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Scopriamo Fellina


di maktero
03.03.2024    |    1.480    |    17 8.0
"Lei cominciò ad urlare ed a contorcersi sotto i colpi come una bestia, colpita sotto le sue parti intime così esposte..."
Terminata la cena, Fellina ci invita a seguirla in salotto dove sarà servito caffè e liquore.
Le ragazze si avviano verso il nuovo ambiente, mentre io le seguo a quattro zampe.
Mia sorella si accorge che gli ambienti mancano di porte; Fellina si volge verso di lei con un sorriso enigmatico, dicendo che si tratta di una sua passione.
Entriamo nel salotto le cui pareti sono adornate dalle locandine dei suoi film.
E' una galleria di immagini con attori ed attrici in pose oscene e pervertite esposte senza vergogna ma anzi con palese orgoglio.
Fellina si rese conto del nostro interesse per quelle locandine e con uno sguardo luminoso ed entusiasta ci chiese "Vi piacciono?".
Mia sorella rispose di essere rapita da quella collezione; mi venne concesso di esprimere anche il mio parere.
Ed io esordii dicendo "Che era una fantastica raccolta che manifestava i desideri di una mentalità profondamente perversa":
Fellina apprezzò il mio commento riconoscendo che avevo colto il senso di quella esposizione e di chi la aveva creata.
Poi le ragazze si accomodarano sul divano, Fellina si tolse le scarpe e invitò mia sorella a fare lo stesso.
Poi sarcasticamente chiese a mia sorella se i loro piedi avrebbero potuto essere massaggiati dalla mia lingua.
Mia sorella rispose "Ovviamente che sì, questa spazzatura (cioè io) stavo lì per questo".
Appena sentite quelle parole mi quei su quei magnifici piedi che sapevano di sudato dopo aver passato alcune ore dentro le scarpe.
Ma mi sarei data da fare con la lingua per renderli lindi e puliti come meritavano.
Intanto Fellina suonò un campanellino e poco dopo spuntò lo schiavo che ci aveva servito la cena; Fellina ordinò caffè e liquore.
Intanto le ragazze cominciarono a chiacchierare.
Fellina continuando quanto aveva iniziato a cena disse "La mia decisione di passare alla cinematografia erotica è maturata dopo aver avuto molte esperienze particolari; Sì nella gioventù non pensavo ad altro che esplorare la mia sessualità esotica.
Ho provato di tutto e tutto mi faceva piacere.
Poi un giorno conobbi un tizio che mi propose di filmare le mie depravazioni; la cosa mi piacque immensamente ed in seguito dopo essere stata solo protagonista cominciai a collaborare alle riprese".
Il discorso vennè interrotto dallo schiavo che entrò con un vassoio con tazzine, bicchierini, caraffa del caffè bottiglia di liquore ed altre cose necessarie al servizio.
Fellina invitò lo schiavo ad apparecchiare il tavolino da fumo ed a servire.
Mentre quel bel maschio serviva le ragazze, io ammiravo il suo splendido cazzo le sue bellissime palle così piene, nonostante gliele avessi svotate durante il dessert, ma soprattutto il suo culo sodo.
Le ragazze notarono il mio sguardo voglioso e Fellina mi chiese "Vorresti spompinare di nuovo il nostro cameriere?".
Io risposi "Vorrei il suo culo, mi piace, potrei prenderlo".
"Povera stella", rispose Fellina, "Hai visto quel bel culo sodo del mio cameriere e te ne sei innamorata".
"Sì", risposi io cominciando a masturbarmi, mi piace quel culo e lo vorrei provare, continuando a toccarmi oscenamente davanti alle ragazze.
Fellina con tono deciso rivolta al cameriere disse "Hai sentito, un mio ospite ha una esigenza, non vorrai farmi sembrare inospitale, vero!".
Il cameriere, parlando per la prima volta disse "No padrona non voglio farla sfigurare con i suoi ospiti".
E si buttò giù a quattro zampe, allargando bene le gambe ed esponendo il più possibile il suo culo, aspettando di ricevere il mio cazzo.
"Bene" disse Fellina rivolgendosi a me, approfitta della mia ospitalità.
Io continuando a masturbarmi per far indurire il più possibile il cazzo mi avvicinai al culo del cameriere; puntai la cappella sul suo buco sentendo il calore del suo sfintere.
Cominciai a strusciarlo attorno a quel buco per sentire il più possibile sia la sua morbidezza sia la ruvidità delle sue pieghe anali sulla punta del mio cazzo.
Lui gemeva evidentemente fremente dall'attesa di essere penetrato, io esitai ancora un poco , continuando a saggiare il suo buco del culo che sembrava aperto, sentivo sulla punta del cazzo il vuoto al centro del suo ano.
Ero eccitata allo spasimo e con il cazzo eretto allo spasimo glielo infilai dentro brutalmente.
Lui gemette lungamente per l'improvvisa invasione, ed io indifferente alle sue sensazione cominciai a pomparlo solamente cercando la mia soddisfazione.
Sentii le parole delle ragazze, che sorseggiando il caffè, commentarono ridacchiando e dicendo che eravamo delle bestiole facili da accontentare.
Eccitata com'ero arrivai presto nel culo del cameriere.
Mi sfilai soddisfatta e poi sentii la voce di Fellina che rivolta allo schiavo gli chiese com'era stato.
Lui ripose che era stata una bellissima inculata; che era stato preso con delicatezza e forza insieme e che era contento di aver accontentato un suo ospite.
Bene, disse Fellina non mi hai fatto fare brutta figura con un mio ospite, bravo concluse.
Poi rivolta a mia sorella le chiese se anche lei voleva approfittare del cameriere; mia sorella rispose che era molto intrigata da quel bel maschione e che magari ne avrebbe approfittato più tardi, ora voleva continuare a sentire il racconto della vita di Fellina.
Fellina, iniziando a sorseggiare un bicchierino di liquore disse allo schiavo di andarsi a scaricare dal mio sperma e di venire poi a sbarazzare il salotto.
Intanto anche mia sorella aveva cominciato a sorseggiare il liquore, ringraziando la padrona di casa per la sua gentile ospitalità.
Le due ripresero il discorso; Fellina disse "Dove eravamo rimaste"; mia sorella rispose che stavano parlando dell'inizio della sua attività cinematografica.
Fellina, rinvenendosi su quanto aveva già detto, riprese il discorso, dicendo "Mi appassionai alla tecnica cinematografica ed al giro di troie come me e di schiavi, e froci ed altri pervertiti che il mio amico conosceva; cominciammo a fare filmini di tutti i tipi, in cui io ero alle volte protagonista ed alle volte effettuavo le riprese.
Poi con in il tempo mi impratichii ed mi appassionai sempre di più di questa attività cominciando a sviluppare le trame, sì le trame perchè volevo realizzare dei film che non fossero banali"
Intanto le ragazze continuavano a sorseggiare il liquore ed avevano cominciato a fumare qualche sigaretta gettando la cenere nella mia bocca.
Poi, continuò, Fellina mi sentii indipendente e misi su una mia azienda di produzione mentre il mio socio cominciò a dedicarsi ad altro.
Ebbi successo con le mie prime produzioni e la carriera è continuata.
Ma adesso basta, disse Fellina, abbiamo parlato anche troppo ed ho bisogno di andare la bagno, mia sorella disse che anche lei aveva la necessità di pisciare.
Le ragazze si alzarono dirigendosi verso il bagno.
Anche lì non c'erano porte; Fellina si rivolse verso di noi e ci disse che era una sua mania nata quando era giovane; voleva che ogni ambiente fosse aperto, disponibile allo sguardo ed all'accesso di tutti, privo di qualsiasi intimità.
Tutto, qualsiasi cosa doveva essere in vista per chiunque.
Entrammo in bagno Fellina un pò ubriaca, si spogliò nuda ed invitò mia sorella che era anche lei un pò brilla per il liquore bevuto a fare altrettanto.
Le due si spogliarono e poi Fellina si sedette sul water per prima e cominciò a pisciare, io ero in ginocchio accanto al sanitario e assistei appieno al bisogno, poi tocco a mia sorella che oscenamente lasciò scrosciare la sua urina unita da commenti di soddisfazione.
Le due intanto si erano pulite la figa con la carta che mi avevano cacciato in bocca.
Io gustai appieno quei frammenti di carta intrisi della loro urina; rimasi delusa quando tirarono lo sciacquone lasciando andare quel ben di Dio nello scarico.
Le due avvertirono la mia delusione e Fellina mi disse che mi avrebbero dato in seguito il modo di gustare i frutti del nostro corpo.
Poi Fellina ci portò verso la sua camera da letto-studio come la chiamava lei.
Anche qui non c'erano porte; entrammo in un ambiente piuttosto grande
Sul lato sinistro c'erano delle gabbie ed all'interno di una di esse una ragazza che sembrava semi addormentata,
Sulla destra un materasso senza lenzuola senza coperte e di fronte una grande scrivania, coperta da carte, schermi e telefoni.
Fellina ci disse questo è il mio regno; la c'è il materasso dove dormo e chiavo con uomini e donne, di fronte c'è la scrivania dove lavoro e di là ci sono le gabbie dove tengo gli schiavi.
Adesso, continuò Fellina nelle gabbie c'è una sola persona; è mia figlia; noi rimanemmo un pò sorprese per quella rivelazione.
Non sò da chi l'ho avuta, considerando il grande numero di maschi che mi hanno chiavata; tuttavia fin dalla prima giovinezza lei si è rivelata una vera depravata come sua madre e, o come uno dei suoi schifosi possibili padri.
Continuò dicendo che la figlia, si era sempre dimostrata come una vera pervertita, masochista e schifosa, anche più di lei.
Era stata utilizzata varie volte nei suoi film, come si poteva vedere in alcuni poster del salotto.
Ve ne sarete accorti; noi ripensammo alle immagini appese in salotto e realizzammo vagamente che alcune immagini si riferivano a lei.
Guardammo con più attenzione quella ragazza rinchiusa nella gabbia; era sdraiata e sembrava semiaddormentata anzi semincosciente.
Il suo corpo era coperto da ematomi e ferite più o meno fresche.
Io cominciai masturbarmi vedendo quello splendido spettacolo, mi accorsi che anche mia sorella aveva cominciato a toccarsi evidentemente eccitata da quello stesso stimolo.
Fellina, guardando il nostro interesse, ci chiese "Vi piace proprio mia figlia"; noi continuando a toccarci rispondendo con entusiasmo e quasi all'unisono che ci entusiasmava.
Fellina ci disse che sua figlia marciva in quella gabbia da non so quanto tempo; veniva fatta uscire solamente in occasione dei film, per darle soddisfazione tramite punizioni o per accontentare degli ospiti come noi.
Ci chiese vogliamo divertirci con lei?
Noi eravamo perplessi ed eccitati dalla proposta, mia sorella balbettando e toccandosi rispose di sì; io chiesi se potevo esprimermi; Fellina mi rispose che ero un ospite e che potevo dire la mia.
Io inferocita dalla situazione con il mio cazzo che cominciava ad indurirsi sempre di più risposi che volevo provare quella esperienza.
Fellina aprì la gabbia e fece uscire la figlia; lei uscì a quattro zampe balbettando qualcosa che non capimmo.
Ci rendemmo conto che la ragazza si trovava in uno stato di prostrazione mentale.
Notammo qualcosa di insolito nel corpo della ragazza che Fellina ci spiegò.
Ci disse che quella troia amava certe pratiche insolite; aveva voluto farsi prolassare l'utero e l'ano in modo permanente.
Quegli organi adesso protendevano oscenamente all'esterno del suo corpo costretti da anelli acciaio che gli impedivano di rientrare all'interno del suo corpo.
Le chiedemmo come stava; lei ci rispose, riprendendo una certa lucidità che stava bene, poi cominciò a toccare il suo utero estroflesso.
Ci chiese volete divertirmi con me?
Noi ci eccitammo ancora di pù mentre lei si stava manipolando il suo utero.
Lei sempre più consapevole ci disse "Massacratemi, non voglio altro".
Fellina, brandendo un frustino, ci disse "Cosa vi avevo detto su questa troia di merda", e cominciò a frustrare la figlia sui suoi prolassi.
Lei cominciò ad urlare ed a contorcersi sotto i colpi come una bestia, colpita sotto le sue parti intime così esposte.
Poi quando sua madre si accorse che le urla e le lacrime della figlia avevano raggiunto il limite la agguanto per i capelli e la trascino verso il materasso sul lato della stanza.
La buttò lì e cominciò a leccare e succhiare il suo prolasso vaginale, poi ci invitò a fare altrettanto; mia sorella si butto insieme a Fellina a leccarla davanti mentre io mi misi a lavorare il suo prolasso anale.
Cominciai a leccarlo e poi a prenderlo in bocca come un cazzo ed a leccare e succhiare quel prolasso all'interno della mia bocca come un cazzo, le ragazze facevano lo stesso sul davanti.
La figlia gemeva ed urlava per il piacere, sollecita sia davanti che dietro.
Sembrava una pazza urlando sguaiatamente.
Io masturbandomi continuamente arrivai sborrando abbondantemente e poi sfinita mi abbandonai sul materasso sentendo i suoni delle ragazze che si affievolivano sempre di più.
Infine i miei occhi si chiusero e mi addormentai.







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