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La nostra prima giornata al dog slave camping

11.06.2024 |
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"Terminammo il nostro pasto bestiale; riuscimmo a riempire il nostro stomaco e ci sentimmo soddisfatte..."
E' arrivata l'alba che abbaglia con la forte luce dell'estate i nostri occhi che si erano appena chiusi per concederci pochissime ore di sonno.Siamo ridotte in uno stato miserabile legate sul retro del camper dopo aver subito per tutta la nottata violenze da uomini ed animali siamo coperte da ogni sporcizia.
I nostri corpi nudi sono ricoperti dalle sostanze che si sono riversate dai cazzi dei nostri seviziatori e che si sono mischiate alla sabbia del sito.
Ci sentiamo anche affamate ed assetate ed aspettiamo con ansia che Fellina esca dal camper per darci da bere e mangiare.
Finalmente dopo ore di estenuante attesa, quando il sole era già alto, sentiamo la porta del camper aprirsi e dopo pochi istanti come una apparizione mistica vediamo Fellina vestita con uno splendido vestitino estivo ed un grazioso cappellino.
Quella vista di suprema eleganza e fine delicatezza che contrasta così tanto con la nostra miserabile condizione ci lascia a bocca aperta sia per lo stupore di quella stupenda immagine sia perché rende più forte la consapevolezza della nostra umiliante miseria umana e fisica.
Abbassa lo sguardo verso di noi come se osservasse degli oggetti abbandonati e poi si avvicina di qualche passo incedendo come una dea con i suoi bellissimi piedi eternamente scalzi che sembrano solamente sfiorare la sabbia che sporca i nostri corpi.
Ad un passo da noi ci rivolge uno sguardo compassionevole e ci dice sarcasticamente "Che magnifica mattinata, mi sento veramente in forma dopo una magnifica dormita", e continua cercando sempre di umiliarci aggiunse "Voi avete passato una bella nottata, vi siete divertite troie?".
Quanto amavamo quel suo sottile atteggiamento di sadica crudeltà che ci colpiva profondamente facendoci male nell'animo.
Io e e le altre eravamo profondamente emozionate ed eccitate per come venivamo trattate.
E cominciando a toccarci rispondemmo a Fellina che avevamo fame e sete.
Lei guardando la nostra azione sui genitali, affermò che eravamo proprio delle schifose.
Poi si allontanò mentre noi sia pur esauste ci masturbavamo ben sapendo che eravamo troppo sfinite per arrivare ma l'umiliazione che avevamo subito finora era troppo stimolante e continuavamo a toccarci freneticamente come delle scimmiette sceme.
Fellina tornò dopo alcuni minuti gettando davanti a noi delle ciotole che riempì con l'acqua di una tanica; gettò a terra il contenuto di diversi sacchetti di patatine e pop-corn e di alcune scatolette di carne.
Noi ci gettammo come le bestie che eravamo su quell'acqua e su quel cibo offertoci così immondamente.
Intanto Fellina aperta una sedia a sdraio accanto al nostro spettacolo bestiale si accomodava gustandosi delicatamente un gelato e gettandoci degli sguardi sorridenti di soddisfazione.
Comprendemmo che eravamo i suoi animali, le sue bestie e ne eravamo contente; amavamo così tanto quella dea per cui essere le sue bestiole era una nostra ragione di vita.
Terminammo il nostro pasto bestiale; riuscimmo a riempire il nostro stomaco e ci sentimmo soddisfatte.
Fellina che osservava con attenzione il nostro atteggiamento bestiale attorno al cibo, quando vide che avevamo finito di mangiare tutto quello che ci era stato gettato per terra ci disse come stavamo, noi rispondemmo che ci sentivamo meglio.
Rispose che ci lasciava qualche minuto per riprenderci appieno e che poi ci avrebbe portato a socializzare. con gli altri elementi del camping.
L'espressione "socializzare" ci fece intuire che ci aspettava ben altro che semplici dialoghi e rinvigorite dal pasto cominciammo ad eccitarci nuovamente pensando a nuove esperienze sessuali.
Intanto attirate dagli splendidi piedini che Fellina esibiva gli chiedemmo il permesso di leccarglieli; lei ce lo concesse e noi ci buttammo ad omaggiare quello splendore.
Lei cominciò a ridacchiare allegramente dicendo che le stavamo facendo il solletico con le nostre lingue.
Calmatevi ragazze; aggiunse mi state facendo impazzire per il solletico.
Noi ubbidendo cercammo di addolcire l'attività delle nostre lingue cercando di essere più dolci e cercare di darle un maggior piacere.
Lei riconobbe il nostro sforzo e ci disse "Ecco così va bene ragazze" e cominciò a masturbarsi; noi premiate dal suo apprezzamento continuammo a leccarle i piedi, contente di darle del piacere.
Lei continuò a masturbarsi evidentemente eccitata dal nostro sforzo ed arrivò schizzando il suo dolce liquido, ci precipitammo per raccogliere con la bocca quel nettare della sua figa.
Poi eccitate allo spasimo ci masturbammo fino ad arrivare.
Fellina e noi altre ci rilassammo per qualche minuto.
Poi la regista riprendendosi per prima ci chiese "Come state ragazze siete pronte per socializzare?".
Noi rispondemmo passivamente di si, considerando che una risposta negativa sarebbe stata ridicola.
Fellina si alzò dalla sdraio e raccolse i nostri guinzagli, quelli di me ed i Francy che ci agguantavano per le palle e quello di sua figlia Marta che le stringeva il collo.
Come cagnoline ci condusse al guinzaglio verso la spiaggia.
Guardandoci con compassione ci disse che facevamo veramente schifo che eravamo sporche e puzzolenti da far paura.
Quindi ci condusse verso una area di pulitura.
Quando arrivammo lì vedemmo che c'erano altre persone uomini e donne nude che stavano lavando i loro cani, ed i loro schiavi.
Un addetto tramite una sistola spruzzava acqua saponata ad alta pressione sui cani e sugli schiavi, un altro addetto spruzzava acqua per sciacquare noi bestie
Venimmo messe in fila, noi e gli altri cani davanti a noi, i cani dietro di noi ed altri schiavi umani ancora più indietro; eravamo una bella fila di bestie destinate alla pulizia.
Quando toccò a noi venimmo lavate accuratamente facendo scorrere il flusso d'acqua saponata sul nostro corpo; per l'addetto noi non eravamo differenti dai cani da lavare e ci trattavano alla stessa maniera.
Comunque uscimmo da quel trattamento pulite e ci sentivamo bene percependo la nostra pelle lustra.
Una volta lavate, Fellina ci condusse al guinzaglio verso il bar della spiaggia.
Li si accomodò davanti ad un tavolino e ci ordinò i accucciarci ai suoi piedi.
Noi ubbidimmo e guardando i suoi piedi e noi come bestiole provammo a leccarglieli, lei ci impose di bloccarci ed accucciarci.
Noi ubbidimmo immediatamente continuando ad guardare con desiderio i piedi di Fellina.
Arrivò un cameriere nudo che prese l'ordinazione di Fellina, un caffè con panna.
Mentre Fellina aspettava l'arrivo della sua ordinazione cominciò a guardarsi attorno, accanto a lei c'era un'altra signora con due cani al guinzaglio ai suoi piedi.
Arrivò il cameriere con l'ordinazione di Fellina che cominciò a sorbire il suo caffè.
Poi si rivolse alla sua vicina dicendole che aveva dei bei cani; quella rispose, guardando noi ai suoi piedi, che lei aveva dei begli schiavi.
Fellina chiesa alla tizia di accomodarsi al suo tavolino e lei si accomodò al tavolo e le due cominciarono a chiacchierare mentre le bestie della sconosciuta cominciarono a strusciarsi addosso a noi.
Erano delle belle bestie con dei bellissimi cazzi rossi parecchio arrapati.
Io, Francy e Marta cominciammo a toccare quei cazzi mentre le ragazze che sorbivano le loro bibite chiacchieravano fra loro.
Guardando la nostra attività le ragazze dissero le nostre bestie stanno facendo amicizia.
A quel punto si avvicinò il cameriere nudo di rima dicendo che i rapporti sessuali dovevano essere fatti fuori dal bar.
Fellina e la sconosciuta scusandosi si allontanarono portandoci noi e i cani al guinzaglio
Arrivammo in una zona della spiaggia dove pascolavano cani e schiave come noi.
Poi Fellina ci lasciò libere e la sconosciuta lascio libere le sue bestie.
Finalmente potemmo giocare con quelle bestie; cominciammo a succhiare i loro cazzi ed a prenderlo nel culo dai loro cazzi.
I frequentatori della spiaggia si soffermavano ammirati a guardare, masturbandosi mentre noi soddisfacevamo quei cani.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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