Lui & Lei
Il fusto e la storpia
di Curioso917
24.01.2024 |
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"Mi dedico a quel culetto di burro, con tanta saliva le dita entrano che è un piacere, ogni tanto colo nuova saliva, lei gode e inizia a tormentare il..."
Sono un ragazzo fortunato,ho 25 anni, la vita mi ha dato tutto, sono alto 1.90 , capelli castani,occhi cerulei, fisico snello scolpito da molte ore di piscina e una buona dotazione, unico cruccio sono ricco da fare schifo.O meglio lo sono i miei, siamo una famiglia della Roma bene,introdotta in tutti i più prestigiosi salotti della capitale.
Sto ultimando gli studi di ingegneria,la carriera è già spianata nelle imprese di papà.
E allora di che posso lamentarmi?
Le ragazze! Si perché sono circondato solo da ragazze snob,o da donne interessate solo a farsi vedere con il rampollo di buona famiglia .
Ho conosciuto il sesso già da adolescente,a diciassette anni sono stato con la mia prima donna,da allora ho perso il conto di quante sono passate dal mio letto.
Anche in università il giro è sempre quello, ricchi con ricchi, squattrinati con squattrinati, vorrei provare sentimento per una donna ma non riesco a trovare quella giusta.
Ogni volta che esco con una bella e carina, mi accorgo che è vuota,unici argomenti i viaggi nelle più belle località del mondo, abiti e pettegolezzi su questo o su quella.
Vanno benissimo per una scopata, ma non certo per iniziare una storia,mia sorella continua a presentarmi le amiche, ogni volta dice che è la donna giusta per me,ma io cerco qualcuno con cui poter parlare un po' di tutto, magari con un minimo di interessi in comune.
A volte penso sia giusto così, non si può avere tutto dalla vita,mi tengo stretti i pochi veri amici,e passo le mie giornate tra studio e piscina.
Il docente relatore decide di far fare progetti di gruppo,a me tocca studiare un progetto per una nuova periferia a misura d'uomo ,la cosa suscita immediatamente il mio interesse, sono curioso di conoscere gli altri componenti dello staff.
Il giorno dell'incarico scopro che al progetto sono assegnate solo due persone,quelle che il professore ritiene le più preparate e idonee,io e un cognome che non conosco, immaginatevi la sorpresa quando vedo entrare la zoppa.
Una ragazza del sud che ha vinto una borsa di studio,non ci ho mai parlato,il soprannome è a causa di un andatura dinoccolata,ha una gamba più piccola dell'altra, forse ha avuto la poliomielite.
Lei mi guarda con fastidio come se si aspettava ben altra persona,il professore ci spiega l'idea,lei gli chiede perché ha scelto me,una persona più adatta a costruire ville e palazzi.
La incenerisco con lo sguardo:”iniziamo bene,non so nemmeno chi sei e tu mi giudichi,volente o nolente dobbiamo lavorare insieme ne và del buon esito della laurea”.
Lei sta in silenzio,lo sguardo basso e i pugni stretti ,mi sa che non le vado proprio a genio.
Quando restiamo da soli ,le dico cos'ha contro di me,mi risponde che non sopporto i figli di papà.
“Senti, non so come ti chiami ,io le persone le giudico per quel che sono e non dal conto in banca,se ti dà fastidio lavorare con me dico al professore che rinuncio, per questo progetto ci vuole armonia, comunque sono Alcide “.
L'ho presa in contropiede mi risponde di chiamarsi Donatella e che per lei questa occasione è troppo importante, non riesco a mantenere il muso, le sorrido e la invito a prendere un caffè.
Passiamo lungo i corridoi dell'ateneo, chi ci incontra ci guarda in modo strano, specie le ragazze che bisbigliano e ridacchiano.
Donatella le guarda con odio,le stronzette mi fanno incazzare, le metto un braccio sulla spalla e la stringo a me, sento che si irrigidisce ma regge il gioco.
Dopo il caffè le chiedo quando vuole cominciare,mi dà appuntamento per l'indomani, le chiedo dove ha intenzione di lavorare:”e dove credi che possa andare,sto nella casa dello studente, unico posto è qui in università”,”senti ci tengo anch'io al progetto, sogno di fare qualcosa per rendere più vivibili le periferie,se sotterri l'ascia di guerra possiamo lavorare da me,sono ben attrezzato e nessuno ci disturba”.
Donatella è indecisa ma poi per il buon esito del lavoro accetta,
ci salutiamo e le dico che passo a prenderla domani mattina alle otto in ateneo.
La sera al bar le oche fanno battutine sulla mia nuova fidanzatina,le ignoro completamente e fingo davanti a loro una telefonata tra fidanzati.
Il mio amico Mario se la ride,mi sussurra che le tipe si meritano la lezione.
Ho visto che zoppica ma non l'ho neanche guardata come donna,preso dalla prospettiva del progetto,a malapena mi ricordo che ha capelli neri corti e era vestita di jeans e maglione a dolcevita.
La mattina puntuale e li ad aspettarmi,un punto per lei,di solito le ragazze che frequento si fanno aspettare,le apro la portiera della mia audi A8,lei la guarda con fastidio,sale e partiamo:”ho capito odi la ricchezza,i miei sono ricchi ma questo non vuol dire che sia un farfallone senza carattere, almeno conosciamoci poi ti farai un opinione”.
Mi risponde secca che gli interessa solo il progetto , abito a un paio di km e facciamo il resto del percorso in silenzio.
La porto nelle mie stanze,un piccolo appartamento all'interno della grande casa, saluto mamma e la governante e ci mettiamo al lavoro, Donatella con disprezzo mi dice “pure la governante”,”guarda che è pagata come il resto del personale,qui abbiamo abolito la schiavitù e poi Alida è una amica”.
Ci mettiamo al lavoro, quando vede l'ultima versione del AutoCAD di ingegneria strabuzza gli occhi:”neanche l'università può permetterselo”,”guarda che ci lavoriamo anche papà è ingegnere e a dirla tutta non mi vergogno di essere benestante,lo sarei se fossi come gente che conosco “.
Cerchiamo di lavorare in armonia mi accorgo che è veramente in gamba, è un fiume di idee tutte realistiche , mi rendo conto che il prof aveva veramente ragione, insieme siamo una forza.
Non ci accorgiamo del tempo che passa,alle 13.30 viene a chiamarci Alida:”ragazzi è pronto, mangiate con me o con i tuoi? Sai Emanuela è a tavola con amiche che so che preferisci evitare “,”grazie Alida sei un tesoro “.
Donatella mi guarda come un alieno:”non mangi con i tuoi? Io vado al bar a farmi un toast,non devi vergognarti di me”, Alida ride :”mi sa che si vergogna di quelle stupidine , tu vatti a lavare le mani che ti aspettiamo a tavola, non vorrai farmi arrabbiare “.
Donatella obbedisce come un automa,a tavola mangia di gusto, poverina non deve passarsela bene,per non creare tensioni io parlo del progetto, Alida guarda il teatrino e sorride compiaciuta.
Nel pomeriggio riprendiamo il lavoro fino verso le 18,poi Donatella torna al convitto, guardo i suoi schizzi e veramente brava,con lei riusciremo a consegnare la tesi in tempo da record.
Sto rimandando i disegni, quando alle mie spalle arriva Nicole una delle amiche di mia sorella:”povero Alcide è tutto il giorno che lavori,vieni che ti faccio un massaggio”.
Era una storia già scritta, Nicole inizia dalle spalle poi scende lungo il corpo,mi chiede di spogliarmi per agevolare il massaggio, appena sono nudo si impadronisce del mio pene ancora a riposo,mi palpa lo scroto e inizia un lento su e giù,la verga si rianima e punta verso il cielo,le sue labbra si stringono sulla cappella e la lingua guizza a carpire le prime gocce di precum.
Mi ricordavo che era la regina dei pompini , avrei voluto dirgli di smettere,ma il fratellino era di altro parere, ingoia l'asta di 22 centimetri con estrema facilità, è ingorda di cazzo,le labbra mi toccano i peli del pube.
Mi lascio andare al piacere, Nicole pompa e succhia per almeno 15 minuti, quando si accorge che sto per venire mi stringe i coglioni,il dolore mi impedisce di sborrare.
Quando si stanca del gioco mi schiaccia sul letto e sale sopra di me,con la mano accompagna l'uccello alle labbra della sua tana già rorida di umori.
Si impala a smorza candela mugolando di piacere,mi scopa dettano lei il ritmo,ansima e gode di diversi orgasmi,poi mi scavalca e prende il cazzone tra le sue fauci fino a portarmi al punto di non ritorno.
Le riempio la gola di sborra,poi continuo a schizzare sperma sul viso e sui capelli, Nicole si incazza:”mi hai rovinato l'acconciatura ,sei proprio un maiale e adesso che gli racconti all’handicappata!!”.
Mi monta la rabbia:”se tu valessi la metà di lei,non saresti qui a elemosinare sesso, l’handicap di Donatella è visibile il tuo c'è lai nella testa, vattene non ho mai alzato le mani su una donna,ma se non sparisci…”
Non faccio tempo a finire la frase che la stronza è sparita, penso a quanta gente vuota mi circonda e alla fortuna di mio padre di aver trovato una come mamma.
Mia sorella entra come una furia :”come ti permetti di trattare così una mia amica l'hai fatta piangere”,si accorge che sono nudo,si copre gli occhi con le mani ma è chiaro che sbircia:”non permetto a nessuno di trattare così una mia amica, Donatella ha un problema fisico ma è una donna eccezionale “.
Preoccupato del trambusto mio padre entra in camera, vedi la scena e sorride:”vai Emanuela lascialo rivestire vi scannate più tardi, mia sorella se ne va con la coda tra le gambe.
Spiegò a mio padre cosa è successo, cerca di redarguire ma si capisce che la pensa come me,poi l'occhio le cade sugli schizzi di Donatella:”li ha fatti la tua amica? Sono perfetti se dopo la laurea ha intenzione di fermarsi a Roma,il lavoro è assicurato, fammela conoscere.
Il giorno dopo mi raggiunge direttamente a casa, lavoriamo di buona lena , come è normale comincio a osservarla, è decisamente carina se non fosse per il suo difetto ,il viso è a dir poco angelico quando è serena, porta sempre maglie larghe,ma credo che abbia un seno importante,le caviglie sono strette come piacciono a me, porta scarpe da ginnastica forse per facilitarle la camminata.
Un paio di volte mi sorprende a guardarla ma finge di non essersene accorta,devo ricredermi sul suo carattere, ormai mi considera un buon ingegnere, anche se ricco.
Come di prassi Alida ci chiama per pranzare,si accorge che non andiamo in cucina, resta come bloccata:”oggi si pranza coi miei, mio padre vuole conoscerti e mamma controlla sempre chi frequento”,”ma noi non stiamo insieme, collaboriamo solo al progetto”,”e dici poco, non ho mai passato tanto tempo con una donna, tranne…”
Donatella fa una smorfia:”sei abituato a portartele a letto ,per fortuna che io non corro rischi,non ti vedo uscire con una storpia”,”potrei stupirti ma adesso ci aspettano in sala da pranzo “.
Le presento Carlo e Carlotta i miei genitori, Donatella è a disagio ma mia madre riesce sempre a togliere l'imbarazzo, papà la riempie di complimenti per i disegni,lei si schernisce.
“Senti ragazza quando parlo di lavoro sono serio, quello che riguarda voi due non inficia il fatto che tu sei brava,ho detto a mio figlio che ti voglio nel mio staff e da come a preso la notizia ti conviene stare sul chi vive, rischi di diventare mia nuora “.
Io lo guardo torvo ,Donatella arrossisce , mentre a mamma gli si illuminano gli occhi:”che ho detto di male,la tua amica è una bella donna e mi sembra anche brava, rispetto alle amiche di tua sorella vale un 10”.
Donatella è frastornata, quando Alida si siede con noi a mangiare il dessert, sembra rivalutare la famiglia.
Peccato che in quel momento entra Emanuela,senza salutare nessuno si mangia una fetta di torta e và nel suo appartamento, Carlotta la richiama, in questa casa vige l'educazione,se non consideri i tuoi genitori,saluta almeno l'ospite, non è questo insegnamento che ti abbiamo dato.
A denti stretti saluta e se ne va, mia madre interviene:”scusala da un po' di tempo è irriconoscibile stiamo pensando di allontanarla dal suo gruppo, quest'anno inizia l'università anche se non sembra molto interessata, forse è meglio che cambi aria.
Emanuela ha sentito tutto e ha una crisi isterica, dice che sono il cocco di mamma e papà e che nessuno gli vuole bene e esce sbattendo la porta.
È stato un brutto teatrino, Donatella sembra dispiaciuta,ma è ora di tornare al lavoro, riusciamo a capirci senza bisogno di parlare, elaboriamo i disegni e creiamo nuove idee, sembra che collaboriamo da sempre.
Avrei voglia di baciarla ma temo di rovinare tutto,a tempo di record dopo una settimana il lavoro è concluso.
La guardo con desiderio e tenerezza:”in queste settimane ho imparato ad apprezzarti come ingegnere e come donna, l'idea di non vederti tutti i giorni mi rende triste,ma mi rendo conto che con te non ho speranze “.
Stento a crederci senza preavviso si alza sulle punte e mi bacia sulle labbra ,le apro e con la lingua forzo le sue, per un attimo sembra ritrarsi ma poi si abbandona al più lussurioso dei baci,le lingue si cercano e succhiano con passione ci mordiccchiamo le labbra senza saziarci di noi.
Senza staccare le labbra ci spogliamo a vicenda, scalciamo gli abiti e ci stringiamo,la verga è al massimo,la sfrego sul suo ventre piatto,dio come la desidero,lei mi prende il pene tra le mani mentre le divoro le tette,ansima senza un attimo di tregua, quando le succhio un capezzolo rivolta gli occhi dal piacere,mi dedico all'altro con passione,lei mi stringe il cazzo ma è inesperta e lo mena in modo disordinato,le prendo il polso e le detto il ritmo della sega.
Poi la stendo sul divano e mi getto a divorare la sua figa, nonostante è da ore con m'è,il suo odore mi inebria,le lecco i contorni delle grandi e piccole labbra, affondando poi la lingua tra i suoi umori, Donatella mi tiene con due mani la testa schiacciata sulla vulva, quando le succhio il piccolo clitoride ,si mette a tremare e urla l'orgasmo, squirta sul mio viso, la poverina è convinta di aver urinato,inorridita si raggomitola in un angolo e mi riempie di scuse,io sorrido le allargo le cosce e ripulisco fino all'ultima goccia quel gustoso mix di sperma e urina.
Lei si lascia completamente andare a godere della mia bocca,ha una serie di orgasmi incontenibili, pronuncia parole mozzate nel suo dialetto accarezzandomi i capelli.
Mi rendo conto della sua inesperienza, vorrei farmi restituire il favore,ma non so se è disposta.
La figa è un lago,la copro col mio corpo e avvicino la cappella la struscio nei suoi umori e punto deciso la via del paradiso.
Donatella terrorizzata mi dice che è vergine,mi fermo e le ricoprono il corpo di baci, per la prima volta mi accorgo della gamba visibilmente più piccola,non è così messa male visivamente si capisce che manca di muscolatura, invece il suo corpo è una favola ora che posso godermela,mi accorgo di quanto è bella.
Mi dice che non se la sente di fare l'amore, che sarà stupido ma l'idea di arrivare vergine al matrimonio gli è stata inculcata da bambina, dice di non avere speranze di trovare un uomo che la possa amare così storpia,le bacio i grandi occhioni.
“Non so se sarò quell'uomo, prima dovrei conoscerti come donna,ci tengo troppo a te, anche se è accaduto tutto come un lampo,in poche settimane ho imparato ad apprezzarti, oggi ti desidero,ma non voglio che il sesso si confondi con l'amore e il desiderio di stare insieme.
Il mio uccello la pensa diversamente, per essere volgare mi dolgono le palle, noi uomini quando ci eccitiamo abbiamo bisogno di sfogarci, vuoi provare a darmi piacere con la bocca?”
“Non so se ne sono capace ma lo desidero, fino a oggi non ci avrei creduto ma voglio fondermi col tuo corpo “, avvicina le labbra alla cappella viola dal desiderio,con la lingua assaggia le prime gocce di precum, forse pensava a una cosa disgustosa, così non è,lecca il contorno del prepuzio,spalanca le mascelle per fare entrare la grossa cappella nella sua boccuccia.
Sono pervaso da brividi,non è brava ma mi dà sensazioni uniche, Donatella sente il mio piacere con la mano impugna dal pube l'asta,cola tutta la saliva che può e lo infila per un pezzo nella sua bocca, non è abituata ogni centimetro in più le provoca conati,ma è attratta dalla dell'azione e all'inesperienza contrappone la voglia di farmi godere.
È in ginocchio,mi stendo sul divano e le chiedo di mettersi in modo che anch'io possa darle piacere,la lecco dal piccolo pertugio al clito,lei sussulta e infila il cazzo quasi al velopendulo ,ci mette passione lo fa scorrere sempre più infondo sento la lingua, premere sulle vene,mi sta facendo godere ma voglio resistere per raggiungere insieme l'orgasmo,non ci vuole molto ormai anche in lei esplode la libido,le dico che sto per sborrare di smettere di pompare,ma alle mie parole risponde pompando con più energia, tengo il clitoride tra i denti e lo succhio come un poppante, esplodiamo all'unisono, riempiamo col nostro desiderio le bocche e i visi.
Alida allarmata dalle urla, spalanca la porta ,ci trova aggrovigliati come serpi a gustare i nostri umori ,ci guarda con affetto e richiude la porta.
Nonostante sono tra le nuvole la sento parlare con mamma,per fortuna Donatella presa dal piacere non si è accorta di nulla, andiamo sotto la doccia tenendoci per mano,ci stringiamo e baciamo sotto i getti caldi immersi nel vapore, non ho mai provato nulla di simile è qualcosa di diverso, forse è questo l'amore .
Quando usciamo incontriamo mamma e Alida,le si avvicinano e ognuna la bacia sulla guancia , Donatella è confusa:”non farci caso è una famiglia di matti,mi sa che hanno capito che è cambiato qualcosa tra di noi,dite a papà che porto a cena Donatella per festeggiare la fine del lavoro”, mamma Carlotta mi pizzica una guancia e sorridendo dice” bravi continuate a festeggiare “.
Usciamo di casa Donatella non ha capito niente,mi chiede cos'è questa storia della cenetta,le chiedo se è possibile invitare a cena la mia fidanzata,mi guarda con gli occhi umidi:”non posso essere la tua donna, veniamo da mondi diversi, non sarei accettata nel tuo mondo “,”senti tesoro, siamo noi a decidere ,gli altri sono un contorno,i miei ti adorano, Alida ti considera già una figlioccia,se provi quello che provo io non ti costa niente provare,se volevo ti sverginavo, credo di averti dimostrato quanto tengo a te,ti prego resta nella mia vita “.
Salgo in auto, lei apre la portiera ma poi la richiude e fugge , resto impalato come un salame, rientro in casa con la faccia da funerale ,dico a tutti che non ne voglio parlare.
Passo una settimana d'inferno,non pensavo di piangere alla mia età,ma le lacrime spesso rigano il mio volto, Alida e i miei genitori fanno di tutto per tirarmi su, mio padre dice che non posso obbligare una donna a amarmi,mamma e Alida mi dicono di non perdere la speranza.
Come spesso accade uno spiraglio di luce arriva da chi non te l'aspetti, Emanuela entra nelle mie camere e si siede accanto a me sul letto,mi stringe una mano:”fratellino ti capisco, Donatella rappresenta tutto quello che io non sono , non la odio,la invidio ,io mi sono fatta assimilare dal branco,ho desiderato primeggiare tra gente che non vale niente,ho visto mamma e papà soffrire per te, faccio i capricci per l'ultima creazione di Valentino ma credimi non sono una stupida ,so che i nostri genitori mi amano quanto te, aiutami a cambiare vorrei essere come lei”.
“Piccola Emanuela in questo momento sei come marmo nelle mani di una scultore, sono certo che se lo vuoi a quelle mani uscirà una Venere,devi solo dare importanza alle cose che contano.lo so che ne sei capace “.
Ci mettiamo a piangere come bambini,ho ritrovato mia sorella, spero di non perdere del tutto Donatella,da quando se ne andata sono certo di amarla,mi manca come l'aria.
Mesi dopo Emanuela confessa di averla cercata,ha bussato alla sua camera, quando Donatella a aperto è rimasta bloccata:”ti prego fammi entrare,so che mi vedevi come la ragazzina viziata e non nego che ti ho odiata,non per la tua menomazione,ma perché rappresentavi quella che io non sono.ti prego in ginocchio di credermi,Alcide ti ama vede in te l'ideale di donna,quella che non può trovare nel nostro giro.
E da quando te ne sei andata che si è richiuso in se stesso, dagli un'opportunità non è come noi lui se lo merita, Donatella è senza parole, Emanuela le stringe la mano:”sei la persona giusta per mio fratello e io sarei felice di considerarti una sorella,non giudicare il mio mondo,giudica mio fratello, questa sofferenza non se la merita, pensaci”.
Esce dalla stanza, lasciando Donatella nei suoi dubbi, Emanuela è felice finalmente ha fatto qualcosa per gli altri,e crede veramente a quello che ha detto.
Finalmente è il giorno della tesi, l'aula magna è gremita di parenti e amici, quando è il nostro turno la vedo venire verso di me zoppicando,saluta quella che sicuramente è la sua famiglia,mamma papà e tre ragazze più piccole una è ancora una ragazzina ,poi si avvicina e mi stringe la mano tra i mormorii dell'aula magna.
Presentiamo insieme il nostro progetto,dove si interrompe io riprendo, sembriamo due corpi in una sola testa, i docenti applaudono, è scontato il massimo con lode.
Quando fanno le nomine,il nostro prof che ha sempre creduto in noi si commuove.
Il mio cuore batte a mille,dopo mesi è accanto a me e mi tiene per mano,quasi non sentiamo la nomina e gli applausi,ci rinchiudiamo in una bolla tutta nostra e ci scambiamo un romantico bacio,i nostri genitori si guardano, Alida e Emanuela urlano viva Alcide e Donatella insieme per sempre,un attimo di silenzio poi l'applauso esplode fragoroso mentre non riusciamo a staccare le nostre labbra.
Come risvegliata da un sogno Donatella va a abbracciare i suoi le sorelle l'abbracciano, la più piccola le toglie la coroncina e orgogliosamente la indossa.
I miei vanno verso di loro, Emanuela mi tiene per mano gli occhi rigati dalle lacrime .
Temo un altro abbandono, mamma Carlotta allarga le braccia e Donatella l'abbraccia.
Sto vivendo un sogno e non voglio svegliarmi, Emanuela gioca con la più piccola mentre mio papà Carlo si complimenta con i genitori di lei.
Alida irrompe con la sua simpatia:”nessuno abbraccia la povera serva”,io e Donatella la stringiamo e le baciamo la fronte:”non sprecate i vostri baci con una povera vecchia,cercate di amarvi come meritate,e tu guarda che Alcide è ricco ma tu con le tue capacità non lo sarai da meno,unite le vostre forze il mondo cadrà ai vostri piedi,ora tutti a casa a festeggiare è due giorni che io e tua madre cuciniamo per un esercito .
Sai come la penso di sì tuoi che se non vengono li picchio, tranne la piccola che mi è simpatica,avanti march.
I genitori di Donatella restano sorpresi dagli eventi ma di buon grado si uniscono alla combriccola.
Festeggiamo fino a tarda sera, Emanuela fa subito amicizia con le sorelle più grandi,si ritirano tutte da lei ,i suoi genitori non vogliono disdire l'albergo ma mia madre li convince a restare,la piccola Alice è ormai preda di Alida.
Verso l'una è ora di ritirarsi, Donatella guarda il padre e la madre con ansia, è il papà a parlare:”vai da lui non ci hai mai delusi,se lo hai scelto è l'uomo giusto”.
I suoi genitori si sistemano in una delle stanze,le ragazze restano con Emanuela,uno dei suoi capricci è stato di avere un letto a tre piazze, Alice non la schiodi dorme con Alida.
Per fortuna siamo lontani dalle camere degli altri,solo quella di mia sorella è dirimpetto,mal che vada stanotte staranno sveglie.
E la prima volta che la vedo vestita elegante, la miss esalta la sua figura,ci sediamo a bordo letto,le tolgo le scarpe e bacio le piante dei piedi velate da calze di seta,azzarda la litania della pulizia ma sa che è inutile fermarmi, annuso gli afrori e li massaggio:”poverini saranno distrutti non sei abituata a portare i tacchi”,li massaggio e adoro come una cosa preziosa,lei si lascia andare al tocco delle mie mani.
Inizio a spogliarla,ogni capo che tolgo, riempio di baci la sua pelle, Donatella è pervasa da brividi di piacere,ormai è in reggiseno e perizoma, è lei a slacciarsi il reggiseno e a offrirmi le tette.
Le lavoro i capezzoli con la lingua uno a uno, mentre palpo quel ben di Dio, ormai so che quando le strizzo i capezzoli a stento trattiene il godimento.
Mi impone di alzarmi, quasi con rabbia mi cala pantaloni e boxer,mi sento buffo, camicia cravatta e calze lunghe in filo di Scozia e la verga che è schizzata verso il cielo.
Non mi lascia il tempo di realizzare che ha già in bocca la sua preda, è solo la seconda volta ma si vede che gode nel darmi piacere,soppesa lo scroto e lecca lungo l'asta, ogni volta che arriva in cima, riesce a ingoiarne sempre di più, è una lotta con se stessa,ormai riesce a farlo arrivare ben oltre il velopendulo, insiste fino a che riesce a toccare i peli del pube.
Agita la testa come un invasata, è impossibile resistere,la tengo ferma con le mani ,grugnisco e scarico bordate di sperma direttamente in gola .
Ne tiene un po' in bocca,lo fa colare lungo l'asta e poi lo lecca come un gelato,mai nessuno mi ha dato simili sensazioni, credo sia l'amore, anche se non c'è lo siamo mai detto.
È il mio turno, inizio un lungo cunnilingio che le strappa una miriade di piccoli orgasmi,si mette le mani sotto la schiena,punta i piedi e offre alla mia lingua il grinzoso pertugio.
Lo riempio di saliva,lavoro con la lingua che entra in profondità,dalla figa esce miele che cola verso le labbra del suo culetto,me ne nutro con gusto,mi sta facendo impazzire,le palle mi dolgono il cazzo è duro come roccia,lo struscio sul pertugio,la cappella si fa strada verso lo sfintere, desidero possederla ma non ne ho il coraggio lo strofinò tenendolo stretto nella mano fino a sborrare,lei lo raccoglie con la mano e se lo porta alle labbra.
Mi prende la libido e ci baciamo scambiandoci il mio seme.
Ansanti ci prendiamo una pausa, non voglio intristirla ,ma non posso non chiederglielo,lei mi anticipa.:”ti ho fatto soffrire me ne rendo conto ma ho avuto paura,voi eravate tutti gentili con me, mi sento una stupida ma avevo paura di affrontare gli altri,sentirli ridere di te e della mia infermità.
Non ho giustificazione per il male che ti ho fatto, ma credevo che ti saresti consolato,io sono abituata a stare sola e al rifiuto degli altri,poi qualcuno mi ha aperto gli occhi,una persona che ti vuole veramente bene e le mie certezze sono crollate.
Questa mattina quando ti ho visto non potevo resistere, non sapevo la reazione dei miei,ma non me ne frega a niente,in quel momento esistevano solo io è te”.
La stringo a me in un tenero abbraccio, quanto la amo,lei mi guarda arrossisce e mi dice seccamente se voglio il suo culo, resto di gesso certo che lo desidero ma mai avrei pensato a una simile domanda.
“Scusami Alcide, tante ragazze del sud per conservare l'imene ricorrono a questa pratica,io non sono mai stata con un uomo prima di conoscerti ma ho provato più volte a penetrarmi con oggetti,le prime volte era dolore ma poi ho cominciato a sentire piacere fino a raggiungere l'orgasmo martoriando il clitoride .
Ho consumato manici di spazzole,mi vergogno ma l'ho fatto anche con ortaggi, ridendo quando venivano serviti in tavola,per vincere lo schifo ho imparato a tenere l'intestino pulito”.
Si interrompe, abbassa lo sguardo ,poi di getto mi dice che sperava in quello che è successo,non deve dire altro, quando giocavo con la lingua lo sentivo morbido e rilassato ma avevo paura di andare oltre.
Mi dedico a quel culetto di burro,con tanta saliva le dita entrano che è un piacere,ogni tanto colo nuova saliva,lei gode e inizia a tormentare il bottoncino, quando ritengo giunto il momento, l'appoggio e spingo,entra senza difficoltà, Donatella attiva i muscoli dello sfintere e mi manda in paradiso,la inculo per ore in tutte le posizioni, Donatella smette di masturbarsi, riesce a raggiungere orgasmi anali, più volte urla la sua gioia, capitolo sodomizzandola faccia a faccia.
Dalla piccola voragine esce sperma pulito, succhia le ultime secrezioni dal mio uccello lasciando pulito, ormai siamo avvolti dal sonno ci abbandoniamo uno nelle braccia dell'altro.
Alle otto ci svegliamo ancora abbracciati,il desiderio non è ancora sopito.
In doccia la posseggo ancora quel culo mi fa impazzire, giochiamo col bagnoschiuma,il risveglio più bello che ricordi.
Ci incontriamo sull'uscio,una delle sorelle che la guarda divertita, finalmente ti sei decisa,ci hai fatto sentire puttanelle per anni.
Emanuela le dice di lasciarci stare, che i ragazzi devono riprendersi dalle fatiche della notte,se ne vanno in cucina tutte e tre ridacchiando.
Ci troviamo tutti in tavola per colazione, Alice aiuta Alida a portare tutte le leccornie,le sorelle la incalzano ,da domani ci servi anche a casa, Alice tira fuori la lingua e gli fa una pernacchia.
Scoppiamo tutti a ridere di gusto,i genitori si salutano e scambiano promesse di rivedersi presto, Alice è la più triste stringe forte Alida e le copre il viso di bacini,alla governante scende una lacrimuccia,poi tutta la famiglia li accompagna in stazione.
Da questo momento di fatto viviamo insieme, Emanuela ci aiuta a svuotare la stanza del convitto,mi ricordo le parole di Donatella, è stata lei a intercedere per il fratello distrutto,le ne sarò sempre grato.
Nei giorni a seguire papà ci assume formalmente a paga sindacale,il lavoro ci dà gioia,la sera usciamo per lunghe passeggiate, Donatella non può correre ma pur zoppicando è instancabile.
Ormai ci consideriamo una copia e lo siamo a tutti gli effetti, vivere a stretto contatto per gran parte della giornata è la più grande prova d'amore.
Donatella ha un bel caratterino specie sul lavoro,di solito sono io a cedere,ma fuori dal contesto sono io la sua guida.
Una sera siamo al solito bar a festeggiare la buon riuscita di un lavoro, Emanuela è con un gruppo di amiche,la più oca a alta voce dice “guarda chi si vede il fustacchione con la storpia,mia sorella si alza con il fuoco negli occhi e le molla un manrovescio:”non ti permettere di offenderla tu non vali una sua scarpa,vai a farti fottere dai tuoi amichetti col cervello vuoto come il tuo “.
La tipa se ne va piangendo, Donatella le dice che è abituata:”io no ,non permetto a nessuno di offendere chi mi è caro”.
Spesso vengono a trovarci le sorelle, Alice manca poco che si fa adottare da Alida, quando non c'è scuola si ferma da noi e in estate raggiungiamo i suoi in Calabria , qualche volta scendono i miei genitori,a volte solo mamma, Emanuela ha quasi preso una cotta per un cugino di lei, passano giornate appartati a scopare come ricci.
E destino che ci sposeremo ma non abbiamo premura,forse mi manca qualcosa ma rispetto i suoi desideri.
Emanuela e Donatella passano ore a chiacchierare,una sera al letto dopo due ore di sesso,mi dice che ha deciso,non capisco la guardo con lo sguardo da pesce lesso,lei si stende di schiena allarga al massimo le gambe e con le mani dischiude le grandi labbra,la figa è rorida di umori ,mi viene da chiederle se anche questo è merito di mia sorella ,lei sorride “no caro mi ha convinta mia cognata “.
Il messaggio è chiaro ne parleremo più tardi in famiglia, ora è il momento di cogliere il frutto che riserva per l'uomo che ama.
Quando la verga rompe l'imene per lei è quasi una liberazione,ci amiamo per ore tocchiamo il paradiso le lenzuola sono intrise di sangue e sperma,mi scarico in lei almeno tre volte,le sue urla di piacere si sentono fino in strada.
Nell'altra stanza Emanuela si frega le mani felice, quando usciamo incontriamo Emanuela abbraccia Donatella e le schiocca un bacio sulla fronte ,mi sa che tutti in casa sanno, Emanuela quando ci si mette è come il gazzettino.
Mentre stiamo cenando, improvvisamente mi ricordo che non abbiamo usato precauzioni, quasi mi cade il cucchiaio nella minestra,mi alzo faccio il giro del tavolo e le sussurro il mio dubbio.
Sono io a rimanere sorpreso:”sai che mi ha detto tuo fratello? che abbiamo fatto l'amore senza precauzioni,e voi famiglia che ne dite”.
Quasi scoppia l'applauso è mamma la prima a dire:”benvenuta in famiglia figlia mia!!”
È proprio vero l'interessato è sempre l'ultimo a sapere.
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