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Il quarto giorno della nostra vita agra

08.05.2024 |
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"Accettiamo quella condizione come conseguenza della nostra scelta di una vita selvaggia..."
Il sole dell'alba ci sveglia.Ci sentiamo affamate ed assettate; io sono piena di dolori per il magnifico trattamento che avevo subito la sera prima.
Sono ancora legata con le mani dietro la schiena; mia sorella ritiene che posso rimanere così.
La cosa non mi dispiace, mi fà sentire ancora più degradata di quanto già non sia.
Ma abbiamo fame e sete e dobbiamo nutrirci; mia sorella dice di un ruscello che ha scoperto nella pineta.
Ci dirigiamo verso di esso; lo troviamo e cominciamo ad abbeverarci come animali.
Rimane la fame, mia sorella mi dice di aver visto parecchi escrementi di cane e che potremo nutrirci di quelli.
La fame è troppo grande; cominciamo a girare per la pineta e troviamo diversi escrementi; alcuni quasi secchi altri più freschi.
Li ingoiamo, nutrendoci di quello schifo.
Comprendiamo che se vogliamo continuare la nostra vita selvaggia quelle cose saranno gran parte della nostra dieta.
Accettiamo quella condizione come conseguenza della nostra scelta di una vita selvaggia.
Comunque una volta che i nostri stomaci sono riempiti dell'acqua del ruscello e degli escrementi degli animali ci rilassiamo, avvolte dal cinguettio degli uccellini e dal sole che scalda i nostri corpi nudi.
Ci assopiamo e ci addormentiamo e ci svegliamo solamente quando alcuni rumori di esseri umani turbano il nostro sonno.
Guardiamo cosa succede; il sole è basso, quasi al tramonto l'ora in ci cominciano ad arrivare i depravati frequentatori della pineta.
Attraverso i cespugli vediamo dei tizi che si stanno inculando un altro; la scena ci eccita molto, mia sorella comincia a masturbarsi; io mi eccito ma non posso toccarmi perché ho le mani sempre legate dietro la schiena.
Provvede mia sorella a masturbarmi con una mano mentre con l'altra tocca la sua figa.
I tizi godono nel culo del tizio che si stavano inculando e si allontanano abbandonandolo lì.
A quel punto ci facciamo avanti; il tipo inizialmente si spaventa per la nostra improvvisa presenza, ma noi lo tranquillizziamo dichiarando la nostra condizione.
Il tipo si rassicura, ci sediamo tutte e tre a chiacchierare.
Lui ci racconta che è un frocio che frequenta la pineta dove trova qualcuno da spompinare o farsi inculare come noi avevamo visto.
Noi esprimiamo la nostra condizione di schiave selvagge.
Lui sembra entusiasta dalla nostra scelta di vita e comincia ad accarezzarmi il culo, gli chiedo se gli farebbe piacere incularmi e lui risponde di si.
Il tizio eccitato dal mio culo comincia ad incularmi, mentre mia sorella guardando si eccita e comincia a masturbarsi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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