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La riffa dei cazzi dei cani

08.01.2025 |
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"Mia sorella seduta accanto a loro magnifica le mie doti di depravata..."
Sono in ginocchio nuda al centro del salotto.Persone perfettamente vestite, sedute comodamente sul divano mi osservano e mi giudicano.
Mia sorella seduta accanto a loro magnifica le mie doti di depravata.
Come al solito ha contattato un gruppo di depravati sperando in un buon guadagno e sta cercando di vendermi bene.
Lei esalta la mia condizione fisica, ovvero il mio corpo coperto di segni e di ematomi, per esaltare la mia capacità di subire del dolore fisico.
Il gruppetto di astanti ben vestiti conviene che mi presento bene e che le profonde tracce sul mio corpo tesimoniano che posso subire torture efferate.
Mia sorella con entusiasmo descrive tutto quello che possono farmi.
I tizi non sembrano molto convinti ed aggiungono che loro non vogliono solo una masochista frocia da torturare, cosa che gli andrebbe ancora bene, ma vogliono una puttana dei cani.
Come indicato nell'annuncio che ci ha fatti incontrare voglione una troia che gli ecciti spompinando e facendosi inculare dalle bestie.
Mia sorella da vera procaciatrice comincia a magnificare questa mia capacità, dicendo che sono una vera troia abbituata da lungo tempo al sesso con i cani.
I tizi indifferenti alle parole di mia sorella vogliono vedermi all'opera prima di pagare.
Mia sorella è d'accordo e concorda una prova.
Io come al solito mi sento un oggetto che prova un barlume di umanità nella convinzione di poter essere utile alle finanze di mia sorella.
Per il resto sò di essere solo una materia depravata da vendere al miglior offerente.
I tizi benvestiti mi portano due cani, due grosse bestie nere sbavanti.
Dicono a mia sorella vediamo cosa sà fare.
Mia sorella mi guarda con uno sguardo severo, che dice che tutto quanto.
Devo esibirmi al meglio per convincere quei refrattari clienti.
M avviccino a una delle bestie, è grossa e nera ed è adagiata sul pavimento.
Ansima ed il suo cazzo si pronuncia appena dal pelo, lo prendo in mano cominciando a masturbarlo con delicatezza, la bestia si sconvolge un poco per il mio tocco.
Comprendo che l'animale è sorpreso, piacevolmente sorpreso, per il mio tocco.
Cerco di contenere la sua agitazione masturbandoli il cazzo delicatamente, lui modera la sua agitazione e si accascia nuovamente lasciandosi lavorare il cazzo.
Quando quello è diventato bello grosso guardo negli occhi i tizi benvestiti che sembrano avere gli occhi fuori dalle orbite, e prendo in bocca appieno quel cazzo di cane che ho fatto diventare bello duro.
I benvestiti cominciano ad essere stravolti e si abbandonano a commenti osceni cominciando a tocarsi le loro patte.
Io eseguo un bel pompino al cane e quando sento che il suo sperma risale verso la sua oscena asta allontano la mia bocca aperta per far veder bene loro lo schizzo arrivarmi in bocca.
I clienti erano entusiasmati e si stavano masturbando, uomini e donne.
Ero contenta di averli fatti ecitare con la mia esibizione, provavo un profondo orgoglio di troia da cani.
Intanto l'altra bestia dopo avermi girato attorno ed avermi annusato mi aveva montato il culo.
Con il suo cazzo grosso nel culo guardavo con un sorriso di soddisfazione quei depravati, che continuavano a masturbarsi ed arrivare.
Ero contenta di provocare una simile contentezza, ero contenta di aver svolto il mio compito di troia.
Mi sentivo realizzata.
I tizi dopo aver finito di masturbarsi ed avermi costretta a leccare i loro fluidi che avevano sparso sul pavimento, si dichiararono soddisfatti per la mia esibizione e stipularono un accordo con mia sorella pagandola abbondantemente per il muo utilizzoper alcuni giorni.
Mentre l'acordo veniva stipulato ed il pagamento veniva effetuato, io per piacere degli astanti ed i mio, continuavo a succhiare il cazzo dei cani.
Guardando con un occhio curioso ed appagato quanto fossi piaciuta a quegli stronzi.
Sì mi sentivo veramente felice perchè avevo convinto quelle merde con la puzza sotto il naso di quanto sapessi fare.
Terminato l'acordo mia sorella prese i contanti per la mia vendita e se ne andò sputandomi in bocca come saluto.
Era una convenzione tra me e mia sorella; un atto di sentimentale sottomissione in usotra di noi.
Quel dolce sputo era una espressione di amore, di comprensione per ciò che sono e che apprezzo.
Uscita mia sorella i porci mi spiegarono che avrebbero tirato a sorte per il mio utilizzo.
Mi spiegarono che ognuno di loro aveva i suo cani preferiti e che mi avrebbe utilizzata nella propria stanza con i propri cani.
Iniziò il sorteggiò fatto con dei bigliettini posti in un vasetto ed estratti dalla più giovane.
Mi toccò una signora anziana che urlò entusiasta per essere la prima ad utilizzarmi.
La lotteri continuò e seguirono i vari utenti che mi avrebbero utilizzata.
Terminata la riffa la signora anziana mi portò nella sua stanza.
Lei si spogliò e poi mi presentò la sua bestia, un grosso barboncino che io avrei avrei dovuto accontentare per farla eccitare.
Obbligata dal contratto che mia sorella aveva stipulato mi diedi da fare con quella prima utente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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