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Passeggiando sulle tracce dei cani


di maktero
08.06.2024    |    265    |    4 7.6
"Ma quando lei insistette ripetendoci il quesito, noi realizzammo la realtà e le rispondemmo che eravamo veramente felici e che la ringraziavamo per averci..."
Fellina ci concede una una giornata all'aria aperta.
Sostiene che siamo il suo miglior prodotto cinematografico e vuole premiarci con qualche ora all'aperto.
Noi sgraniamo gli occhi felici della prospettiva di poter passare un pò di tempo fuori dalla nostra tetra cattività.
Fellina con un leggerissimo abito primaverile con la testa coperta da un ampio e civettuolo cappello ci raccoglie facendoci uscire dalle gabbie e conducendoci all'aperto dove lo splendido sole primaverile colpisce i nostri occhi e scalda i nostri corpi nudi.
Dopo chissà quanto tempo passato come bestie nella penombra siamo stupite da quel mondo di luce e di calore naturale che ci avvolge.
Ma ciò che più ci sconvolge sono gli splendidi odori della primavera; le nostre narici costrette ad annusare i nauseabondi odori di feci, urine, sperma ed altre schifezze, riscoprono il profumo dei fiori e delle piante che al pieno del loro fulgore primaverile emanano nell'aria un soave aroma inebriante.
Ci sentiamo intontite dall'esplosione di sensazioni che quella nostra uscita ci provocava.
Felina sorridendo sarcasticamente, osservando le sensazioni di meraviglia che si manifestavano sui nostri volti ci chiese "Siete contente merde".
Noi con la mente persa nelle delicate e splendide sensazioni che provavamo ci impiegammo un pò a comprendere la sua domanda.
Ma quando lei insistette ripetendoci il quesito, noi realizzammo la realtà e le rispondemmo che eravamo veramente felici e che la ringraziavamo per averci concesso una così meravigliosa uscita.
Bene "Stronze" disse Fellina ed ordinandoci di avvicinarci alla macchina continuò dicendo che passeremo una magnifica mattinata.
Arrivate alla macchina aprì il bagagliaio e ci fece entrare dentro; il caldo di quel loculo si fece subito sentire e quando dopo pochi istanti la vettura si avviò i sobbalzi cominciarono ad aggiungere sofferenza al nostro disagio.
Il viaggio fù lungo ed io e Marta soffrimmo a lungo con i nostri corpi che sobbalzavano l'uno contro l'altro, mentre il caldo era sempre più terribile e la mancanza di aria si faceva via via sempre più opprimente.
Non ne parlavamo ma ognuna di noi era consapevole che alla fine di quel disagevole viaggio avremmo dovuto sottostare a chissà quale perversione.
Il mio cazzo si eccitava per il pensiero ed anche Marta sembrava su di giri; avrei voluto penetrarla ma le condizioni del bagagliaio ci rendevano difficile se non impossibile un qualsiasi rapporto.
Così quando la vettura si fermò e Fellina vide il mio cazzo arrapato e la figa di Marta grondante commento sarcasticamente la nostra condizione.
Fellina era brava a trovare le parole più offensive possibile per penetrare la mente delle persone e colpirle per fargli del male.
Ci fece sentire veramente umiliate, anzi distrutte colpendoci nel profondo del nostro animo di schiave masochiste.
Esplodemmo di piacere per quanto subivamo il mio cazzo si ingrossava sempre di più e Marta colava come una bestia.
Fellina si complimento per il mio priapismo e cominciò a prendermi a schiaffi il mio cazzo duro.
Mi faceva veramente male e se da una parte mi eccitavo sempre di più per il dolore dall'altra mi ammosciavo per la sofferenza.
Osservandoci Fellina ci disse che eravamo troppo eccitate per poter apprezzare al meglio quella giornata di libertà.
Quindi concesse a sua figlia Marta di stendersi per potermi accogliere.
Marta eseguì subito tutta infervorata, vogliosa di cazzo, sdraiata per terra aprì le sue gambe; Fellina brutalmente mi disse trombati quella troia.
Io che non ne potevo più mi buttati su Marta penetrando con facilità quella figa così accogliente.
Fellina mi incitava a chiavare sua figlia; il mio cazzo stava per esplodere nella figa di Marta, ma volevo cercare di far godere anche lei.
Riuscii nell'intento e feci godere la ragazza in maniera esplosiva.
Poi arrivai anch'io.
Fellina avendo percepito tutto quanto toccandosi a sua volta mi fece dei complimenti meravigliati per l'attenzione con cui avevo trattato sua figlia.
Ma con la mano con la figa ci disse che non era il momento per i discorsi e ci ordino di leccarle la figa; io e Marta ci demmo da fare con con le nostre lingue per darle del piacere.
Ci riuscimmo e lei arrivò nelle nostre bocche.
Ci rilassammo a terra per qualche minuto poi si avvicinarono a noi delle persone con dei cani al guinzaglio.
Una delle persone si approccio a Fellina e le disse "Vi aspettavamo; vi abbiamo visti arrivare, perché vi siete fermate qui all'ingresso".
Fellina disse che ci eravamo fermati un poco, presi da da uno stimolo improvviso per divertirci un poco.
La signora che teneva i cani al guinzaglio disse di comprendere, poi chiese a Fellina quale erano le sue intenzioni.
Fellina rispose che voleva approfittare degli stronzi dei suoi cani come anticipato.
La sconosciuta disse che il campo davanti alla casa era coperto da merde di cani, fresche o secche e che potevamo approfittarne come volevamo.
Fellina disse che volevano usare quella meraviglia di escrementi di cane.
La sconosciuta disse fate pure poi quando vi siete divertite abbastanza entrate in casa.
Fellina tutta eccitata rispose di si quasi indifferentemente, anche lei non vedeva l'ora di lordarsi i suoi piedi con le schifezze dei cani.
Cominciammo ad attraversare il prato, incontrando le merde lasciate dai cani; le calpestavamo con piacere sentendo quelle più fresche che si schiacciavano sotto i nostri piedi e quelle più dure e secche che resistevano al nostro peso e che si sgretolavano sotto le nostre piante.
Io, Marta e sua madre Fellina godevamo umiliando i nostri piedi.
Passammo non so quanto tempo a ricercare le merde dei cani nel prato.
Il mio cazzo si scioglieva per quel piacere depravato, sotto il sole primaverile.
Io, Marta e Fellina ci toccavamo mentre schiacciavamo sotto i nostri piedi quelle merde.
Ci sentivamo felici e ci baciavamo mostrandoci i nostri piedi sporchi.
Poi terminata tutta la via dei cani che noi avevamo percorso con piacere; ci recammo davanti alla casa dove la proprietaria ci accolse, accanto ai suoi ospiti e chiedendoci se eravamo sodisfatte.
Fellina rispose di si e tutta eccitata oscenamente cominciò a leccare i nostri piedi luridi coperti dalla merda di cane.
Noi rimanemmo sorprese da quanto faceva, non ci aspettavamo questo dalla nostra padrona, ma eravamo eccitate e non potevamo più razionalizzare e cominciammo a leccare i piedi sporchi di merda di cane tra di noi come delle pazze.
Lo spettacolo fece entusiasmare gli astanti e dopo poco i loro cazzi eretti cominciarono a riempire il mio culo e le vagine ed il culo delle ragazze.
Subimmo quelle stupende violenze.
Io e Marta eravamo meravigliate che anche Fellina si sottoponesse alle stesse violenze a cui noi eravamo sottoposte.
Ciò cé la fece amare ancora di più; amava sottomettersi come noi schiave pure, ci piacque quell'atteggiamento e ci sentimmo piùvicine a Fellina





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