Lui & Lei
Sesso clandestino
di Clelia_Rocco_coppia
07.07.2023 |
11.782 |
9
"Sento il tuo buco caldo che si contrae già aspettando che lo penetri in qualche modo..."
Venire a casa tua col rischio di essere scoperti da tuo marito o essere notati dai tuoi vicini è sempre un azzardo!Ma proprio per questo è ancora più eccitante farlo. Una villetta a schiera che, per quanto indipendente, non assicura alcuna privacy e, anzi, favorisce la possibilità che i tuoi vicini (uno veramente porco) possano notare e sentire ogni nostro respiro e gemito. Ormai non si torna indietro e, dopo aver staccato le telecamere della videosorveglianza, varco il cancello e la porta di ingresso in maniera del tutto calma e rilassata; come se fossi “l’uomo del gas” che viene a fare un sopralluogo.
Non mi dai il tempo di entrare che mi sbatti spalle alla porta, mano sul collo e lingua in bocca. Ho appena avuto il tempo di sbirciare la tua mise: vestaglia lunga di pizzo nero trasparente, reggiseno a balconcino con capezzoli in bella evidenza, perizoma stile “filo interdentale”, autoreggenti e tacco dodici. Trucco da “magnifica puttana” e il mio cazzo che reagisce immediatamente. Lo percepisco dal tuo gemito non appena lo impugni da sopra i pantaloni e inizi a mimare una lussuriosa sega.
Ti agevolo nelle intenzioni; slaccio bottone e tiro giù la zip e in una frazione di secondo la tua mano è già dentro i miei boxer. Al contatto della tua mano le mie vanno direttamente sulle tue natiche e iniziano a impastarle. Sai quanto amo il tuo bel culo e la tentazione e di esplorarle con le mie dita è irresistibile. Sento il tuo buco caldo che si contrae già aspettando che lo penetri in qualche modo. Mi limito solo a massaggiarlo e il tuo venirmi incontro con i fianchi e cercare di farti violare mi eccita ancora di più. Non resisti oltre e, staccando la tua bocca dalla mia mi dici:
-“Cazzo, che voglia di prenderlo in bocca e succhiarti il cazzo che ho…”!
Non mi dai il tempo di replicare che ti accovacci sui talloni e inizi a leccare l’asta dalle palle fino alla punta.
Ti soffermi sulla cappella, la baci, la lecchi, la succhi e ingoi il cazzo fino in gola, quasi a soffocarti.
Ancora la tua lingua sulle palle, le prendi in bocca e le succhi. Dall’alto ho modo di osservare quanto sia oscena la tua posizione; cosce spalancate e fica esposta e già luccicante di rugiada. Qualcosa ti è già colata tra le cosce e ha preso la via del tuo culo, inumidendolo. La tentazione di volere il contatto con quel fiore carnoso e umido è fortissima e allungo il piede passandoti il dorso sulla fessura, facendolo scivolare e provocandoti gemiti di piacere. Istintivamente muovi il bacino per mantenere il contatto. Con le dita ti stuzzico il clitoride e, per un momento, ti gusti questa scena esclamando:
-“Cazzo sei proprio un porco, bastardo e perverso”!
Come al solito non hai fatto caso che la finestra del locale in cui ci troviamo è spalancata e che siamo completamente esposti agli sguardi del vicino; ma non te lo dico!
Sei ancora presa dal goderti il mio cazzo in bocca, ma io ho già livelli di perversione accentuati e, sfilando dai passanti dei miei pantaloni la mia cintura, la impugno come fosse una frusta e, dopo averti liberato della tua sexy vestaglia di pizzo, ti infliggo il primo colpo sulla schiena. Rantoli per il dolore bruciante, ma so che ne beneficia anche la tua fica con una intensa fitta di piacere. Il secondo colpo raggiunge una natica e subito dopo un’altra. Il quarto proprio al centro, nel solco con la punta della cinghia che colpisce la fessura. Non resisti e abbandonando il mio cazzo per una frazione di secondo, urli il tuo dolore, ma hai la forza per implorarmi:
-“Ancora, ti prego, ancora”!
A quel punto ti spingo sul tappeto e mi godo la vista del tuo corpo supino, cosce spalancate e fica e culo in mostra. È troppo invitante e la cinghiata sul ventre non ti coglie impreparata.
Questa volta non urli e io non intendo avere pietà perché inizio una serie di colpi che lasciano striature rosse sui seni, sui capezzoli, ancora sul ventre e poi sulla fica; una sequenza mirata che spesso colpisce fessura e clitoride. Gli ultimi due sul tuo bottoncino sensibile ti fanno urlare e godere nello stesso tempo. I tuoi umori quasi schizzano dalla tua fica e il tuo tremore insieme ai tuoi singulti di piacere è la prova dell’intenso godimento che stai provando.
Ancora fremente, mi inginocchio tra le tue cosce e la mia lingua inizia a percorrere le striature rosse sulle tue cosce, sul pube, sulla fessura; succhio le tue grandi labbra, ti penetro la fica, alternando leccate sul clitoride, fino a succhiarlo delicatamente, passandovi la lingua delicatamente. Non smetto e le tue mani sulla mia testa e le tue preghiere fatte di “non smettere…” “non smettere…” “non smettere…” sono musica per le mie orecchie. I tuoi gemiti, ora, sono una sorta di litania del piacere; i toni salgono sempre più e ti ritrovi dopo circa un paio di minuti a urlare:
-“Siiii, ancora, ancora, porco bastardo, fammi godere, non smettere e fai godere questa troia; fai godere la tua puttana, la tua cagna, la tua schiava!”
Ancora una volta l’orgasmo ti travolge e schizzi sulla mia bocca, sul mio viso, e sul mio petto il tuo miele, tremando e sussultando.
Ma non abbiamo finito! Senza darti il tempo di riprenderti, ti prendo di peso per la vita e ti posiziono a faccia in giù, sollevandoti i fianchi per avere fica e culo pronti per essere penetrati. Mi agevoli nei movimenti e nel giro di un paio di secondi la mia minchia è dentro la tua fica. Mentre ti tengo per i fianchi, ti scopo come piace a te, sbattendoti letteralmente come una troia.
Per quanto possibile mi vieni incontro e forse pensi che tra un po’ arriverai al tuo secondo orgasmo; ma afferrarti per i capelli, farti sentire ancora la cinghia su spalle, schiena e culo è qualcosa che mi arrapa enormemente e mentre ti fotto così, so che vuoi goderti i miei colpi perché dolore e piacere sono ormai ciò a cui aspiri maggiormente.
E non ti deludo, proseguo con costanza e dopo solo un minuto urli il tuo piacere; l’orgasmo ti devasta e i tuoi succhi mi invadono il cazzo e il ventre. Tremi ancora ma non sono ancora appagato e tirare fuori il cazzo dalla tua fica e puntartelo nel culo è quasi scontato. Sei talmente bagnata che scivola dentro senza fatica. Un tuo rantolo di piacere, mi dimostra quanto lo desideravi e un “sìììììììì” lunghissimo accompagna il mio cazzo che penetra nel tuo culo. Inizio una cavalcata, mentre ti sussurro all’orecchio le parole che più ti eccitano.
-“Si, sono una troia, sono la tua puttana! Mi fai proprio sentire una cagna in questi frangenti”! allora scopatela questa troia, fottiti la tua puttana, ma falla godere come una cagna in calore”!
Sentirti pronunciare quelle parole mi esalta e mi rende ancora più perverso; uno dei tuoi giochi è sul tavolino accanto a noi; un bel cazzone nero grosso e lungo. Ti ordino di prenderlo e di infilarlo in fica. Non ti fai pregare e nel giro di qualche istante sei piena del mio cazzo nel culo e del fallo in fica. Inizia a vibrare sempre più forte, mentre ti inculo come un forsennato; non resistiamo molto e ben presto i nostri rantoli di piacere si trasformano in urla e l’orgasmo ci travolge simultaneamente!
Mi rendo conto che non siamo stati gli unici a godere di questi momenti e guardando verso la finestra, la sagoma di una persona dietro una tenda che si muove in modo frenetico, mi dà la dimostrazione che non eravamo soli.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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