bdsm
Una deliziosa riunione di famiglia
di maktero
31.05.2024 |
3.966 |
4
"Fellina propose di portarci nella "Sala giochi", ovvero nello scantinato attrezzato per seviziare noi schiave..."
Immancabilmente come ad ogni fine mese mia sorella è arrivata alla reggia di Fellina per riscuotere il compenso per la mie prestazioni da attrice.Io e Marta siamo rinchiuse nelle gabbie nello studio della regista, mentre mia sorella e Fellina entrano cinguettando ; mia sorella passando davanti alla mia gabbia si ferma per concedermi un saluto ed un delizioso sputo in bocca che mi fa esaltare per il sapore di tenera famigliarità; sono quasi commossa, dopo tanta violenza subita a provare qualcosa che mi sembra un atto di dolcezza intima con la mia sorellona, mi sento proprio bene.
Le ragazze si siedono alla scrivania e continuano a chiacchierare del più e del meno finché arrivano al dunque; Fellina prepara un assegno che cede a mia sorella che tutta contenta lo mette nella borsetta.
Poi Fellina propone a mia sorella di fermarsi un poco tra di noi, bere una cosa e divertirsi un pochino con noi schiave.
Mia sorella sembra contenta dalla proposta ed ammettendo di non avere altri impegni per la giornata accetta la proposta.
Le ragazze si alzano dalla scrivania, Fellina apre le gabbie e ci ordina di uscire.
Io e Marta usciamo dalla nostra costrizione felici di essere libere e nello stesso tempo consapevoli, piacevolmente consapevoli che saremmo state utilizzate per il divertimento delle ragazze.
Eravamo contente di interrompere il nostro tedio quotidiano per qualche piacevole, terribile spasso.
Il mio cazzo si ingrossava mentre seguivamo a quattro zampe le ragazze.
Arrivammo nel salotto; mia sorella e Fellina si accomodarono sul divano mentre noi venimmo parcheggiate, in ginocchio, in un angolo.
Fellina chiamò per farsi portare caffè, liquori e pasticcini e tartine.
Le ragazze cominciarono a gustare le varie prelibatezze, chiacchierando piacevolmente mentre noi come sempre affamate bramavamo quei deliziosi spuntini.
Quando le ragazze cominciarono ad essere sufficientemente brille e ben disposte cominciarono ad interessarsi a noi.
Fellina, che vive sempre scalza, mi ordinò di leccare i suoi stupendi piedi; io mi precipitai come una affamata a leccare quello splendore.
Mia sorella si tolse le scarpe ed ordinò alla sorella di Fellina di leccare i suoi piedi; anche lei si gettò su quelle estremità contenta di soddisfare quel suo piacere per i piedi.
Io e Marta ci dedicammo con dedizione ad assaporare quei piedi, passammo con piacere ogni centimetro quadrato di quelle meraviglie.
Passammo con infinito piacere le nostre lingue tra le dita perfette di quei piedi; io mi eccitavo ed il mio cazzo si ingrossava sempre di più toccandomi.
Per Marta era lo stesso si toccava, colando dalla sua figa.
Talora ci scambiavamo i piedi, ed io leccavo quelli di mia sorella e Marta quelli della sua.
Intanto le ragazze che avevano continuato a mangiare e bere, si accorsero della nostra eccitazione e con la voce un poco compromessa disserro quasi all'unisono che stavamo divertendoci troppo.
Fellina propose di portarci nella "Sala giochi", ovvero nello scantinato attrezzato per seviziare noi schiave.
Mia sorella accetto entusiasticamente.
Le ragazze si alzarono e ci chiesero di seguirle a quattro zampe.
Durante il percorso le ragazze si baciavano ed anche io e Marta approfittavamo di tanto e tanto di un momento di sosta per baciarci sentendo nelle nostre bocche il sapore dei piedi che avevamo leccato fino ad un momento prima.
Arrivate nella sala giochi le ragazze ci ordinarono di metterci in un angolo; noi obbedimmo continuando a baciarci e toccandoci.
Le ragazze guardando la nostra attività ci scanzonarono, prendendoci in giro ed offendendoci, dandoci delle depravate schifose.
Noi ci sentimmo ulteriormente stimolate dalle loro offese e cercammo di sembrare il più oscene possibile, validando il loro giudizio, toccandoci vergognosamente e baciandoci nel modo più disgustoso possibile.
Affermammo che sentivamo nelle nostre bocche il loro sapore dei piedi e che non potevamo fare a meno di scambiarci quel splendido gusto.
Le ragazze si espressero in grosso "Wow"; continuando a dire che eravamo proprio delle schifose.
Poi si rivolsero, chiacchierando sommessamente, verso un banco cercando qualcosa.
Poi si girarono verso di noi agitando in alto dei grossi cazzi finti e agitandoli nell'aria ci chiesero vi piacciono?
Io e Marta ci guardammo perplesse; quei cazzi erano veramente grossi; ma eravamo masochisticamente coraggiose, e non vedevamo l'ora di cominciare a soffrire.
Finalmente si faceva sul serio!
Le ragazze ci ordinarono di metterci in posizione, e noi ubbidientemente ci ponemmo a quattro zampe pronte a ricevere quei grossi cazzi finti che avrebbero sfondato i nostri poveri culi.
Le ragazze lubrificarono quegli oggetti e poi ce li infilarono con violenza nel culo.
Quando sentii entrare nel mio intimo quell'oggetto cominciai a perdere la testa.
Sentivo quell'oggetto che mi entrava dentro allargandomi lo sfintere anale.
Il dolore era terribile e cominciai ad urlare, non so chi mi stesse penetrando se mia sorella o Fellina.
Chiunque fosse era veramente crudele.
Pensando, immaginando che fosse mia sorella a tormentarmi il dolore divenne un dolce piacere familiare.
Immaginando che mia sorella volesse farmi soffrire ne ero contenta e mentre quel cazzo finto mi sfondava facendomi bruciare lo sfintere mi sentivo contenta di soffrire per accontentare mia sorella o forse Fellina.
Che importava speravo che fossero contente dei miei lamenti.
Le ragazze ad un certo punto smisero di incularci.
Io e Marta ci lamentavamo con il nostro culo in fiamme; ci piaceva eravamo contente e continuavamo a baciarci tutte eccitate.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.