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I crudeli mi tormentano ancora


di maktero
28.12.2024    |    20    |    0 6.0
"Gli aghi ferirrono la sua bocca che cominci a sanguinare, io soffrivo come una bestia a sentire il mio cazzo penetrato dagli aghi e bruciachiato manipolato..."
Quando la coppia si riprese dopo il loro atto d'amore, pensaroo a me.
Si accorsero che ero arrivata.
Mi resi conto che erano contenti della situazione, erano sodisfatti di aver goduto per la mia sofferenza e che io avevo goduto per aver sofferto.
Lui si mise i giocchio accanto ame e cominciò a baciarmi, poi chiese alla moglie di porovarmi per qualcosa di più doloroso.
Lei propose di bruciarmi il cazzo.
Lui disse che gli sembrava una buona idea e mi agguanto per la spalle per impedirmi di muovermi.
Lei prese u accendino e comincio a bruciarmi l'asta del cazzo la cappella e le palle.
Io urlavo come una maiala mentre veivo bruciata, cercavo di divinciolarmi ma la stretta di lui era troppo forte,
Gurdavo il mio cazzo che si abbrustoliva la carne divetare nera, ed anche la cappella subiva la stessa sorte.
Urlavo per il dolore come una pazza e mi agitavo ma le braccia forti di lui non mi potevo muovere più di tanto mentre lei mi stava bruciando.
Erano proprio bravi mi stavano facendo soffrire veramente e mi stavano facendo esplorare una nuova esperienza.
Soffrendo come una bestia apprezzavo la novità dolorosa a cui ero sottoposta.
Finora non ero stata seviziata al cazzo così duramente, era una nuova esperienza di dolore che mi faceva eccitare.
Infatti il mio cazzo era sempre più eretto mentre la fiamma me lo bruciava.
Lei eccitata prese in bocca quel pezzo di carne bruciacchiato e mi fece un bel pompino.
Gli aghi ferirrono la sua bocca che cominci a sanguinare, io soffrivo come una bestia a sentire il mio cazzo penetrato dagli aghi e bruciachiato manipolato da una bocca.
Arrivvai poi persi i sensi e tutto si fece buio.
Quando mi ripresi mi accorsi che ero nella cantina; nel buio assoluto toccai il mio cazzo e mi accorsi che era fasciato, mi bruciava tremendamente, ma era fasciato.
I due evidentemente mi avevano curata.
Tastandomi i capezzoli mi accorsi che non c'erano piùgli aghi, me li avevano tolti.
I due padroni erano senz'altro dei sadici ma avevano avuto cura di me.
Mi rotolai nella sporcizia della cantina contenta di quella situazione e desiderosa di essere utilizzata ancora da quei due porci.
Avrei voluto masturbarmi per la contettezza di quella situazione ma se mi toccavvo il cazzo ustionato e fasciato provavo troppo dolore rinunciai accontentandomi di rotolarmi nella sporcizia della cantina.
Mi piaceva sentire il mio corpo nudo strusciarsi nello sporco, continuai a strusciarmi ed eccitatta ominciaia leccare quella sporcizaia.
Il mio cazzo fasciato si ingorossava sempre di più strappando le fasce, cominciai a masturbarmi con la sporcizia in bocca.
Come mi piaceva degradarmi così.
Agguantai il mio cazzo bruciacchiato e mi masturbai.
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