bdsm
Un poco di divertimento in paradiso
di maktero
14.07.2024 |
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"Io e Marta ci guardammo con degli occhi complici e dopo un breve sguardo di intesa, approfittammo del momento di passione tra le ragazze per gettarci sui..."
Fellina ed Eleonora cominciarono ad amoreggiare fra loro.Io e Marta ci guardammo con degli occhi complici e dopo un breve sguardo di intesa, approfittammo del momento di passione tra le ragazze per gettarci sui pasticcini presenti nel vassoio ed accontentare i nostri stomaci affamati.
Ci ingozzammo come bestie affamate mentre le ragazze continuavano ad amoreggiare.
Continuavamo a gettare l'occhio spaventato verso le padrone, nel timore che quella nostra intemperanza le avrebbe potuto irritare; ma ci accorgemmo che pur avvedendosi della spontanea e non richiesta attività le ragazze ci lasciarono fare.
Spazzolammo quanto c'era da mangiare e da bere, mentre intanto le ragazze avevano cominciato a godere ripetutamente.
Ci fù un momento di pausa, le ragazze esauste si gettarono di schiena sul divano, e con uno sguardo vacuo tenevano entrambe le loro mani sulla figa, stimolandola delicatamente.
Poi Eleonora si alzò di scatto e disse a Fellina di seguirla in camera da letto; anche a noi venne fatto lo stesso invito e seguimmo a quattro zampe le ragazze che tenendosi la mano tra le gambe si dirigevano verso la stanza da letto.
Arrivate tutte quante in quell'ambiente ci venne ordinato di metterci in ginocchio su un lato della stanza e di non muoverci più.
Le ragazze invece ancora calde si buttarono sul letto e ripresero ad amoreggiare.
Noi assistevamo a quelle splendide e passionali effusioni eccitandoci.
Cominciammo a toccarci, ma in sordina, ci era stato ordinato di non muoverci e quindi supponevamo che ciò riguardasse anche una nostra eventuale attività sessuale.
Ma io e Marta continuavamo a guardarci negli occhi complicentamente e sottovoce ci dicevamo che appena le padrone si sarebbero addormentate avremmo potuto fare qualcosa anche noi di nascosto alle padrone.
Ci volle parecchio perché le ragazze erano veramente affamate di sesso e non la smettevano più di darsi da fare.
Poi finalmente esauste si placarono e si addormentarono.
Noi esitammo per un poco, ci accertammo che le due dormissero profondamente.
Poi, ribellandoci al loro ordine di stare ferme, ci demmo da fare anche noi.
Marta cominciò a succhiarmi il cazzo per farmelo venire abbondantemente duro, poi quando raggiunse il risultato sfilò la bocca e sottovoce, ma senza lasciare un tono di desiderio mi chiese di chiavarla.
Io infilai il mio cazzo nella sua figa che era straordinariamente calda e umida.
Volevo farla godere e cominciai a pomparla sapientemente, avvertendo le vibrazioni del suo corpo ed i suo gemiti che lei cercava di trattenere con la mano per non svegliare le padrone.
Riuscì nel mio intento, ritardando il mio godimento e mantenendo il mio cazzo duro dentro la sua figa, cominciando a sentire gli spasmi del suo godimento e assecondandola infilandoli il cazzo dentro e cercando di capire quale erano i movimenti che le davano più piacere.
Mi sentii orgogliosa di chiavare quel corpo sacrificandomi per darle il massimo godimento possibile.
Marta arrivò come una pazza più volte, e poi io mi sentii libera di arrivare a mia volta.
Il mio cazzo enormemente duro le arrivò dentro, lei si coprì la bocca per trattenere gemiti e strillini che avrebbero potuto svegliare le padrone.
Terminato il nostro divertimento ci adagiammo per terra.
Dopo qualche minuto ci rendemmo conto che se una delle padrone si fosse svegliata e ci avesse viste in quella posizione di riposo saremmo state punite duramente.
Ci rimettemmo in ginocchio una di fianco all'altra, come ordinato, e per la stanchezza adagiammo le nostre teste guancia a guancia, e quel dolce contatto cominciò a risvegliare la stanchezza che cominciava ad emergere.
Le nostre palpebre si fecero pesanti, e cominciarono a chiudersi dolcemente, sentimmo anche i nostri corpi cedere e cominciare ad adagiarsi per terra.
Fu in quel momento che sentimmo la voce forte ed imperiosa di Eleonora che ci intimava di svegliarci.
Uscimmo improvvisamente e dolorosamente da quella condizione di quietitudine alla consapevolezza del nostro stato di schiavitù.
Fellina con voce sommessa, anche lei svegliata dalla violenza della sua compagna con voce sommessa e confusa le chiese di non trattarci troppo male qualunque cosa avessimo fatto.
Eleonora con sguardo indifferente alle raccomandazioni ci ordinò di seguirla in bagno.
Noi eseguimmo; una volta dentro la stanza da bagno lei disse che doveva pisciare e si accascio allargando le gambe verso il pavimento e cominciando a pisciare per terra.
La sua urina cominciò ad allagare il pavimento, e noi comprendemmo che cosa ci sarebbe toccato di fare.
Infatti dopo aver finito la sua pisciata ed essersi pulita con un pezzo di carta igienica, che getto sul pavimento, ci ordinò di pulire il pavimento pisciato con la lingua.
Mentre lei tornava a letto noi cominciammo il nostro compito; ingoiammo il pezzo di carta igienica pisciato e leccammo accuratamente il piscio che copriva il pavimento.
Alla fine del compito ci sentivamo stanche sì, ma anche eccitate, io avevo il cazzo duro e misi le dita nella figa di Marta sentendola molto bagnata.
Lei si toccava le tette tutta arrapata e mi chiedeva di chiavarla; io ero arrapata e cominciai a penetrarla.
In quel momento Fellina entrò nel bagno e vedendoci accoppiare si complimentò.
Si sedette sul water e cominciò a pisciare, terminata la sua minzione cominciò a masturbarsi guardandoci ed incitandoci a darci da fare.
Io stavolta lascai un pò perdere il godimento di Marta e pensai solamente a me, incoraggiata da Fellina che mentre si toccava mi incitava urlandomi stupra quella troia, stupra quella troia di mia figlia.
Io sfondai Marta il più possibile, osservando sua madre che si eccitava come una bestia vedendo stuprare selvaggiamente sua figlia.
La madre mi baciò in bocca a lungo mentre sfondavo sua figlia.
Era una vera porca.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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