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L'ospite della sera


di maktero
07.06.2024    |    192    |    0 8.7
"Era quasi una prassi, quando Fellina non era presente; i collaboratori venivano a prenderci per portarci in una stanza attigua dove venivamo violentate Così..."
Da qualche tempo nella nostra vita nella casa di Fellina si è aggiunta una nuova presenza che stimola la mia curiosità e quella di Marta.
E una donna che arriva verso la sera per le otto, otto e trenta; sappiamo l'ora perché un orologio nello studio di Fellina ci fà sapere crudelmente del nostro tempo passato in cattività.
E quasi sempre accompagnata da Fellina e solo talora talora arriva da sola.
Accompagnata o meno si spoglia dei suoi sofisticati vestiti e nuda entra nella gabbia libera accanto alle nostre.
Inizialmente io e Marta pensavamo ad una nuova schiava destinata a fare da attrice nei film di Fellina; e quindi pensavamo ad un altro pezzo di carne da torturare insieme a noi.
Ma non era così; lei passata la notte nella gabbia accanto a noi alla mattina sempre per le otto, otto e trenta veniva fatta uscire dalla gabbia; lei si rivestiva e se ne andava senza dire una parola.
Nei primissimi tempi l'ospite misteriosa passava la sua disagevole nottata in silenzio senza rivolgerci la parola; si masturbava frequentemente senz'altro contenta della sua scomoda prigionia.
Io e Marta eravamo fortemente incuriosite da questa insolita anomalia e come delle comari pettegole passavamo ore a chiacchierare ed ipotizzare su di lei; questa novità ed il chiacchiericcio ci aiutava a superare il tedio delle lunghe ore passate in gabbia, tra una ripresa ed un altra, tra una sevizia ed un altra.
Esitavamo a farci avanti per sapere qualcosa su di lei; non eravamo state autorizzate e temevamo eventuali punizioni per una nostra eventuale intemperanza.
Ma una sera esplodendo dalla curiosità ed approfittando della assenza di Fellina ci facemmo avanti.
Io mi avvicinai alle sbarre che ci separavano ed accennai un saluto; mi accorsi di aver destato l'attenzione della sconosciuta.
Incoraggiata dalla sua reazione espressi il mio nome e chiesi il suo.
Lei rispose di chiamarsi Renata.
Ci fù un breve momento di silenzio, quasi imbarazzante, perché non sapevo più cosa dire.
La situazione venne interrotta bruscamente da Marta che dalla gabbia più lontana si presentò a sua volta e si espresse impazientemente manifestando le curiosità che ci avevano turbato fino ad allora.
Renata ci guardò profondamente, poi ci disse voi siete le schiave che Fellina utilizza per i suoi film.
Noi ovviamente affermammo con entusiasmo.
Lei comprendendo le nostre morbose curiosità ci sorprese chiedendoci cosa volevamo sapere di lei.
Noi entusiasmate dalla sua disponibilità a parlare cominciammo a domandare confusamente all'unisono; lei dopo pochi momenti ci fermò dicendoci "Calmatevi ragazze" e continuò "Comprendo che siete curiose".
Poi silenziandoci con quelle parole continuò dicendo "Lavoro come impiegata in una compagnia di assicurazione e sono una masochista, una masochista particolare".
"Io amo la prigionia essere rinchiusa in una gabbia per ore, passare la notte in cattività come una bestia; questo mi eccita".
Noi eravamo già consapevoli di questo suo piacere dalle masturbazioni frequenti durante le nottate.
Poi continuò "La sera terminato il mio lavoro vengo qua per poter godere della prigionia, poi la mattina dopo torno al mio lavoro".
Ed aggiunse "Per questa gentile ospitalità che appaga la mia particolare natura masochistica pago Fellina come se passassi le nottate in una splendida stanza di albergo".
Ed aggiunse "Questo mi fà sentire più umiliata e mi eccita enormemente".
La descrizione di quello stile di vita così perverso mi stava eccitando e cominciai a toccarmi, notai che anche Marta aveva cominciato a toccarsi evidentemente eccitata dagli stessi stimoli perversi che provavo io.
Renata si accorse della nostra attività ed entrando sottilmente nella nostra mente depravata comprese i motivi della nostra eccitazione.
Ci disse "Ho saputo da Fellina che voi siete delle vere schifose depravate, che vi eccitate per qualunque cosa, vi ammiro; io amo solo vivere in prigionia."
Io ero sempre più eccitata ed arditamente spinsi il mio cazzo arrapato tra le sbarre della gabbia che mi separavano da Renata.
Lei, osservando il mio cazzo arrapato che sporgeva dalle sbarre, disse "Sapevo che prima o poi ciò sarebbe avvenuto; aggiungerò alla mia prigionia il dover accontentare gli altri prigionieri, mi piace mi fa sentire più sottomessa".
Ed agguantando il mio cazzo con entrambe le mani cominciò a masturbarmi per poi prendermelo in bocca e cominciando a lavorare con sapienza la mia cappella.
Io impazzita da quel piacere arrivai bruscamente e Renata ingoiò completamente il frutto del mio godimento.
Io mi accasciai esausta sul fondo della mia gabbia mentre sentivo Marta e Renata dialogare.
Un poco intontita sentivo che Renata avrebbe voluto accontentare anche Marta ma che le distanze le impedivano di toccarsi.
Le ragazze continuarono a masturbarsi a distanza riferendosi tra loro parole eccitanti per stimolarsi.
Arrivarono godendo come matte.
Stanche e sodisfatte ci addormettammo,.
Fummo svegliate dopo non molto quando gli inservienti della casa interruppero i nostri sogni bruscamente.
Era quasi una prassi, quando Fellina non era presente; i collaboratori venivano a prenderci per portarci in una stanza attigua dove venivamo violentate
Così fu quella sera ci portarono via nella stanza accanto ed approffittarono di noi in tutti i modi.
Era quasi l'alba quando ci riportarono nelle nostre gabbie.
Eravamo sfinite, sfinite ma contente amavamo la violenza sessuale e gli inservienti si erano dati veramente da fare per avere il loro godimento, e noi eravamo contente di averglielo donato con la nostra sottomissione.
Quando venimmo riportate nelle nostre gabbie, Renata in uno sfoggio insolito di curiosità ci chiese che cosa ci avevano fatto.
Noi gradualmente riprendendoci raccontammo a pezzi e bocconi il nostro splendido martirio.
Lei si masturbava ascoltando il racconto delle nostre eccitanti tribolazioni.
Anche io e Marta rimembrando cosa abbiamo subito e complicemente con l'eccitazione di Renata per l'emozione che dava il nostro racconto cominciammo a masturbarci.
Ci trovammo tutte tre rinchiuse nelle gabbie a masturbaci felicemente assieme come compagne intime.
Era qualcosa di veramente piacevole per un momento ci trovammo veramente unite nella ricerca del godimento.
Arrivammo in momenti diversi ma guardandoci negli occhi consce di godere per la nostra depravazione.
Dopo aver goduto ci addormentammo esauste.
Fu Fellina a svegliarci quando venne ad aprire la gabbia di Renata, che uscii per rivestirci ed avviarsi al suo lavoro quotidiano.
Lei uscendo ci guardò con uno sguardo complice; Fellina intercettando lo sguardo ci chiese se avevamo fatto amicizia, noi rispondemmo di sì.
Fellina sorrise e poi ci annunciò che nel pomeriggio avremmo girato un film e che quindi visto che ci trovava un pò stanche ci avrebbe fatto portare del cibo e riposare fino all'inizio delle riprese.
Noi sorridendo apprezzammo le attenzioni di Fellina ed ancora incantate dalla splendida notte appena passata ci rilassammo aspettando le sevizie che Fellina ci avrebbe riservato nel suo prossimo film.











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