bdsm
Un momento di svago al dog slave camping
di maktero
21.06.2024 |
3.287 |
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"La coppia si masturbava ed ad un certo punto lui ci obbligò di succhiarli il cazzo..."
La mattina inizia come di consueto; Io, Marta e Francy incatenate come bestie al paraurti posteriore del camper ci svegliamo quando la luce dell'alba colpisce i nostri occhi.Osserviamo il nostro degrado; siamo sporche piene, di tracce di fango, di sborra di cane, di strisciate di merda di cane e poi di graffi ed ematomi; facciamo schifo e ci piace sentirci schifose perché quella condizione animalesca ci piace!
Intrise da quella perversa consapevolezza cominciamo a masturbarci come facevamo nelle gabbie della casa di Fellina.
Sedute sulla sabbia, con il collo incatenato cominciamo a masturbarci scambiandoci commenti sulle nostre sensazioni e su come ci masturbavamo: io e Francy facevamo commenti su come si ingrossava il nostro cazzo e su come Marta toccava la sua figa e si liquefaceva nel piacere.
Marta a sua volta osservando i nostri cazzi sempre più duri, ci chiedeva incuriosita sui nostri piaceri e sui nostri stimoli.
Passammo parecchio tempo stimolando i nostri organi e chiacchierando morbosamente in un delizioso momento di intimità perversa.
In quel momento uscì Fellina, completamente nuda, splendida nel suo corpo tonico.
Con una espressione di piacevole sorpresa, vedendo la nostra attività, commentò "Vi state dando da fare, brave; fate bene".
E si sedette davanti a noi osservandoci mentre continuavamo a masturbarci.
Noi dopo la prima sorpresa riprendemmo i nostri discorsi; mentre anche Fellina cominciò a toccarsi ed ad intervenire nelle nostre elucubrazioni su cazzo e figa stimolati.
Cominciammo ad arrivare in tempi diversi e si svilupparono via via, i commenti sulla quantità di sperma prodotta e sul volume di liquido vaginale prodotto.
Terminato quello splendido convivio, Fellina baciò profondamente sua figlia Marta; mentre a noi ci riservò un bacio di pragmatica.
Poi disse "Avrete sete e fame; vado a prendervi qualcosa".
Ritornò poco dopo con delle ciotole che riempi di acqua e di carne in scatola e patatine.
Noi affamate ed assetate ci gettammo come animali su quelle bevande e cibo.
Fellina, sempre seduta davanti a noi gustava delle ciambelle accompagnate da del caffè che prendeva dal vassoio che si era appoggiata sulle gambe incrociate.
Terminato il nostro pasto bestiale, cominciammo a sentire altre esigenze fisiologiche; e come le bestie che eravamo diventate, cominciammo a pisciare ed a defecare nel posto dove eravamo legate.
Fellina assistendo a quello spettacolo degenerato, rimarcò il fatto di quanto facevamo schifo e nello stesso tempo di quanto era orgogliosa di averci ridotte così.
Noi ascoltammo con orgoglio e soddisfazione le parole di Fellina, mentre continuavamo a scaricare davanti a lei i nostri intestini e le nostre vesciche.
Quando terminammo i nostri bisogni Fellina ci disse "Fate veramente schifo, siete sporche come maiale puzzate come merde ed avete bisogno di un bagno; vi porterò al mare".
A quelle parole che sembravano promettere un momento piacevole i nostri occhi si sgranarono per l'entusiasmo.
Fellina ci sciolse dalle catene che ci imprigionavano al paraurti del camper e collego i nostri collari a dei guinzagli di cui lei teneva i capi.
Camminando a quatto zampe come cani ci condusse verso la spiaggia e la riva dove la pura e pulitissima acqua del mare si infrangeva.
Quello spettacolo illuminato dalla folgorante luce di luglio, che faceva da contrasto con la nostra triste vita quotidiana ci entusiasmava e cominciammo a muoverci sempre più velocemente tirando il guinzaglio a cui eravamo agganciate.
Fellina sentendo il nostro cominciò ad esprimersi come si fà ai cani che sentono l'odore di una cagnetta in calore.
Noi ci sentivamo come tali.
Arrivate alla riva Fellina ci tolse i guinzagli e ci lasciò libere.
Noi ci avventammo sulle acque ancora fresche per quell'ora mattutina ma che avvolsero i nostri corpi martoriati in una maniera così rinfrancante che cominciammo a sentirci così bene ed a sorridere ed a ridere come delle pazze.
Come delle bambine cominciammo ad agitarci nell'acqua splendida e fresca, ed a giocare spruzzandoci l'acqua con le braccia l'una con l'altra ridendo come matte.
Era una sensazione di piacere che non provavamo da chissà quando.
Per un momento sentimmo sparire la nostra condizione di schiave depravate.
Eravamo solo delle ragazzine che si divertivano al mare.
Fellina sdraiata sulla spiaggia osservava sorridendo la nostra felicità.
Ed a un certo punto i unì a noi, scendendo in acqua ed impazzando con noi.
Ridemmo, nuotammo, ci spruzzammo, giocammo come delle sceme saltandoci addosso e buttandoci in acqua.
Tutte assieme in un momento di gioia comune.
Ci divertimmo molto, galleggiando il quella pura acqua a fare le sceme ficcandoci le dita nel culo l'una dell'altra; quando tocco a Fellina, lei non si sottrasse al gioco e ridendo accolse le nostre dita nel suo orefizio mentre noi la prendevamo in giro.
In quel felice momento ci scambiammo baci pieni di piacere; anche Fellina non si sottrasse e potei baciarla per la prima volta.
Quel bacio fu come un lampo nella mia mente, per la prima volta entravo così intimamente in contatto con la mia seviziatrice
Fu come sentire il suo essere sadico e dominante entrare dentro di me in profondità; nessuna sevizia che avevo subito da lei era stata così impregnante come quel bacio.
Mi arrapai per quella sottile ma enorme sensazione di piacere.
Cominciai a penetrare Fellina, lei sembrava altrettanto pronta ed accolse il mio cazzo con piacere agitando il suo corpo sotto la mia stretta e gemendo per il piacere.
Era entusiasmante, non avevo mai sperato di poter fare l'amore con Fellina e di darle del piacere così.
Finora il suo piacere se lo era procurato torturandomi, seviziandomi, inculandomi con lo strap-on, guardandomi mentre ero frustato o mentre spompinavo o venivo inculata dai cani.
Ma adesso era il mio cazzo che entrava nella sua vagina e lei impazziva per quella sensazione.
Guardandola negli occhi, tra i gemiti piacere, colsi una luce straordinaria, compresi che era la sensazione che lei provava nel ricordare le passate esperienze della mia sottomissione e la nuova sensazione che adesso le stavo procurando.
Quel pensiero stava facendo esplodere la sua figa.
Senti sul mio cazzo duro riversarsi un flusso caldo di liquidi mentre lei si agitava come una pazza sotto il mio abbraccio.
Le altre stronzette si accorsero di quel momento così speciale tra me e Fellina e si espressero in commenti eccezionali.
Arrivai dentro Fellina, che abbandonai all'acqua dove si adagiò nuotando sulla schiena e guardandomi negli occhi con uno sguardo romantico.
Marta e Francy, rimasero per un pò in silenzio emozionate da ciò che avevano visto.
Poi Marta disse "Hai fatto colpo su mia madre; c'è vero amore".
Io risposi di non fare le sceme risposi che "Fellina era la padrona e la mia proprietaria attuale".
I due mi dissero che avevo bisogno di una sveglia e Francy mi agguanto e cominciò ad infilarmi il suo cazzo nel culo mentre Marta cominciò a mordermi i capezzoli.
Così le mie compagne di schiavitù provavano a violare un sentimento superiore, facevano bene ad umiliare le mie illusion, ero solo una schiava.
E ben accolsi quando Francy mi arrivo dentro mentre Marta si dava da fare per farmi soffrire ai capezzoli con i suoi denti, mi fece ritornare alla mia condizione di sottomessa.
Uscimmo dall'acqua per adagiarci sulla spiaggia che intanto si era affollata di uomini e donne nude assieme ai loro cani.
Un pochino stanche, ma incredibilmente soddisfatte e felici per lo svago che ci era stato concesso ci poggiammo sulla sulla sabbia della spiaggia.
Continuammo a chiacchierare del più e del meno ben consapevoli che gli altri utenti della spiaggia vedendo il nostro collare da schiave prima o poi ci avrebbero insidiate.
Infatti poco dopo una coppia con cane ordinò a Francy di mettersi in posizione; lui obbedii immediatamente e dopo un momento la coppia lo fece montare dal suo cane.
Io e Marta di fianco a lui cn i gomiti appoggiati al terreno guardavamo quell'accoppiamento bestiale commentando come Francy riusciva ad utilizzare il suo culo per far godere il cane.
La coppia si masturbava ed ad un certo punto lui ci obbligò di succhiarli il cazzo.
Io e Marta ci demmo da fare per accontentare quell'asta.
Intanto altri villeggianti si erano avvicinati con i loro cani.
Qualcuno prese Marta sfilandola con la forza, lei per la sorpresa strillò; i suoi strilli si fecero sempre più fievoli mentre le mani di quegli sconosciuti che l'avevano presa la portavano via, evidentemente per violentarla con calma da qualche parte.
Nel mentre io continuavo a succhiare il cazzo del padrone del cane che stava inculando Francy.
Ad un certo punto sentii un cazzo entrarmi nel culo e pomparmi dentro.
Sulle prime non capii se era un cazzo umano od un cazzo di cane.
Poi guardando dietro vidi che c'era un uomo che mi stava inculando.
Era un cazzo umano.
Cercai di sbrigarmi cn il cazzo che avevo in bocca e lo feci venire velocemente.
Quello riempii la mia bocca di sborra calda, e adesso potevo concentrarmi sul cazzo che mi inculava, dalle dimensione e dalla durezza che sentivo sul mio sfintere capivo che il tizio era prossimo a venire ed infatti dopo qualche istante sentii, attraverso il mio sfintere risalire attraverso quell'asta che mi impalava un fiotto di sperma che mi riempi il culo.
Fui lasciata libera ma mi accorsi che la donna del proprietario di cani continuava a far inculare Francy con l sua bestia ed altri erano lì pronti con i loro cani ad utilizzare Francy.
Lei piangeva non so se le sue lacrime venissero per l'umiliazione o per il godimento dall'essere un buco per accontentare i cani.
Io volevo vedere che fine aveva fatto Marta, sentivo un cero sentimento di pena per ciò che le avrebbero fatto.
Certo era un sentimento inutile perché a quella poca piaceva tutto, ma cio nonostante e mi avventurai per la spiaggia a cercarla.
Senti degli strilli, erano quelli di Marta.
Arrivai ad un angolo della spiaggia dove vidi alcuni uomini la stavano violentando e lei strillava per il piacere e per la sofferenza di quella violenza.
Altri uomini e donne stavano attorno a guardare quello spettacolo masturbandosi; io mi unii a loro mi sedetti accanto, guardando quei sadici che godevano dalla violenza sessuale su Marta.
Cominciai a masturbarmi a mia volta in fin dei conti Marta si stava divertendo ad essere stuprata violentemente.
Io e gli altri astanti, toccandoci, ci scambiammo delle opinioni su quello stupro.
Fu bello scambiare le opinioni di noi maschi con quelle delle femmine.
Mentre ci masturbavamo si avviò una discussione che si protrasse a lungo dopo essere arrivate.
Poi gli astanti riconoscendo nel mio collare da schiava la mia condizione mi proposero uno stupro di gruppo per me; io non potei esimermi ed anzi mentre guardavo Marta sfinita gettata a terra fui felice di prendere il suo posto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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