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Senza dignità


di maktero
24.09.2024    |    86    |    0 4.0
"Mia sorella le rispose di cercare di comprendere se lo schifo che provava coincideva con la sua attrazione..."
Il cane mi sta inculando.
Mia sorella Marta e la padrona della bestia guardano.
Io sono nuda, loro vestite, accomodate sul divano.
Fornisco loro un degradante ed osceno spettacolo.
Quella bestia mi prende selvaggiamente.
Le ragazze guardano interessate e cominciano a commentare.
Ambra la padrona dell'animale dichiara che non credeva di vedere una cosa simile.
Marta le rispose che io ero disposta a tutto.e che mi piaceva tutto.
Vedo, rispose Ambra!
Mia sorella chiese: "Ti piace ?".
Ambra rimase pensierosa per un pò; poi si espresse.
"Non sò! un pò mi fà schifo, un poco mi attrae, sono incerta".
Mia sorella le rispose di cercare di comprendere se lo schifo che provava coincideva con la sua attrazione.
Ambra rimase pensierosa.
Io intanto mentre venivo usata dalla bestia ero contenta di aver avviato quella discussione.
Forse avremmo potuto coinvolgere Ambra nelle nostre depravazioni.
Intanto la bestia aveva avuto la su soddisfazione, ed io come un animaletto mi accasciai ai piedi delle ragazze.
Ambra affermò di essere ancora incerta e che doveva riflettere ancora un pò.
Freddamente si alzò dal divano prese il suo cane, salutò mia sorella, non me; e se ne andò.
Io e mia sorella rimanemmo sole, Marta si tolse le scarpe e mi ordinò di leccarle i piedi.
Io ubbiddi subito.
Intanto lei dopo un lungo momento di silenzio, godendo del mio lavoro esperto ai suoi sensibili piedi; si espresse affermando che Ambra aveva già deciso doveva solo concretizzare la sua decisione.
Io instupidita dal violento rapporto col cane e con la mente presa dal piacere di leccare i piedi di mia sorella, avevo perso il filo del discorso e chiesi stupidamente a mia sorella di cosa stesse parlando.
Mia sorella mi diede un calcio in faccia e con un fare violento mi disse " Ma di che cazzo credi che stiamo parlando idiota! di coinvolgelra nei nostri giochi con il suo cane".
"A me piace vederti inculare dai cani e mi eccito a bestia vederti spompinarli. Lei ha un cane ed è quello che mi serve per eccitarmi con cquesto mio desiderio".
Io conoscevo benissimo la situazione descritta da mia sorella; ma ero troppo intontita per essere coerente.
Ero contenta di aver provocato la rabbia di mia sorella, senz'altro avrei subito una sua dolorosa reazione, e tenendo delicatamente in mano un suo piede le chiesi di perdonarmi per la mia stupidittà.
Marta, irritata dal mio servilismo, dalla situazione di incertezza con Ambra per sfogarsi cominciò a prendermi a calci.
Fu molto cattiva e dolcissima insieme.
Mi picchiò a lungo prendendomi a calci in ogni parte del corpo anche in faccia.
Poi esausta si accasciò sul divano e dicendo che aveva fame mi ordinò di preparare la cena.
Io dolorante mi recai in cucina e mi diedi da fare ai fornelli e con le pentole e le padelle per preparare una deliziosa cenetta per mia sorella.
Apparrecchiai doviziosamente come una brava servetta.
Lei mangiò le delizie che le avevo preparato.
Io affamata guardavo sperando che mi avrebbe lasciato qualche avanzo.
Così fù potei mangiare qualcosa .
Dopo cena Marta mi disse che voleva andare in un locale di lesbiche a fare qualche incontro.
E che se avesse trovato qualcuna da portare a casa non mi voleva tra i piedi e pertanto mi rinchiuse nello sgabuzzino.
Sapevo che avrei passato la nottaa lì dentro sia che Marta avesse trovato qualcuna da portare a casa sia che che fosse andata a casa sua.
Mia sorella mi lasciò le mani libere per potermi masturbare ma mi ordinò di non fare troppo rumore.
Passarono le ore, io mi masturbai più volte ma non sentii nessun rumore evidentemente mia sorella aveva passato la nottata in casa di qualcun'altra.
Ad un certo punto sentii dei rumori; Marta era tornata e stava entrando nella camera da letto.
Compresi che a mia prigionia nello sgabuzzino sarebbe durata ancora a lungo.
Dopo molte ore una ventata di aria fresca entrò in quel loculo; Marta aveva aperto la porta e bruscamente mi ordinò di andare a preparale la colazione.
Io con gli occhi stanchi per la nottata passata male, mi avviai verso la cucina e mi diedi a che fare con i fornelli per preparare un degno pasto a mia sorella.
Servito il tavolo di tutto punto mi misi in ginocchio in angolo della cucina come cosuetudine.
Distrutta ed affamata guardavo mia sorella che si nutriva placidamente, indifferente delle ie necessita.
Durante il suo pasto arrivò una telefonata.
Mia sorella rispose e cominciò un dialogo che non compresi, intontita dalla fame e dalla stanchezza.
Poi Marta mise giù l'apparecchio e mi disse che in serata sarebbe arrivata Ambra con il suo cane.
Compresi quale sarebbe stata la mia serata.
Mia sorella impietosita vedendo il mio stato di prostazione mi disse se avevo fame.
Io risposi di si.
Lei disse che avrei dovuto essere in forze per affrontare ciò che mi sarebbe aspettato.
Io intontita comprendevo poco volevo solo mangiare qualcosa.
Mia sorella terminato di mangiare si diresse in salotto adagiandosi sul divano; poi mi disse che aveva l'intestino pieno e che mancava poco per essere svuotato.
E che il frutto del suo intestino sarebbe stato il mio pasto.
Io ero così affamata che non aspettavo altro.
Quando mia sorella fù pronta andò in bagno chiedendomi di seguirla.
Si adagiò e cominciò a cagare.
Vidi quei grossi stronzi uscire dal suo culo, comprendendo che sarebbero stato il mio nutrimento.
Lei si alzo e se ne andò augurandomi buon appetito.
Affamatta mi gettai su quei deliziosi frutti.
Mi abuffai come una bestia riempendo il mio stomaco e calmando la mia fame.
Esausta e soddisfatta mi sdraiai sul pavimento del bagno e mi addormentai.
Venni svegliata più tardi da un vociare e da un latrare.
Marta si affaccio al bagno e mi ordinò di uscire.
Mi sentivo in forma e riposatae pronta a subire quanto mi sarebbe spettato.
Entrai a quattro zampe nuda in salotto con Marta ed Ambra vestite in piedi che mi guardavano con commiserazione.
Ambra aveva al suo fianco il cane; io lo guardai convinta che avrei dovuto accontentarlo.
Le ragazze dopo che mi misi in ginocchio al centro del salotto si sedettero sul divano.
Cominciò a parlare Ambra che disse che quanto aveva visto il giorno prima la aveva sconvotla e turbata.
Era rimasta a lungo a riflettere e più rifletteva si accorgeva che più provava eccitazione.
Mia sorella sembrava entusiasta,
E le disse se voleva iniziare un rapporto con me come schiavo del suo cane.
Ambra cominciò a dire che non solo voleva cominciare un simile rapporto ma che quanto aveva visto le aveva sviluppato un particolare desiderio.
Anche lei voeva avere rapporti con il suo cane.
Mia sorella sembrava entusiasta.
Chiese ad Ambra di confermare se anche lei volessa avere un rapporto con il suo cane.
Se essere una schiava zoofila.
Ambra rispose splendidamente di sì.
Marta sembrava sconvolta da questa nuova entusiasmante prospettiva.
Poteva disporre di due schiave zooofile invece di una.
Entusiasta fece una proposta vi porto a giro nude al guinzaglio.
Un cane nell'altro guinzaglio e vi faccio chiavare dalla bestia all'aperto.
Ambra cominciò a tremare per l'eccitazione di quella iniziativa e si spogliò immediatamente.
Io ed amb venimmo legate con un guinzaglio .
Nude venimmo portate fuori nella notte camminando a quattro zampe mentre mia sorella teneva al guinzaglio noi e la nera bestia.
Venimmo portate al parco a quel l'ora c'era poca gente ma anche se ci fosse stata che differenza avrebbe fatto.
Al centro del parco marta ci liberò dai collar, noi ed il cane.
Cominciammo a giocare libere come bestioline; finche ad un certo punto il cane cominciò ad essere ccitato da uno dei nostri culi.
Il primo a prendere il suo cazzo fu il mio e mi feci inculare piacevolmente; quella bestia ci sapeva fare con il suo cazzo.
Quando l'animale mi arrivò dentro quardai Ambra, toccava a lei era la prima volta.
Raggiunsi il cane che si era adagiato su un fianco, presi a spompinarlo sotto gli occhi delle ragazze.
Poi quando fu eccitato lo orientai verso Ambra.
Le disse che era pronto per lei, e lei mi guardò, eccitata, spaventata ma desoderosa.
Era la prima volta che veniva penetrata dal cazzo di un cane.
La guardai profondamente negli occhi mentre veniva penetrata; non so dire se nel culo o nella vagina.
Sembrava esplodere, la sua bocca spalancata esprimeva una sensazione perversa di piacere.
Aveva scoperto qualcosa di nuovo.
Non gemeva ma urlava per il piacere; io e Marta eravamo quasi strabiliate da questa manifestazione di piacere.
La bestia si fece la sua padrona, ma lei sembrava impazzita.
Ne voleva ancora, io mi misi a spompinare il cane per farlo eccitare ancora.
Ci riuscì e quello si scopò ancora la sua padrona.
Mia sorella a quello spettacolo orrendamente osceno aveva continuato a masturbarsi.
Io ero stata obbligata a raccogliere nella mia bocca i suoi fluidi.
Poi tutte esauste ci abbandonammo ad un riposo in mezzo al parco.
Tutte nude sdraiate con il cane che ci girava attorno, guardavamo le stelle esauste cercando il momento per raccogliere le forze e tornare a casa.
Rimanemmo lì per ore, chiachierando, nessuno in quel parco si era fatto vivo..
Poi quasi all'alba ci rialzammo per dirigerci verso casa, ubriache della nostra eccitazione.
Lungo la strada di casa forse qualcuno vide il nostro strano corteo formato da tre donne nude, un frocio nudo ed un cane.
Ma anche se fosse cosa sarebbe successo.
A casa Ambra che sembrava sconvolta dalla nuova sessualità che aveva scoperto si mise a spompinare il suo cane.
Io e mia sorella ci mettemmo a guardarla mentre si dava da fare, dicendole di fare presto perchè eravamo stanche e volevamo andare a dormire.
Ambra che sembrava assatanata finì di spompinare la bestia e come allucinata spalancò la sua bocca piena dello sperma dell'animale verso di noi invitandoci a condividere quel liquido seminale.
Noi accogliemmo quell'invito e scambiammo le lingue sparpaglaido tra di noi lo sperma della bestia e la saliva di di Ambra.
Poi totalmente esuste ci accasciammo al suolo e cominciammo a dormire oramai sfininite














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