Racconti Erotici > bdsm > Marta, suo fratello e il mio mastino. cap. 1
bdsm

Marta, suo fratello e il mio mastino. cap. 1


di Clelia_Rocco_coppia
10.08.2024    |    5.340    |    3 9.4
"Marta sembra confusa ma nello stesso tempo eccitata..."
NOTA DEGLI AUTORI: Questo racconto tratta temi, forti e potrebbero urtare la sensibilità di chi legge.


Era da un po’ che con Lena avevamo puntato la nostra attenzione sulla individuazione di due giovani virgulti da educare per coinvolgerli nei nostri intrighi e giochi erotici; dopo qualche ricerca che non aveva fruttato i risultati sperati, alla mia donna, improvvisamente viene una sorta di illuminazione: puntare gli occhi su Marta e Marco; fratello e sorella figli di una coppia di amici.
Marco prossimo ai 18 anni, alto, magro corti capelli tagliati secondo la tendenza del momento e, come aveva avuto modo di appurare la mia donna in diverse giornate al mare con la loro famiglia, con un gran cazzo che gonfiava il boxer in maniera spropositata. Fino a due estati prima, Marco aveva ancora sembianze da adolescente appena uscito dalla pubertà, ma ancora imberbe.
Adesso, dopo un paio di uscite tutti insieme in piscina, mostra già un fisico da uomo con un accenno di barba che lui molto vezzosamente lascia incolta, ma con attributi sessuali già da maschio fatto e finito. Lena ha constatato l’evoluzione fisica del giovane stallone, dopo aver intravisto il suo bel cazzone mentre si cambiava nello spogliatoio con la porta socchiusa. Lungo e grosso anche se a riposo, la mia donna è rimasta impressionata da tanta bellezza anatomica. Il contrasto forte tra tanta virilità e il suo carattere mite e pacifico del ragazzo, quasi remissivo, è ciò che lo rende estremamente attraente.
Poi c'è Marta. Bella, fresca, con un corpo sensuale; non molto alta, bel viso con bocca carnosa che la mia femmina definisce da gran pompinara. Gambe snelle, tornite, seno da terza piena, e il suo culo che è uno spettacolo della natura. Con Lena dopo averne parlato, abbiamo deciso che erano delle prede da catturare, bastava solo trovare il modo, il luogo e il momento. Con la scusa di affittare una villa con piscina per le ferie estive, li ha persuasi entrambi ad accompagnarla per visitarne una e a quel punto mi sono fatto trovare lí, convincendoli a trascorrere il pomeriggio nella attrezzata SPA deĺla villa come miei ospiti.
Non avendo molto tempo a disposizione, occorre bruciare i tempi. Arrivano villa insieme a Thor il pastore belga di Lena che adesso è diventato un vero mastino. Fatte le presentazioni, ci immergiamo nell’acqua della vasca idromassaggio. Non prima di aver sistemato quel meraviglioso animale in un'altra stanza. Ho preparato un drink robusto e con una spezia che insieme all’alcool trasforma la bevanda in un discreto eccitante. Il caldo afoso e il liquido fresco invogliavano a consumarlo con facilità. Il primo a cedere è proprio Marco. Che giocando in acqua con lena se la ritrova seduta sulle sue gambe in modo da sentire il cazzone già del ragazzo tra le natiche e quasi a contatto con le labbra della sua fessura. La mia donna chiude gli occhi e da gran troia non perde quell’occasione perché si gira e si siede proprio a cavallo della sua mazza, muovendo i fianchi e sfregandoci la fica sopra. Marco ansima, ha il fiato pesante, ma non si muove. Lena non perde tempo, senza spostarsi da quella posizione, gli tira via il costume, impugna quella minchia dura e se la sbatte in fica, impalandosi e gemendo senza ritegno.
Lo tiene per i fianchi e inizia a muoversi cavalcandolo spudoratamente. Conosco la mia donna e sentire la minchia di Marco che ha visto crescere, non solo non la inibisce, anzi la fa arrapare. L’idea di averlo sverginato e sedotto in modo così lussurioso, la fa impazzire di eccitazione. Con foga lo prende per la nuca, gli infila la lingua in bocca e lo limona come una puttana navigata che sta facendo da nave scuola al suo pupillo. Marco, reagisce e in maniera convulsa risponde a quello slinguamento. Lena gli succhia la lingua lunga come fosse un cazzo e lui se la fa spompinare così; poi lo lecca dappertutto, in viso, sul collo, sul torace. Gli succhia i capezzoli e glieli morde. Marco geme forte e si lascia fare di tutto; la sua natura remissiva viene, quindi, fuori. In modo prepotente. La mia femmina mentre lo cavalca si gira verso di noi, ci guarda, sorride lo afferra per la nuca, continuando a baciarlo da vera puttana e gli ordina:
-"Dai stallone, lecca i capezzoli, succhia e mordili. Forza, stallone; fai arrapare la tua zietta".
Marco esegue alla lettera e la mia donna inizia a gemere e quasi a urlare per l'eccitazione.
Marta sembra confusa ma nello stesso tempo eccitata. La bevanda ha fatto effetto anche su di lei e in un momento di lucidità tenta di dire
-“No, ma che fate? Lena, Marco?”
Non le do il tempo di riflettere, la prendo per la vita e senza indugi le infilo due dita in fica, già fradicia. Geme forte per il piacere e tenta un’ultima volta di sottrarsi, prendendo la mia mano e cercando di allontanarla. Ma dando ritmo ai miei movimenti, la scopo senza sosta e, dopo qualche secondo, si lascia andare, si appoggia sul mio petto e spalanca le cosce per agevolare i miei movimenti. Ora lei e il fratello vogliono solo godere. Ma non è ancora tempo. Con un cenno di intesa io e Lena li facciamo distendere sul bordo della vasca, la mia donna impugna il cazzo del ragazzo e inizia a spompinarlo, lo fa senza foga, ormai Marco è suo nel senso più letterale del termine. A Marta ho tolto tutto, ha le cosce spalancate e in preda all’eccitazione, mi implora di farla godere.
Inizio a leccarle le cosce, mordendola nei punti erogeni; le strizzo i capezzoli forte e urla per il dolore, ma mi stringe le mani, segno che non vuole che smetta. Voglio testare la sua soglia di tolleranza. Dal tavolino di servizio recupero una spatola per mescolare il drink e inizio a picchettare la fica, lentamente, poi sul clitoride, sempre più rapido, fino a schiaffeggiarla forte sul grilletto sensibile, urla, ma non si sottrae e inizio a masturbarla col palmo della mano, esercitando una certa pressione sul clitoride. Dopo meno di un minuto urla forte, godendo come una cagna in calore, e schizzando sborra e urina come una fontana. Lena e Marco ci osservano eccitatissimi; Lei lo spompina poi sposta la sua attenzione sul buco del culo del ragazzo, leccandoglielo e provando a penetrarlo. Gli sputa abbondante saliva e gli infila dentro due dita, riprendendo a spompinarlo e ingoiando quella mazza che sembra non finire mai. Ha capito la vera natura di quello che ora è diventato la sua puttanella. Marco geme, e per l’eccitazione gira la testa da una parte all’altra, desiderando l'orgasmo. Ma quella lurida puttana della mia donna vuole divertirsi con lui, quindi non lo farà godere!
Marta è a pecora; le sollevo il viso nella mia direzione, tirandola per i capelli e le ordino di aprire la bocca. Le sputo sulla lingua e la vedo chiudere gli occhi. Tutto questo deve eccitarla molto. La obbligo a mettersi eretta sulle ginocchia e succhiarmi il cazzo e le palle. Cosa che fa con grande applicazione e piacere.

Continua...







Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Marta, suo fratello e il mio mastino. cap. 1:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni