tradimenti
Trascurata dal mio uomo, spompino lo steward
di Clelia_Rocco_coppia
31.10.2024 |
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"Lo prendo come un complimento e, ancora con gli ultimi spasmi di piacere che pulsano in fica, ancora impugnando quel manganello, continuo a leccare le..."
Fine settimana in una capitale europea. Diretti a Praga e con più di due ore di volo, devo trovare come trascorrere il tempo. A bordo uno steward giovanissimo con occhi scuri, sguardo intenso e un fisico da paura.A Piero non sfugge la mia attenzione verso quel bellissimo esemplare di maschio e quando nota che il mio viso a quella vista si distende, assumendo la tipica espressione da “predatrice”, mi sussurra all’orecchio.
-"La mia piccola troia è in posizione d’attacco? vedo come lo squadri e stai già pensando che te lo scoperesti volentieri anche qui, con me e davanti a tutti.”
La sua provocazione non merita, ma dico a me stessa che quel “giovane cazzo” è parecchio appetibile e il fatto che il mio uomo lo abbia rimarcato avvalora la mia tesi: quel maschio è da scopare! Quindi decido di togliermi la maschera e lo fisso con aria provocante mentre le mie labbra si piegano in sorriso ammiccante cose che allo stallone non sfuggono. Poi guardo il mio uomo con aria di sfida e volutamente provocatoria. Lo scambio di sguardi tra me e il giovane mastino si fanno infuocati e raggiungono l’apice durante le comunicazioni di sicurezza a bordo. Mi scopa con gli occhi e il suo sguardo sembra penetrarmi direttamente in fica. Per reazione mi eccito e nella mia testa iniziano a frullare pensieri peccaminosi, provocandomi un sottile languore che scende fino al centro del mio sesso.
L’abito che indosso oltre a una generosa scollatura davanti e dietro è appena sopra il ginocchio e per effetto di movimenti studiati da parte mia, si alza quasi fino all’inguine, scoprendo le autoreggenti e lasciando intravedere l’intimo. Cazzo se mi sento troia. Osservo Piero compiaciuto per quel mio atteggiamento da puttanella e per tutta risposta mi accarezza le gambe, salendo con le mani sempre più in alto in modo sfacciato. Grazie anche al fatto che il volo è mezzo vuoto e accanto a noi solo posti liberi, lo lascio fare e, anzi, allargo le gambe, sorprendendo lui e lo steward che adesso è rosso in viso e con un bozzo all’altezza del cazzo di notevole consistenza. Sono nella mia modalità preferita di puttana vogliosa e il mio uomo ormai con la sua mano mi sfiora le mutandine già zuppe; Le sposta leggermente e fa scivolare le dita sulla fessura ormai fradicia.
-" Sei già un lago, amore e ho ragione di pensare che la vista del nostro steward col cazzo che gli scoppia nei boxer abbia contribuito molto. Inoltre, non ti toglie gli occhi di dosso e la mia mano tra le tue cosce deve averlo mandato fuori di testa”!
Sospiro, chiudo gli occhi e, immaginando ciò che lo stallone starà pensando di me e di quel porco mio amante, mi godo le dita del mio uomo che mi scavano la fica, facendomi impazzire di desiderio. Il mio maschio mi sfiora con le labbra il collo, apro gli occhi e lo attiro a me, infilandogli la lingua in bocca in modo lascivo, succhiando la sua. Le sue dita non smettono di devastare di piacere la mia carne tremula e gocciolante. Le nostre lingue si cercano, si intrecciano, si succhiano in modo lussurioso. Mi sussurra parole oscene e questo fa pulsare ancora di più il mio fiore pulsante. All’improvviso, tira fuori le dita, portandole alla mia bocca, le lecco e poi le succhia insieme a me. Mi piace il mio sapore e quando Piero le infila di nuovo tra le cosce, ho già una voglia smodata di essere scopata. Incrocio lo sguardo dello steward mentre sistema i suoi strumenti di sicurezza nella cappelliera senza togliere lo sguardo dai movimenti del braccio del mio uomo tra le mie cosce e, da gran troia, riporto le dita del mio uomo in bocca e simulo un pompino, leccando e succhiando come una gran pompinara. Lui mi lascia fare per qualche secondo poi mi prende il viso tra le mani, sussurrandomi:
“Cazzo sai tremendamente troia, amore e, vista questa tua sfrontatezza, da adesso se vuoi godere lo farai da sola!”
Il bastardo perverso, si adagia con le spalle sulla poltrona, chiude gli occhi e mi lascia con una inarrestabile voglia di godere.
Vorrei ucciderlo! E adesso voglio godere soprattutto perché ha inteso sfidarmi.
Mentre si attivano a bordo le luci notturne, faccio un ultimo tentativo di provocare Piero, massaggiando il suo cazzo da sopra i pantaloni. Quel porco ha la mazza dura; sorride sornione e nel vano tentativo che mi a assecondi in quello che ho intenzione di fare, glielo tiro fuori e glielo prendo in bocca, dando inizio a quello che lui chiama il mio cavallo di battaglia, esibendomi in “una pompa reale”. Ma ancora una volta quel perverso del mio uomo si rivela per quel crudele, porco, bastardo che amo; dal suo zaino recupera un ovetto vibrante, me lo fa leccare e insalivare e mentre mi fissa con lo sguardo me lo infila in fica, attivando una vibrazione media, controllandola tramite il suo cellulare. Sono sorpresa, frustrata, ma le prime ondate di piacere mi pervadono completamente e mi fanno dimenticare quel gesto infame. Inizia a sussurrarmi oscenità all’orecchio e sa che questo suo modo di trattarmi da cagna in calore mi fa impazzire di eccitazione.
-“Vorresti dare spettacolo qui davanti a tutti e, magari, sentire un bel cazzo che ti scopa. È così, troia?”
Ad ogni provocazione, ad ogni insulto sento aumentare le vibrazioni in fica.
-“Si porco, si! Adesso sarei disposta a tutto pur di avere la fica piena o un bel cazzo da succhiare.”
Intanto, muovo il bacino, contorcendomi con sempre maggiore evidenza. Le mie gambe tremano e so di essere vicina all’orgasmo. Piero lo intuisce e riduce al minimo i movimenti del sexy toy, impedendomi di godere. Lo odio in questi momenti in cui frustra ogni mia possibilità di godimento, ma non sono arrabbiata, solo eccitata e lui sa che amo l’attesta prima del piacere finale; ma la voglia di scoparmi qualsiasi cosa dura si muova accanto a me ormai travalica ogni immaginazione.
Basta, decido di tare un taglio a quel gioco perverso; con l'ovetto che vibra ancora dentro al mio sesso fremente, mi alzo e vado alla toilette; il mio uomo mi provoca:
-“Se speri di trovarlo lì un cazzo da scopare la vedo dura e credo rimarrai delusa, quindi usa il tuo giocattolo.“
Mi sorride, sarcastico poi si gode la mia passerella lungo il corridoio.
“Cazzo se è bastardo e perverso”, penso nella mia mente. In piedi sul corridoio lo steward deve aver seguito le mie evoluzioni e sentito tutto. Si sposta appena per lasciarmi passare, ma al momento opportuno, da gran porco, non disdegna di farmi sentire il suo cazzo duro tra le natiche. Ho solo il tempo di entrare nel bagno che l'ovetto riprende a vibrare rapido nella mia fica. Piero lo ha di nuovo attivato a una intensità media. Mi piego in due per il piacere e, in fondo, riconosco che mi eccita troppo giocare con lui in questo modo. Sistemo il trucco e sto per uscire, ma davanti alla porta trovo il bellissimo steward. Senza darmi il tempo di emettere un suono si infila dentro e, chiudendo la porta, mi bacia, infilandomi la sua lunga lingua in bocca e afferrandomi per le natiche le stringe e le impasta, provocandomi altri brividi dappertutto. Recupero un po’ di lucidità e con piglio deciso gli dico:
- “Ma cosa vuoi da me?”
Come fossi sorpresa da tanta sfrontatezza, mostrandomi falsamente imbarazzata.
“Farti godere! Il tuo uomo ti ha lasciata insoddisfatta e io voglio darti quello di cui hai bisogno.”
Risponde ancora più sfacciato.
Cerco di rimanere impassibile e lo provoco.
-“E tu pensi di avere ciò di cui io ho bisogno adesso”?
Senza aspettare risposta tenta di baciarmi ancora, ma non rispondo al bacio e sto quasi per respingerlo, ma quel bastardo del mio uomo, improvvisamente aumenta al massimo le vibrazioni dell’ovetto. Sono sicura che ha assistito alla scena del giovane che mi spinge dentro al cesso. Mi sento come presa in trappola da questo giovane porco e da quel perverso del mio maschio. Ormai il mio livello di eccitazione è alle stelle. Non intendo più resistere a questa forza della natura che ho davanti. Sento il suo cazzo premere sul mio stomaco, duro e grosso; a quel punto rispondo al suo bacio e succhio la sua lingua, famelica come piace a me quando sono eccitatissima. I nostri respiri si fanno affannosi e il suo cazzo duro in breve svetta fuori dai pantaloni; noto che questo maiale non porta neanche i boxer, magari per averlo sempre pronto, immagino. Lo afferro, lo sego e la mia mano scivola alla grande perché anche lui ormai è fradicio di umori. Si stacca dal bacio e mi intima:
“poco fa avevi la minchia del tuo uomo in bocca; quello che hai iniziato va completato quindi perché non me lo succhi tutto? “
Non dimentico che fuori c'é quel porco di Piero, ma in fondo, lui mi ha messo in questa situazione e, come spesso dice, quando mi trovo in questi frangenti, io divento una gran troia incontrollabile. Adesso, quindi, desidero solo soddisfare i miei istinti. Tiro giù i suoi pantaloni, mi siedo comoda sul water e impugno quel gran cazzo, ingoiandone più che posso. Le vibrazioni dell’ovetto mi fanno impazzire, sento i miei umori colare tra le cosce. Con una mano inizio a torturare il mio clitoride e mi rendo conto di aver perso ogni pudore. Adesso voglio essere solo la sua pompinara e ho voglia di ingoiare per intero quel gran pezzo di carne dura, calda e pulsante. Con la lingua ripasso sulle venature che rigano quella bella mazza dura e sento la sua eccitazione crescere sempre di più. Mi concentro sulla cappella, la mia lingua disegna dei cerchi, stuzzico il buchino sulla sommità Alzo gli occhi per cercare il suo sguardo, mi fissa con una espressione che non posso equivocare e che a scanso di equivoci si esprime con chiarezza:
- “Succhialo troia, si vede che adori spompinarlo, il cazzo.
E ha ragione e lui mi fa desiderare proprio di spompinarlo, succhiargli anche l’anima e svuotargli le grosse palle tutte nella mia bocca!
Mi sento una cagna in calore, una vacca da monta e ascoltare i suoi gemiti di piacere sempre più alti mi mandano fuori di testa. La mia lingua si fa strada lungo l’asta, la lecco fino alle palle, le prendo in bocca, le succhio, me la riempiono. Mi sposto nuovamente con la lingua larga sull’asta. Sono eccitatissima, un orgasmo devastante sta per arrivare. Comincio a spompinarlo come fossi posseduta. Mi afferra la testa e mi blocca ogni movimento. Mi sta letteralmente scopando, fottendo la bocca, adesso non è più rilassato, ora è smanioso e ha movimenti del bacino sempre più convulsi. Sono in apnea, ma non demordo, e mentre aspetto l’esplosione del suo cazzo in bocca insieme alla sua sborra calda, non smetto di masturbarmi come un'invasata. In pochi attimi la sua sborra mi arriva a fiotti, caldi, abbondanti, riempiendomi la bocca.
-“Ahahahahah…Sììììììì"
Un rantolo di godimento come un urlo di liberazione esce dalla sua gola. Mentre il giocattolo tra le mie cosce é al massimo, provocandomi un godimento devastante che mi fa tremare e fremere in ogni fibra, facendomi sborrare come un torrente.
-“Cazzo che meraviglioso pompino e non so se ho goduto più io nel riceverlo o tu nel farlo.”
Esclama il giovane stallone. Lo prendo come un complimento e, ancora con gli ultimi spasmi di piacere che pulsano in fica, ancora impugnando quel manganello, continuo a leccare le ultime gocce che escono dalla punta; quindi, mi alzo soddisfatta e appagata. Ci sistemiamo e usciamo dal bagno. Lui resta indietro ed io raggiungo il mio posto accanto a Piero. con l’ovetto dentro la fica che ormai vibra al minimo. Il mio uomo tiene gli occhi chiusi, speravo dormisse. Dopo qualche minuto, arrivano le sue prime parole.
-“Stavo per venire e vedere cosa ti stava succedendo. Ti sei sentita male o...”
Questo “O....” interrotto mi ha fatto capire che già sapeva cosa poteva accadere in quel bagno. Non rispondo e lui non insiste; lo prendo per mano, lo guardo negli occhi e gli infilo la lingua in bocca dilungandomi in un lungo e saporito bacio senza bisogno di raccontare dettagli.
“Sai di sborra, puttana! Certo che quando vuoi fare la troia non ti poni limiti ed è da quando siamo saliti che speravi che accadesse”!
Me lo dice con grande pacatezza, ma anche con convinzione.
- “Tu sai sempre leggere nei miei più reconditi pensieri e interpretare i miei bisogni e desideri più intimi“.
Gli rispondo, baciandolo ancora sulla bocca. Vi lascio immaginare come può essere accaduto nei due giorni a seguire e a di quali punizioni sono stata oggetto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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