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Con mia madre e i miei fratelli. 3


di Clelia_Rocco_coppia
22.10.2024    |    12.265    |    14 9.9
"Imbarazzatissima per essere stata sorpresa mentre stavo per godere, faccio in tempo a ritirare la mano dalla mia fica e cerco di recuperare un po’ di dignità,..."
Dopo quella volta il mio rapporto con Dario è diventato più forte e anche se non abbiamo più avuto rapporti intimi completi, tutte le volte in cui siamo rimasti soli in casa, oltre alle sue dita dentro la mia farfallina puttana e vogliosa, ho potuto assaporare la sua lingua, mentre mi leccava e penetrava fica e culo, facendomi godere come una baldracca, ma senza mai poter sentire il suo cazzo penetrarmi ancora come la prima volta, pur avendolo desiderato fortemente.
Qualcosa però, se non tutto, è cambiato in un solo pomeriggio. Dario insieme a Marco, il mio fratellastro, sono nella loro stanza e non mi hanno sentita arrivare. Oltre ai loro bisbigli riesco a sentire dei lamenti molto simili a gemiti e non capisco da cosa o da chi provengono. La porta chiusa solo per metà, entrambi di spalle guardano il monitor del pc. Dalle immagini che scorrono e dai suoni che sento riconosco me stessa e la mia voce mentre sto per godere con una zucchina infilata in fica, scopandomi con inusuale sfrenatezza e insultandomi in tutti i modi. La prima reazione è scappare, ma rimango come bloccata e con gli occhi incollati al monitor. Insieme a loro assisto, poi, a una doppia penetrazione della mia fica con la zucchina e del mio culo con una grossa carota. I miei gemiti salgono di tono fino a diventare urla di piacere e a quel punto Dario esclama:
-“Cazzo quanto è troia nostra sorella! Lo vedi quanto le piace farsi sbattere?”
Marco ha già tirato fuori il cazzo e inizia a segarsi e, intanto, risponde al fratello.
-“Eccome se le piace la minchia. Sapessi quante seghe mi sono tirato per lei, guardandola nei tuoi video o quella volta che pensava di essere sola e si è penetrata il culo con un fallo di silicone nero enorme, mentre si sditalinava la fica. Ho goduto, sborrando sul pavimento e, pensa, le ho sentito urlare il nome del nostro patrigno.”
Sono affascinata da quelle parole e ancora di più dalla sua mano che scivola su quella carne dura, selvaggia, pulsante che in passato ho potuto solo intuire sotto gli slip e che ora, invece, mi godo così com’è, lunga, grossa e maestosa. Ascoltare quanto il mio fratellastro mi desidera, mi fa eccitare ancora di più.
Ora anche Dario ha tirato fuori il cazzo e si masturba, incitando il fratello.
-“Marco, guardala e ammettilo, porco. Ti piacerebbe scoparti Agnese, vero?
-“Cazzo, me la sogno di notte, credimi!”
Le loro parole mi colpiscono ancora duramente e mi arrivano tutte come fitte in fica. Mentre le immagini del mio orgasmo continuano a scorrere accompagnate da urla di godimento, la mia mano sparisce, istintivamente, tra le mie cosce con le dita che si infilano dentro la fica. Quella manovra fatta con una certa foga per la voglia di godere subito, mi strappa un forte gemito che non può non attirare la loro attenzione.
-“Minchia, Agnese ci stavi spiando?!” quasi urla Dario.
Imbarazzatissima per essere stata sorpresa mentre stavo per godere, faccio in tempo a ritirare la mano dalla mia fica e cerco di recuperare un po’ di dignità, aggredendoli.
-“Allora voi? Ho sentito tutto e siete dei grandissimi maiali a immaginare di scoparvi vostra sorella come una qualsiasi puttana da strada.”
Mario si avvicina per primo e, mettendomi una mano fraterna sulle spalle, cerca di calmarmi, giustificandosi goffamente.
-“Perdonaci, sorellina. Ma tu ci hai fatto letteralmente sballare e lo avrai capito dalle nostre parole quanto ti desideriamo.”
Poi si rende conto di essere col cazzo duro in bella mostra, osserva Marco che non ha smesso di segarsi, e aggiunge:
-“…E anche dai nostri cazzi!”
Il tono di voce e la loro faccia falsamente compunta hanno lo straordinario potere di placare il mio fittizio nervosismo per averli sopresi mentre si segavano, guardando dei miei video intimi; ma soprattutto per avermi considerato una troia, una puttana. Devo, comunque, riconoscere che spiarli mentre si segavano, pensando alla loro sorella troia, scatena ancora di più la mia libido. Il primo a rendersi conto che le mie certezze stanno ormai definitivamente vacillando è proprio Marco; si avvicina e, quasi, mi costringe a sedermi sul divano mentre loro due si siedono ai lati. Dimostrando la loro grande intesa, iniziano ad accarezzarmi il viso, i capelli, a pronunciare parole dolci e affabili che hanno il potere di sciogliermi. Mi adagiano con le spalle allo schienale del divano e la prima mossa la fa Dario, memore dell’ultima volta in cui è riuscito a vincere le mie resistenze. La sua mano sulla mia coscia risale all’interno fino a raggiungere subito la mia fica; Marco fa lo stesso e in pochi secondi mi ritrovo le loro dita che si incrociano sulla mia fessura fradicia e frugano dentro la mia fica. Li sento entrare e le loro quattro dita iniziano a scoparmi, facendomi sentire di nuovo sporca, troia, puttana e con la immancabile voglia di cazzo. In quel momento perdo ogni freno inibitorio e ho un solo desiderio farmi sbattere dai miei fratelli, insieme ed è questo l’aspetto più morboso ed eccitante; farmi fottere dal “mio stesso sangue”.
Mentre mi attardo su questi lussuriosi e perversi pensieri, Dario impugna il suo palo duro già da un po’, si alza in piedi e mi sfiora le labbra, il viso, il collo con la sua cappella. Chiudo gli occhi e mi godo quel contatto, caldo e pulsante. Abbozzo solo delle deboli proteste, girando il capo da un’altra parte ma lui mi incalza.
-“So che ti piace piccola succhiacazzi, puoi baciarlo, leccarlo e spompinarlo se lo desideri.”
Lo dice con arroganza, dominandomi e questo mi fa sentire ancora più vulnerabile e in loro potere, rendendomi schiava delle loro voglie. Me lo infila in bocca senza tanti riguardi, ma prima mi intima con decisione:
-“Succhialo, troia. Ormai so quando vuoi la minchia in bocca e che adori spompinare il cazzo!”
Marco ci osserva voglioso e il suo manganello scivola di nuovo nel suo pugno dopo che una scia di abbondante saliva raggiunge la sua cappella. Quel grosso cazzo ha una lunghezza che a me sembra infinita.
Amo già quella bella minchia dura e la voglio tutta in bocca. Quasi glielo strappo dalla mano e lo impugno, iniziando a leccarlo e succhiarlo sulla g
punta, ancora impregnata dei suoi fluidi. Tento di ingoiarlo, ma faccio fatica, tanto è grosso. Ora ho per le mani tanta bella carne dura, calda e pulsante. Li sego e li lecco contemporaneamente; li unisco e me li passo sul viso, sul collo e sulle labbra, leccando e insalivando. Le loro mani vanno ancora in esplorazione tra le mie cosce. Adesso Marco vuole altro, vuole possedermi. Si inginocchia, mi allarga le cosce e con la lingua si fionda sulla mia fica, leccandola tutta e penetrandola fino in fondo. Cazzo se è lunga! Quasi un piccolo cazzo. Urlo e gemo forte e per l’eccitazione la mia testa ondeggia da una parte all’altra. Sono super eccitata e mi rendo conto che tutto questo l’ho desiderato da sempre. Da quando, vedendoli crescere, li ho spiati nella loro camera, mentre, complici da sempre, si segavano, sborrando e raccontandosi ciò che avevano sentito la sera prima dalla camera da letto di mia madre. Anche loro come me, affascinati dalle prodezze sessuali di quella straordinaria donna e calda femmina.
Ora sono lì e sto per godermi due maschi meravigliosi e affamati della loro sorella. Del loro stesso sangue. Mentre mi concentro ancora su quelle eccitanti immagini del recente passato, quella lingua poderosa del mio porco fratellastro mi regala il primo travolgente orgasmo, facendomi urlare tutto il mio godimento. Tremo, sussulto e con le mani premo forte la sua testa sulla fica perché non smetta di leccarmi e succhiarmi anche l’anima. Ma lui non è dello stesso avviso! Sempre inginocchiato, mi afferra per le caviglie e mi fa scivolare con i fianchi sul bordo del divano e mentre mi guarda famelico quasi mi minaccia.
-“Finalmente te lo posso infilare tutto in fica sorellina; come ho sempre sognato e non sarà l’unico buco che violerò oggi, sappilo, puttanella!”
Marco è veramente perverso e non solo nelle sue espressioni, ma anche i suoi atteggiamenti sono da vero dominatore e sentirmi sessualmente soggiogata da lui, mi fa arrapare enormemente.
Ogni sua parola, quindi, mi provoca una sequenza di fitte di eccitazione tra le cosce e ho solo il tempo di rispondergli, prima che la sua minchia finisca nella mia fregna calda e vogliosa.
-“Bastardo, maiale, sapevo che prima o poi mi avresti sfondato, ma il mio culo te lo devi meritare e lo avrai se mi farai pisciare tanta sborra a seguito di tutti gli orgasmi che dovrai regalarmi.”
-“Sapevo che eri troia, ma adesso direi che sei proprio una gran puttana viziosa, una vera cagna in calore e una magnifica vacca da monta, perciò, questo cazzone duro è tuo lurida baldracca.”
Mentre lo dice percepisco nettamente il primo affondo, violento, profondo; poi un altro e un altro ancora. Ora ha preso un ritmo forsennato e incessante e, dopo neanche un minuto, urlo a squarciagola il mio piacere, travolta da uno tsunami di godimento con gli occhi che ruotano nelle orbite e la testa che ondeggia come una invasata.
Neanche il tempo di riprendermi da quella straordinaria sborrata che mi afferra per i capelli e quasi mi trascina pavimento, obbligandomi a zampettare come una cagna, verso Dario che continua a segarsi il cazzo seduto su una sedia; mi obbliga a prenderglielo in bocca e inizia a percuotermi le natiche con la cintura dei suoi pantaloni. È la prima volta che subisco un trattamento simile e da troia navigata ammetto che mi piace e mi eccita troppo. I colpi si susseguono e si fanno sempre più intensi come ritmo, mentre non smetto di fagocitare il cazzo di mio fratello tra le mie fauci, famelicamente.
Marco mi passa una mano tra le natiche fino a sentire la fica di nuovo in un lago di umori.
-“Dario, sapessi questa troia quanto è bagnata. Adesso nella sua fica potrei entrarci la mano.”
Non è qualcosa che minaccia semplicemente, ma lo fa veramente. Prima mi penetra con tre dita, poi ne infila un quarto e infine con molta lentezza, forzando, il suo pugno sparisce dentro la mia fica. Urlo per il dolore ma il piacere è ancora più grande! Inizia a muovere il braccio, stantuffandomi, lentamente e poi con maggiore ritmo. Mi sento piena, troia, cagna, sporca, ma enormemente eccitata e felice di esserlo. Intanto, il cazzo di Dario credo sia arrivato quasi al limite e manca poco perché erutti un fiume di sborra nella mia gola. Ma neanche lui intende godere in questo modo. Mi solleva la testa liberando la mia bocca e poi dice al fratello.
-“Impaliamo questa troia sui nostri cazzi, adesso. Voglio riempirle i buchi di sborra e mi eccita troppo sentirla godere questa vacca!”
Marco neanche risponde, proprio quando stavo per avere un altro devastante orgasmo, tira fuori la mano dalla mia fica e si distende con la schiena sul tappeto.
-“Vienimi sopra, puttana!”
Mi ordina perentoriamente. Eseguo come un automa e, anche se lui ha provveduto ad allargarla, la mia fica fa fatica ad accogliere i suoi 22 cm di minchia dura e grossa.
-“Ahahahahaha… Mi spacchi, cazzo. Ma lo voglio tutto dentro e voglio cavalcarlo questo tuo palo da mastino.”
Mi abbasso per consentirgli di fottermi mentre il suo bacino ad ogni affondo sbatte sulle mie natiche. Lo bacio, lo lecco tutto, labbra, lingua, viso, proprio come farebbe una cagna. Un altro orgasmo è prossimo a devastarmi di piacere, ma non è ancora il momento. Dario dietro di me, mi infila due dita nel culo e lo allarga e qualche secondo dopo mi sistema la cappella sul buco, e inizia a spingere. Non ha il cazzo di Marco ma anche il suo è di tutto rispetto. Finalmente, favorito dai miei movimenti, riesce ad entrare la cappella e dopo un paio di secondi, scivola tutto dentro, strappandomi un urlo di dolore.
Marco inizia a stimolarmi il clitoride, mentre riprende a penetrarmi lentamente. Nel volgere di un minuto anche Dario si muove, andando su e giù. Ormai è solo eccitazione quella che provo ed è la prima volta che prendo due cazzi contemporaneamente. Oltre a quello fisico c’è un godimento mentale che in questa situazione mi devasta di piacere e si concretizza su due elementi; il primo é avere i cazzi dei miei fratelli piantati nella fica e nel culo; il secondo é aver toccato questo livello di perversione e lussuria insieme a loro. Proprio in quel frangente raggiungo un duplice orgasmo, riuscendo esattamente a capire dove inizia quello provocatomi da Marco in fica e dove quello causatomi da Dario che ancora mi pompa il suo cazzo nel culo. Urlo, mi dimeno, tremo in ogni fibra del corpo come in preda a convulsioni. Neanche i miei fratelli riescono a resistere perché si rimettkno in piedi e, obbligandomi in ginocchio davanti a loro, li vedo segare quelle meravigliose mazze, fino a rantolare di piacere, riversandomi fiumi di sborra sul viso, in bocca, sui seni, tra i capelli. Istintivamente, mi spalmo tutto quel miele addosso, poi lecco le mani e succhio le mie dita. Raccolgo dal viso altre gocce di sperma e le lecco avida. Infine, impugno i loro cazzi e li spompino solo al fine di leccare le ultime stille di sborra, lasciando loro le cappelle lucide e ancora dure. Le loro mani sul mio viso dispensano carezze amorevoli. Mi fanno alzare e li abbraccio entrambi e con le mani sulle loro nuche li avvicino al mio viso e li bacio, leccando le loro labbra e succhiando le loro lingue. Si lasciano andare e rispondono al mio bacio lussurioso e a quel punto le nostre lingue si incrociano, si cercano, si succhiano fameliche. Ci vestiamo appena in tempo perché arriva nostra sorella che, entrando nella stanza esclama.
-"In quella stanza c’è uno strano odore…e se non ci foste voi adesso, direi che qualcuno ci ha appena fatto sesso.


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