bdsm
Progetti con Sonia
di maktero
06.04.2023 |
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"Si alzò dal divano e frettolosamente si avviò alla porta salutò Luisa ed uscì..."
E' il primo pomeriggio, Sonia la dogsitter, è venuta a trovarci.In casa ci siamo io e Luisa, siamo nude come sempre, Sonia è vestita e rimane vestita.
Luisa e Sonia si accomodano sul divano, io invece vengo costretta a rimanere in ginocchio davanti a loro e mi viene impedito di parlare se non sono interrogata.
Le due chiacchierano, inizialmente, per rompere il ghiaccio, di argomenti faceti, poi Sonia dopo vari preamboli viene al dunque.
E' rimasta impressionata dalla mia prestazione dell'altro giorno; afferma che è quello che si aspettava da un maschio.
Una totale discesa nella degradazione per il desiderio di sesso come tutti noi maschi cerchiamo.
Dichiara che io sono un chiaro esempio di questo suo concetto.
Luisa replica che io non posso essere considerato un autentico maschio in quanto sono anche un frocio travestito che ama il cazzo e che si sente femmina.
Sonia replica, che se anche ho assunto delle caratteristiche femminili, comunque comunque nella mia più intima natura sessuale rimango un maschio.
Luisa ammette che c'è del vero in quanto affermato da Sonia; io penso lo stesso, pur avendo sviluppato la mia natura femminile, mi chiedo se l'ho fatto perchè ciò mi provoca una maggiore eccitazione sessuale o perche amo pienamente la femminilità?
Bruscamente Sonia chiede la mia opinione; io sono stupita che la dogsitter mi permetta di parlare.
Inizialmente esito sorpresa dalla concessione che mi viene fatta; ma ripresami dal turbamento iniziale; ammetto i dubbi che avevano coinvolto la mia mente qualche momento prima.
Sonia si dichiarò soddisfatta della risposta, che a suo parere coincideva con il suo pensiero.
Io ero molto confusa e non sò se avesse ragione o meno.
Tuttavia la ragazza disse che in fin dei conti non gliene importava niente delle mie questioni di identità sessuale o meno.
Era contenta di aver trovato un maschio, o meno, che poteva umiliare e far soffrire per accontentare la sua natura di lesbica sadica e che le mie questioni più intime le erano indifferenti.
A quel punto rivolgendosi a Luisa le chiese se avesse potuto utilizzarmi ancora per umiliarmi e torturarmi.
Luisa le rispose che io non ero una sua proprietà e che avrebbe dovuto chiedere a me.
Sonia, dimostrando una certa ripugnanza, mi rivolse la stessa domanda appena fatta a Luisa.
Io esitai qualche istante, ma solo per la sorpresa che venisse chiesta la mia decisione; poi risposi prontamente che ero pronta a tutto.
La ragazza con un sorriso pieno si rivolse a Luisa, dicendole, cosa ti avevo detto.
Luisa ammise che ero una schifosa e che non avrei potuto rispondere altrimenti.
A quel punto Sonia propose una sua idea per degradarmi, qualcosa che le piaceva molto e che desiderava fare.
Ci dice che c'è una pineta vicino al mare dove si incontrano, coppie, frocie e guardoni.
E' una situazione di mutua intesa e tutti si divertono, a fare sesso e a farsi guardare.
Dice che sarebbe stato un suo grande desiderio portarmi là e farmi guardare mentre vengo inculata e spompino i suoi cani mentre i guardoni osservano.
Certo dice lei, qualcuno sarà disgustato, altri saranno attratti.
Senz'altro lei sarebbe stata contenta da entrambi i comportamenti.
Luisa aveva gli occhi spalancati, luminosi, perchè evidentemente anche lei era affascinata dalla situazione.
E per quanto riguarda me, ero veramente eccitatta dalla prospettiva ed il mio cazzo cominciava ad indurirsi.
Sonia si accorse della cosa e cominciò a rimarcare, con parole grossolane, quanto fossi schifosa.
Io apprezzai ed in quel momento volevo che Sonia mi facesse qualcosa; che sò un calcio nei coglioni, o anche uno sputo in bocca, tutto ciò sarebbe stato gradito.
Ma invece Sonia, forse intuendo i miei desideri evitò di accontentarmi.
Poi brutalmente disse che sarebbe venuta l'indomani per le tredici per portarmi alla pineta.
Si alzò dal divano e frettolosamente si avviò alla porta salutò Luisa ed uscì.
Io e Luisa rimanemmo un pò sconcertate; poi dopo qualche qualche istante in cui concretizzammo appieno la situazione Luisa disse che avevamo trovato una compagna veramente valida per accontetare i nostri desideri.
Io ammisi che era vero, Sonia sembrava veramente capace di soddisfare i nostri sogni più perversi.
Mentre chiacchieravamo Luisa disse che doveva andare in bagno e mi ordinò di seguirla, a quattro zampe.
Mentre ci dirigevamo al bagno Luisa mi confessò che Sonia le piaceva molto e avrebbe voluto fare l'amore con lei, ma che stranamente lei al momento le sembrava disponibile.
Luisa aveva il dubbio di non piacerle.
Intanto arrivati al bagno Luisa si sedette sul wc e cominciò ad urinare mentre io stavo in ginocchio davanti a lei sentendo lo scroscio della sua urina.
Mentre pisciava continuava a parlarmi dei suoi dubbi della sua attrazione su Sonia.
Io cercai di confortarla dicendole che forse è ancora troppo presto, in fin dei conti la conoscevamo da pochissimo; senz'altro frequentandola ancora ci sarebbe stata la possibilità di creare delle situazioni sessuali.
Luisa finito di pisciare prese un pezzo di carta igienica e si asgiugò la figa; mi disse di aprire la bocca e poi mi ordinò di ingoiare il pezzo di carta intriso della sua salata urina.
Si mise a sedere in un angolo del bagno e mi ordinò di raccogliere dal fondo del water l'acqua con la sua urina.
Io ubbidii subito cominciando a raccogliere con le mani acoppetta l'acua giallognola del water e ingoiandola.
Nel frattempo Luisa continuava a parlarmi della sua attrazione per Sonia; della sua insicurezza di non essere abbastanza piacevole per lei.
Mentre assorbivo l'acqua pisciosa del water, cercavo di consolare Luisa delle sue incerterzze; cercavo di convincerla che senz'altro Sonia avrebbe apprezzato un rapporto amoroso.
Continuavo a bere l'acqua pisciosa, perchè Luisa distratta dai suoi tormenti amorosi non mi aveva detto di smettere.
Per concludere le dissi che avrebbe dovuto farsi avanti all'indomani quando saremmo stati nella pineta; senz'altro Sonia, contenta ed eccittata dal vedermi inculare dai cani davanti a degli estranei sarebbe stata addolcita e disponibile per le sue avances.
Luisa come illuminata dalla prospettiva si aperse in un grande sorriso e disse che avevo ragione domani ci avrebbe provato con Sonia.
Mi disse di smettere di bere quello schifo e mi ordinò di tornare in salotto, al centro della stanza mi disse di mettermi seduta; sentii che alle mie spalle apriva un cassetto.
Un istante dopo mi avvolse un tubo di gomma morbida attorno al collo e cominciò a stringerlo soffocandomi.
Mi permise di masturbarmi mentre lei stringeva il laccio gommoso.
Io ero molto eccitata e quando lei mi strinse molto forte soffocandomi con forza io arrivai con uno schizzo copioso.
Luisa allento la presa e si distese sul divano masturbandosi a sua volta.
Arrivò pronunciando il nome di Sonia, dev'essere proprio innamorata.
Mi accasciai a terra, mentre Luisa a sua volta si adagiava sul divano.
Ci addormettammo in attesa del giorno a venire.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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