Il mio feticismo per il sangue mestruale

Nel periodo dell'università era facile accedere ai bagni femminili.
Là nei cestini erano sempre presenti dei tamponi, degli assorbenti impregnati del sangue mestruale di ragazze spesso mie compagne di studi.
Quella vista mi ha sempre attratto e progressivamente coinvolto, quelle cose uscivano dalla figa di belle ragazze.
Ciò non poteva che eccitare la mia mente perversa, cercare il modo di degradarmi, di eccitarmi con pratiche perverse.
Avevo a disposizione i frutti delle loro belle giovani fighe.
Mi rinchiudevo nel bagno e cominciavo a cercare nel cestino le mie prede
Trovavo assorbenti interni ed esterni, tutti magnificamente impregnati di sangue e muco vaginale.
Ho cominciato gradualmente, ho cominciato a palparli, a strusciarmeli addosso, poi via via sono arrivato a succhiarli.
Mi sentivo un vero maiale depravato, e volevo esserlo, mi spogliavo nel cesso recuperavo dal cestino i reperti più freschi, con il sangue ancora bello liquido, rosso vivo e con le chiazze più scure di muco e me l'infilavo in bocca succhiando avidamente il sangue di quelle belle fighe.
Il sapore era magnifico, fresco e ferroso; scendeva giù bene saporito nel palato e nella gola, che piacere perverso era di ingoiare una delle più intime essenze femminili; la depravazione di quell'atto mi eccitava.
Mi masturbavo furiosamente, godendo sentendomi il depravato che ero.
Da lì è stato una salita.
Avevo preso l'abitudine di prelevare tamponi e tampax da portare a casa.
Lì, potevo utilizzarli unendoli alle altre altre mie perversioni.
Prendevo i tampaxi li arrotolavo tenendo la parte insanguinata all'esterno me li cacciavo in bocca, talora conditi dalla mia urina, e poi mi torturavo duramente i capezzoli, stringendo i denti per il dolore il sangue mi riempiva la bocca del sapore stupendo dell'utero.
Mandavo giù tutto con piacere eccitandomi per il dolore e la depravazione.

Gli assorbenti interni che di solito portavo via infilandomeli nel culo, li ricagavo spesso coperti di merda; inutile dire che me li ricacciavo in bocca, unendo i gusto del sangue all'amaro della merda.
Non amo molto la merda, è veramente disgustosa, ma unita al sangue mestruale cominciava ad essere più appetibile.
Riempirmi la bocca di tamponi e merda era veramente magnifico; mi sentivo realmente un cesso.
E' stato un periodo di perversione e di autodegrado molto piacevole.
Consiglieri a molti altri depravati come me di approcciarsi a tale pratica, naturalmente nella massima sicurezza, non è certo il caso di gustare i tamponi delle puttane!
Ma senz'altro tanti pervertiti potrebbero trovare una nuova occasione di eccitazione.
Ditemi cosa ne pensate?
Se volete umiliarmi per i mie desideri pervertiti siete i benvenuti; considero l'umiliazione verbale molto eccitante.
Ciao, Giulia