi trovai di fronte ad un'altra sorpresa. Fui trascinato nel bagno di piano e messo a sedere nella doccia. Capii subito le intenzioni di quell'uomo è mi preparai senza aver bisogno di ordini imperiosi. Aprii la mia bocca e un pisciatone di proporzioni gigantesche con una potenza del getto eccezionale mi riempì bocca e gola mentre lui mi riprendeva.
Avevo trovato l'uomo che cercavo da sempre, colui che aveva capito da subito le mie aspettative ed i miei desideri, quello che mi aveva trattato semplicemente da oggetto.
È li il mio godimento. Da allora vedo questa bellissima persona quando entrambi possiamo.