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Buon anniversario Troia!


di Clelia_Rocco_coppia
08.09.2024    |    7.458    |    6 9.1
"-“Buongiorno amore, ti aspetto da me tra un’ora, poi andremo a pranzo insieme..."
Sono le 7.30 del mattino, una notifica al telefono mi segnala un tuo messaggio.
-“Buongiorno amore, ti aspetto da me tra un’ora, poi andremo a pranzo insieme. A più tardi, ti amo!”
Come sempre, breve e conciso. Faccio mente locale sulle cose da fare, mi preparo, recupero la borsa frigo e vi sistemo un prosecco con dei calici ed esco da casa non vedendo l’ora di incontrarlo.
Apro la porta ed è già lì dietro con un bel bouquet di rose rosse e una scatola rettangolare di medie dimensioni. A torso nudo e con i pantaloni sbottonati che tengono su solo per la zip chiusa.
-“Buon anniversario amore mio!”
Lo dice con il suo migliore sorriso, quello sornione, furbetto che promette tanto di buono. Sa sempre come sorprendermi e impressionarmi. Gli butto le braccia al collo e lo bacio con grande passione.
- “Tantissimi auguri, amore mio… Sono cinque e siamo più innamorati che mai!”
Replico con la voce tremante ed emozionata.
-“Non vuoi aprire il tuo regalo?”
Mi chiede con aria sardonica.
- “Certamente!” Rispondo come una bimba felice di ricevere una sorpresa.
A malincuore mi sciolgo dal nostro abbraccio e scarto il regalo; una scatola bianca col fiocco rosso al centro. Mi si illuminano gli occhi.
Il mio porco bastardo, non si smentisce mai. All’interno dell’involucro spiccano sul del raso bianco, un plug anale in acciaio di buone dimensioni con una coda di pelliccia di tonalità rossiccia, un collare in cuoio che riprende il colore della bellissima coda e, infine, delle pinze per capezzoli e grandi labbra con anello legati tutte da una catenella.
Ciò che mi sorprende, però, è come, a quella vista, qualcosa scatta nella mia mente e come riesco ad entrare nel mio ruolo preferito in una frazione di secondo. A quel punto le mie abituali farfalline da vere puttane iniziano a svolazzare in tutto il corpo. Piero da buon osservatore, e profondo conoscitore delle mie voglie e dei miei vizi, senza che io debba aprire bocca, manifestando il mio intimo desiderio, mi anticipa.
-“So che non vedi l’ora di provare i tuoi nuovi giocattoli; i tuoi occhi esprimono benissimo ciò che provi adesso e tu sai che io sono qui pronto a soddisfare i tuoi desideri più nascosti.”
Una sua mano sul collo, mi attira a sé e ci lasciamo andare in un altro lungo bacio passionale, lussurioso in cui le nostre lingue sembrano piccoli serpenti impazziti, si cercano, si intrecciano e il desiderio ci assale. Tira giù le sottili bretelle del mio abito leggero ed in un attimo mi ritrovo nuda, non avendo indossato alcun intimo, offerta alle sue voglie e pronta a manifestare ogni mio desiderio.
-"Inginocchiati, cagna, voglio ammirare il tuo nuovo collare?”
Giá solo il tono della sua voce mi provoca brividi, inturgidendomi i capezzoli mentre la mia fica vogliosa e già in un lago di umori.
-“Che spettacolo sei amore. Questo colore ti dona moltissimo, sei la cagna più bella del mondo e sei la mia cagna!”
A quelle parole, non so replicare e i miei osceni pensieri si trasformano subito in gesti concreti da parte mia. Inizio a baciare la sua mano e immediatamente sento il bisogno impellente di leccarla in segno di gratitudine, ma soprattutto di sottomissione.
-“Girati cagna, voglio ammirare anche la tua nuova coda!”
Mi metto in posizione, viso sul pavimento, e il culo alto e con le mani che allargano le natiche. Il mio meraviglioso bastardo mi sputa sul buco, lo massaggia un po’, mi infila prima un dito, poi un altro e in pochissimi secondi mi ritrovo così eccitata che dalla mia bocca escono i primi gemiti di piacere. Lo sento muoversi dentro di me, poi fuori e poi di nuovo dentro, ruotandoli per qualche secondo in modo da farli scivolare meglio e, infine, dopo averli tirati fuori, percepisco la punta di quel meraviglioso plug che mi trapana il culo, provocandomi già un leggero dolore, nonostante l'attenta preparazione che il mio uomo mi ha appena praticato.
L’oggetto fatica un po’ ad entrare, fa male ma, così come il mio porco mi ha insegnato, so come accoglierlo tutto dentro e subito. Quella tecnica funziona perché lo sento scivolare tutto all’interno, provocandomi un rantolo di dolore che è quasi un urlo. Piero sa come alleviare quella piccola sofferenza e al movimento del plug tra le mie natiche alterna un massaggio alla mia fica, torturandomi il clitoride e in breve quel dolore si trasforma in un piacere sempre più intenso.
La preparazione a perfetta cagna sottomessa non è ancora conclusa; dalla scatola recupera, quindi le 4 pinze collegate tra loro dalla catenella, e le applica ai capezzoli e alle mie grandi labbra da adolescente che lui ama quasi quanto me. Il dolore è intenso ma, prima che il mio corpo, reagisce la mia mente e trasforma quella sofferenza in eccitazione e piacere. Per verificare l’efficacia di quegli oggetti di meravigliosa tortura, effettua una prova, facendo scivolare la catenella in tutti e quattro gli occhielli per circa 10 secondi. Da quelle straordinarie vibrazioni, scaturisce una serie di brividi che inturgidiscono i capezzoli e che mi provocano una serie di fitte di piacere alla fica.
-“Ahaaaaaaa…bastardo…così non resisto”.
Lo urlo quasi.
-“Zitta cagna! Non vedevi l’ora di provare le tue pinze”!
-”Ora mostrami come ti muovi da perfetta cagna, facendo il giro della stanza.“
Con movimenti sinuosi, ancheggio, so come farlo impazzire perché in momenti come questi viene fuori tutta la mia femminile perversione. Mi guarda, famelico, vorrebbe divorarmi solo con quel suo sguardo che mi penetra, scopandomi anche l’anima, ma non smetto nemmeno per un attimo di fissare i suoi occhi. Lui col cellulare scatta foto da tutte le angolazioni. Poi si avvicina, mi tira i capelli, portandomi il capo indietro. Conosco bene quel gesto; istintivamente apro la bocca e tiro fuori la lingua. La sua saliva copiosa mi scivola giù per la gola, la ingoio e aspetto la sua prossima mossa.
Con la sua cintura in mano, mi colpisce su una natica, forte, facendomi bruciare la pelle e ordinandomi di stendermi sul grande tavolo al centro della stanza sulla schiena. Stappa la bottiglia di prosecco e inizia a versarla in bocca e subito mi bacia condividendo le bollicine; poi nell’incavo dei seni e ancora la sua lingua lecca e intanto che innaffia, la sua bocca cattura ogni centimetro di pelle e i miei capezzoli si inturgidiscono a contatto col freddo liquido, inviano intense fitte di eccitazione alla fica perché le sue labbra e la sua lingua calda mi deliziano, torturandomi. Ancora il freddo fluido ambrato scivola sul ventre e poi fino alla fica. La sua lingua, partendo dal mio collo segue una scia che passa tra i seni, sul ventre e infine, il pube vino alla fessura. La lecca per tutta la sua lunghezza poi si sposta sul clitoride, facendomi urlare perché dopo averlo leccato e succhiato lo morde prima piano poi sempre più forte al punto da farmi gemere per il piacere.
Mi costringe ad alzarmi in piedi di fronte a lui e lo anticipo perché ora sono io a leccare le sue labbra, le mordo, le succhio; poi inizio a leccargli il collo, mentre la voglia dentro di me ormai è alle stelle. Lo desidero da impazzire so solo che da cagna sottomessa, oltre che compiacere ogni suo desiderio, voglio anche scoparlo e voglio che mi scopi.
Decido di denudarlo del tutto senza usare le mani. Con la bocca riesco ad afferrare la zip e a tirarla giù con i denti; poi addento un passante della cintura, abbassando i pantaloni del tutto, fino alle caviglie, favorita, anche, dai suoi movimenti di bacino. Ora tocca allo slip, molto più facile. Ma prima, voglio divertirmi un po' e, da brava cagna, mi dedico al suo ventre, leccandolo in maniera oscena; lo bacio e intravedo la sua mazza crescere a dismisura da sotto il tessuto.
Sono soddisfatta della mia performance, quindi afferro il bordo dello slip e inizio ad abbassarlo; anche in questo caso il porco mi facilita l’operazione, liberando il cazzo duro dalla costrizione dell’elastico.
Ora è nudo! la sua cappella svetta, pulsante, lucida. Inizio ad annusarlo, tutto; dalla cappella alle palle, poi tiro fuori la lingua ed inizio a leccarle e succhiarle una ad una poi tutte e due insieme. Sento i suoi rantoli di piacere e questo mi gratifica e mi manda fuori di testa perché adoro farlo godere, soddisfarlo, ma soprattutto mi eccita il grande potere che ho su di lui in questo momento! Stringo le cosce e contraggo i muscoli della vagina. Le fitte alla fica mi tolgono quasi il respiro. Continuo a spompinarlo e osservare la sua testa andare all’indietro, sentirlo gemere, godendosi il mio magistrale pompino mi riempie di gioia e di eccitazione.
E Quando sto per convincermi che tra qualche momento potrò godermi la sua sborra calda colarmi lungo la gola, lui mi sorprende, staccandosi da me senza foga e recuperando la sua lucidità da porco perverso mi ordina:
-“Prendi la bottiglia, impalati sopra e scopati la fica ma non smettere di spompinarmi, troia”.
Ancora una volta questo essere trattata da schiava, umiliandomi e considerata come cagna sottomessa, mi manda fuori di testa perché è così che voglio sentirmi!
Inizio a muovermi andando su e giù sulla bottiglia che, per quanto sono fradicia, scivola che è un piacere, provocandomi spasmi di piacere che salgono di tono perché ad ogni affondo forzo sempre un po’ la discesa e mi sento come se qualcuno mi stesse spaccando le cosce. Il piacere che mi provoca, tuttavia, è impagabile. Poi, quel cazzo che mi scivola tra le labbra sulla lingua e i suoi gemiti che salgono di tono, mentre mi insulta in ogni modo, amplificano in modo parossistico l’intensa eccitazione che si respira in quella stanza.
So quale potere ho in questi momenti su di lui ed è una sensazione straordinaria, oscena e lussuriosa.
Quella cavalcata su quel cazzo di “vetro” giunge al termine. Le gambe tremano, il mio ventre sussulta e la mia fica freme di desiderio. Proprio in quel momento l’orgasmo mi travolge, squassandomi il ventre di piacere. Per un momento mi libero del suo cazzo che invade la mia bocca e urlo tutto il mio piacere.
-“Ahaaaaaa… Sììììììììììììì, porco bastardo. Ahaaaaaaaaa, godo, godo, godooooo, amore!”
Lentamente, mi godo ancora degli ultimi spasmi di piacere e obbligandomi con la faccia a terra proprio davanti ai suoi piedi, mi libero della bottiglia e rimango così, quasi in adorazione per alcuni secondi.
La sua voce rompe per un momento l’armonia erotica di quegli istanti.
-“So bene cosa desideri adesso troia, ma voglio prima tu mi stupisca!“
E ha ragione! Pur avendo appena assaporato un meraviglioso orgasmo, tra le cosce il mio desiderio non si è placato. Tutte le terminazioni nervose della mia vagina e del mio clitoride sono ancora in allerta.
Realizzo che desidero continuare a sentirmi umiliata, sottomessa e ancora cagna, quasi abusat4.
Ancora inginocchiata davanti a lui, inizio a leccare i suoi piedi. Uno lo sento sulla mia testa, sul mio collo, preme appena ma è il segnale inequivocabile del mio padrone che afferma il suo dominio con quel gesto e la mia fica langue, i miei capezzoli si inturgidiscono.
Il primo colpo di cinghia si abbatte lungo tutta la schiena. Gemo ma non urlo per il bruciore; il secondo raggiunge una natica, striandola di rosso; il terzo in mezzo nel solco tra i glutei con la punta della cinghia che lambisce la mia fessura, facendomi urlare, questa volta. Il dolore si sente ma la mia mente da cagna lo trasforma tutto in eccitazione e piacere.
Con la lingua sono già arrivata alle sue palle, le lecco, le succhio e sentirle dure, piene, calde nella mia bocca mi provoca un'eccitazione immensa. Poi annuso l’asta, come una cagna, la lecco e, infine, ingoio prima la cappella, poi tutto il cazzo. Lo spompino e so che entro pochi secondi esploderà nella mia bocca. Invece mi prende per i capelli, mi trascina a fianco dello specchio, a pecora e senza preavviso mi monta come una vacca, infilando il cazzo nella fica fradicia. Urlo, ma mi godo quella bella minchia che entra e mi scopa proprio come un mastino farebbe con la sua cagna. Nel giro di un paio di minuti urlo e godo come una troia, allagando il suo cazzo e il pavimento. Lui non si arresta e continua, risvegliando in me altra voglia e altra oscena lussuria. Mi obbliga a guardarci allo specchio.
-“Guardati troia, godi come una cagna, ma non sei ancora paga”.
Decido di provocarlo ancora.
-“Porco, bastardo; forse non sei all’altezza di soddisfare una cagna come me”!
Come previsto, tira fuori il cazzo dalla fica, mi libera della coda, insaliva il mio buco e mi incula, penetrando fino alle palle.
Urlo, ma il dolore dura pochissimo, dalle pareti anali arrivano presto brividi di piacere e tutto si trasforma in eccitazione. Mi sodomizza, insultandomi con i peggiori epiteti, caricandomi ancora di più. Con i fianchi anticipo i suoi affondi, le mie dita sul clitoride mi procurano una eccitazione senza limiti. Godere analmente lo amo in assoluto e l’orgasmo, infatti, arriva, intenso come uno tsunami. Urlo senza ritegno, insultando il mio uomo e me stessa. E, finalmente, lo sento esplodere copioso e caldo, dentro il mio retto. Qualche secondo ancora in quella posizione. Poi ci accasciamo, sfiancati sul pavimento, abbracciati e con un filo di voce mi dice:
-“Buon anniversario amore”!
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