bdsm
la nostra vita pensando a Gemma
di maktero
11.09.2024 |
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""Chissà" disse mia sorella magari se ne fregheranno di come sono ridotti i tuoi capezzolli e te li maltratternno ugualmente..."
L'incontro con Gemma e sua madre ci ha lasciate turbate.Chiacchieriamo per molte ore piacevoli dialogando sulle nuove sensazioni che ci ha procurato quell'esperienza.
Eravamo entrambe infatuate da quelle due, ma soprattutto da Gemma.
Stabilimmo che eravamo troppo prese da quelle due e dovevamo svagarci un poco il cervello.
Decidemmo di passare la serata alla pineta a fare pompini agli sconosciuti.
Ci preparammo ed uscimmo di casa e ci abbandonammo nude ed inermi alla lussuria dei frequentatori della pineta.
Fu una serata piena di cazzi che approffittarono ampliamente della nostra disponibilità.
Sulla via del ritorno rimanemmo silenziose a lungo, penseriose, non commentammo come al solito le esperienze subite nella pineta.
Fù mia sorella ad interrompere per prima il silenzio dicendo:
"E' stata una bella serata piena di cazzi, ma io come te non la abbiamo passata con la solita gioia con il consueto spasso; è così vero?".
Io risposi che era vero che la mia mente era troppo presa dal pensiero di Gemma e di Diana e che mentre spompinavo e venivo inculata quelle cose mi passavano attraverso senza sollecitarmi come al solito.
Mia sorella replicò che anche lei aveva avuto la stessa sensazione di vacuità.
Poi riprendemmo il silenzio fino a casa.
Entrate ci guardammo negli occhi ed avvertimmo lo stesso desiderio, avevamo qualcosa di forte per scuorterci.
Non ci fù bisogno di parole, ci intuimmo telepaticamente.
L'unica questione fu "sto sotto io o stai sotto tu"; decidemmo tirando i dadi.
Toccò a me stare sotto.
Implorai mia sorella di farmi male perchè ne avevo bisogno; lei rispose che anche lei sentiva la necessità di esagerare.
A quelle parole mi lasciai finalmente andare, lasciai sfuggire dalla mia mente tutti i pensieri per concentrarmi su cui avrei subito.
Mia sorella mi mise ai capezzoli dei duri morsetti di metallo e poi cominciò ad arroventarli con un accendino.
Il dolore era tremendo, ma mi sembrava liberatorio; mi potevo concentrare ed eccitare su quella sofferenza.
E mia sorella a sua volta sembrava sembrava liberarsi dai suo pensieri continuando impietosamente ad abbrustolirmi i capezzoli, spalancando gli occhi di soddisfazione per la mia sofferenza e le mie urla.
Fù cattivissima ma del resto non mi aspettavo altro; mi ci voleva per svagare la mia mente.
Io e mia sorella ci untuimmo pienamente e lei continuò a torturarmi spietatamente.
Sbavavo dal dolore, gemevo ed urlavo e mi arrapavo.
Finalmente provavo del dolore e del piacere senza pensare a Gemma.
Capii che anche mia sorella tutta presa da quello spasso si stava divertendo svagandosi dai pensieri.
Poi lei interruppe il trattamento per dotarsi di uno strap-on e cominciò ad incularmi freneticamente come per voler sfogare una energia repressa.
Sembrava voler veramnte sfogarsi e mi inculò veramente bestialmente e godette come avrebbe fatto un maschio con il suo cazzo vero.
Poi si adagiò esausta sul letto, togliendosi lo strap-on.
Io avvertitoil suo riposo andai amedicarmi i miei capezzoi straziati, erano ridotti veramente male per le ustioni, usai la pomata per le bruciature e mi misi dei cerotti per proteggerli.
Poi andai ad adagiarmi accanto a mia sorella, che sonnechiava, le agguantai delicatamente la testa e cominciai a baciarla.
Lei rispose svegliandosi del tutto ed assecondandomi con la sua lingua.
Quel bacio ci fece eccitare entrambe, toccai mia sorella e sentii che era bagnata a suficienza e senza esitare la penetrai.
Lei reagì spalancando gli occhi per quella piacevole invasione.
Cominciai a montarla osservando i suoi occhi e sentendo i suoi gemiti di piacere; modulai la mia eccitazzione con la sua per farla godere prima di me.
La sua figa mi invadeva il cazzo di liquido, e quando mi accorsi dalle sue convulsioni e dai suo strilli che aveva goduto venni anch'io dentro di lei.
Ci adagiammo esauste con gli occhi rivolti al soffitto.
Dopo un poco lei sommessamente mi chiese quanto mi facessero male i capezzoli; le risposi che mi bruciavano da morire.
Ma che ero contenta perchè era quello di cui avevo bisogno.
"Già" replicò lei; entrambi ne abbiamo avuto bisogno perchè abbiamo la testa presa da Gemma e da sua madre.
Io continuai " Ci hanno sconvolte".
"Sì è vero disse lei".
Continuai "Possiamo oramai farne a meno?".
"No" replicò lei; ci hanno troppo prese ne abbiamo bisogno, assolutamente.
Io aggiunsi oramai esausta "Domani le richiamiamo per un altro incontro; e chissa che non ne venga fuori una amicizia duratura".
"Chissà" disse mia sorella tutto e possibile; e poi con la voce impastata dal sonno mi disse che voleva dormire e di scendere dal letto.
Io come d'abitudine mi adagiai per terra al fianco del letto, lasciando che mia sorella si addormentasse tra le morbide coltri.
Io che stavo soffrendo per per torture cominciai a masturbarmi cercando la pace dei sensi.
Ma fu difficile per il troppo dolore e solo verso l'alba riuscii a appisolarmi.
Venni svegliata dai calci di mia sorella che come di consuetomi portò in bagno per farmi un enorme clistere.
Mentre mia sorella mi stava clisterizzando mi disse che dalle undici sarebbero arrivati dei clienti per farmi e che dovevo essre pronta.
Dopo il devastante clistere mi scaricai nel cesso mentre mia sorella andava a prepararsi la colazione.
Una volta svotato il mio intestino mi feci una doccia per essere pronta ad accogliere degnamente i clienti.
Mi curai nuovamente i capezzoli straziati che erano messi veramente male ma non era la prima volta; sarebbero tronati come prima.
Poi una volta pronta mi presentai a mia sorella che stava completando la sua colazione; mi misi in ginocchio sapendo che io non avrei avuto niente da mangiare.
Altrimenti avrei riempito di nuovo il mio intestino ed avrei potuto offendere con la mia merda il cazzo dei clienti che mi avrebbero utilizzata.
Mia sorella mi disse che nel primo pomeriggio avrebbe chiamato Diana per avere un altro incontro con lei e sua figlia.
Io spalancai gli occhi e sorrisi alla prospettiva di un nuovo incontro con quelle due.
Mia sorella intercettò il mio sguardo di piacere, ed io il suo e ci mettemmo a ridere come delle pazze.
Esaurito quel momento di divertimento, mia sorella mi prospetto il programma della giornata.
Tra poco più di un ora sarebbe arrivata una coppia sadica; poi un sadico e poi un altro tizio che voleva avere solamente un rapporto omosessuale.
Nella serata mi avrebbe portata al cinema luci rosse.
Lì di solito venivo relegata nuda in un cesso, con mia sorella all'ingresso che si faceva pagare dagli stronzi che volevano abusare di me.
Poi saremmo andate a mangiare in fast food aperto anche di notte, lì avrei potuto mangiare per la prima volta nella giornata.
E poi mi avrebbe portata prostituirmi per strada fin quasi all'alba.
Insomma un programma consueto, senz'altro faticoso, ma tipico.
Ma a differenza delle altre volte feci presente a mia sorella che sentivo qualcosa di diverso, un sentimento particolare per Diana e sua figlia che mi sentivano sentire annoiata per il programma prospettato.
Lei sospirò dicendo che provava le stesse sensazioni e che sperava che Diana volesse corrispondere ancora.
Anche io feci un lungo sospiro di speranza e mi rassegnai alla mia routine.
In orario arrivò la coppia di sadici, mia sorella raccolse i soldi.
Quei duei si accontentarono di frustarmi e di incularmi; lui con il suo cazzo, lei con lo strap-on.
Poi in ritardo arrivò l'altro sadico che rimase deluso per non potermi torturare ai capezzoli, vista la loro condizione.
Chiese uno sconto che mia sorella accettò.
Poi il tizio si accontentò di sfondarmi il culo con i grossi dildi che mettevamo a disposizione.
L'ultimo cliente si accontentò di farsi fare un pompino.
Quando terminò il mio servizio era oramai sera.
Mia sorella si stava preparando la cena mentre io sul pavimento della cucina mi masturbavo pensando a Gemma.
Anche mia sorella cominciò a masturbasi, anche lei pensando a Gemma.
Mentre mia sorella cenava ed io in ginocchio la guardavo mangiare mi disse che nel pomeriggio aveva contattato Diana e che con sua figlia erano propense per un altro incontro.
Io spalancai gli occhi come un amante in attesa dell'appuntamento con la sua bella.
Mia sorella era a sua volta eccitata e mentre mangiava sollevando le gambe sulla sedia si masturbava.
Io non potei farne a meno e dopo tutto un giorno passato prenderlo nel culo cominciai a masturbarmi a mia volta.
Quando stavo per arrivare mia sorella mise sotto il mio cazzo il piatto con la minestra mezza consumata.
Io sborrai in quel piatto e poi mia sorella mi concesse di finire il contenuto di quel piatto.
Poi mia sorella mi disse "Prepariamoci per stasera".
Andammo in bagno dove mia sorella mi chiese come stava il mio intestino e se doveva farmi un altro clistere.
Io risposi che ero praticamente vuota; a parte la minestra che avevo mangiato poco fà.
Mia sorella evitò quindi di farmi fare un altro clistere ma mi fece fare un'ltra doccia.
Poi mi medicò personalmente i capezzoli, dicendo che stavano guarendo ma che non erano ancora pronti per altre torture.
Era un vero peccato perchè di solito gli stronzi che incontravo nei cessi del cinema o nel cesso pubblico amavano strizzarmeli.
Pazienza questa volta ne faranno a meno.
"Chissà" disse mia sorella magari se ne fregheranno di come sono ridotti i tuoi capezzolli e te li maltratternno ugualmente.
Io risposi che sanguineranno parecchio.
Mia sorella a proposito di sangue si illumina nel viso e mi dice che mi darà un supplemento di divertimento.
Io credo di comprendere ciò che mia sorella vuol dire e mi illumino nel volto e mi arrapo.
Sulla via del cinema mia sorella si ferma presso una scuola ancora aperta di cui conosce il custode; con la scusa che gli scappa la pipì entra in bagno.
Esce dopo alcuni minuti dicendomi "ho fatto la spesa".
Ed apre la borsetta mostrandomi vari tamponi mestruali che ha raccolto nei cestini dei bagni della scuola.
Ci sono quelli interni e quelli esterni; io impazzisco a quella vista e mia sorella mi chiede cosa preferisco; io sono indecisa perchè tutti mi attraggono.
Poi noto un assorbente interno molto insanguinato e dal colore particolarmente intenso, doveva essere veramente pregno di sangue.
Mia sorella vedendo il mio sguardo verso quel articolo lo tira fuori e me lo fa annusare, io odoro intensamente e mia sorella si compiace per il mio gusto.
Poi me lo infila in bocca ed io comincio a succhiare il lercio contenuto uscito dalla figa di una sconosciuta studentessa.
Mentre succhio quella delizia penso a Gemma; prima o poi anche lei avremme potuto concedermi quella essenza del suo corpo.
La mia mente si perde per il piacere; e non mi accorgo quando arriviamo al cinema.
Mia sorella mi scuote bruscamente.
Entriamo nel locale e mia sorella paga abbondantemente i tizi al banco per far passare un essere osceno come me, coperto da una maglietta e con un tampone in bocca.
Ma i soldi sono soldi.
Mia sorella mi toglie la misera maglietta, io rimango completamente nuda, lei mi mette al collo un laccio da cane con cui mi conduce e mi fà attraversare la sala, lentamente, per esibirmi come un pezzo di carne da utilizzare.
Come mi mi piace, mi eccitto come una bestia mentre sullo schermo apaiono immagini pornografiche.
Mi sembra di essere una di quelle attrici troie sullo schermo; con la differenza che io sono li per essere incluata veramente e per fare dei veri pompini non come sullo schermo.
Mia sorella conducendomi nuda attraverso la sala avverte che sarò disponibile nel cesso del cinema.
Gli astanti mi guardano entusiasti e cominciano ad alzarsi dai loro posti ed a seguirci.
Mia sorella mi fà arrivare ai cessi che puzzano da morire per la loro spocizia.
All'ingresso mia sorella stabilisce il prezzo; e lospasso incomincia.
Sputo il tampone che ho in bocca e comincio a prendere in bocca il primo cazzo.
Cambia il sapore e la consistenza ma comincio a fare il mio dovere ed a far guadagnare mia sorella.
Passano le ore, passano i cazzi che prendo in bocca e nel culo.
Ma il mio pensiero si riconduceva sempre a Gemma.
Avrei voluto che Gemma mi veddesse mentre spominavo i cazzi di quei depravati sconosciuti o mentre me lo mettevano nel culo.
Lei con la sua giovane ed innocente età avrebbe, capito.
Arrivò l'ora di chiusura del cinema e mia sorella mi portò prostituirmi per strada.
Mentre ci avvicinavamo al luogo della mia prostituzione stradale, confessai a mia sorella le sensazioni che avevo provato nel cesso del cinema.
Le dissi che mentre ero abusata pensavo continuamente a Gemma.
Quanto per quella giovinetta sarebbe piaciuto di quanto facevo.
Mia sorella mi assicurrò che aveva ottenuto un nuovo aappuntamento con Gemma e sua madre e che avremmo potuto chiacchierare ampliamente di queste cose.
Mia sorella mi lasciò sulla strada seminuda a vendermi.
Raccolsi diversi clienti, facendo parechi soldi.
Quasi all'alba quando non c'è la facevo più mia sorella venne a riprendermi per portarmi a casa.
Quando arrivammo ero sfinita e quando mia sorella mi buttò per terra mi addormentai subito.
Sognai; sognai subito.
Sognai il giovane culetto di Gemma in cui infilavo dentro un dito; lo facevo delicatamente per rispettare il suo giovane corpo.
Sentivo sul mio dito che avanzava con dolcezza attaversando la carnina vergine del suo culetto.
Impazzivo sentendo quel dito che violava quella dea che era Gemma.
Nel sogno lei mi diceva "Ti piace", io e rispondevo "Piace a te".
Mentre avanzo col dito nel suo culo stretto di verginella avverto che sono arrirrivato ad un blocco, un un ultima strettoia nel suo culo per sfonfdarla completamente .
E poi a quel punto il sogno finì improvvisamente, mia sorella aveva cominciato a picchiarmi per farmi svegliare.
Il risveglio fu duro.
Dissi a mia sorella che mi aveva interrotta in un bellisimo sogno che le raccontai.
Lei rimase impressionata da quanto le avevo raccontato e cominciò a masturbarsi insieme a me.
Poi disse che in giornata "Loro sarebbero arrivate".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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