bdsm
La prima nottata a "Paradiso".
di maktero
09.07.2024 |
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"Durante il lavaggio pregammo per poter avere un pò d'acqua da bere, dopo tutte le sofferenze eravamo assetate ed Eleonora generosamente e con un sorriso..."
Quando le ragazze finirono di frustarci io e Marta rimanemmo lì ansimanti accasciate per quanto ci permettevano i nostri legacci.Sentimmo la voce di Eleonora che chiedeva a Fellina se avevamo fatto l'antitetanica che sarebbe risultata molto utile considerando le lesioni che avevamo subito.
Fellina, mentendo, disse di sì; Eleonora accetto la risposta.
Mentre noi ci contorcevamo per il dolore, le ragazze cominciarono a commentare la nostra sopportazione alla sofferenza.
Fellina magnificò la nostra natura masochistica ed Eleonora confermò l'affermazione di Fellina.
Poi Eleonora propose di continuare il discorso in un luogo più gradevole.
A quelle parole io e Marta ci aspettavamo di essere abbandonate per la notta in quella stalla puzzolente; invece con nostra grande sorpresa Eleonora ci slegò e ci disse di seguirla.
Fellina chiese di Giorgia, immersa nella vasca di letame.
Eleonora disse che quello schifo si trovava nel suo e che avrebbe passato lì la notte e che se fosse riuscita ad arrivare alla mattina senza affogare nella merda sarebbe stata ricompensata per la sua resistenza.
Fellina fidandosi della sua nuova crudele compagna sputò su Giorgia che immersa nella vasca di letame sembrava effettivamente felice e contenta.
Le ragazze si avviarono verso l'uscita ordinandoci di seguirci a quattro zampe.
Arrivate nei pressi dell'ingresso Eleonora disse che non voleva far entrare in casa sua bestie sporche come noi.
Effettivamente ci rendevamo conto che facevamo schifo, eravamo coperte di ogni genere di sporcizia e puzzavamo come bestie.
Fellina ammise che facevamo veramente schifo; Eleonora risoluta aveva la soluzione, solita a tali situazioni come disse aveva una sistola collegata ad un rubinetto.
Aprì l'acqua e cominciò ad irrogarci con quel fluido a pressione.
Noi ci sentimmo turbinare in un cumolo di sensazione, sentivamo, il piacere di quello spruzzo violento dell'acqua lavare i nostri, ma nello stesso tempo la violenza del getto ci faceva male colpendo la nostra carne già martoriata dalle frustate.
Il lavaggio durò a lungo mentre le ragazze esprimevano dei commenti che noi non riuscivamo a cogliere intontite dal trattamento sfinente.
Durante il lavaggio pregammo per poter avere un pò d'acqua da bere, dopo tutte le sofferenze eravamo assetate ed Eleonora generosamente e con un sorriso sadico, ci infilò di tanto in tanto il bocchettone in bocca per concederci di bere.
Terminato il lavaggio, come quello di una automobile, Eleonora disse che eravamo abbastanza pulite per poter essere ammesse in casa.
Entrò per uscire poco dopo gettandoci degli asciugamani per asciugarci e e non imbrattare casa sua con i nostri schizzi di acqua.
Noi ubbidimmo e ci asciugammo velocemente.
Poi Eleonora e Felina entrarono dentro casa ordinandoci di seguirle a quattro zampe.
La strana comitiva raggiunse il salotto dove Eleonora invito Fellina ad accomodarsi sul divano ed a noi di inginocchiarci davanti ad esso.
Poi come una buona padrona di casa chiese a Fellina se voleva del thè o del caffè; Fellina chiese del thè ed Eleonora si allontanò verso la cucina a preparare quanto richiesto.
Fellina e noi rimanemmo sole; lei dopo un lungo silenzio per poi osservandoci interrogativamente negli occhi ci chiese cosa ne pensavamo di quella esperienza.
Noi inizialmente un poco impacciate riuscimmo a rispondere che eravamo entusiaste di Eleonora e dei suoi desideri perversi.
Aggiungemmo che ci sembrava una esperienza di schiavitù nuova ed insolita, piena di nuove prospettive di dolore ed umiliazione insolite.
Fellina cominciando a dondolare i suo piedi davanti a noi per provocarci, ci chiese se mai lei ci aveva fatto mancare umiliazioni e sofferenza.
Noi ci sentimmo in imbarazzo, ed intontite dalla sofferenza finora subita, dalla fame che ci attanagliava come al solito, dai piedi di Fellina che provocatamente dondolavano davanti a noi.
Ci sentimmo confuse e cominciammo a balbettare qualcosa.
Probabilmente a lei non gliene fregava niente da chi ci sentivamo più umiliate e da chi ci dava più sofferenza, non provava ne gelosia ne interesse sul nostro destino e sulle nostre sensazioni.
Con le sue domande voleva solamente imbarazzarci; confondendo la nostra mente disgraziata.
Intontite come eravamo riuscivamo a malapena a capire il gioco di Fellina; in quel momento di smarrimento eravamo attratte dai suoi piedi che lei continuava a muovere sadicamente davanti ai nostri occhi ben sapendo di quanto noi li desideravamo.
Quello spettacolo magnifico, quei ditini, quelle piante che Felina ci mostrava provocariamente ci facevano impazzire, ed a un certo punto ci gettammo come delle pazze a leccarglieli.
In quel momento entrò Eleonora con un vassoio che appoggiò sul tavolino davanti al divano.
Mentre noi come bestie senza senno continuavamo a leccare i piedi di Fellina.
Eleonora si espresse in un grande "Wow", vedendo la scena.
Fellina rivolgendo lo sguardo verso Eleonora le disse sarcasticamente " Sono bestie e bisogna accontentarle".
La padrona di casa cominciò a servire il thè mentre Fellina continuava a farsi leccare i piedi dalle nostre lingue.
Poi all'improvviso ci ordinò di allontanarci perché voleva sorbire la bevanda con calma.
Io e Marta ubbidimmo rapidamente conservando nelle nostre lingue il sapore dei piedi di Felina.
Guardammo le ragazze bere il thè e mangiare pasticcini; mentre noi affamate avremmo voluto mangiare qualcosa di quelle deliziose cibarie.
Le ragazze cominciarono a parlare del più e del meno, sorseggiando il thè e mangiando i pasticcini ben sapendo che noi
eravamo affamate.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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