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Il quinto giorno della nostra vita agra


di maktero
11.05.2024    |    227    |    0 8.7
"Continuò a chiederci siete disposte a sopportare di tutto? Noi rispondemmo di si splendidamente, sperando ed augurandoci di aver trovato dei veri sadici che..."
La fiamma dell'accendino passa sotto le le mie palle e l'asta del mio cazzo.
Urlerei per il dolore ma la mia bocca è stata riempita con dei tamponi mestruali e posso solamente stringere i denti spremendo sangue da quegli assorbenti.
L'olandese si sta divertendo moltissimo a vedermi soffrire; i suoi occhi sono illuminati dalla mia sofferenza.
Non sono legata, non c'è ne bisogno mi sottopongo spontaneamente a quelle sevizie, mi piace.
E mentre l'olandese continua ad abbrustolirmi il mio cazzo e le mie palle, io inarco il mio corpo per il dolore e scuoto la testa a destra ed a sinistra per la sofferenza.
Sono contenta che il cazzo dell'olandese si erga provando piacere dalla mia sofferenza; anzi sono orgogliosa di provocare una simile reazione.
Intanto la moglie dell'olandese sta massacrando di botte mia sorella.
Lei non ha la bocca tappata ed urla terribilmente mentre l'olandese la colpisce violentemente su tutto il corpo con un grosso ramo.
Abbiamo incontrato quella coppia di olandesi poco prima, vagando affamate, assetate e doloranti per la pineta.
Vagavamo per ore mangiando qualsiasi cosa di commestibile riuscivamo a trovare per terra; poi avvistammo un camper e distrutte ci avvicinammo per elemosinare del cibo o dell'acqua.
In prossimità del veicolo notammo due persone, un uomo ed una donna un pò corpulenti seduti nudi su delle sdraio che sorseggiavano delle bibite e mangiavano degli spuntini posti su un tavolino davanti a loro.
Quando ci videro emergere dai cespugli si impressionarono, senz'altro spaventati da veder uscire dalla vegetazione due individue malridotte, macilente e coperte di ematomi.
Si allarmarono alzandosi dalle sdraio, io notai il cazzo del tizio che anche a riposo era di una dimensione di tutto rispetto.
Cominciarono a chiederci qualcosa scambiando il fiammingo con l'inglese; pensavano che fossimo vittime di qualche incidente o violenza.
Noi nel nostro inglese stentato gli facemmo capire che eravamo dei masochisti che vivevano nella pineta, e che la nostra condizione era conseguente ad una nostra scelta di vita.
Elemosinammo solamente un pò di acqua e di cibo, che la copia ci fornì immediatamente.
Ma mentre mangiavamo e bevevamo mi accorsi che i due cominciarono a conversare tra loro in maniera morbosa.
Poi la coppia si riaccomodò sulle loro sdraio e mentre noi terminavamo di mangiare e bere quanto ci era stato offerto continuarono a parlare tra loro in fiammingo.
Terminato il nostro pasto la coppia ci chiese con fare autoritario di inginocchiarci di fronte a loro.
Noi abituate ad ubbidire ci ponemmo immediatamente nella posizione richiesta, consapevoli che quei due grassi olandesi nudi avevano qualche idea perversa nei nostri confronti.
Questo ci entusiasmava e speravamo di divertici.
L'uomo ci disse in inglese, se eravamo delle masochiste e se eravamo disposte a subire delle torture.
Noi rispondemmo di sì.
Durante il dialogo i due cominciarono a masturbarsi; io e mia sorella cominciammo ad ammirare il cazzo di quel grasso olandese che cominciava ad emergere eretto dalla sua grassa pancia.
Continuò a chiederci siete disposte a sopportare di tutto?
Noi rispondemmo di si splendidamente, sperando ed augurandoci di aver trovato dei veri sadici che ci avrebbero fatte soffrire e godere a dovere.
L'olandese tenendosi il cazzo in mano, disse molto bene; entrò nel camper ed uscì con i tamponi mestruali di sua moglie che mi ficco in bocca e con l'accendino con cui cominciò a torturarmi.
Intanto la moglie aveva preso mia sorella la aveva portata al margine della radura e dopo aver raccolto un grosso ramo aveva cominciato a picchiarla selvaggiamente.
L'olandese era un vero sadico e mi stava bruciando il cazzo e le palle con sapienza; ogni tanto mi infilava il cazzo in bocca ed io glielo succhiavo, con riconoscenza per il piacevole dolore che mi stava procurando.
L'olandese arrivò al suo limite ed arrivò irrorandomi la mia bocca del suo sperma.
Poi si rimise spaparanzato sulla sua sdraio mentre io guardavo il mio cazzo e le mie palle gravemente ustionate.
Intanto sua moglie continuava a massacrare di bastonate mia sorella.
L'olandese disse qualcosa in fiammingo alla moglie che smise di tormentare mia sorella.
La tizia si diresse verso il marito che di nuovo arrapato la chiavò facendola godere.
Quando la coppia si calmò ci venne chiesto se eravamo contente; io risosi di si cercando di masturbarmi; ma la carne del mio cazzo era così ustionata da impedirmi di dare piacere.
Mia sorella gemeva al lato della radura e gemeva incapace di rispondere.
L'olandese mi porse una pomata per le ustioni con cui curare il mio cazzo e le mie palle ed una pomata per curare le lesioni di mia sorella che provvedei a spalmargli addosso.
Poi dopo che ci eravamo curati quei sadici ci legarono gambe e mani dicendo che avrebbero approfittato di noi anche all'indomani.
Dopo averci legati, sdraiati a pancia in giù ci misero delle corde al collo legate ai ai rami regolate per soffocarci sapientemente.
Se provavamo a rilassare il nostro corpo adagiandoci al terreno venivamo soffocate e quindi dovevamo continuamente inarcare il nostro corpo in alto per non soffocare.
Ci aspettava una dura notte.



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