bdsm
Gemma ci sodomizza
di maktero
14.09.2024 |
217 |
0
"Le ragazze durante quel rito, senz'altro bestiale e nello stesso tempo profondamente sottile per le sue implicazioni, cominciarono a ricordare la loro..."
Festeggiammo la deflorazione di Gemma, il sangue colato dalla sua vagina, venne religiosamente ed attentamete raccolto e distribuito tra me, mia sorella e sua madre.Gustammo quel liquido godendone di ogni goggia, di ogni traccia; ci faceva entrare, sentire la sua gioventù.
Le ragazze durante quel rito, senz'altro bestiale e nello stesso tempo profondamente sottile per le sue implicazioni, cominciarono a ricordare la loro deflorazione.
Le loro parole si ammantarono di un insiememe di accenti romantici e materiali nello stesso tempo.
Io potevo vantare la mia deflorazione; quella del mio culo grazie a mia sorella, ma la cosa non mi sembrava che avesse delle qualità così romantiche da essere ricordate.
Poi Diana, la madre di Gemma si ricordò improvvissimante di sua figlia che era rimasta mogia in un angolo, e la abbracciò, colmandola di baci e di parole dolci.
Io e mia sorella trovammo la scena molto emozionante; ci sentimmo prese da quella espressione di sentimenti familiari.
Diana chiese alla figlia quanto avesse sofferto; ma lei le rispose che ero stata gentile e che lei era contenta di non essere più vergine e che il mio cazzo le era piaciuto.
Disse che aveva provato un poco di dolore ma che poi il seguito le era piaciuto moltissimo.
Aggiunse che il sesso le piaceva moltissimo.
Diana continuò ad accarezzare sua figlia, ma continuò a guardarci in maniera interrogativa.
Comprendemmo il significato del suo sguardo poco dopo quando Diana chiese a sua figlia se voleva divertirsi, ricambiando quanto le era stato fatto.
Gemma era perplessa e non capiva quanto le stesse dicendo sua madre.
Diana molto gentilmente chiese a Gemma se voleva trasformarsi in maschio e prendere il culo di chi la aveva sverginata.
Gemma sembrava sempre più sorpresa ed incapace di comprendere che cosa le stesse dicendo sua madre.
Poi Diana andò verso un cassetto ed estrasse uno strap-on, mostrandolo a Gemma.
Le spiegò cos'era quell oggetto e come avrebbe potuto utilizzarlo; gemma sembrò entusiasta.
Disse che le piaceva molto, anzi moltissimo e che voleva provarlo subito.
Chiese se con quel oggetto avrebbe potuto prendere il mio culo e quello delle altre ragazze.
Diana le assicurò che i nostri culi sarebbero stati a sua disposizione.
Diana fece indossare a Gemma lo strap-on; la ragazza sembrava entusiasta e cominciò a toccarsi come un maschio con il suo cazzo giocattolo.
Quando a ragazza fu pronta apparve in tutto il suo supremo spendore.
Fu una immagine fantastica vedere quella raggazza con in suo corpo esile di giovinetta sognante, completamente privo di seno; ma dotato di un cazzo.
Era degna di essere considerata una opera d'arte rinascimentale.
Noi non potevamo fare a meno di metterci in ginocchio, senza fiato, per l'effetto che ci faceva guardare quello splendore stupefacente.
Sua madre senz'altro univa all'orgoglio che un simile splendore fosse sua figlia alla depravazione che sembrava imostrare.
Noi eravamo sconvolte da tanta bellezza perversa.
Tutte e tre provavamo delle sensazioni di adorazione per quella stella che era emersa dal nostro impegno.
Nella sua gioiosa e spensierata fanciullezza Gemma, comprese la nostra ammirazione nei confronti del suo splendore e la nostra sottommisione.
Noi siamo consapevoli di quel suo desiderio che ammiriamo.
Esprimiamo la nostra sensazione a Gemma.
Lei si mostra un poco sgomenta.
Esibendo oscenamente il suo cazzo finto ci dice che fino a poche ore fà era una verginella che è stata deflorata da quello che di fatto è un frocio di merda.
Ammette che tutto quanto le è piaciuto ed è quanto desiderava.
Adesso la avevamo dotata di un cazzo; un cazzo finto è vero, ma anche questo le piaceva.
E adesso disse lei voleva provare ad utilizzare il suo nuovo cazzo e vedere come godeva un maschio.
Quel discorso ci sembrava minaccioso , ma ci piaceva,
Avevamo creato una sadica.
Ci disse che voleva provare il suo cazzo su di noi; e noi come bestioline accennammo di sì, del resto non aspettavamo altro
Gemma mise sullo stereo "Canone, di Pachelbel", e mentre quelle meravigliose note riempivano l'ambiente; io cominciai ad essere inculata per prima da Gemma.
Fu bellissimo, Gemma sincronizzo le note con il movimento del suo cazzo finto nel mio culo.
Era bravissima, ma mi lasciò per inculare sua madre.
Avevamo creato una vera depravata.
Le note di Pachelbel ci invadevano come il cazzo finto di Gemma.
Mia sorella cominciò a sua volta a subire la violenza di Gemma, e ne era entusiasta.
Noi tre ci ritrovammo accorpate una sull'altra dopo essere state inculate da una rgazzetta che avevamo creato come tale.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.