bdsm
L'amatrice dei cessi
di maktero
15.01.2025 |
52 |
2
"Ci sono molti cessi pubblici, quelli delle stazioni, quelli dei parcheggi, qualcuno nelle città, quelli dei cinema anche se questi ultimi non possono..."
Sono una scrofa schifosa, i desideri sessuali che mi ecccitano non sono quelli soliti ma solamente quelli esogeni ed insoliti.Cosa mi eccità può sembrare incomprensibile ai più.
Mi piaciono i cessi i cessi pubblici intendo.
Ci sono molti cessi pubblici, quelli delle stazioni, quelli dei parcheggi, qualcuno nelle città, quelli dei cinema anche se questi ultimi non possono definirsi propriamente pubblici, quelli orribili degli stabilimenti balneari.
Ognuno di essi ha la sua personalità e la sua attrazione.
Per quanto mi riguarda amo i cessi "vissuti", cioè quelli che per quanto possano essere puliti hanno sempre qualcosa di utiizatto.
L'odore schifoso,i residui appena percettibili di piscio e di merda rendono per me quei luoghi più attraenti di un grosso, rosso, violaceo cazzo arrapato.
Passo i mio tempo libero dal lavoro con questi miei amanti di ceramica.
In qualsiasi momento del giorno, di mattina o di pomeriggio, trovo un cesso, mi ci rinchiudo dentro mi spoglio nuda e ci passo delle ore.
Non mi importa se qualcuno bussa alla porta, io rispondo sempre "occupato".
E rimango lì ad adorare quel piccolo ristretto luogo del mondo che mi eccita tanto.
Nuda esploro quel piccolo universo; per cominciare il water.
Se il cesso rappresenta il corpo del mio amante il cesso è il suo cazzo.
Lo esploro perc ercare ogni sporcizia presente su quella ceramica, quando la trovo la lecco e comunque lecco il water come un grosso cazzo da accontentare.
Lui mi soddisfa riempiendo la mia bocca dei suoi sapori, della sua sua durezza come nessun cazzo umano potrebbe donarmi.
E' un vero e proprio pompino che concedo al mio amante.
Quando ho soddisfatto il mio amante finendo di racogliere anche la più minuta sporcizia di quell'insolito membro, tiro lo sciaquone.
Getto la mia bocca su quella scrosciosa sborrata, ingoiando il più possibile di quel liquido sperma.
Chiedo al cesso di poter godere e quando lui con l'ultimo rigurgito dello scroscio, emette un suono osceno, lo interpreto come un sì.
E finisco di masturbarmi colando sul pavimento su corpo del mio amante, il simbolo del mio godimento.
Comprendo di aver offeso la sua dignità e lecco la mia sborra dalle piastrelle, chiedendo perdono.
Dopo l'amore rimango sempre a lungo sdraiata sul mio amante, assaporando sulla mia pelle tutte le particole di sporcizia che lui mi può offrire.
In quel momento sentiamo una piena intesa e ci riprometiamo di incontrarci ancora magari con ancora più odori e sapori.
Poi mi rivesto do un ultimo bacio sul cesso e me ne vado contenta del mio rapporto amoroso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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