bdsm
Diana e sua figlia

07.09.2024 |
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"E poi si liberò dei suoi sandalini rivelando i suoi piedini..."
Dopo il nostro primo divertente incontro, Diana ci dice che non può dedicarsi apppieno al piacere delle sue pratiche depravate.Deve lavorare al suo banco di merceria al mercato centrale.
E ci invita simpaticamente a venirla a trovare sul suo posto di lavoro.
Mia sorella mi dice di voler approffittare dell'invito di Diana, così ne approffitterà per fare qualche spesa.
La mattina prevista per il nostro appuntamento mia sorella mi prepara, siccome dovremo uscire in mezzo al pubblico verrò vestita in modo acconcio per non provacare scandalo.
Mi viene concesso di indossare una maglietta pulita; dei pantaloni ed addirrittura delle scarpette chiuse.
Per me è qualcosa di insolito; per la prima volta dopo tempo immemorabile indosso degli abiti puliti; ed i pantaloni mi appaiono come qualcosa di straordinario.
Mi sembra strano, stranissimo sentire le mia gambe avvolte da quella tela; ma soprattutto mi sconvolgono le scarpe che non indosso da chissà quanto tempo.
Ci metto un poco ad abbituarmi a questa nuova situazione, esprimo a mia sorella queste sensazioni e lei crudelmente mi dice che non se ne può fare a meno, dobbiamo raggiungere un luogo affollato e non può mostrare in mezzo alla folla una merda nuda o seminuda come me.
Io comprendo la cosa ed accetto di uscire vestita,.
Arriviamo al mercato all'aperto dove mia sorella nella allegra confusione di quell luogo fà degli acquisti, vestiti, scarpe aggegini vari.
Poi arriviamo al banchetto di Diana, lei ci accoglie felicemente, baciando mia sorella e concedendo un saluto anche a me.
Afferma di aver avuto una breve esitazione a riconoscermi vestita.
Mia sorella si scusa per aver dovuto esibirmi vestita, ma non poteva farne a meno vista la situazione.
Diana accossentì dicendo ch e non c'era altro da fare.
Quei discorsi su di me mi attraevano, mi facecano sentire importante.
Poi Diana, per cortesia, mostrò a mia sorella il suo banchetto, mostrando la sua merce chiacchierando del più o del meno sul suo commercio.
Poi arrivvò una ragazzina, vestita con un top, che copriva un seno inesistente e che lasciava scoperta la pancia e dei pantaloni flosci e lunghi che arrivavano a coprire appena i suoi piedini calzati da dei sandalini.
Rimasi affascinata da quella ragazzina; dal suo nasino appena pronunciato, dai suoi capelli lunghi, dalla sua pancina scoperta, dai suoi piedini che sporgevano appena scoperti dai quei pantaloncini flosci.
Le ragazze avvisarono subito il mio piacere nello sguardo ed intercettrono nello stesso tempo lo sguardo tra ragazzina e me.
Fu un momento di intensa comprensione.
Tra tutte comprendemmo di provare un desiderio.
Diana fu la prima a riprendersi ed a presentarci sua figlia Gemma.
Io e mia sorella ci presentammo a Gemma con un saluto molto emozionante.
Intanto Diana si stava dedicando a dei clienti.
Gemma, aveva uno sguardo intrigante, profondo insolito per una persona della sua età.
Io mi sentii come esposto dai miei desideri; che sinceamento non sapevo nemmeno esattamente quali fossero.
Provavo solamente una forte attrazione per quel corpicino così elegantemente ed eccitatemente seminudo.
Guardando lo sguardo di mia sorella avvertii una simile sensazione nei suoi occhi.
Diana terminò con i suoi clienti e guardandosi attorno con circospezione disse a sua figlia che noi eravamo gli amici perversi con cui si era divertita ultimamente.
Gemma spalancando gli occhi esplose in un commento strabiliato, affermando che era ammirata di poterci conoscere.
Continuò dicendo che sua madre le aveva raccontato delle nostre prestazioni.
Noi un pochino imbarazzate le chiedemmo di abbassare un pochino la voce.
Visto che sua madre stava servendo altri clienti e che poteva metterli in imbarazzo.
Incuriosite le chiedemmo quanto le aveva raccontato sua madre, e lei ci raccontò in ogni dettaglio i particolari del nostro ultimo incontro, ci disse che sua madre non le faceva nessun segreto sulla sua vita sessuale.
Io e mia sorella rimanemmo leggermente basite per il modo innocente con cui quella ragazza parlava di pratiche sessuali estreme.
Diana terminato di servire i clienti ci raggiunse e ci chiese se avevamo fatto conoscenza con Gemma.
Noi tutte e tre entusiasticamente rispondemmo di sì.
Brave rispose Diana.
Io ero così attratta dalla pancina nuda di Gemma che non potei fare a meno di chiedere il permesso di poterla accarezzare, anche mia sorella espresse lo stesso desiderio.
Diana ci disse che dipendeva da Gemma, solo lei ipoteva autoriggiarci a toccarla.
Gemma con degli occhi splendidamente eccittati dalla sua fanciullazza ci concesse di toccarla.
Diana si guardo attorno dicendo che potevamo farlo in quel momento nessuno guardava.
Io e mia sorella ci mettemmo ad acarezzare la pancina delicata di Gemma.
Era bellissimo toccavamo sotto le nostre mani quell carnina dolce, morbida e delicata.
Oggni tocco ci faceva ritornare alla nostra giovinezza; ed ogni reazione entusiastica di Gemma ci faceva inpazzire.
Diana osservandoci disse che eravamo andate oltre e che non poteva continuare aperto il suo esercizio con noi che ci esponevamo così laidamente.
Dicendo di essere eccitata anche lei decise di chiudere in anticipo la bancherella e di andare a casa.
Casa sua era nella stessa piazza del mercato ed una volta entrate Diana ci cisse che potevamo cominciare a spogliarci.
Finalmente potei liberarmi degli indumenti che mi opprivevano.
Anche le ragazze si liberarono dei loro indumenti; ed infine anche Gemma si liberò del suo top, che copriva le sue tettine inesistenti.
E poi si liberò dei suoi sandalini rivelando i suoi piedini.
A quella vista non potei resistere a quella meraviglia e mi gettai come una pazza a leccare quei piedini morbidi e goivani.
Diana e mia sorella mi condannarono dicendo che ero proprio una assatnata.
Gemma ridacchiava mentre leccavo i suoi ditini le sue delicate piante dei piedi.
Ma poi anche mia sorella e Diana si unirono ad omaggiare Gemma; carezzandole il suo morbido corpo; passando le mani sulle sue tettine inesistenti, sui suo capezzolini.
Gemma si contorceva e gemeva per il godimento.
Io intanto continuavo ad adorare la morbida pelle dei suoi piedini, avevano un sapore splendido di giovinezza ed ero entusiasta di poter gustare una simile età.
Credo che anche sua madre e mia sorella provassero le stesse sensazioni assaporando le sue tettine e la sua pancina.
Ma ciò che più che mi piaceva era la reazione di Gemma che sembrava essere entusiasta di come la stavamo omaggiando.
Mi tornava alla mente quell'esserino, con il top ed la pancina nuda, e quei peidini che sporgevano dai pantaloncini mentre caminava per il mercato.
Mentre gustavo quei piedini la splendida immaggine di Gemma immersa nel sole mi arrappò e mi fece arrivarare con pochi tocchi.
Anche le ragazze che si stavano approffitando della fanciulla arrivarono..
Esauste ci accasciammo tutte a terra a riprenderci.
Tutte tranne Gemma che continuava a masturbarsi.
La guardammo mentre si soddisfaceva, poi quando arrivò anche lei finimmo per accasciarci rilassate e cominciammo a parlare dei prossimi sviluppi della nostara relazione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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