bdsm
Mia sorella e la sua amica Diana
di maktero
05.09.2024 |
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"Le ragazze cercavano di coprire la mia erezione perchè oramai le strade si erano affollate e non volevano provocare scandalo..."
E' una bella mattina soleggiata d'estate; io coperta solamente dalla mia lurida e sdrucita magliettina che mi copre a malapena mi aggiro per il parco con un contenitore in mano a raccattare merde di cane.E' un compito che mi è stato imposto da Diana, l'amica di mia sorella che è venuta a trovarla.
Le due condividono le passioni per le perversioni più estreme e si sono subito trovate daccordo ad utilizzarmi per il loro divertimento.
Siamo uscite quella mattina con loro vestite di tutto punto ed io miserabilmente coperta.
Mi è stato messo in mano un contenitore di plastica e ci siamo avviate.
Io davanti come una mendicante con la mia ciotoletta in mano; credevo che mi avrebbero messa chiedere l'elemosina per strada.
Pensiero che mi stava eccitando.
Poi invece ci avviammo verso il parco.
A quell'ora il paese era poco frequentato ed incrociammo ben poche persone che comunque mi guardarono interrogativamente.
Provavo piacere a provocare curiosità, forse scandalo per la mia condizione.
Il mio cazzo cominciava ad alzarsi sollevando il lembo della maglietta; ero sempre più oscena; per quanto potevo cercavo di coprire il mio cazzo eretto con il lembo della maglietta.
Ma devo dire che mi piaceva mostrare apertamente la mia degradazione.
I miei piedi scalzi calpestavano l'asfalto ed ogni zozzeria che incontravo per la strada.
Ero sempre più eccitata; i miei occhi erano spalancati per la gioia che provavo a camminare scalza seminuda per le strade del paese, con la mia eccitazione sempre più evidente.
Al duro asfalto si sostituì sotto i miei piedi la morbida erba; eravamo arrivate al parco.
Io ero già intontita dal piacere e non mi rendevo conto appieno di trovarmi in un luogo pubblico.
Arrivvammo ad una panchina, Diana e mia sorella si sedettero mentre io con il mio cazzo eretto che spuntava da sotto la maglietta e con la ciotola tenuta pateticamente in una mano mi piazzai in piedi davanti a loro come una idiota.
Le ragazze, vedendo la mia erezione compresero che la mia testa era già sconvolta, ridacchiarono sarcasticamente e cominciarono a prendermi in giro.
Dissero che ero proprio oscena, e che con la mia pervesione esibionista potevo offendere gli ignari frequentatori del parco.
In realtà a quell'ora il parco era deserto, ma le loro parole erano comunque offensive e mi facevano molto piacere.
Poi mi disserro copri quel "coso" che ti spunta dalla maglietta.
Io ubbidii subito nonosstante che il "coso" rimanesse eretto e sollevava la maglietta.
Le ragazze qguardando la mia miserabile condizione si misero a chiacchierare tra loro; indifferenti al fatto che qualcuno avrebbe potuto vederci.
Dopo un poco di confabulazioni mi dissero che eravamo in quel parco perchè molti portavano i loro cani a defecare.
Per cui adesso dovevo andare in giro per l'area a cercare le merde dei cani riempiendo la ciotola che avevo in mano.
Io rimasi un poco prplessa, ma dopo un calcio nei coglioni e un ordine secco di darmi da fare capii qual'era il mio compito.
Cominciai a gironzolare per il parco raccogliedo le merde dei cani.
Alcune erano seche altre ancora morbide.
Mentre mi agiravvo svolgendo il mio compito vidi in lontananza nel parco praticamente deserto delle persone con cani.
Aspettando il giusto tempo mi avvicinai alle posizioni in cui i cani avevano defecato e raccolsi anche la loro merda fresca.
Mentre mi davo da fare per svotare il campo da tutte quelle merde mi domandavo se mi avrebbero costretta ad ingoiarle.
Certo sarebbe stato difficile, ma se me lo avessero imposto non avrei saputo dissobbidire.
Intanto mentre svolgevo quell'attività mi accorsi del nuovo piacere che mi provocava.
Scalza come una contadinella, raccoglievo escrementi.
Mi sembrava di essere una normale lavoratrice dei campi che faceva il suo lavoro.
Ero di nuovo eccittata; che magnifica mattina avevano organizzato per me mia sorella e la sua amica.
Sapevano farci veramente.
Ero così presa dalla mia condizione che non mi rendevo nemmeno più conto se ci fosse stato qualcuno a vedere la mia attività perversa.
Ad un certo punto quando mi accorsi che la mia ciotola era piena tornai dalle ragazze, lievemente intimorita su cosa mi avrebbero costretta a fare.
Ma ero talmente eccittata che qualsiasi cosa mi sarebbe andata bene.
Quando arrivai davanti alla panchina, in ginocchio, mostrai loro il mio raccolto; loro guardarono e mi dissero che ero sata barva.
Poi mi obbligarono a mettere le mani nella ciotola per mostrare loro gli stronzi che avevo raccolto e di descriverli.
Io cominciai a rimestare nel contenitore ed a descrivere i vari stronzi che avevo raccolto.
Mostrai loro i vari pezzi più secchi, quelli più morbidi, quelli più grossi secchi all'esterno e morbidi all'interno, e poi quelli freschissimi dei cani che avevano apena defecato.
Le ragazze mentre io mi umiliavo si baciavano e si toccano quasi indifferenti alla mia dotta esposizione.
Mi sentivo ulteriormente umiliata per la loro indifferenza al mio sforzo, ma soprattutto mi sentivo preoccupata per cio che mi sarebbe aspettato.
Quando terminai la mia esposizione, le ragazze erano ancora impegnate tra di loro a baciarsi e toccarsi.
Poi gradualmente rendendosi conto del mio silenzio si interessarono a me.
Diana disse che ero una straordinaria raccatta merda, e che ero stata così brava che pensava di portarmi a raccattare merda dai cessi pubblici.
L'ì per lì non capii se stava scherzando; ma riflettendoci per un attimo compresi che stava dicendo sul serio.
La sua prospettiva mi faceva esplodere un desiderio magari Diana mi avrebbe portata a raccattare merda dai cessi pubblici.
Sarebbe stato fantastico.
Ma intanto le ragazze guardando il contenuto della ciotola e guardandosi nei dintorni e sicure che non c'era nessuno nei dintorni mi guardarono negli occhi e mi obbligarono a ficcarmi gli stronzi dei cani nel culo.
Io fui sollevata, temevo che me gli avrebero fatti mangiare.
Sotto il loro sguardo cominciai a raccogliere i pezzi di merda dalla ciotola ed ad infilarmeli nel culo; cominciai da quelli più secchi e man mano che il culo mi si allargava prosegui con quelli semisecchi.
Le ragazze erano attente al passaggio e quando qualcuno dei vari frequentatori del parco si avviacinava mi permettevano di smettere; mi concedevano di sedere sulla panchina accanto aloro e di nascondere la ciotola con la merda dietro ai nostri piedi.
Poi quando il passante si era allontanato la pratica ricominciava.
Come mi piaceva riempirmi il culo con la merda defecata dai cani; mi faceva sentire una vera latrina, anzi meno di una latrina, una fogna, anzi ancora meno di una fogna.
Le ragazze avvertendo questa mia laida sensazione, mi stimolavano sputandomi in bocca mentre mi infilavo quei disgustosi stronzi nel culo.
La cosa più difficile fu per la merda fresca che mi spinsi nel culo sapientemente, pigiandola a dovere.
Quando terminai il contenuto della ciotola le ragazze mi chiesero come mi sentissi.
Io avevo il cazzo che mi stava esplodendo e glielo esposi, loro guardando la mia erezione non fecero altre domande, mi sputarono per l'ennesima volta in bocca e poi dissero che era il momento di ritornare a casa.
Ci avviammo verso casa.
Stavolta avevo il mio intestino pieno della merda di cane che mi dava una strana senzazione, come di un clistere.
Sentivo che dovevo scaricarmi chiesi alle ragazze se potevo svotarmi.
Ma loro mi risposero bruscamente che ci trovavamo in mezzo alla strada che si stava affollando.
C'era troppa gente in giro, e già la mia condizione miserabile stava destando curiosità, per cui dovevamo raggiungere la casa al più presto.
Io mi sentivo al settimo cielo,camminavo scalza per strada con l'intestino pieno di merda di cane, mi trattenevo a stento per non espellerla
Il mio cazzo esplodeva; non vedevo l'ora di arrivare a casa per poter svotare il mio intestino e per poter arrivare.
Le ragazze cercavano di coprire la mia erezione perchè oramai le strade si erano affollate e non volevano provocare scandalo.
Arrivvammo a casa e le ragazze mi fecesero entrare dentro a calci mi portarono in bagno masscrandomi di colpi e sputi mi dissero che potevo scaricarmi ed io eseguì immediatamente masturbandomi pazzamente.
Cagai quello schifo che avevo nell'intestino, continuando a masturbarmi, arrivvai come una bestia mentre le ragazze mi umiliavano perché godevo da una simile situazione.
Era stato fantastico.
Una volta calmati le ragazze mi disserro di raccattare la merda che avevo sparso per il bagno e di gettarla nel cesso e di pulire tutto.
Loro se ne andarono e mi lasciarono al mio compito di pulizia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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