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Stronzo 1 e stronzo 2


di maktero
02.08.2023    |    263    |    0 8.0
"Lo stronzo; Stronzo 1 ovviamente, si prese il mio pezzo di carne nel suo culo mugulando come una troia..."
Fui strappata dai sogni da un calcio, forse due o più, ero troppo intontita dal sonno per capire quanti fossero.
Aprii gli occhi stanchi per vedere Irene che mi dominava ponendomi un piede sul mio corpo; mi disse ironicamente buongiorno!
Mi guardai attorno e vidi nella stanza il corpo nudo dell'altro schiavo sdraiato su un fianco con le spalle rivolte verso di me.
Si merda, mi disse Irene, siete in due e quell'all'altro lo hai già conosciuto; hai apprezzato il suo cazzo mi chiese crudelmente; io ammisi che mi era piaciuto spompinarlo.
Le dissi che aveva le palle piene e che mi aveva riempito la bocca di una sborra densa e saporita.
Irene mi rispose che le piaceva che io avessi gradito la sborra di quella merda.
Poi volgendo il capo lentamente verso l'altro lo osservo a lungo mentre gemeva probabilmente preda di dolori.
Le piaghe, i suoi segni sul suo corpo dimostravano che era stato straziato, la lunga l'immobilità a cui era stato costretto prima del mio arrivo avevano senz'altro accuito la sua sofferenza.
Mi toccai vedendo quel pezzo di merda, di cui avevo ingoiato la sborra poche ore prima gemere e soffrire; mi eccitava che quello stronzo soffrisse.
Irene osservò il gesto e guardandola profondamente negli occhi compresi che aveva compreso il motivo della mia eccitazione, e pervertamente lasciò che continuassi a masturbarmi stimolata dai miei laidi motivi.
Mentre mi menavo il cazzo Irene disse che ora aveva due schiavi con cui divertirsi, e tenendo conto che per lei eravamo la stessa materia doveva trovare un nominativo per distinguerci.
Si voltò di scatto verso di me e mi disse che ci avrebbe chiamati Stronzo 1, indicando quell'altro e Stronzo 2 indicando me.
Intanto Stronzo 1 si stava riprendendo e disse ad Irene che doveva scaricare la vescica e l'intestino; a quelle parole anch'io mi accorsi che avevo la vescica piena e anche parecchia merda nell'interno.
Irene ci disse di andare in bagno a scaricarci, ma soprattutto ci disse di farci una bella doccia perchè puzzavamo da morire.
Ci dirigemmo in bagno mentre Irene ci sputava addosso; scaricammo i nostri intestini e le nostre vesciche nel Water, poi ci ritrovammo nella doccia insieme e lavarci, in quel momento di intimità chiesi a Stronzo 1 come si chiamasse veramente; lui si mostrò spaventato alla mia richiesta e si rifiutò di rispondermi dicendo" io sono Stronzo 1"; compresi che Irene lo aveva talmente terrorizzato, e sottomesso fino a distruggerlo nella sua personalità.
Ammirai Irene per questa sua capacità; nella mia mente assunse il valore di una divinità e mi attendevo anch'io di essere mentalmente, moralmente, umanamente annientata da lei.
Sarebbe stato un traguardo per la mia degradazione.
La prospettiva di un tale destino mi faceva eccitare mostruosamente ed il mio cazzo si espanse ed indurì terribilmente.
Con il cazzo terribilmente duro e con il corpo di Stronzo 1, nelle mie mani non capii più nulla e me lo inculai freneticamente.
Lo stronzo; Stronzo 1 ovviamente, si prese il mio pezzo di carne nel suo culo mugulando come una troia.
Lo pompai violentemente, volevo veramente sfogarmi ed il mio cazzo aveva veramente bisogno di sborrare.
Gli arrivai dentro riempiendolo della mia sorra; in quel momento esatto entrò Irene che vedendo la scena si espresse con un lungo wow.
Sedendosi sul Water ci disse siete proprio dei froci di merda; io sfilai il cazzo sborroso dal culo di stronzo 1, e con il cazzo semieretto lo esibii agli occhi di Irene.
Lei guardò il mio organo oramai molle e coperto di sborra che le mostravo oscenamente.
Notai nei suoi occhi un grande desiderio, e mi prese il cazzo in mano.
Me lo strinse con forza e mi chiese c'è la fai a chiavare anche me frocio di merda.
Io ero fortemente imbarazzata; mi ero appena svotata le palle nel culo di Frocio 1; il mio cazzo era moscio per essere stato appena accontentato; ma la richiesta di Irene era imperiosa.
Volevo, anzi dovevo accontentarla, sentivo questo mio dovere ma ero ammosciata.
Irene guardandomi profondamente negli occhi comprese il mio imbarazzo e tirandomi per il cazzo mi condusse nella sua camera da letto.
Mi fece sdraiare e lei si adagiò accanto a me; mi infilò un dito nel culo; facendomi fremere.
Mi disse qualcosa comincia a risvegliarsi la sotto, ed infatti il mio cazzo si stava risvegliando.
Lei cominciò a masturbarmi delicatamente, finchè il mio pene non cominciò a ritrovare nuova vita.
Con il cazzo duro cominciai a penetrare la figa di Irene, che cominciò a gemere di godimento; andai avanti facendola godere ripetutamente, trattenendo il mio godimento pur di farle piacere.
Poi alfine, lei generosamente tose il mio cazzo fradicio dalla sua figa e me lo masturbo brevemente per farmi arrivare in un lungo schizzo.




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