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Il maestro e i gemelli Riccardo ed Elena 3


di Clelia_Rocco_coppia
26.09.2024    |    2.497    |    3 9.8
"-“Vuoi che ti dica quante volte ti ha toccato il culo e il cazzo mentre eri al piano? Oppure le volte in cui tu hai toccato il cazzo a lui mentre ci mostrava..."
Per alcune settimane con Riccardo abbiamo sperimentato tanto sesso e ho appreso che impazzisce di piacere ad essere trattato da schiavo ed essere quasi abusat0 sessualmente. Per questo non gli ho risparmiato frustate e penetrazioni accompagnate da seghe e pompini al punto da sfinirlo. Solo una volta, un pomeriggio in cui Elena non ha potuto accompagnarlo, gli ho concesso di scoparmi ed è stato come rivivere quei momenti della mia adolescenza di cui ho accennato nei capitoli precedenti.
Uno degli aspetti che non abbiamo considerato riguarda la perspicacia con cui Elena ha intuito che tra me e il fratello c'era qualcosa di torbido e, come avviene tra gemelli, non ha perso tempo a sbatterglielo in faccia con una punta di gelosia.
Infatti, intanto che mi aspettavano nello studio, ho colto alcuni brani di una loro conversazione.
-“Vedo che tu e il tuo daddy avete anche una bella intesa oltre alla musica…”
Riccardo diventa rosso e replica con veemenza.
-“Cosa intendi dire Elena, cosa pensi di aver visto”?
Ma la sorella non molla e insiste.
-“Vuoi che ti dica quante volte ti ha toccato il culo e il cazzo mentre eri al piano? Oppure le volte in cui tu hai toccato il cazzo a lui mentre ci mostrava come eseguire un pezzo?”
-“Non è vero, la verità è che sei solo una bugiarda gelosa e, comunque, non sono cazzi tuoi”.
Replica ancora Riccardo. Per mettere fine a quella piccola lite, mi faccio annunciare da un colpetto di tosse e in un lampo smettono di parlare.
Non so quanto Elena sappia tenersela per sé questo segreto; ma poi, da quel porco bastardo e perverso quale sono, intravedo l'aspetto perverso della vicenda e individuo la possibilità che stavo cercando al fine di soggiogare anche quella puttanella vogliosetta di Elena; ma prima devo convincere Riccardo a collaborare. L’occasione propizia si presenta un pomeriggio, durante una lezione, mostrando a Riccardo come effettuare alcuni passaggi; lui per tutta risposta inizia a massaggiarmi il cazzo da sopra i pantaloni. Appena diventa duro lo prende in bocca, succhiando e masturbandosi. Si sistema tra le mie cosce inginocchiandosi, liberandomi degli inutili indumenti e mentre continua a spompinarmi, inizia a penetrarmi il culo con le dita, fino a metterne due dentro. Per maggiore comodità scivoliamo sul tappeto e a quel punto mi solleva le gambe e si posiziona con il suo cazzo all’altezza del mio culo.
-“Voglio scoparti il culo, adesso. Lo desidero da tanto, troppo tempo’”.
Senza aspettare un mio cenno, sento la sua cappella pressare il mio sfintere e il suo cazzo scivolare dentro fino alle palle.
I nostri gemiti e i nostri sospiri iniziano a riempire la stanza e prendo con le mani il viso del mio "ninfo" e lo lecco, baciandolo e infilandogli la lingua in bocca. Il suo cazzo non è molto grande, anzi; ma mi sta facendo impazzire lo stesso di piacere. Mentre mi incula, mi sega il cazzo e mi offre la sua lingua per sputarci sopra, cosa che faccio due, tre volte, succhiandogliela vorace. Il bastardo porco mi fotte da dio, mi sega e mi provoca con frasi oscene e lussuriose.
-"Ti piace come ti incula la tua puttanella? Ti eccita che ti sego il cazzo mentre ti rompo il culo? Cosa vorresti adesso troiona? Godere, immagino, come una puttana!"
-"Elena, la tua sorellina, la tua futura cagna! Vorrei lei adesso, cazzo"!
Rispondo d'istinto, sapendo che lo turberá molto, ma soprattutto lo ecciterá.
Per un momento si ferma; il volto sudato, scarmigliato, é bellissimo.
-"Cosa vorresti fare con lei bastardo perverso?"
Chiede morbosamente incuriosito, mentre riprende a fottermi il culo.
-"Deve essere un desiderio nostro, condiviso; quindi, voglio che tu la seduca e te la scopi per me; poi la porti qui e completiamo la nostra opera."
Lo incalzo, deciso. Si mostra titubante ma so che tutto questo lo eccita molto. Lo allontano da me, lo metto a pecora e inizio a segarlo da dietro mentre gli punto la cappella nel culo. Ormai il suo buco si è abituato alla mia misura e lui è diventato bravo a farselo trapanare. In una frazione di secondo glielo pianto con forza tra le natiche, facendolo gemere forte. Lo sollevo di peso distendendomi sulla schiena, permettendogli così di cavalcarmi mentre la mia mano non smette di segarlo. Lo specchio a parete dello studio rimanda un’immagine di noi oscena e lussuriosa e lo invito a guardarci. Risponde con un gemito di eccitazione e con una serie di insulti.
-“Porco, porco, porco bastardo e perverso. Mi hai fatto diventare una gran puttana, la tua troia, la tua cagna al punto che non posso più farne a meno di esserlo; per te e per chi vorrai tu.”
Traggo spunto da queste parole e da questa scena eroticamente parossistica e inizio a tempestarlo di domande sulla sorella; quanto le piace, quanto la desidera, cosa sarebbe disposto a fare per scoparsela, e se vorrebbe fotterla insieme a me. Quindi chiedo:
-"Allora farai quello che ti ho chiesto e che in realtà desideri anche tu da tempo?"
-"No, non lo farò. Non voglio che Elena diventi la nostra cagna… la tua, bastardo. Adesso continua a scoparmi, spingimelo nel culo fammelo sentire tutto, cazzo."
Risponde come per chiudere questa discussione. Aumento il ritmo della penetrazione e contemporaneamente della sega; quando lo vedo prossimo all'orgasmo mi blocco.
-"Cazzo, no, no, no! Non fermarti ti prego, continua a fottermi fammi godere."
Riprendo a scoparlo e lo porto nuovamente alla soglia del piacere e anche questa volta mi fermo, provocando un urlo da parte sua di feroce frustrazione. Non gli lascio il tempo di protestare e lo incalzo ancora:
-“Cara la mia puttanella, forse non hai capito che se non farai quello che ti ho ordinato, non solo non ti farò godere adesso, ma non ti scoperò più quel tuo culo da gran Troia!”
Intuendo che non scherzavo e che ero deciso a ottenere quello che ho ordinato, risponde convinto.
-“Va bene, va bene, Farò quello che mi hai chiesto, sedurrò Elena e la scoperò come desideri. La farò diventare una cagna per te. Ma ora scopami ti prego fammi godere ho troppo bisogno del tuo cazzo nel mio culo”.
La trappola ormai è pronta e lui la farà partire a un mio ordine perentorio; devo solo cercare il momento giusto, nel frattempo, mentre lo fotto lo provoco.
-“Adesso puttana, pensa che qui sotto di te c’è quella gran Troia della sorellina che gli hai piantato il cazzo nel culo mentre io rompo il tuo di culo; la vedi la scena?”
-“Si, Si, cazzo la vedo, la vedo; finalmente quella Troia avrà quello che ha sempre desiderato il mio cazzo è tra un po’ avrà anche il tuo quella puttana. L’apriremo in due come una mela e ce la godremo insieme.”
A quel punto ormai gasato, eccitato oltre ogni limite, inizio a pompare nel culo la mia minchia e a segarlo in maniera furiosa nel giro di un paio di minuti lo sento sborrare, schizzandosi addosso; mentre urla tutto il suo piacere. Ormai sono partito anch’io nell’immaginare quelle scene lussuriose e gli riempio le natiche con la mia sborra, devastandogli il culo con gli ultimi colpi. La trappola Ormai, é scattata.
Continua...
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