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Fellina ospita i suoi colleghi


di maktero
21.04.2024    |    75    |    0 8.0
"Quelli ci riportarono al nostro posto e prima di legarci nella nostra posizione ne approfittarono per stuprarci, subimmo anche quell'ultima piacevole violenza..."
Sono nella gabbia insieme a Marta.
Siamo legate come di consueto con le mani ammanettate alla sommità della gabbia, posizione che ci permette di stare in ginocchio ma con in corpo impossibilitato a trovare una posizione comoda.
Ci aspettiamo una altra giornata, come le altre, da passare così, scomodamente ed in attesa di subire sevizie ed umiliazioni.
Ad un certo momento entrano due inservienti di Fellina, sono nudi come di consueto ed io e Marta ci aspettiamo di subire una violenza sessuale.
I due ci sciolgono dalle manette e ci fanno uscire dalla gabbia, ci prepariamo a subire degli abusi sessuali, non ne vediamo l'ora, ci faranno uscire dal tedio quotidiano.
Uno dei due infatti prende Marta per il collo e la trascina strillante in un angolo e comincia a stuprarla.
Ascoltando i suo strilli ed i suoi gemiti mi aspetto, e mi auguro, lo stesso destino, ne ho proprio voglia!
Invece con mia grande sorpresa e delusione l'inserviente mi dice brutalmente di avviarmi fuori dallo studio.
Io ubbidiente mi avvio, mentre alle mie orecchie arrivano sempre più flebili i suoni di Marta che senz'altro si sta divertendo ad essere violentata.
Vengo condotta verso il salotto dove una volta entrata vedo un gruppo di persone uomini e donne seduti sul divano e sulle poltrone.
Fellina è seduta al centro del divano, scalza come la sua moda, con accanto, gli altri personaggi.
Nel momento in cui entro Fellina mi presenta, parlando in inglese, evidentemente per farsi capire dagli ospiti; ed arriva uno scroscio di applausi e di battute di mani sul tavolino da caffè alla maniera tedesca.
Fellina mi dice di inginocchiarmi al centro del salotto; io eseguo immediatamente.
Poi comincia a parlare rivolgendosi ai suoi ospiti.
Parla in inglese, e per quello che riesco a capire comprendo che dice che sono la sua attrice preferita, una vera masochista, depravata, schifosa disposta a tutto.
Gli altri confermano le sue affermazioni.
Poi Fellina si rivolge a me e mi dice che gli ultimi girati hanno riscosso un notevole successo sia nazionale che internazionale, il guadagno è stato notevole ma soprattutto ha sollevato l'interesse di produttori stranieri, inglesi e tedeschi che sono lì presenti.
Io mi sento orgogliosa per quanto sto ascoltando.
E dico a Fellina che ho cercato di fare del mio meglio per realizzare dei filmati eccitanti.
Lei traduce in inglese la mia risposta per farla comprendere agli invitati.
Questi esprimono parole nelle loro lingue che mi suonano come di apprezzamento.
Fellina continua il discorso dicendo che questi produttori stranieri vorrebbero cominciare una collaborazione con lei per produrre filmati di sadomasochismo estremo e di depravazioni sempre estreme.
E' una prospettiva di gran guadagno quindi da allora in poi avrei dovuto girare molti filmati secondo gli interessi ed i gusti dei suoi collaboratori.
Fellina, sorprendentemente mi chiese se ero contenta, non mi aspettavo che chiedesse un mio parere, davo per scontato il mio utilizzo.
Io mi sentivo confusa, senz'altro entusiasta per l'apprezzamento che ricevevo, ma poi realizzai che questa nuova situazione mi avrebbe portata a manifestare il mio piacere per nuove sevizie ed umiliazioni che sarebbero stati visti da una grande quantità di utenti che avrebbero goduto dai miei tormenti.
Espressi a Fellina questi miei pensieri che li riferì in inglese ai suoi ospiti.
Questi ripresero ad applaudire ed a sbattacchiare le mani.
Poi si accordarono per concludere un contratto successivamente.
Intanto Fellina disse ai suoi invitati già piuttosto brilli che era il momento di cominciare a divertirsi e che il mio culo era a loro disposizione; e per quelli che invece preferivano un culo femminile gli avrebbe forniti del necessario.
Infatti Fellina chiese all'inserviente di portare sua figlia Marta dicendo che c'era da fare per il suo culo.
Gli ospiti che si erano fatti convincere dall'invito di Fellina cominciarono a manifestare i loro desideri sessuali.
In quel clima eccitato qualcuno aveva cominciato a tirare fuori il suo cazzo ed a farmelo succhiare.
In quel momento, dimenticando il mio destino che mi era stato prospettato mi concentrai sul cazzo davanti a me.
Dopo pochi istanti venne portata in salotto Marta; sua madre si spogliò e si mise a gambe larghe chiedendo alla figlia di leccarla.
Lei sprofondo con la sua lingua nella figa nella madre, mentre io mi sentii penetrare il culo da qualcuno.
Vidi che alcune donne ospiti che si erano spogliate si facevano leccare la figa da Marta.
Avrei voluto leccare anche io un pò di figa ma invece continuavo a ricevere cazzi in bocca che succhiavo comunque con molto piacere.
Lo spasso andò avanti per parecchio tempo; io e Marta accontentammo uomini e donne finchè non furono esausti dal piacere e dall'alcool che ingurgitavano.
Fellina anche lei con la voce impastata dall'alcool disse agli inservienti di riportarci alla nostra gabbia.
Quelli ci riportarono al nostro posto e prima di legarci nella nostra posizione ne approfittarono per stuprarci, subimmo anche quell'ultima piacevole violenza.
Legate nella nostra solita scomoda posizione, ansimanti cominciammo a parlare tra noi.
Prima a monosillabi, mentre la mente cominciava a riprendersi dai soprusi subiti, poi man mano che la coscienza ricominciava a consolidarsi cominciai a raccontare a Marta di quanto mi era stato prospettato.
Lei si complimentò con me e mi augurò un grande successo.
Mentre parlavo i nostri culi scaricavano i liquidi di cui ci avevano riempite.
Ci sentivamo schifose, ma anche assetate, cominciammo ad urlare per ottenere dell'acqua.
Le nostre urla arrivarono a destinazione ed un inserviente nudo ci portò dell'acqua con cui potemmo dissetarci.
Comunque eravamo sfinite amanettate nella nostra posizione scomoda ci contorcevamo per la sofferenza.
Io sbavavo per la sofferenza e Marta faceva all'altrettanto, ero così sfinita che ad un certo punto persi i sensi tutto si divenne nero e persi le mie sensazioni.







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