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The horse slave sporting club

23.10.2024 |
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"Io e Marta continuavamo a guardarci interrogativamente, prevedendo che quello sarebbe stato il nostro destino..."
Fellina ci fà uscire dalle gabbie per una gita.In macchina ci dice che stiamo andando ad incontrare una persona che ha messo su una attività che potrebbe essere interessante per qualche ripresa.
Il viaggio dura a lungo ed io e Marta sedute sul divano posteriore della macchina, sentendoci libere facciamo le sceme.
Ci tocchiamo i genitali, i capezzoli.
Fellina sorridendo ci dice di smetterla, ma noi come delle scemette inebriate da quel momento di libertà continiuamo a giochererellare tra di noi.
Sappiamo che arrivate a destinazione la gita si trsformerà, per noi, in sofferenza e degradazione e vogliamo approffitare di quei momenti per svagarci candidamente e gioiosamente giocando con i nostri genitali.
Arriviamo a destinazione e ci accoglie splendidamente la amica di Fellina, Ilaria.
Ha in mano due guinzagli e guardandogli sappiamo che saranno destinati a noi.
Le ragazze si baciano e si abbracciano consumandosi in convenoveli; mentre noi nude fuori della macchina attendiamo il nostro destino.
Ilaria dice che nel suo club gli schiavi devono essere sempre essere tenuti al guinzaglio e porge a Fellina i guinnzagli dicendole di farceli indossare
Fellina ci stringe i guinzagli al collo e poi quando siam ben agghindate per poter entrare Fellinna ci tira imponendoci di camminare a quattro zampe.
E ci avviamo verso "The horse slave sporting club".
Ci avviciniamo verso un capannone, mentre Ilaria spiega a Fellina che la sua attività si occupa di schiavi e depravati che vogliono avere rapporti con animali, soprattutto con cavalli.
Io e Marta ascoltando quelle parole cominciavamo a preoccuparci; finora non l'avevamo mai fatto con i cavalli e la cosa ci spaventava.
Arrivatti al capannone entrammo le ragazze orgogliosamente in piedi e noi a quattro zampe.
Era una stalla e puzzava atrocemente di sterco.
Avanzammo nello spiazzo tra le stalle e vedemmo degli schiavi e schiave rinchiusi dentro.
Ilaria disse che quelli erano tutii schiavi paganti che volevano vivere una situazione di profonda degardazione.
Guardammo quelli schiavi sdraiati in mezzo alla paglia che riuscivano a malapena sollevare la testa per guardare noi, nuovi venuti.
Io e Marta continuavamo a guardarci interrogativamente, prevedendo che quello sarebbe stato il nostro destino.
Arrivvamo in fondo alla stalla e vedemmo un tizio che con un rastrello stava pulendo il pavimento della stalla.
Era pelle ed ossa ed il suo corpo era ricoperto da ematomi e striature di frustate.
Io, Marta Fellina lo riconoscemmo subito e quasi all'unisono esprimmemmo il suo nome "Francy".
Ilaria rimase sorpresa per quella nostra esplosione di entusiasmo, e ci disse se lo conoscevamo.
Noi ovviamente rispondemmo entusiasticamentedi sì quasi all'unisono.
Francy che sembrava ridotto ad una larva umana, magro, esile con il corpo martoriato ci riconobbe e ci si salutò tiepidamente.
Ilaria disse che Francy era uno schiavo tuttofare; si occupava di tenere pulita la stalla e come ricompensa amava essere frustato a sangue.
Noi rispondemmo in un chiacchiericcio condiviso che sapevamo di questo suo desiderio.
Ilaria aggiunse che era un vero depravato e che viveva nella stalla e che mangiava nella stalla.
Mangiava la merda dei cavalli ed il piscio dei cavalli.
E quando aveva svolto bene il suo lavoro lei gli permetteva di essere montato da qualche cavallo.
Aggiunse che la sua mente era oramai persa, era diventato quasi un demente che voleva essere montato solo dai cavalli od essere frustato.
Capiva poco altro.
Fellina disse che sembrava un attore straordinario per qualche ripresa estrema.
Ilaria le chiese se voleva vedrlo all'opera con un cavallo.
Francy con il suo rastrello in mano ci guardava con occhi vacui, come un robot.
Fellina disse voler vedere una sconcezza del genere.
Ilaria prese una cinghia di cuoio posata accanto ad una stalla e cominciò a picchiare ferocemente Francy per farlo entrare nella stalla di un cavallo.
Lui nudo con il corpo martoriato entrò nella stalla girando a quattro zampe attorno al cavallo.
Il suo sguardo si orientava verso il pene della bestia, e dopo un poco lo prese in mano per masturbarlo.
Lo fece in maniera automatica come se fosse una pratica ricorrente.
Lo fece ingrossare, mentre la bestia scalpitava.
Quel cazzo era enorme con una enorme cappella, Francy cominciò a leccarla come se fosse un gelato delizioso.
Poi per quanto possibile se lo infilò in bocca cercando di spompinare quel grosso pezzo di carne.
Io, Marta e Fellina rimanemmo impressionate dalla passione con cui Francy stava accontentando quel cavallo; era chiaro che amava quell'attività schifosa.
Poi Ilaria gli disse di smetterla con la bocca e di darsi da fare con il culo; Francy, con lo sguardo vacuo abbandonò quel cazzo e si mise a quattro zampe sotto la bestia alzando il culo fiono a farlo arrivare alla cappella della bestia e come una troia cominciò a strusciare il suo buco del culo attorno a quella enorme e deforme cappella..
Era una vera troia da cavalli.
La bestia non era però tanto sentimentale ed infilò prontamente il cazzo nel culo di Francy che cominciò ad urlare per quella improvvisa penetrazione.
Assistemmo a quella monta estasiate!
La bestia si montava Francy, lui aveva gli occhi fuori dalle orbite per lo sfondamento del suo culo e del suo intestino.
Poi l'animale godette ingombrando l'intestino di Francy del suo sperma.
Ilaria fece uscire Francy dalla stalla ed lo avvio a cinchiate verso una stalla vuota.
Chiese a Fellina cosa ne pensava e se poteva far entrare i suoi schiavi cioè noi nella stalla di Francy per divertirci.
Fellina disse di essere rimasta impressionata e disse che si, noi potevamo essere rinchiuse nella stalla con Francy a divertirci tra noi mentre oro avrebbero parlato di affari.
Venimmo rinchiuse nella stalla di Francy, mentre le ragazze si allontanavano per discutere dei loro affari.
Francy era in una posizione che gli permetteva di sacaricare la sborra del cavallo sul pavimento coperto di paglia.
Noi eccitate come bestie cominciamo a leccare ed ingoiare quelo schifo che usciva dal culo di Francy.
Assagiato quel ben di Dio, cominciammoa masturbarci, sia solilatmente che reciprocamente,
Io, Marta, e Francy arrivammo varie volte, continuando a masturbarci fino allo sfinimento.
Poi ci addormentammo nella puzza e nella degradazione di quella stalla.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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