Fellina da il ciack al suo primo film zoofilo

Sto soffrendo legata nello stretto ed asfissiante sgabuzzino con il pavimento invaso dalle mie feci e dal mio vomito.
Poi all'improvviso la porta si apre ed una ventata di aria fresca avvolge il mio corpo.
Delle mani sconosciute mi slegano e poi mi trascinano fuori da quel bugigattolo.
Vengo trascinata come un sacco di spazzatura fino a fermarmi davanti ad un paio di magnifici piedi.
Li riconosco, conoscendoli meglio del suo volto, come quelli di Fellina.
Quella vista mi rincuora; e con lo sguardo incantato da quei piedini, sento una voce come proveniente da lontano.
Inizialmente nel mio intontimento non comprendo bene di chi sia la voce e quale siano le parole.
Poi mentre la voce insiste, gradualmente comincio a concretizzare e mi rendo conto che è Fellina che mi stava chiedendo come stessi.
Alzando con fatica lo sguardo dai piedini, incontrai gli occhi di Fellina che continuava a chiedermi impazientemente come stessi.
Recuperando la mia piena coscienza le dissi che mi sentivo uno straccio.
Lei rispose "Bene, molto bene; è quello che voglio".
Continuò dicendo "Voglio girare un film con un essere prostrato, distrutto, incapace di reagire a tutto ciò che subirà".
Aggiunse "Questo è il mio primo film zoofilo e voglio inquadrare un essere distrutto, un disperato che fa sesso con i cani; sei perfetta in questo momento per il ruolo".
Io mi sentivo inorgoglita dalle parole di Fellina; mi aveva compresa completamente e soprattutto apprezzavo la sua idea cinematografica per il mio utilizzo.
Si allontanò per dare alcuni ordini alla troupe.
Poi tornò da me e mi disse di sistemarmi al centro del set per degli scatti fotografici preliminari, per delle inquadrature cinematografiche di prova e per una breve ed umiliante presentazione.
Nuda, inginocchiata, davanti alla troupe, alle luci, alle camere di ripresa venni invitata da Fellina a parlare di me e di quanto fossi depravata, una sorta di intervista in cui Fellina sarebbe intervenuta, fuori campo, per dialogare.
Il mio discorso sarebbe stato scritto su un "gobbo" che avrei dovuto leggere pedessiquamente.
Fellina mi disse di esprimermi dopo il ciack, che arrivò dopo pochi istanti.
Sentito il ciack, cominciai a recitare quanto leggevo sul gobbo.
Fellina interruppe tutto dopo poco e con fare arrabbiato mi disse che ero troppo meccanica; voleva più sentimento.
Ripetemmo quella ripresa; ma ancora non andava bene a Fellina.
Ma lei con un colpo di genio capii cosa ci voleva e si alzò dalla sua sedia di regista e mi assesto un paio di calci violenti ai coglioni; fece bene, mi sentii più sensibilizzata e meno meccanica.
Al successivo ciack cominciai ad accontentare Felina, che non interruppe le riprese ed io mi espressi con un tono eccitante.
"Sono una frocia depravata, mi chiamo Giulia; e mi piace subire di tutto".
Seguendo le istruzioni il "gobbo" mi interruppi aspettando l'intervento fuori campo di Fellina che mi chiese.
"E' vero che ti piace fare il sesso con i cani?".
Leggendo il gobbo risposi "Sì mi piace fare il sesso con i cani, mi piace succhiare i loro cazzi rossi e nervosi e mi piace sentirmi penetrare da quei loro cazzi".
L'intervista andò avanti.
Mi venne chiesto ti piace degradarti facendoti scopare dai cani ma ti piace essere degradata anche in altro modo; ti vedo sporca ricoperta di schifezze inqualificabili; ti piace tutto questo.
Io risposi di sì e seguendo il gobbo continuai a dire che ero una schifosa inqualificabile, del resto era vero.
L'umiliazione di quella intervista andò avanti ancora per qualche minuto poi Fellina ordinò lo stop, dicendo che era andata bene e con qualche taglio e sistemazione sarebbe stata perfetta.
La troupe si espresse in un applauso e ci furono molti commenti apprezzamento per la mia performance.
Ero contenta che l'umiliante esposizione del mio essere avesse accontentato Fellina e avesse riscontrato tanto successo.
Dopo l'assoluta calma e silenzio durante il girato, il set si animò, i vari membri della troupe cominciarono a chiacchierare a manipolare i loro apparecchi.
Supplicai Fellina di darmi da bere perché ero assetata, lei ordinò a qualcuno di darmi dell'acqua.
Mi dissetai mentre attorno a me c'era agitazione e forse nervosismo; compresi che mancavano ancora gli altri attori per il film cioè i cani.
Poi finalmente sul set arrivò una ragazza che teneva al guinzaglio due grossi cani uno nero ed uno grigio.
Erano quelle la bestie con cui avrei dovuto esibirmi e con cui avrei dovuto fare "l'amore".
Mentre la ragazza entrò nel set con le sue bestie io osservavo i loro cazzi, erano quasi completamente ritratti e probabilmente avrei dovuto darmi parecchio da per per farli arrapare.
La ragazza dei cani si presentò a Fellina esponendo i suoi cani; anche la regista notò la ritrazione dei loro cazzi e chiese alla ragazza se erano davvero potenti.
Lei assicurò che una volta arrapati avrebbero avuto dei cazzi enormi e duri.
Fellina un pò incredula cominciò a toccare i cazzi dei cani per sollecitarli un poco.
Si accorse che i loro peni cominciarono ad ingrossarsi improvvisamente.
Poi disse alla ragazza dei cani che andava bene, ma siccome era la prima volta che aveva a che fare con dei cani chiese l'eventuale collaborazione della ragazza.
Lei si rese disponibile.
Poi Fellina chiese se c'era qualche pericolo; se i cani mi avrebbero azzannata.
La ragazza assicurò che si trattava di bestie molto tranquille e che al massimo mi avrebbero procurato dei graffi con le loro zampe.
Fellina rispose che i graffi su di me non sarebbero stati un problema.
Poi Fellina inizio le riprese; dopo aver disposto la troupe e la ragazza dei cani; ordinò il ciack.
Secondo le istruzioni la ragazza dei cani sciolse le sue bestie, che cominciarono a girarmi attorno a me disposta a quattro zampe al centro del set.
Le bestie mi girarono attorno per un pò; io cominciai ad agguantare i loro cazzi masturbandoli per eccitarli.
Poi ad un certo punto uno mi monto addosso e mi infilò il cazzo nel culo.
Fellina chiese ad un operatore di eseguire un primo piano mentre venivo inculata.
Intanto io con quel cazzo nel culo masturbavo l'altro cazzo, ma dovetti smettere perché l'irruenza della pesante bestia che mi stava inculando era troppo invadente e non potevo fare altro.
L'animale mi arrivo nel culo e Fellina chiese ad un inserviente di darmi un contenitore, una ciotolina dove scaricare la sborra del cane; scaricai nella ciotolina il godimento del cane.
Poi Fellina mi chiese di spompinare l'altra bestia e di farla sborrare nella ciotola.
Io esegui e quando la ciotola fu riempita dalla nuova sborra di cane Fellina mi ordinò di ingoiarla.
Era bellissimo fare una cosa così perversa mentre le telecamere erano concentrate su di me per registrare la mia depravazione che sarebbe stata diffusa per la gioia dei depravati.
Poi Fellina ordinò lo stop.
Sembrava eccita e su di giri; cominciò a dare ordini alla troupe.
Poi la vidi dialogare con la ragazza dei cani.
Ed infine mi venne ordinato di ritornare alla mia gabbia.
Io esegui immediatamente e scortata dagli inservienti venni rinchiusa nella gabbia accanto a Marta che mi chiese cosa mi avevano fatto.
Io le raccontai tutto mentre lei si eccitava ascoltandole mie parole.
Passarono le ore, poi arrivo la ragazza dei cani con le sue bestie che si adagiarono in angolo mentre Fellina e la ragazza cominciarono a fare l'amore tra loro.