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Lui & Lei

FESTA ANNUALE DELLA MONDINA


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
26.06.2024    |    5.817    |    3 9.8
"Un giorno in un paesino vicino apre uno strano locale, ha un'insegna rossa, club privè, ma questa è un altra storia..."
FESTA ANNUALE DELLA MONDINA.

Sconfinate distese di acqua divisa in rettangoli regolari e il gracidare delle rane,sono le risaie, per alcuni l'oro bianco per altri un'occasione di lavoro molto faticoso ma ben retribuito.
Siamo agli inizi degli anni sessanta,certi macchinari sono al di là da venire, quando il riso comincia a uscire dalle acque necessità di essere mondato,una operazione da fare a mano,strappare le erbacce che possono soffocare le spighe.
Questo è il momento che nei paesini della bassa arrivano treni carichi di donne dalle località più povere d'Italia,la maggior parte sanno quello che le aspetta,fatica ,fatica e ancora fatica ma in poche settimane le permettono di racimolare un gruzzoletto che permette di mantenere la famiglia o di togliersi qualche sfizio.

Sono Incoronata,per tutti Rina,vengo da un paesino del Molise, poche case perlopiù abitate da anziani, chi ha potuto se n'è andato in cerca di fortuna,.sono una ragazzina di diciassette anni ,i miei sono emigrati in Argentina e non si sa che fine hanno fatto ,vivo con nonna e una zia ,ho fatto le scuole medie,cerco di darmi da fare come posso ma qui è difficile trovare lavoro.
Ogni anno lavoro per un'azienda vinicola, pochi soldi giusto per tirare avanti e aiutare nonna e zia.
Non sono una santarellina ho perso la verginità con un pastorello a quattordici anni,promesse di eterno amore ma poi è emigrato al Nord in cerca di una vita migliore,ci siamo scritti per mesi ma poi il silenzio, probabilmente ha trovato una ragazza che gli ha fatto dimenticare di me’.
Il sabato sera frequento il bar del paese,dalle venti in poi si balla fino a mezzanotte, adoro ballare,non mi stanco mai, ballerei tutta notte.
Un sabato un gruppetto di amiche parlano delle mondine, pochi mesi di un lavoro massacrante ma ben pagato,una di loro è due anni che lo fa' e presto avrà il gruzzolo per aprire una rivendita di pane, formaggio e salumi .
La cosa mi affascina,la seguestro tutta sera, è un'opportunità che non voglio farmi scappare ,lei ha i contatti e si dice disposta a parlare di me'.
Quando torno a casa ne parlo,i miei sono restii:”Rina non hai mai lasciato il paese e poi con chi, corrono voci su Maria e poi che fai sei non ti trovi bene “,tutte valide ragioni ma io penso ai soldi e all'avventura in un posto nuovo ormai ho deciso lunedì parto.
Raccolgo in una valigia le poche cose e sono pronta per la partenza,con Maria facciamo a piedi i tre chilometri che dividono il paese dalla stazione, quando arriva il treno sono emozionata come al primo appuntamento.
I vagoni di terza classe sono pieni di ragazze e donne che vengono da sud e altrettante si aggiungono lungo il percorso,il viaggio è lunghissimo ma divertente ognuno canta canzoni della sua terra e ci scambiamo il cibo.
Quando il treno si avvicina alla metà, inizio a vedere le risaie e sagome di donne piegate a filo d'acqua, inizio a pensare che era meglio starsene a casa.
Arriviamo in stazione, vengono a prenderci persone che parlano un dialetto che non comprendo,ci caricano su carri trascinati da trattori,sono tutti gentili ma mi sento impaurita e spaesata.
Appena arrivata un signore mi chiede se me la sento di lavorare subito,sono stanchissima ma voglio provare,mi affida a una donna che mi procura lunghi stivali di gomma e inizia l'avventura.
Non scherzavano il lavoro è massacrante stare ore piegata sotto al sole e con i piedi nell'acqua,la prima volta che ho visto una biscia ho urlato e sono fuggita terrorizzata tra le risate delle mie compagne che erano lì già da settimane.
A sera non sto in piedi ma dalla grande aia sento provenire la musica di un'orchestrina,mi lavo alla fontana mi cambio e vado a vedere.
C'è una tavolata imbandita di cibo e gente che balla,io ho le gambe e la schiena a pezzi,mangiucchio qualcosa e mi siedo a guardare,diversi ragazzi del posto mi invitano a ballare ma io sono stravolta e gentilmente rifiuto.
“Non ti va di ballare”,”e chi c'è la fa,non capisco come fanno le altre”,il ragazzo mi sorride:”vedrai è questione di abitudine,tra una settimana sarai la prima a scatenarti, intanto gradisci un buon bicchiere di vino, non questa robaccia annacquata?”,lo guardo è un bel ragazzo forse qualche anno più grande di me', sarà alto 1.80 capelli castani e un sorriso tranquillizzante:”perché no, magari un bicchiere di vino mi rilassa”,”vieni”,mi porta nella casa dei padroni:”ciao Lello”,”ciao mamma,posso offrire un bicchiere a questa amica?”,la signora mi squadra:”certo, anche due,non ti ho mai vista,da dove vieni?”,”mi chiamo Rina arrivo dal Molise,è il mio primo giorno qui”,la signora si mette a ridere:”poverina sarai a pezzi, Lello andate in salotto così si siede sul divano “, ringrazio la signora gentile e seguo il ragazzo.
I bicchieri si susseguono,il vino è veramente buono, Lello mi dice che arriva da un posto che si chiama Gattinara,il ragazzo è veramente gentile e profuma di buono,con lui mi sento a mio agio,mi parla di cose che non conosco ma mi piace ascoltare la sua voce, ogni tanto cerca di toccarmi una mano ma poi la ritrae.
Forse la stanchezza o forse l'alcool,mi si chiudono gli occhi,sento come in lontananza la voce della signora:”vai a prendere un cuscino e una coperta,questa notte dorme qui,carina la tua amica,mi raccomando comportati bene","sì mamma anche se avrei tanta voglia di baciarla”,”hei Lello questa ragazza è distrutta,falla riposare e tu vai a dormire ci vediamo all'alba “.
Cado in un sonno profondo senza sogni,mi risveglio all'alba,un omone con la faccia simpatica mi apostrofa:”ciao ragazza,sei la fidanzatina di mio figlio?”arrossisco:”lasciala stare,non vedi che è timida,non stare ad ascoltare mio marito, vieni in cucina la colazione è pronta poi potrai andare con le altre al lavoro “.
Dalle finestre vedo il mio gruppo che si dirige in risaia:”scusi signora sono in ritardo,mi prendo un pezzo di pane evado al dormitorio a cambiarmi “,non lascio il tempo di ribattere mi cambio e raggiungo il gruppo.
Oggi sembra peggio di ieri,le zanzare mi tormentano,sono piena di beccate e tutta sudata,non sono abituata a questo clima,ma penso alla paga e resisto.
Una donna si avvicina:”ciao teruna te fai culp al fio del padrun”, Maria mi spiega dice che ho fatto colpo al figlio del padrone,pare che il ragazzo sia molto riservato e timido,non l'hanno mai visto con una lavorante:”brava fiola ier sera teri mia al dormitori te andai a ciula,brava,brava”, questa l'ho capita e a dire il vero Lello mi piace un sacco,ma una povera ragazza come me' non ha speranze.
A mezzogiorno sotto il sole cocente arriva Lello con acqua fresca e pane col salame:”Rina ti becchi un insolazione metti il cappello te ne ho portato uno”mi stampa un bacio sulla guancia e se ne và sotto lo sguardo divertito delle compagne,le donne mi prendono in giro tutto il pomeriggio, Maria mi dice di lasciarle stare che sono invidiose.
A sera rientro che sono uno straccio, sudata e piena di punture ,sto per immergermi nella fontana quando mi sento toccare su una spalla:”scusa Rina non volevo spaventarti, voglio chiederti una cosa”,”a sei tu dimmi”,”non ti andrebbe di andare a cena e provare le specialità locali?”,”non scherzare,mi vedi come sono conciata e poi le altre parlano","lasciale dire, parole,parole e poi cercano di accalappiare i ganzi che arrivano dalla città per sposarsi,credimi per me' è la prima volta ma tu mi piaci veramente,ti prego accetta sarai contenta”,“ma sono conciata da buttare,ho i capelli che sembro una strega”,”ho parlato coi miei,vieni a casa ti aspetta un bagno caldo e poi i tuoi capelli ricci sono belli così “, accetto quasi stordita a casa mia non c'è l'acqua calda mi sento una regina non uscirei mai dalla vasca:”Rina sbrigati se no fate notte,ti ho appeso fuori della porta dei vestiti che dovrebbero andarti bene,mio figlio è sulle spine che ti aspetta.
È un bellissimo abito a fiori le scarpe sono un po' grandi ma mi piacciono, entro in salotto Lello mi guarda senza parole:”sto male?”,”sei magnifica, andiamo”.
Mai salita su una così bella macchina, Lello mi dice che è una Lancia, arriviamo al ristorante per me' è la prima volta sono un po' in imbarazzo ma Lello mi fa sentire a mio agio,mi chiede del lavoro io le dico che è durissimo:”lo so ,mio padre è quello che tratta meglio,otto ore di lavoro e un ora di pausa e a turno una giornata libera,gli altri trattano le donne come schiave e si incazzano con mio padre”,”si vede che siete brava gente “.
Chiacchieriamo , mangio una specie di riso e fagioli buonissima si chiama panisca un piatto locale con verdure e salumi, c'è persino il dolce, neanche a Natale mangio così e poi quel vino bianco frizzante pieno di bollicine è fantastico.
Finito di mangiare facciamo un giro in paese, niente di che un paesino tra le campagne,sono io a dargli la mano e stringerla, Lello non resiste mi appoggia a un muro e mi bacia sulle labbra,le apro leggermente e faccio entrare la sua lingua,mai baciato così,mi sento languida, sento le mutande che si inumidiscono, questo ragazzo bacia da Dio o forse sono io che ho poca esperienza, quello che so è che non voglio che smetta.
Siamo tutti e due eccitati Lello prende l'auto e ci appartiamo in un boschetto, è come in un sogno ,mi abbassa le spalline e si impossessa dei miei seni,li palpa delicatamente e succhia un capezzolo alla volta,non mi hanno mai succhiato i capezzoli mi piace da impazzire.
Capisco finalmente le amiche quando dicono di sentire le farfalle nello stomaco, questo ragazzo mi fa impazzire,la micia secerne umori in continuazione,ormai la vettura è satura del mio odore, attirato come una mosca dal miele mi sfila le mutande e si getta a lappare la mia fichetta,sbavo ansimo,con le mani gli schiaccio la testa sulla mia natura e ululò come una lupa alla luna il primo orgasmo.
Lui continua il cunnilingio,si nutre del mio miele che esce copioso,mi provoca un infinita di piccoli orgasmi,sono come una bambola nelle sue mani.
Scendiamo dall'auto,mi appoggio piegata sul cofano,lui strofina la verga sul mio pelo e poi lo infila in mezzo alle cosce simulando la scopata.
Con voce flebile gli confesso che non sono vergine e che voglio sentirlo dentro di me' , sento spostarsi la cappella,si struscia e lo bagna nei miei umori ,un leggero colpo di reni e affonda per metà,una sensazione bellissima,non smetto di ansimare e lo invito a penetrarmi a fondo,lui con calma arriva a toccarmi il collo dell'utero poi rimane fermo,una sensazione di pienezza che mi carica di libidine.
Sono io a dare i primi colpi e dimenare il culetto per assaporare a pieno la verga, Lello lo fa uscire fino alla cappella e sprofonda nella tana,una ,due,tre volte mi sta portando in paradiso.
“Scopami,chiavami senza un domani,si così,così, ancora, vengo,veeeego”un orgasmo devastante a cui non sa resistere,sento la mazza gonfiarsi e pulsare:”esci,esci”,lui capisce estrae il cazzo, io mi inginocchio lo prendo tra le fauci e dopo poche pompate mi riempie la bocca, faccio per sputare ma lui mi rialza e ci baciamo,per non farlo schifare inghiotto tutto.
Lasciamo il boschetto che è già passata la mezzanotte,in cascina tutte le luci sono spente, scendiamo dall'auto,faccio per dirigermi al dormitorio ma Lello mi blocca :”vieni dormiamo in camera mia”,gli strattono la mano:” lasciami sono qui per lavorare e guadagnare soldi,tra tre mesi non saprai più chi sono,ti resterà forse il ricordo di belle scopate con la contadinotta ignorante del sud,so che cosa mi aspetta,la vita in un paesino arroccato tra i monti del Molise,ho bisogno dei soldi per aiutare nonna e la zia e se mi paghi senza lavorare mi fai sentire una puttana “, scoppio in lacrime e scappo.
Nonostante il sonno alla prima luce, sono con le altre nelle risaie, ormai mi sto abituando alla fatica e il lavoro non pesa più come i primi giorni.
Per giorni Lello non si vede, non viene neanche la sera sull'aia, suo padre mi guarda in strano modo forse vorrebbe dirmi qualcosa ma probabilmente gli hanno imposto di tacere, quando me la sento ballo ma mai col solito partner,non posso mentire a me' stessa Lello mi manca ma quello che ho detto in un momento di rabbia è vero,lui è il ricco figlio del padrone io una ragazzetta miserabile.
Mi sono quasi messa il cuore in pace quando mi chiamano alla casa,mi dò una ripulita e vado:”ciao Rina, Lello è a Novara per due giorni alla borsa del riso,ti ho chiamata perché la situazione è insostenibile,mio figlio è cotto e tu piaci anche a noi ,non ho mai visto mio figlio così depresso,e sempre stato introverso con la gente ma con noi era allegro e disponibile in tutto,due sono le cose se provi qualcosa per lui, Giorgio mio marito ti accompagna a Novara e vi parlate oppure ti paghiamo fino a tutto luglio compreso il viaggio di ritorno,non rispondere adesso hai tutta la notte per pensarci, domattina vieni direttamente qui e ne parliamo”,balbetto parole con gli occhi umidi senza il coraggio di guardarla negli occhi:”adesso vai prima che ti abbracci “.
Esco da quella casa con la testa confusa ma allora per Lello sono una cosa seria,fino ad ora ero convinta di rappresentare l’amorazzo estivo una facile ragazzina con cui divertirsi ma forse mi sbagliavo.
Mia zia mi ha sempre detto che è meglio pentirsi che rammaricarsi e in questo caso forse ha ragione, passo una notte tormentata dove si alternano bei sogni a propri e veri incubi.
A mattina la decisione è presa,provo sentimento per quel ragazzo se mi rifiuta torno a casa senza l'aiuto di nessuno,alle sette mi presento con il più bel vestito che ho a casa dei padroni.
Il padre e la madre sorridono:”brava hai preso la decisione giusta, Giorgio accompagnarla”,il viaggio è breve sono solo una quindicina di chilometri ,Giorgio non parla ma sorride,io sto ferma guardando la strada e stringo nervosamente con le mani la borsetta.
Arriviamo in una grande piazza circondata da portici e palazzi signorili,mi sento a disagio non ho mai visto cose così,il padre mi indica dove trovarlo e riparte,ora mi sento sola e impaurita in questa grande città.
Sotto dei portici c'è tanta gente che discute,mi appoggio a una colonna e a fatica individuo Lello nella folla, spero che si volti e mi veda,dopo dieci minuti niente è preso a trattare con dei signori,sono disperata non seguo la testa ma il cuore,mi metto a urlare con tutto il fiato che ho:”Lello, Lello”,la folla ammutolisce,lui si volta e mi vede,tremo a pensare alla sua reazione ma lui molla i signori e corre ad abbracciarmi.
Ho il viso rigato di lacrime e anche lui ha gli occhi umidi,mi tiene per mano e mi porta in mezzo alla folla:”signori questa è Rina la mia fidanzata,se non vi spiace torno alle undici ora abbiamo da fare,non attende risposta e mi porta lì vicino in una grande gelateria.
“Lello io..”,”ti piace il gelato,qui è buonissimo",mi indica le vasche mai visti tanti gusti:”dai ci mangiamo una bella coppa con panna e amarene sciroppate,poi mi riaccompagni che devo chiudere un affare “,lo guardo trasognata,da quando siamo insieme non riesco a dire una parola,arriva una cameriera a chiedere le ordinazioni:”amore scegli io ti consiglio questo”, finalmente la cameriera si allontana:”Lello,fidanzata,amore ma io..”,”senti Rina non voglio essere frainteso,se dici di sì urlo in cattedrale che sei la mia fidanzata in quanto ad amarti tu credi al colpo di fulmine “,”tutte le ragazze al mio paese sperano di incontrare il principe azzurro “,”dipende solo da tè,non sei l'amore di un estate,da quando ti ho vista il cuore batte in modo diverso e solo per tè,se finora non ti ho fatto parlare è per paura di un tuo rifiuto”,si mette in ginocchio davanti a me',la gente intorno è incuriosita e divertita:”Incoronata Colavita detta Rina,vuoi essere la mia fidanzata?”,il cuore parla per me':”si,si e ancora si ti amo Lello”, “le labbra si uniscono in un bacio infinito.
La cameriera è ferma davanti al tavolo con un vassoio con due coppe giganti:”,ragazzi siete una coppia fantastica ma il gelato si squaglia,vi conviene baciarvi dopo”,le sorridiamo e Lello paga i gelati,ho il cuore leggero non è più ora per i ripensamenti.
Mai mangiato un gelato così buono, Lello intinge il dito nel cioccolato e mi fa una virgola sul naso sembro un pagliaccio,ride di gusto:”con la bocca tutta sporca di cioccolato ti mancava il punto sul naso”,rido e mangio senza fare caso al viso ridicolo poi improvvisamente lo stringo a me' e lo bacio:”adesso anche tu sei truccato,lo sai che così sei ancora più bello”le risate si sprecano ,ogni nuvola è sparita sul nostro rapporto, sento che è l'uomo con cui condividere la vita.
Andiamo alla toilette a rinfrescarci quando mi vedo nello specchio rido di gusto, l'animo è leggero,mentre Lello chiude l'affare faccio un giro sotto i portici e entro in Duomo, accendo una candela per ringraziare il signore della gioia che ho ricevuto poi quando torno Lello ha finito,ci fermiamo a cenare,non credevo che le rane erano così buone poi al ritorno improvvisamente Lello sterza e entra in una stradina sterrata:”ma dove stiamo andando”,”era notte ma fai uno sforzo “all'improvviso vedo il boschetto di pioppi, Lello ferma l'auto,non serve parlare,in un attimo gli abbasso pantaloni e mutande,guardo la verga che cresce tra le mie mani,faccio finta di parlarle”vediamo se la tua panna è più buona”,e poi mi tuffo sulla mia preda,non la mollo fino a sentirmi riempire la bocca,questa volta non ho intenzione di sputare ,gusto l'essenza del mio uomo fino a leccare le ultime gocce dalle labbra.
Lello esce dalla macchina saltellando ,è proprio buffo poi si siede sull'erba e toglie pantaloni e mutande arrotolate alle caviglie ,dal baule esce una coperta,mi spoglio in un lampo per la prima volta siamo nudi alla luce del sole,il mio uomo per me' è un adone ,gambe e braccia muscolose e addominali segnati,tra le gambe una mazza notevole rispetto a quella del pastorello.
“Dio quanto sei bella,sei una venere”,ci abbracciamo e rotoliamo sulla coperta,lui mi copre col suo corpo,la vagina luccica di umori, l'asta entra senza grande resistenza,mi scopa almeno per mezz'ora,io ho una serie infinita di orgasmi,tremo come una foglia ma non certo per il freddo,mi sento tra le nuvole credo sia questo l'amore, Lello sembra un toro,dalla fronte gocce di sudore scendono sui miei seni,ogni tanto si inarca e mi succhia un capezzolo, sarà per la venuta ma ha una resistenza incredibile,ma ad un tratto freme e cerca di estrarre la mazza ma io gli artiglio la schiena con le gambe:”vieni , vieni, voglio sentire il tuo seme,dai,dai, adesso”, sento almeno cinque schizzi,ho un ultimo orgasmo il grido è soffocato dalla sua bocca.
“Rina ti amo,sei stata una pazza ma ti amo,se resti incinta sarò un padre affettuoso e premuroso e il miglior marito,ma adesso pensiamo al fidanzamento,ai miei piaci, dicono che sei giovane ma quando papà si è sposato mamma aveva sedici anni e si amano da tutta la vita,spetta a noi costruirci il futuro”.
Mentre parla un rivolo di sborra esce dalla mia figa,lui è attratto come una falena dalla luce,non ci pensa un attimo si getta a leccare le mie e le sue secrezioni,la cosa mi manda in visibilio,lecca e succhia il mio clitoride,pensavo di essere svuotata ma improvvisamente mi parte uno squirt, resto impietrita sono convinta di aver fatto pipì,cerco di alzarmi ma Lello beve tutto il brodino e poi mi bacia.
Sento un sentore di urina,ma mi abbandono alle sue labbra,presa dalla libidine gli pulisco il viso con la lingua:”sei un porco e io la tua vacca,ma tutto questo è meraviglioso,con te voglio intraprendere tutte le strade dell'amore “.
Prendiamo la via del ritorno che è già l'imbrunire,vado in camerata a raccogliere le mie povere cose,le compagne mi guardano incuriosite, Maria si avvicina preoccupata:”te ne vai,ti cacciano?”,”no cara amica, resto tutta la vita con l'uomo che amo,parla a mia nonna e digli che presto andremo a trovarla”,mi abbraccia:”te lo meriti,sei una brava ragazza,ho conosciuto un ragazzo di Novara,non mi illudo anche se lui dice di provare qualcosa per me', però vederti felice è una speranza,mi raccomando in questi mesi vieni a trovare un'amica, balliamo cantiamo e ci divertiamo “,”lasciala quella si è accalappiato il figlio del padrone e chi la vede più “,ho un gesto di stizza ma Maria mi calma:”c'è sempre chi è invidiosa ma tante altre sono felici per te”.
Nel frattempo Lello bussa e chiede il permesso di entrare,le ragazze seminude ridacchiano:”venga la sua fidanzata è qui”, entra e arrossisce,io le vado incontro e gli stringo la mano:”stavo arrivando,il tempo di salutare Maria”,”non sono venuto qui per questo e neanche per vedere le bellezze delle ragazze,io e i miei,sempre se Rina è d'accordo abbiamo deciso di indire una grande festa per sabato sera, sabato si lavora solo al mattino e domenica tutte in festa",partono gli applausi e i fischi di approvazione,lo guardo negli occhi e mi impadronisco delle sue labbra ,un bacio d'amore sotto gli applausi e gli sguardi divertiti di tutte.
Prima sera in casa dei suoi, per me' è difficile affrontare la cosa, Lello fa il guascone per mettermi a mio agio,appena entrati mamma Giovanna allarga le braccia io mi precipito a farmi stringere da lei.
Ragazzi è tardi,voi domani potete poltrire ma io ho un sacco di cose da fare,vi ho preparato un letto nella stanza vicino al magazzino, così non vi disturbiamo,il letto è piccolo ma sicuramente dormirete attaccati”,lo dice ridendo ma io arrossisco come un peperone.
Siamo tutti e due stremati,ci abbandoniamo alle coccole e lentamente prendiamo sonno.
Mi sveglio alla solita ora non sono più abituata a dormire tanto, Lello non c'è, è stupido ma sento un colpo al cuore,frugo nella borsa e prendo abiti comodi,il bagno è vicino alla grande cucina e io devo a tutti i costi svuotare la vescica.
Lello è in cucina con sua mamma,mi nascondo come una ladra a origliare.
“Brava ragazza, siamo felici per tè,certo non ha studiato ma se vuole c'è sempre tempo, sarebbe bello se potesse aiutarti nella contabilità ma dimmi perché hai scelto lei “,”non lo so dire, appena lo vista il battito del mio cuore è accelerato,poteva solo essere bella e vuota ma più la conoscevo e più capivo che era la donna per me',non riesco a spiegarlo è così”,”è proprio vero, la mela non cade mai lontano dall'albero,in famiglia vige il colpo di fulmine, Giorgio era il figlio del padrone invidiato da tutte e io la ragazzotta venuta dal veneto per lavorare e ora sono tua madre ,in trent'anni non ci siamo mai pentiti,mai un tradimento e sono certa anche per lui,sei un ragazzo maturo e con la testa sulle spalle, lei anche se giovane mi sembra una senza grilli per la testa,sarei felice di diventare nonna”.
Non è giusto nascondermi,corro a abbracciare Giovanna:”piano, piano,riserva l'entusiasmo per mio figlio e dato che sei in piedi aiuta me' e Lello a preparare la grande festa di domani,ci sarà da faticare e mia nuora non è tipo da tirarsi indietro vero? “,mi asciugo le lacrime e stringendo la mano al mio uomo:”pronta “.
Saccheggiamo il mercato e riempiamo la macchia di ogni ben di dio, scarichiamo tutto a casa e poi mi portano a Fara un paese dove si produce un ottimo vino, carichiamo l'auto all'inverosimile,tre botti sul portabagagli e due nel baule, l'auto tocca quasi a terra.
“E ora comincia il lavoro,tu vai in copisteria e prepara volantini per l'evento, tu per oggi rinunci al tuo uomo e mi aiuti in cucina”.
Mi sembra di essere al paesello quando di prepara la festa di ferragosto i genitori di lui mi trattano alla pari e imparo diversi modi di cucinare,la cucina piemontese e quella veneta e io preparo piatti molisani a sera siamo stanche ma il più è fatto, Lello e papà Giovanni riempiono le brocche di vino, casualmente mi cade l'occhio su un volantino, “grande festa in cascina aperta a tutti,si celebra il fidanzamento di Donatello e incoronata,portate con voi la voglia di divertirvi al resto pensiamo noi”, resto ammutolita:”scusa non ti ho detto nulla sai è tradizione di famiglia e i miei ci tengono,in un lampo gli rapisco le labbra:”vi amo,vi amo tutti, siete la mia nuova famiglia”, racconto la vicenda dei miei genitori,il più commosso è Giorgio che con una scusa scende in cantina , Giovanna mi racconta che tanti anni fa è stata la protagonista di una festa uguale,mi mostra l'album delle foto,era bellissima e Giorgio un giovanotto dal fisico invidiabile:”guarda ora come è diventato ma è colpa della mia cucina, l'amo come in quel giorno e non di rado facciamo ancora cigolare il letto”.
Guardando le foto mi viene un'idea,ne parlo con Lello:”tesoro la festa è per me'”,”certo per noi e le persone che amiamo,mi spiace che i tuoi siano così lontani”,”posso dire un'idea, però ho soldi da parte e voglio contribuire “,”dimmi “,”semplici vestitini bianchi magari camicie un po' eleganti quanto possono costare?”,”dipende se hai un'idea vediamo “spiego a tutti quello che mi è passato per la mente a Giovanna si illuminano gli occhi:”se è possibile è un ottima idea,voi due che non avete niente da fare andreste domani a Novara “,bene faccio una telefonata poi tutti in trattoria, tutto questo cibo è per domani”.
Telefona a una amica proprietà di un grande magazzino di abbigliamento,dopo dieci minuti si frega le mani contenta:”bene , Elsa dice che ha quel che serve,camici lunghi abbottonati e cappelli a falda larga di paglia bianchi, speriamo che le ragazze apprezzino ora tutti a mangiare domani è un giorno importante “.
Sto bene con loro,mi conoscono appena ma mi trattano come una figlia,ho occhi solo per il mio uomo la mia pelosetta lo desidera,appena rientriamo vado nella nostra alcova improvvisata per prepararmi per la nottata d'amore:”dove vai,la tua roba è nella camera di sopra,non siamo così all'antica, ieri vi ho messi lì perché mi sembravi un po' vergognosetta ,su c'è la camera di Lello,la vostra camera con un bel lettone di piuma,non pensate a fare piano,mi sa che tra le due camere sarà una bella lotta,se disturbiamo le donne in camerata che si masturbino magari a vicenda,questa notte si gode”,la bacio sulle guance,prendo per mano il mio ragazzo e saliamo le scale sotto lo sguardo benevolo dei genitori.
Una notte di fuochi pirotecnici, Lello mi bacia l'interno coscia e sale verso l'obiettivo,ma poi improvvisamente ridiscende fino a raggiungere i miei piedi,ne massaggia uno e poi succhia dito per dito,una cosa che non credevo possibile,provo un piacere che mi provoca piccoli orgasmi,riserva lo stesso trattamento all'altro piede poi risale fino all'inguine.
La mia fighetta luccica di umori e non riesco a trattenere gli ansimi,con le dita scosta la peluria e mette a nudo le labbra del mio fiore,questo gioco mi fa godere e soffrire nello stesso tempo,voglio la sua lingua.
Mi legge nel pensiero,la lingua titilla il clitoride mentre due dita entrano nella vagina, è bellissimo mi abbandono al piacere,lui mi masturba e succhia sono sulla soglia di un grande orgasmo ma improvvisamente sento le urla di piacere provenire dall'altra camera è Giovanna che urla il suo orgasmo,la cosa mi carica di libidine distendo il mio uomo di schiena e gli salgo in groppa,con le mani accompagno la mazza all'entrata della tana rorida di umori e mi lascio cadere a peso morto.
Lancio un urlo il randello cozza violentemente il collo dell'utero ,passato il dolore subentra una sensazione di piacere assoluto,ruoto il bacino godendomi a fondo la mazza,con le mani gli strizzo i capezzoli, Lello ansima e la verga pulsa nel mio ventre, desidero che mi riempia inizio a cavalcarlo sono io che lo scopo,mi agito e faccio su e giù con il bacino fino a urlare un orgasmo mai provato, sento ogni suo schizzo e ognuno mi dà un piacere infinito,mi sento troia e ne godo, il randello di Lello non si ammoscia,mi rigira e mi scopa vis a vis,ho una serie infinita di orgasmi soffocati tra le sue labbra, continuiamo a amarci per ore mi prende in ogni modo,in poche ore Lello mi farcisce tre volte, nonostante la finestra aperta siamo una maschera di sudore e svuotati di ogni energia un ultimo bacio e ci addormentiamo felici.
“Bravi ragazzi ma anche i vecchietti si sono dati da fare”,sono le prime parole di Giovanna, adoro questa donna, già la considero madre e confidente,facciamo colazione da sole gli uomini si sono alzati prima e sono andati al capoluogo, oggi è il giorno più importante della mia vita,appendiamo le locandine in ogni dove e poi ricominciamo a cucinare,i mezzadri liberano l'aia e la puliscono,io e Giovanna prepariamo i festoni e sistemiamo tavoli e sedie, quando arrivano Lello e Giorgio è quasi tutto pronto per la serata.
È mezzogiorno e a gruppetti le ragazze tornano dal lavoro,tutte guardano felici dove si terrà la festa poi lentamente sciamano chi a lavarsi e chi nel dormitorio.
Vedo sopraggiungere Maria:”ciao amica mia ,togliti gli stivali e vieni in casa,devo parlarti’, Maria mi guarda con un sorriso benevolo:”dammi il tempo di darmi una ripulita e arrivo “,’bene ci vediamo tra poco”.
I vestiti sono semplici ma carini e con la cintura in vita fanno il loro effetto,arriva Maria che entra timorosa:”ciao,hai visto le locandine”,”e come non potrei le hai disseminate ovunque,non sai quanto sono felice per te’”,”mangia qualcosa con noi,poi ti faccio vedere una cosa”.
Maria è curiosa ma anche affamata, pranziamo tutti insieme e poi preparo il caffè:”aah finalmente un caffè come si deve ,dimmi”,le espongo la mia idea una festa con tutte le mondine in bianco, è previsto l'arrivo di tanta gente dalla città e dai paesi vicini ,e le ragazze sembreranno delle spose,le faccio vedere vestito e cappello,lei è entusiasta e si occuperà di avvisare tutte:”grazie amica,il mio ganzo apprezzerà, chissà mai, visto tè è lecito sognare”,”di a tutte di riposarsi , Lello dice che l'orchestra è bravissima e se tutto va bene si balla tutta notte“.
Le parlo di come organizzare la cosa lei si impegna a riferire, offro di aiutarla a portare tutto al dormitorio ,ma questa volta è Maria a avere una bella idea:”signora ha la macchina da cucire?”,”certo perché?”,”mi farebbe provare una cosa”,”accomodati”.
Prende un vestitino e si mette a cucire,”festa annuale della mondina 1961”, guardo il risultato è molto bello,anche mamma Giovanna è entusiasta.
“Giorgio tu vai alla cascina posta e tu Lello dagli Invernizzi,fatevi prestare le macchine da cucito e tu Maria goditi un bagno come si deve”,il suo entusiasmo è contagioso iniziamo a ricamare, per le 16 il lavoro è finito.
Tutto è pronto per la nostra festa, imbandiamo le tavole e attendiamo l'arrivo della gente,le persone arrivano alla spicciolata,gruppi di amici,qualche singolo e coppie del paese vicino, c'è musica da bere e mangiare ma mancano le ragazze.
Si fa avanti Giorgio che col suo vocione annuncia l'inizio della prima festa annuale delle mondine.
Le ragazze sciamano fuori dal dormitorio tutte vestite di bianco e con grandi cappelli dello stesso colore,si alza un, oooh, di stupore e la festa inizia.
Lello mi presenta come la sua fidanzata,tutti applaudono e l'orchestra dà il via alle danze.
Serata fantastica,tutti si divertono le ragazze riposate sono scatenate,pian piano qualcuno si apparta ,i ragazzi fanno a gara a invitare le belle mondine,uno spettacolo.
Dopo aver ballato per ore io e Lello ci imboschiamo alla chetichella, dalla camera si sentono i rumori della festa,ma noi siamo come rinchiusi in una bolla.
Lello mi bacia il collo:”così vestita di bianco sei ancora più bella, sembri una sposa”,”bianco è il segno della purezza, purtroppo ho poco da donare,oggi mi sento veramente la tua sposa festeggiata in una magnifica festa “,sciocca tu mi hai dato tanto e tanto mi dai,cosa dovrei chiedere di più”.mi balena un'idea spero Lello sia d'accordo,non conosco nulla delle loro usanze,mi alzo dal letto gli dò un bacino e corro giù per le scale,il mio amore resta inebetito ma in un attimo sono ancora da lui con in mano un panetto di burro, Lello mi guarda e deglutisce forte:”amore mio non sei obbligata a non tutte piace”,”non posso saperlo ma voglio provarci ora”.
Le sto offrendo il culetto intonso,non nego che ho un po' di paura, certe amiche dicono che è bellissimo altre che è solo dolore ma tutto voglio dargli di me.
Lello è delicato mi tratta da regina,sbottona l'abito e si attacca ai miei capezzoli,da poco ho scoperto che è il mio punto più erogeno le sue labbra mi fanno impazzire,la patatina emette sugo che scende a bagnare il piccolo pertugio, sempre attaccato al mio seno ci gioca con un dito fino a ammorbidire le piccole labbra poi entra con una falange.
Ho un sussulto ma presto il fastidio si trasforma in una sensazione piacevole:”amore non sei obbligata”,”lo desidero con tutta me stessa ma cerca di non farmi troppo male”.
Mentre dico queste parole mi metto in ginocchio con la testa appoggiata al cuscino,il mio sedere e offerto alla sua vista,con le mani divarico il solco delle chiappe,segno di concedermi a lui.
Si dedica a un lungo cunnilingio,la mia micia sbroda,non riesco a trattenere gli orgasmi che lui beve goloso,si sposta sulle labbra del piccolo pertugio lo lavora con la lingua e tanta saliva,la lingua entra e mi scopa come un cazzetto poi entra con un dito non provocandomi alcun dolore,al primo si aggiunge un secondo e poi un terzo e li ruota,io ansimo e mi tormento il clitoride,lo pensavo impossibile ma sto godendo come una vacca.
Si unge la mazza e con le dita unge abbondantemente il retto, è il momento, sento la cappella farsi strada, quando forza lo sfintere mi scappa un urlo che soffoco nel cuscino .
Lello si ferma per il timore di farmi troppo male ma lo desidero dentro di me',lui tentenna,prendo fiato e mi spingo contro il suo ventre,un dolore
lancinante,penso che l'ano sia lacerato ,mordo il cuscino per sopportare il dolore,sento lo scroto sui peli della topina, è tutto dentro.
Lo prego di restare fermo,mi sento piena, lentamente il retto si abitua e il dolore svanisce, Lello capisce e inizia un lento movimento,il fastidioso lentamente si trasforma in piacere,un piacere diverso che mi arriva al cervello:”prendimi, inculami,fammi toccare il cielo,sono tua,tua, più forte,ti prego più forte”,le mie incitazioni lo caricano come un toro ora è solo piacere sto godendo con il culo senza neanche toccarmi,gemo e asino,gli chiedo di riempirmi, Lello accelera la corsa e da forti affondi.
L'orgasmo esplode urlo come una lupa alla luna,sento due forti colpi e gli schizzi che mi allagano l'intestino:”Rina ti amo,ti amo”, “anch'io non potrei più vivere senza di tè “.
Le lenzuola sono un disastro, è l'odore non certo piacevole, arrossisco:”dai non è successo niente, cambiamo le lenzuola e facciamo un bel bagno”.
Faccio un fagotto con l'intento di andare di buon ora al lavatoio per porre rimedio al disastro,poi ci facciamo il bagno in due nella stessa vasca,lavati e profumati torniamo alla festa,le ragazze sono felici è mezzanotte ma i balli continuano,di Maria nessuna traccia,sono felice per lei è una brava ragazza magari trova il ragazzo giusto .
Verso l'una l'orchestra smette di suonare ma ci sono ancora gruppetti seduti che chiacchierano e bevono.
Domani sistemeremo tutto,ma adesso ci aspetta una bella dormita, torniamo in camera dopo una mezz'ora cala il silenzio e si spengono le luci dell'aia , stiamo per addormentarci quando dalla camera accanto:”dai pursce, ciuccia sta mona”, ridacchiamo tappandoci la bocca con le mani e in breve ci addormentiamo beati.
È domenica mattina,la cascina è stranamente silenziosa, Lello è accanto a me' nel letto,mi alzo silenziosa e scendo in cucina, c'era da aspettarselo non sono l'unica mattiniera, Giovanna è già lì che riordina:”ciao Rina, già in piedi,oggi potevi dormire dai ci facciamo un caffè”,”mamma ho combinato un disastro e devo lavare le lenzuola,hai un pezzo di Marsiglia?”,”sentivo un certo profumino, abbiamo la lavatrice dai che ti insegno come usarla e grazie per avermi chiamata mamma,ho sempre desiderato una figlia ma andrebbe bene anche una nipotina”, d'istinto la bacio,mi spiega come usare la lavatrice giù da me' non ne ho mai viste,poi mi occupo del caffè.
Mentre la napoletana è sul fuoco mi guarda sorridendo,quel maialotto di mio figlio sì è comportato male?”,”no,sono stata io a spingerlo, volevo darle una verginità ma non pensavo di fare un disastro “,”e dimmi ti è piaciuto “,”tantissimo Lello è stato delicato,avevo paura ma mi sbagliavo”.
“Beviamoci il caffè poi andiamo in bagno, c'è tutto l'occorrente per non rischiare di fare ancora un disastro “,”stupida a non pensarci,da piccola quando avevo problemi mamma mi faceva il clistere ma ieri non pensavo a nulla, desideravo solo amarlo in tutti i modi “.
“Brava è così che si fa ma dimmi sai andare in bicicletta “,”certo “,bene se vuoi dopo mi accompagni in un paese qua vicino, saranno cinque o sei chilometri”,le rispondo che mi fa piacere,mi trovo bene con lei.
Pian pianino la cascina si rianima,io Giovanna e qualche ragazza volontaria sistemiamo l’aia e ritiriamo tavoli e sedie,tutte sono entusiaste della festa,chi non ha trovato il tipo giusto si è comunque divertita,altre hanno appuntamenti per oggi, Giovanna è contenta,per lei le lavoranti sono persone non bestie,manca ancora all'appello Maria,una ragazza dice che l'ha vista andare via su un macchinone.
Lello nel frattempo si è unito a noi, saputo della gita in bicicletta chiede di venire anche lui:”non te la rubo di certo, vieni pure “.
Certo questa campagna piatta è un po' triste,ma per Lello vivrei anche nel deserto, stradine di campagna circondate da pioppi e fossi,ci fermiamo a una sorgente a bere un sorso d'acqua fresca .
“Rina mi sembri una ragazza attiva, temo che la vita da padrona e casalinga possa venirti a noia,ti piace il gelato?”strana domanda certo che mi piace,sia io che Lello la guardiamo interrogativi:”ti andrebbe di imparare a fare il gelato? Stiamo andando da una mia amica che fa il miglior gelato che conosca, Bettina vuole ritirarsi in pensione,se ti và puoi imparare,noi rileviamo il negozio e lo intestiamo a tè “,”sarebbe un sogno ma perché a me',non potrei mai rimborsare un simile debito “,”senti rumpa mia i bali, Lello da quando ti conosce è un altro ragazzo, tanto è scritto che vi sposate,il mio unico cruccio nella vita è che non o mai avuto un attività tutta mia,vieni guarda e poi decidi se ti va lavori da lei sei mesi poi dipende da tè “.
D'impulso bacio il mio uomo e stringo forte al petto Giovanna:”spero di esserne capace ma state facendo troppo per me' “,”ti sbagli,io ti aiuterò e ti terrò d'occhio,una bella ragazza come te fa gola a molti uomini”,”mamma che dici Rina mi ama”,”meglio ma finalmente anch'io avrò un lavoro tutto mio”.
La passeggiata continua in allegria ,il negozio è carino,un bel bancone frigo e le macchine per fare il gelato,una decina di tavolini e altrettanto fuori, Bettina è una signora simpatica mi dà appuntamento a domani,sprizzo dalla felicità, Lello dice che dato che siamo qui è il caso di farci una coppa, Giovanna è d'accordo e ci sediamo a un tavolo esterno come clienti.
Un auto parcheggia,scende una ragazza è Maria “ciao,ti ho cercata”, Lello conosce il tipo:”ciao Guido, mangia un gelato con noi”, passiamo un paio d'ore in allegria, Guido è il direttore della banca locale, Maria ha occhi solo per lui, purtroppo viene l'ora di rientrare, Giorgio sicuramente è affamato, Guido ci offre un passaggio ma preferisco tornare in bici.
“Sai che ti dico,se la tua amica non è andata in bianco Guido non è più vergine,sai è sempre stato il timido della compagnia, è un amico è per questo che ti chiedo che tipo è”,”una brava ragazza, purtroppo la sua è la storia di tante, sedotta e abbandonata,il tipo che frequentava se n'è andato ma gli ha fatto un regalo che ora ha tre anni,ma conoscendola sicuramente gliene ne avrà parlato,ora al paese è destinata a restare zitella, nessuno si prende una ragazza madre”.
“Digli di non perdere la speranza Guido è il tipo che per amore accetta anche un figlio non suo,vedremo come vanno le cose, per ora la nomino caposquadra, almeno si risparmia il mal di schiena e la sera può uscire con lui”.
Giovanna sorride,e si complimenta col figlio per il suo buon cuore.
Le settimane volano,il lavoro è ormai agli sgoccioli,tra pochi giorni le mondine torneranno alle loro terre d'origine,una sera vediamo Maria che piange sconsolata:”cos'è successo Guido ti ha lasciata?”,”no amica mia sono stata io,lui è comprensivo e vorrebbe che mi fermassi da lui ma io non posso come faccio con mio figlio?”,”dai vieni con noi ,ho il turno in gelateria così parliamo “,ci segue singhiozzando:”come posso fargli accettare un figlio non suo e poi che dico alla famiglia,i miei genitori sono anziani e dipendono da me',sono sicura che è più di una cotta ma voglio andarmene “,”d'accordo cara,parti pure ma se conosco il mio amico sentirai ancora parlare di lui e adesso rilassati tra due giorni affronterai un lungo viaggio ma finalmente potrai vedere tuo figlio”.
Dopo due giorni i campi si svuotando, carichiamo i carri di lavoranti e le portiamo in stazione,diverse ragazze da ogni parte d'Italia mi abbracciano affettuosamente,non c'è invidia e sono felici di tornare a casa loro.
Maria ormai è serena ha preso la sua decisione,da quel giorno non ha più rivisto Guido ma è sempre nei suoi pensieri,gli affido dei soldi per nonna e zia e una lettera per loro.
Le cose vanno a meraviglia,in pochi mesi sono diventata una gelataio provetta, grazie a Giovanna sono titolare del negozio,di Maria non so più nulla,un paio di lettere e poi silenzio.
Ormai pensiamo di sposarci e dato che in autunno il lavoro cala, e al bar pensa Giovanna, organizziamo il viaggio per il mio paesello in Molise,una settimana prima invitiamo Guido a cena.
Non è certo di buon umore,cerco di spiegare le ragioni dell'abbandono e che Maria era più disperata di lui:”perché allora non mi ha mai scritto, bastava una lettera”,”probabilmente voleva che tu la dimenticassi per non farti soffrire”,”dici, pensa quanto sono scemo gli ho comprato questo, volevo darglielo quella sera ma ho ricevuto la mazzata”,tira fuori dalla tasca un bellissimo anello con un diamantino:”embè sei sempre in tempo a darglielo,noi partiamo tra una settimana e un po' di compagnia durante il viaggio fa piacere “, è titubante ma Lello lo convince.
Il giorno prefissato passiamo a prenderlo ci aspetta un viaggio di almeno dodici ore,partiamo di pomeriggio col l'idea di fermarci in una pensioncina, tutto và come previsto ma quando si avvicina la metà Guido è sempre più nervoso.
“Organizziamo tutto noi, tu pensa a cosa dirle , lascia parlare il cuore”,il macchinone in paese non passa inosservato, finalmente arriviamo a casa.
Baci abbracci e fiumi di lacrime, presento il mio futuro marito, nonna e zia sono felici e le fanno mille feste,ad un certo punto zia chiede:”e questo signore?”,”è una storia lunga, nonna se prepari il pranzo parlo di una cosa con zia”,”dimmi?”,”sai niente di Maria?”,”chi la Panichella,lavora sempre in pasticceria ma non credo stia molto bene,da quando è tornata non si vede più in giro,non c'era neanche alla festa del paese”,senza cattiveria sorrido:”e dimmi la locanda c'è ancora”,”certo anche se non vedo mai clienti “.
Spiego in sommi capi la storia,e chiedo se posso invitare Maria a cena:”certo è casa tua,però stavolta cucini tu”,”sbagliato,noi, Lello ha imparato,io e sua madre lavoriamo e il mio amore ha fatto di necessità virtù “.
Andiamo in pasticceria,a Maria quando ci vede si illumina il viso,quasi scavalca il bancone e viene a abbracciarci:”devo fare vedere molte cose a Lello e voglio fare il bagno nel laghetto tanto l'acqua non sarà ancora freddissima,questa sera a cena da me' e non accetto un no”, per fortuna accetta anche se non ha troppa voglia di incontrare gente,le chiedo di venire prima così chiacchieriamo:”posso portare anche Orlando,i miei escono con amici “,”certo nessun problema “.
Appena rientriamo ne parliamo a Guido,:”il bimbo ha tre anni , potrei tranquillamente essere il suo papà, l'avevo già detto a Maria che non c'erano problemi “,”stai buono e lascia fare alla tua amica, quando arrivano nasconditi in dispensa,la faccio cantare “.
Alle sette Maria e il bimbo sono alla porta, Lello mi guarda sorridendo:”tocca a tè ,aiutalo se no questo muore”.
Iniziamo con i convenevoli poi è Maria a chiedermi di Guido :”buono quello,lascia perdere è un timido depresso non è certo l'uomo per tè,da quando sei partita si è visto poco,ma a dirla tutta non mi piace è un imbranato”, Maria diventa scura in volto se non ci fossero tutti mi metterebbe le mani addosso:”che cazzo dici, Guido è una persona meravigliosa,sono io che ho fatto una cazzata,ho ascoltato la testa invece di seguire il cuore “,”belle parole ma se dovresti ritrovarti faresti lo stesso “,”no,no,e poi no,ho sbagliato ma lo amo ancora,si cara lo amo come tu ami Lello,ma sono una povera ragazza madre e lui alla lunga non mi avrebbe accettata,né me' né Orlando”,”stai dicendo che se dovessi incontrarlo ti comporteresti diversamente?”,”certo sono stata una scema ma è inutile piangere sul latte versato,ora penso a vivere solo per mio figlio “,”bene,parole, parole, dimostralo “,io e Lello battiamo le mani,la porta della dispensa si apre , Maria ha un malore, subito Guido la prende tra le sue braccia,appena si riprende dischiude le labbra e si uniscono in un bacio interminabile,sono isolati da tutti e da tutto.
Bella l'ingenuità dei bambini:”mamma perché baci quel signore”,la bolla si rompe,per un attimo c'è imbarazzo:”tesoro mio è il mio uomo”,”ma allora è lui papà “,”forse,non so”,che dici Maria vieni qui Orlando fatti abbracciare da oggi sono il tuo papà “.
Gioia e lacrime di felicità,mi sento bene non vedo l'ora di restare sola col mio uomo,ma ora si cena, Maria e Guido anche durante la cena si tengono la mano il bambino, fa mille domande e Guido gli risponde con pazienza.
"Ehi amico non dimentichi qualcosa è solo una povera mondina ma magari…”,capisce al volo si mette in ginocchio di fronte a lei e le infila l'anello.
Maria ha un altro mancamento:”adesso basta con le emozioni se no la fai morire, beviamoci un acquavite e poi ognuno a casa propria.
“Tu vieni con me',non ti lascio più nemmeno per un minuto”,i tre se ne vanno,tengono per mano il bimbo e lo fanno volare in alto.
“Anche questa è fatta,ora è meglio che andiamo alla locanda,qui la privacy scarseggia il mio letto e quello,per due, è scomodo e poi disturbiamo nonna “.
Appena in camera sono io che quasi salto addosso a Lello,ho voglia di sesso,gli sbottonò la camicia e le mordo un capezzolo,lui mi strappa il vestitino e si attacca al mio seno, più che amanti sembriamo lottatori,gli tiro giù i pantaloni e mi impossesso della mazza che cresce tra le mie mani,lui scosta un lembo della mutanda e mi infila due dita,siamo come in preda ad un raptus,ci stiamo masturbando in piedi quasi con ferocia,mi butto a letto e lui su di me,ci incrociamo lui inizia il cunnilingio,la vulva secerne umori che lecca con devozione, gioco leccando lo scroto senza smettere di masturbarlo poi faccio entrare l'asta ben oltre il velopendulo,ho voglia di godere e la sua lingua fa miracoli una serie di piccoli orgasmi preludio al piacere di sentirlo in me'.
Pompo con vigore la verga,ormai e pronta per la mia micetta,mi sposto e allargo oscenamente le gambe offrendomi a lui,mi copre col suo corpo e sento scivolare l'asta fino in fondo, basta poco per urlare il primo orgasmo e lui con me'.
Ne avevo bisogno, ora sono più calma e possiamo fare l'amore, basta una leccatina e il randello si rianima,la furia è passata ora c'è solo dolcezza,mi prende vis a vis,le nostre labbra sono incollate,come lo amo,capisce i miei stati d'animo.
Mi monta per ore , godiamo come ricci,poi crolliamo esausti,
a notte fonda mi sveglio tutta sudata,sono rannicchia accanto a lui sento il suo membro premere sul solco delle chiappe,mi muovo mimando la scopata,lui si sveglia mi bacia il collo e mi prende da dietro raggiungiamo l'orgasmo insieme e poi una sensazione di rilassamento che ci porta ad un sonno profondo.
Passiamo splendide giornate, visitiamo i posti della mia infanzia, andiamo fino a Termoli è la prima volta che vedo il mare e ne resto affascinata, purtroppo ormai è autunno inoltrato, riusciamo a crogiolarci un po' al sole e farci una bella mangiata di pesce.
I giorni corrono veloci è ora di rientrare, anche la ferie di Guido sono finite,ci troviamo a pranzo in una trattoria del posto:'e allora ragazzi , cosa avete deciso:”Guido vorrebbe portarmi subito con sé,ma prima voglio che mi trovi un lavoro,non è da me' fare la mantenuta,non mi piace oziare”,”scusa ma da quel che so sai fare tutti i tipi di dolci","beh', si è anni che lavoro in pasticceria e non sempre dietro al bancone”,”perfetto vai a salutare i tuoi, domani si parte,ho bisogno di tè,sai la mia più che altro è gelateria e caffetteria, già le brioches dobbiamo comprarle e poi d'inverno il gelato va poco,mi serve una pasticcera sempre se non ti disturba lavorare per me”, Maria è ammutolita, Guido la guarda facendo di sì con la testa:”ma' così all'improvviso “, giuro che lo faccio fidanzare a un altra ragazza, sbrigati vai a casa a fare i bagagli ,il resto lo spedisci in treno, questo pomeriggio si parte”.
Le cose vanno a meraviglia,il negozio và alla grande,io, Giovanna e Maria siamo una forza, per mangiare il gelato e i pasticcini vengono da tutti i paesi vicini e anche da Novara e Vercelli,ci siamo sposati nella stesso giorno pochi giorni prima di Natale,due coppie innamorate perdutamente.
Naturalmente già dal terzo mese di frequentazione sono rimasta gravida,non abbiamo mai preso precauzioni tanto conoscevamo il nostro destino,mi sono sposata che il pancino era già evidente.
Nel 1964 si è tenuta l'ultima festa annuale della mondina,ormai ci pensano i macchinari è un peccato era sì un duro lavoro ma anche una grande esperienza.
Torniamo in Molise quasi tutte le estati , purtroppo nonna è morta,rimane zia e i genitori di Maria,per darci i turni non facciamo mai le ferie estive insieme ma siamo come sorelle e spesso l'inverno andiamo a sciare tutti e quattro.
Un giorno in un paesino vicino apre uno strano locale,ha un'insegna rossa, club privè,ma questa è un altra storia.





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