Pomeriggio da sola

Luisa è andata da Sonia per trascorrere con lei una notte di amore.
Mi ha lasciata sola.
Chiamo al telefono Giovanna per sentire se possiamo incontrarci per combinare qualcosa.
Lei mi dice che più tardi nella serata potremmo andare a trans.
Avrebbe voglia di succhiare i cazzi dei trans e di farsi inculare da loro; quindi potremmo andare insieme per farci fare dalle quelle fantastiche persone.
Concordo e ci diamo un appuntamento per le 23.
Intanto io rimango incerta su cosa fare fino alla serata.
Sento un grande bisogno di dolore, ho voglia di tormentarmi i capezzoli; prendo degli aghi e comincio ad infilarmenli dentro,
Mi attraverso lentamente la carne sensibile dei capezzoli spingendo gli aghi un poco alla volta per prolungare il dolore, avvertendo il sottile rumore che fà la punta dell'ago passando il tessuto carnale.
Mi infilo tre aghi per ogni capezzolo poi prendo dei morsetti durissimi e me li applicco ai capezzolli trafitti.
Provo un grande dolore; veramente piacevole, mi meno il cazzo furiosamente, il dolore mi ha veramente eccitata.
Ma non voglio arrivare, vorrei arrivare alla serata pienamente eccitata.
Ma sono debole e non riesco a resistere, troppo eccitata mi amasturbo ed arrivo.
E va bene è andata così.
Mi addormento soddisfatta.
Ad un certo punto il mio sonno è bruscamente interotto dal suono del campanello di casa.
Mi sono necessari diversi istanti per concretizzare la situazione, quando mi rendo conto che qualcuno è a la porta mi dirigo intontita ad aprire.
Lì per lì non mi rendo conto che sono nuda con gli aghi infilati nei capezzoli, ed apro la porta senza pensare che potrebbe essere qunque.
Invece è Giovanna; quando mi ede in quello stato si esprime con un "WoW".
Poi mi spinge dentro casa rendendosi conto che sono un pò intontita; a quel punto Giovanna dice che è necessario un pò di caffè.
E si mette ad armeggiare in cucina per prepare la bevanda necessaria a risvegliarmi.
Pronto il caffè me ne fà bere una bella tazza, io lentamente prendo la piana oscienza.
Giovanna indicandomi i miei capezzoli perforati mi chiede cosa ho fatto.
La sua è una domanda che richiede una risposta umiliante che io riduco al minimo visto che entrambi sappiamo la risposta.
Giovanna mi chiede di aprire la bocca e ci sputa dentro; mi domanda se sono pronta per andare a trans.
Le rispondo che non edo l'ora; ho bisogno di cazzi da succhiare, e voglio sentire dei cazzi nel culo.
Lei mi risponde di avere gli stessi desideri.
E così andiamo a divertici.
Lei mi lega i polsi dietro la schiena, mi porta fuori cas e mi sbatte violentemente nel bagagliaio della macchina.
Dopo alcuni minuti l'autovettura si avvia, io sballottata in quell'angusto, asfissiante e turbolento luogo, non vedo l'ora di arrivare per essere chiavata.
Dopo un tempo interminabile l'automobile si arresta; ilc coperchio del bagagliaio si apr e Giovanna mi ordina di uscire.
Davanti a noi ci sono cinque trans; Giovanna mi spiega che gli ha pagati abbondantemente.
Lei andrà a divertisi con due di loro mentre io sarò oggetto delle attenzioni degli altri tre.
Gli ha spiegato bene che tipo sono e cosa mi piace; mi dice che quindi quei tre sapranno trattarmi per bene.
Dicendo queste parole Giovanna si allontana con i suoi due accompagnatori.
Mentre la guardo allontanarsi con la coda dell'occhio vedo gli altri tre trans che con fare deciso mi si avvicinano.