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viaggio verso la degradazione


di maktero
17.01.2023    |    790    |    1 9.0
"Feci un altro pompino alla bestia, la quantità di sborra era ancora di meno delle altre volte ed il cane sembra ncora più calmo, anz sembra che si stia..."
Dopo aver ascoltato il programma dei miei signori ed averlo accettato gli chiesi di essere maltrattata prima della nottata che mi sarebbe aspettata.
Avevo voglia di dolore, ed implorai di essere presa a calci nelle palle.
Lo volevo proprio, ne avevo bisogno, sentivo fremere le palle.
Loro mi accontentarono subito, mi portarono a quattro zampe nel cortile davanti al canile, mi fecero sdraiare a terra sulla schiena con le gambe larghe e cominciarono a colpirmi.
Prima blandamente e poi più ferocemente.
Per i colpi più duri mi contorcevo violentemente, ma appena possibile offrivo le mie pallle ai miei signori.
Andarono avanti parecchio, accontentando il mio desiderio.
Mentre mi colpvano si toccavano sia da sè che reciprocapamente.
Ad un certo punto il padrone disse che mi aveva dato abbastanza soddisfazione e che era arrivato il momento del mio vero tormento.
Contorcentomi per il dolore ringrazai per le loro intenzioni, ma supplicai per due esigenze; chiesi che mi venisse tolto il collare che mi soffocava e tormentava da molte ore e chiesi altra acqua.
Assentirono il padrone mi tolse il collare, che liberazione, potevo respirare liberamente.
La padrona andò a prendere un'altra bottiglia di acqua.
Poi mi avviarono verso una gabbia, dentro c'era un grosso cane nero; si muoveva a gitato nel recinto e pareva parecchio nervoso.
Ero spaventata da quello che mi aspettava.
Il padrone aprì la gabbia e mi ordinò di entrare.
A quattro zampe entrai timoroso in quel recinto con il pavimento composto da terra putrida, puzzolente, intrisa da urina e feci di quel grosso cane nero.
La padrona tirò dentro la bottiglia d'acqua ed il padrone chiuse la gabbia.
ll cane che si agitava in un angolo mi venne vicino, e senza esitazione mi salto addosso.
Cominciò ad incularmi violentemente, appoggiando le zampe anteriori sulla mia sciena, graffiandomi con le sue unghie.
Vidi i miei padroni che osservando quella scena si toccavano eccitati.
La bestia fù veloce a venire.
All'esterno la mia padrona stava spompinando il padrone.
Il cane si agitava nella gabbia, ad un certo punto alzò una zampa nell'intenzione urinare.
A quel punto vollli cogliere l'occasione per degradarmi ancora di più.
Mi sdraiai sotto il suo cazzo che aveva già cominciato ad urinare ed a bocca aperta comnciai ad ingoiare il suo piscio.
Mi sentivo esaltata dalla mia depravazione e da ciò che avevo subito finora; comnciai a masturbarmi e bastarono pochi colpi per venire in un fiotto abbondante.
La mia sborra si depositò sul terreno putrido della gabbia; in quel momento non avevo voglia di leccarla, ma mi soppragiunse l'idea perversa di leccare o mangiare quel limo disgustoso.
Mi piaceva ed eccittava questa idea che avrei soddisfatto più tardi perchè in quel momento dovevo pensare al cane che era tornato all'attacco.
Non potei esimermi di essere montato una seconda volta, perchè quella bestia era veramente arrapata ed infuriata.
Dopo la sua copula avevo il culo pieno di sperma di cane che scaricai a terra nsieme a un pò di merda.
Mi accorsi che i padroni se ne erano andati via.
Adesso ero sola rinchiusa in una gabbia con un cane selvaggio con cui avrei dovuto passare la notte.
Avevo la schiena piena di graffi che mi bruciavano, le palle mi dolevano per il trattamento precedente, ma ero eccitata per la situazione, il mio cazzo era eretto, ma non volevo soddisfarmi.
Volevo rimanere eccittata per quanto possibile; ritenevo che fosse necessario per superare la notte insieme a quella bestia arrapata.
Intanto il cane si era adagiato in un angolo, potvo vederlo ansimare nella debole luce che proveniva dal patio.
Pensai che se l'avessi soddisfatto con la bocca avrei evitato di essere ulteriormente montata violentemete.
Mi avvicinai gli presi il cazzo in mano lo diressi verso la bocca e cominciai a spompinarlo.
Non ci volle molto affinchè arrivasse nella mia bocca, sborrò abbondantemete il suo sperma salato nella mia bocca.
Sembrò placarsi ulteriormente diminuendo la sua la agitazione.
Aspettai qualche minuto accanto a lui, di tanto in tanto mi menavo il cazzo per mantenermi eccittata.
Li feci un altro pompino; la quantità di sborra mi sembrava minore di prima.
Aspettai ancora un pò di tempo, masturbandomi di tanto n tanto; ero veramente eccitata per la situazione in cui mi trovavo.
Schiava di un cane selvaggio che dovevo controllare facendoli pompini.
Rinchiusa nuda, sporca , ferita, dolorante, in un lurido recinto.
Ero veramente contenta, non sò cosa avrei desiderato di più.
Feci un altro pompino alla bestia, la quantità di sborra era ancora di meno delle altre volte ed il cane sembra ncora più calmo, anz sembra che si stia addormentando.
Si sento che dorme finalmente la bestia si è placata.
M sento rilassata, mi accorgo di avere sete, molta sete, mi precipito verso la bottiglia che la padrona ha lasciato nella gabbia, la apro e bevo.
Adesso mi sento bene e voglo pensare a me.
Il cane dorme in un angolo della gabbia, io sono eccittata potrei farmi una rapida sega; ma i mei piedi che strusciano il lurido fango della gabbia mi stimolano.
Mi piace il fango e quel fondo di gabbia limoso e disgustoso mi eccita enormemente, non riesco a resistere e comincio a leccare quella fanghiglia disgustosa.
Mi riempio la lingua e la bocca di quello schifo e ne ingoio il più possibibile, è bellissimo!
Mi tocco e arrivo in pochi colpi.
Emetto una quantità di sborra straordinaria.



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